This review may contain spoilers
Viva i Boschi
Credo sia importante mettere in chiaro una cosa, dopotutto se 4 dei tuoi cinque nipoti preferiscono scappare nei boschi piuttosto che sposare le tipe Dhevaprom io due domande me le farei, Grandma Oon e Grandma Aid, no? Vabbeh, che se ovviamente loro due domande non se ne fanno, ma arriveremo anche a loro, non disperate.
Partiamo con il botto con quello che mi è piaciuto, che siamo onesti, non è che è poco è che ho tante opinioni su quello che non mi è piaciuto che quello sembra maggiore rispetto all’altra faccia della medaglia.
Prima di tutto se vi piace un light enemies to lovers allora questa è la storia che fa per voi: Soifah e Lek hanno una certa disamicizia che cresce e viene corretta nel tempo fino a diventare amore ed è molto carina come cosa, mi piace come le storie dei padri siano caratterizzate da amori lenti, a differenza di quelle dei figli dove è tutto amore a prima vista, quindi kudos per quello.
Come ho scritto nel mio libro delle recensioni, questa storia la divido in due trame, quella che mi è piaciuta, cioè la ricerca del principe perduto e la ripresa dello stato che era sotto il regime militare, insomma quella trama sì, mentre la trama con le nonne, mioddio, volevo saltare proprio quella parte, se non fosse che poi non potrei dare delle recensioni perfette al 100% (anche se ovviamente la storia del figlio di Yai ho dovuto fare uno smagheggio nel finale perché io di perdonare Rumpa proprio no). Torneremo, perché faremo una lunga disamina sulle nonne a su quella parte di storia a breve, però ecco, la parte propriamente nei boschi mi è piaciuta.
In questa serie ci vengono presentati 3 (a dire il vero uno si ripresenta) MVP della stagione: cioè il padre di Chat, Joi e ovviamente lui, il nonno. Il padre di Chat è l’unico Dhevaprom con più di cinque neuroni funzionanti anche se ovviamente parte di quello che gli succede con sua moglie è colpa sua e per come l’ha trattata. è però anche vero che lui si sentiva intrappolato dagli anziani in quella situazione e ha deciso che doveva sposarla per forza. Certo è che se si fosse comportato un po’ meglio forse anche il personaggio di lei sarebbe potuto essere migliore (ora vi chiederete perché io parli dei personaggi come se fossero persone reali, questo perché quando descrivo i comportamenti dei personaggi cerco di immedesimarli nella realtà, quindi non sono pazza quando dico che forse un comportamento differente da parte di lui avrebbe forse avuto un outcame migliore, se forse lei fosse anche stata una persona un pelo migliore)(che poi Kudos all’attrice che interpreta la moglie/matrigna, ha passato la bellezza di 11 puntate ad urlare, io avrei avuto bisogno di stare a riposo vocale per almeno un mese dopo le riprese, comunque anche lei come Maratee una perfida protagonista). Secondo MVP, il nonno. Se nella stagione scorsa si dilettava a rivelare le tresche di Maratee qui decide di comprare preziosi antichi e nel mentre di ritrovare principi perduti. Di vedute ben più ampie delle due vecchie è un vero peccato che non sia il nonno di tutti i Jutathep, ma tecnicamente solo di 2, così almeno avrebbe potuto mettere il veto su tutti i matrimoni. Ultimo MVP, soprattutto per l’ultima parte, Joi, il quale si districa tra finte proposte di matrimonio, sorelle ritrovate e praticamente la capacità di diventare il cupido di corte (oltre che un generale e un fidato braccio destro del nuovo re).
Un piccolo dettaglio che mi ha colpito è il fatto che un cattivo scappi, diciamo sembra per tenere vivo il seme dei cattivi che poi si ripresenta in Dhevaprom 1.
Partiamo con una digressione per iniziare ad elencare le cose che non mi piacciono: allora, quando ho cominciato a vedere le serie dei padri (più che dei figli) avevo un po’ di paura perché io non sono grande fan dei Lakorn. Quindi quando ho visto che le serie di Yai e di Ruj mi erano piaciute sapevo che c’era qualcosa che puzzava, c’era del marcio in Danimarca, infatti apriti o cielo con queste ultime due parti che ho visto. E finalmente ho capito il problema, questi hanno troppe caratteristiche dei lakorn che non mi piacciono: le nonne, no; la madre, no; la second female lead, per l’amor di Gesù (e non intendo Chanta); insomma le storie di Yai e di Ruji mi sono piaciute perché c’era qualcosa di differente, che non era i vecchi lakorn e ci sono cascata, mentre ormai no, no, no. Cosa in questo caso positiva (e negativa, ma in questo caso positiva, ho già accennato al perché negativa in altre recensioni)è che i lakorn finiscono sempre bene, quindi non c’è da preoccuparsi se a 10 minuti dalla fine sembra che le cose non siano ancora risolte, in qualche modo (anche alla velocità della luce) queste finiranno bene.
