
Dopo un terremoto che distrugge la casa di Xiang Qin, lei e suo padre si trasferiscono dalla famiglia di un vecchio amico del padre. Con sua grande sorpresa, i suoi nuovi e amichevoli zii sono i genitori del freddo e scostante compagno di scuola, Jiang Zhi Shu, un genio con un quoziente intellettivo di 200 che non molto prima l'ha rifiutata quando lei ha confessato i suoi sentimenti per lui. Questa convivenza darà a Xiang Qin una seconda opportunità di conquistare il cuore di Zhi Shu? Oppure il suo amore per lui finirà con le sue fredde parole? (Fonte: Inglese = DramaWiki ; Traduzione = Caty at kisskh) ~~ Tratto dal manga "Itazura na Kiss" (イタズラなKiss) di Tada Kaoru (多田かおる). ~~ Due versioni disponibili: 20 episodi (Taiwan) || 30 episodi (Cina) Modifica la Traduzione
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Cast & Ringraziamenti
- Ariel Lin Ruolo Principale
- Joe ChengJiang Zhi ShuRuolo Principale
- Jiro Wang Ruolo Principale
- Tiffany HsuPei Tzu YvRuolo di Supporto
- Cyndi ChaoJiang Zhao Zi [Zhi Shu's mother]Ruolo di Supporto
- Zhang Yong ZhengJiang Wan Li [Zhi Shu's father]Ruolo di Supporto
Recensioni

Il secondo migliore adattamento del celebre manga "Itazura na kiss"
Questa recensione vale sia per la serie in oggetto che per il suo sequel (They kiss again, 2007).Versione taiwanese, tra i primi adattamenti del noto manga “Itazura na kiss” di Kaoru Tada. Penso di aver visto ormai tutte le serie e i film ad esso riferiti e sebbene il drama giapponese del 2013 (Itazura na kiss: love in Tokyo, 2 stagioni) resti a tutti gli effetti il mio preferito, direi che questo strappa un più che dignitoso secondo posto.
Il pregio di entrambi gli adattamenti è di essere gli unici a coprire in giusta misura l’intero arco temporale del manga invece di terminare con il matrimonio o subito dopo (primi sei volumi), senza tralasciare quindi la parte a mio avviso più interessante, ovvero i restanti sei volumi dedicati alla vita di coppia da neo sposini nei primi anni a venire. Se la prima parte vede sostanzialmente la protagonista rincorrere strenuamente l’apparentemente irraggiungibile personaggio maschile fino ad arrivare faticosamente all’obiettivo, la seconda parte ha modo di concentrarsi su molteplici aspetti, seguendo l’evoluzione dei singoli personaggi nelle relazioni familiari, di coppia e professionali oltre a mostrare la crescita personale di ciascuno.
Nel confronto tra le due versioni, questa made in Taiwan la spunta su alcuni aspetti, in particolare:
- Il protagonista maschile, che risulta sì distaccato e poco socievole, ma non per questo completamente privo di empatia. Viene tratteggiato in modo un po’ più sano – più caratteriale e meno al limite del patologico – del suo corrispettivo giapponese.
- Le scene d’amore - soprattutto nel sequel - sono numerose, più lunghe e un po’ meno statiche rispetto al drama giapponese, sebbene lasci un po’ perplessi la fissa del protagonista per il collo di lei, manco fosse un vampiro famelico.
Di contro, conta alcune pecche che lo fanno scivolare al secondo posto:
- E’ palesemente più datato: la qualità delle riprese, del montaggio, della fotografia non possono essere messi sullo stesso piano della versione di una decade successiva. Soprattutto sul sonoro sono evidenti delle lacune, con lunghi momenti senza comunicazione verbale o musica che lasciano uno spazio troppo importante ai suoni di fondo (questo succede ad esempio ancora oggi in alcuni drama tailandesi).
- Gli attori protagonisti non sono sicuramente il top dal punto di vista estetico: decisamente più belli e più espressivi (soprattutto Kotoko, che è un concentrato di simpatia solo a vederla) gli interpreti giapponesi. Nonostante ciò, come coppia sembrano funzionare entrambe.
- La durata, forse eccessiva, se si conta che ogni stagione è composta da venti episodi e ciascuno ha una durata di oltre un’ora. Alcuni passaggi potevano tranquillamente essere un po’ più sintetizzati, la trama non ne avrebbe risentito, anzi, il ritmo non avrebbe conosciuto momenti di rallentamento e l'attenzione sarebbe stata sempre alta.
- Le musiche, se paragonate all’altra serie, non sono niente di speciale.
- I nomi: Paese che vai, nome che trovi. Ci sta. Ma per chi ha letto il manga, continueranno comunque ad essere Kotoko e Irie-kun.
- Il finale: l’autrice del manga scompare improvvisamente prima di portare a termine il manga, sebbene sembri lasciare intuire quella che avrebbe dovuto essere la direzione della conclusione. Il drama giapponese ricalca fedelmente l’anime, mentre in questo adattamento viene inserito un elemento a mio avviso forzato e che poco c’entra con i toni che caratterizzano l’intera storia. La conclusione finale può anche essere, in prospettiva, più o meno simile ma l’elemento aggiunto sembra stridere come una nota stonata.
In conclusione, una buona prova. Per chi non è un grandissimo fan del manga e vuole limitarsi a una sola visione, consiglio senza dubbio quello giapponese. Per chi, come me, si è affezionato alla storia e ama l’idea di vederla riproposta, tra tutti gli adattamenti in circolazione consiglio questo come seconda e valida scelta.
