Un viaggio meraviglioso…
Ho appena finito questo meraviglioso lakorn e mi sento sopraffatta dalle emozioni che mi ha regalato. Una storia piena di messaggi belli, positivi ed importanti, impreziosita da un cast fantastico ed una sublime caratterizzazione dei personaggi.
La storia è sviluppata benissimo, in un crescendo di situazioni sempre più articolate che rendono il ritmo narrativo sempre più incalzante; non ci sono scene superflue o parti sconnesse ed incoerenti e tutto segue una precisa linea logica. Il cast è uno dei punti di forza del lakorn, con attori eccezionali e ben calati nei rispettivi ruoli. Si contendono il premio come miglior attore Nani e Mark. Che dire di questi due ragazzi? Pazzeschi! Un livello recitativo altissimo. Altro punto di forza di questa serie è la caratterizzazione dei personaggi attraverso la quale abbiamo potuto vedere tutte le fragilità che si portano dentro gli adolescenti perché ogni personaggio aveva una caratteristica che lo contraddistingueva. E qui il premio come personaggio migliore va senza ombra di dubbio al dolcissimo Chandjen. Un personaggio apparentemente debole ma che si è dimostrato essere il più forte di tutti.
Infine ci sono le ost, anche queste fondamentali per enfatizzare al massimo le emozioni che scaturivano da determinate scene. Le ho trovate tutte molto ma molto belle ed evocative.
Questo lakorn è stato come un viaggio dal quale sono tornata portandomi dietro un bagaglio carico di emozioni; è stato come un tortuoso percorso di crescita attraverso cadute, passi incerti e momenti dolorosi, seguiti da rialzate ogni volta sempre più significative e consapevoli. Questo lakorn è un inno all’amicizia, quella vera, indistruttibile e indispensabile, quella che ti fa superare ogni ostacolo e vincere ogni paura, quella che ti fa amare la vita e non ti fa mai sentire solo o sbagliato. Ma questo è stato anche il lakorn della crescita: quella come persona, come compagno di classe, come amico, come figlio, come studente. Quella crescita che ti porta a mettere in discussione la tua vita e a capire che, affidandosi agli altri, la vita potrà sembrare più facile e meno complicata.
Potrei stare qui a scrivere ancora tante, tantissime cose su questa meravigliosa serie, ma concludo dicendo questo: ognuno di noi merita un Saint o uno Shin o un Chandjen nella propria vita, in pratica: un’amicizia vera che durerà per sempre.
La storia è sviluppata benissimo, in un crescendo di situazioni sempre più articolate che rendono il ritmo narrativo sempre più incalzante; non ci sono scene superflue o parti sconnesse ed incoerenti e tutto segue una precisa linea logica. Il cast è uno dei punti di forza del lakorn, con attori eccezionali e ben calati nei rispettivi ruoli. Si contendono il premio come miglior attore Nani e Mark. Che dire di questi due ragazzi? Pazzeschi! Un livello recitativo altissimo. Altro punto di forza di questa serie è la caratterizzazione dei personaggi attraverso la quale abbiamo potuto vedere tutte le fragilità che si portano dentro gli adolescenti perché ogni personaggio aveva una caratteristica che lo contraddistingueva. E qui il premio come personaggio migliore va senza ombra di dubbio al dolcissimo Chandjen. Un personaggio apparentemente debole ma che si è dimostrato essere il più forte di tutti.
Infine ci sono le ost, anche queste fondamentali per enfatizzare al massimo le emozioni che scaturivano da determinate scene. Le ho trovate tutte molto ma molto belle ed evocative.
Questo lakorn è stato come un viaggio dal quale sono tornata portandomi dietro un bagaglio carico di emozioni; è stato come un tortuoso percorso di crescita attraverso cadute, passi incerti e momenti dolorosi, seguiti da rialzate ogni volta sempre più significative e consapevoli. Questo lakorn è un inno all’amicizia, quella vera, indistruttibile e indispensabile, quella che ti fa superare ogni ostacolo e vincere ogni paura, quella che ti fa amare la vita e non ti fa mai sentire solo o sbagliato. Ma questo è stato anche il lakorn della crescita: quella come persona, come compagno di classe, come amico, come figlio, come studente. Quella crescita che ti porta a mettere in discussione la tua vita e a capire che, affidandosi agli altri, la vita potrà sembrare più facile e meno complicata.
Potrei stare qui a scrivere ancora tante, tantissime cose su questa meravigliosa serie, ma concludo dicendo questo: ognuno di noi merita un Saint o uno Shin o un Chandjen nella propria vita, in pratica: un’amicizia vera che durerà per sempre.
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