E ora siamo finalmente arrivati all’elephant in the room, cioè le nonne. Direi che potremmo partire con quello che ho detto all’inizio, cioè che se di cinque nipoti 4 hanno deciso che era meglio scappare nei boschi che sposare una Dhevaprom, qualcosa vorrà dire, solo che non lo capiscono e questa cosa devo dire a lungo andare rompe le palle. Partiamo col dire che la Grandma Oon (che a parte sapere tutti i protocolli reali) non solo continua a fare scelte sbagliate, ma nessuno le dice nulla, anzi quando ci provano, l’altra nonna chiude subito la discussione, accennano a Maratee (che loro, perché Maratee aveva fatto un grande lavoro come bugiarda, avevano tanto decantato) e tutti subito a dire, no, non parliamo di Maratee, scusate? Quella ha fatto cose e va direttamente contro la frase che tu hai detto che “è tutte le nobili sono state cresciute come persone per bene”, però non bisogna parlarne… perché? Perché non si deve dire? Ecco, ora direi di introdurre i doppi standard che ci sono qua: primo il fatto che appena Soifah si scopre essere una principessa è tutto “oh, lo sapevamo” e scemate simili e dire che più o meno la grandma Aid più o meno le chiede scusa, ma la grandma Oon no, come ovviamente chiunque ci si poteva aspettare, poi parliamo di altri doppi standard, tutti contenti ad insegnare a Maratee o Rosa a fare anche le più basic faccende domestiche (e vabbeh, come Keaw ha passato subito il test), mentre qua, ah le è il male del mondo perché non sa fare alcuna faccenda domestica. Bene, cioè, tutto apposto? Per l’appunto doppi standard. Altra cosa che mi ha irritato è come la madre di Nuet e le nonne forzino la mano sul padre, fino a fare delle cose che insomma non so quanto fossero accettabili nella società dell’epoca (tipo mandare Nuet nei boschi con Chat e Yai, che è vero, uno fidanzato e l’altro sposato, ma si sarebbero poi congiunti con Phee e Lek che non lo erano, però voglio, nella prima stagione è successo un putiferio perché Kate e Maprang avevano fatto la stessa cosa, più o meno) e anche forzare la mano al padre, quasi obbligandolo ad accettare il fidanzamento quando il suo no, in una società che si si basa sul rispetto degli anziani, ma se non ricordo male è ancora una società patriarcale, dovrebbe essere legge (se vi steste chiedendo se ho veramente giocato la carta della società patriarcale perché mi stanno sulle scatole le nonne, la risposta, poco femminista è si).
Bene, possiamo chiudere con un pensiero, mi è piaciuto vedere la nobiltà che va avanti, nei Jutathep, ma anche in Kate e in alla fine in Nuet, in contrasto con quella che rimane ferma, quindi i Dhevaprom, ma anche la mamma di Nuet e in parte le nonne. I Jutathep che avrebbero accettato il matrimonio combinato (siamo onesti è solo uno) sono quelli che sono abbastanza adulti da accettare un compromesso, ma allo stesso modo Kate è una donna del suo tempo, ma anche abbastanza moderna da dire, no, non lo voglio e non ho problemi ad non avere più un titolo nobiliare, più o meno stessa cosa con Rosa. Gli altri sono ancora più moderni da un lato e la tradizione gli sta stretta quindi sono personaggi a cui sta stretto un matrimonio combinato e che vogliono sposarsi per amore. I Dhevaprom sono il contrario, legati ad una tradizione ed ad una promessa che andrebbe mantenuta, ma siamo onesti chi sano di mente vorrebbe mantenere una promessa fatta da qualcun altro solo perché l’ha fatta obbligandoci a stare in relazione che non vorremmo? è interessante anche la differenza fra le nonne, se da un lato una delle due ci prova (anche se ha una cattiva consigliere) l’altra è troppo legata alla tradizione e questo assieme al veleno che mette nella testa di Rumpa è il downfall della prossima stagione.
Partiamo con il botto con quello che mi è piaciuto, che siamo onesti, non è che è poco è che ho tante opinioni su quello che non mi è piaciuto che quello sembra maggiore rispetto all’altra faccia della medaglia.
Prima di tutto se vi piace un light enemies to lovers allora questa è la storia che fa per voi: Soifah e Lek hanno una certa disamicizia che cresce e viene corretta nel tempo fino a diventare amore ed è molto carina come cosa, mi piace come le storie dei padri siano caratterizzate da amori lenti, a differenza di quelle dei figli dove è tutto amore a prima vista, quindi kudos per quello.
Come ho scritto nel mio libro delle recensioni, questa storia la divido in due trame, quella che mi è piaciuta, cioè la ricerca del principe perduto e la ripresa dello stato che era sotto il regime militare, insomma quella trama sì, mentre la trama con le nonne, mioddio, volevo saltare proprio quella parte, se non fosse che poi non potrei dare delle recensioni perfette al 100% (anche se ovviamente la storia del figlio di Yai ho dovuto fare uno smagheggio nel finale perché io di perdonare Rumpa proprio no). Torneremo, perché faremo una lunga disamina sulle nonne a su quella parte di storia a breve, però ecco, la parte propriamente nei boschi mi è piaciuta.
In questa serie ci vengono presentati 3 (a dire il vero uno si ripresenta) MVP della stagione: cioè il padre di Chat, Joi e ovviamente lui, il nonno. Il padre di Chat è l’unico Dhevaprom con più di cinque neuroni funzionanti anche se ovviamente parte di quello che gli succede con sua moglie è colpa sua e per come l’ha trattata. è però anche vero che lui si sentiva intrappolato dagli anziani in quella situazione e ha deciso che doveva sposarla per forza. Certo è che se si fosse comportato un po’ meglio forse anche il personaggio di lei sarebbe potuto essere migliore (ora vi chiederete perché io parli dei personaggi come se fossero persone reali, questo perché quando descrivo i comportamenti dei personaggi cerco di immedesimarli nella realtà, quindi non sono pazza quando dico che forse un comportamento differente da parte di lui avrebbe forse avuto un outcame migliore, se forse lei fosse anche stata una persona un pelo migliore)(che poi Kudos all’attrice che interpreta la moglie/matrigna, ha passato la bellezza di 11 puntate ad urlare, io avrei avuto bisogno di stare a riposo vocale per almeno un mese dopo le riprese, comunque anche lei come Maratee una perfida protagonista). Secondo MVP, il nonno. Se nella stagione scorsa si dilettava a rivelare le tresche di Maratee qui decide di comprare preziosi antichi e nel mentre di ritrovare principi perduti. Di vedute ben più ampie delle due vecchie è un vero peccato che non sia il nonno di tutti i Jutathep, ma tecnicamente solo di 2, così almeno avrebbe potuto mettere il veto su tutti i matrimoni. Ultimo MVP, soprattutto per l’ultima parte, Joi, il quale si districa tra finte proposte di matrimonio, sorelle ritrovate e praticamente la capacità di diventare il cupido di corte (oltre che un generale e un fidato braccio destro del nuovo re).
Un piccolo dettaglio che mi ha colpito è il fatto che un cattivo scappi, diciamo sembra per tenere vivo il seme dei cattivi che poi si ripresenta in Dhevaprom 1.
Partiamo con una digressione per iniziare ad elencare le cose che non mi piacciono: allora, quando ho cominciato a vedere le serie dei padri (più che dei figli) avevo un po’ di paura perché io non sono grande fan dei Lakorn. Quindi quando ho visto che le serie di Yai e di Ruj mi erano piaciute sapevo che c’era qualcosa che puzzava, c’era del marcio in Danimarca, infatti apriti o cielo con queste ultime due parti che ho visto. E finalmente ho capito il problema, questi hanno troppe caratteristiche dei lakorn che non mi piacciono: le nonne, no; la madre, no; la second female lead, per l’amor di Gesù (e non intendo Chanta); insomma le storie di Yai e di Ruji mi sono piaciute perché c’era qualcosa di differente, che non era i vecchi lakorn e ci sono cascata, mentre ormai no, no, no. Cosa in questo caso positiva (e negativa, ma in questo caso positiva, ho già accennato al perché negativa in altre recensioni)è che i lakorn finiscono sempre bene, quindi non c’è da preoccuparsi se a 10 minuti dalla fine sembra che le cose non siano ancora risolte, in qualche modo (anche alla velocità della luce) queste finiranno bene.
E ora siamo finalmente arrivati all’elephant in the room, cioè le nonne. Direi che potremmo partire con quello che ho detto all’inizio, cioè che se di cinque nipoti 4 hanno deciso che era meglio scappare nei boschi che sposare una Dhevaprom, qualcosa vorrà dire, solo che non lo capiscono e questa cosa devo dire a lungo andare rompe le palle. Partiamo col dire che la Grandma Oon (che a parte sapere tutti i protocolli reali) non solo continua a fare scelte sbagliate, ma nessuno le dice nulla, anzi quando ci provano, l’altra nonna chiude subito la discussione, accennano a Maratee (che loro, perché Maratee aveva fatto un grande lavoro come bugiarda, avevano tanto decantato) e tutti subito a dire, no, non parliamo di Maratee, scusate? Quella ha fatto cose e va direttamente contro la frase che tu hai detto che “è tutte le nobili sono state cresciute come persone per bene”, però non bisogna parlarne… perché? Perché non si deve dire? Ecco, ora direi di introdurre i doppi standard che ci sono qua: primo il fatto che appena Soifah si scopre essere una principessa è tutto “oh, lo sapevamo” e scemate simili e dire che più o meno la grandma Aid più o meno le chiede scusa, ma la grandma Oon no, come ovviamente chiunque ci si poteva aspettare, poi parliamo di altri doppi standard, tutti contenti ad insegnare a Maratee o Rosa a fare anche le più basic faccende domestiche (e vabbeh, come Keaw ha passato subito il test), mentre qua, ah le è il male del mondo perché non sa fare alcuna faccenda domestica. Bene, cioè, tutto apposto? Per l’appunto doppi standard. Altra cosa che mi ha irritato è come la madre di Nuet e le nonne forzino la mano sul padre, fino a fare delle cose che insomma non so quanto fossero accettabili nella società dell’epoca (tipo mandare Nuet nei boschi con Chat e Yai, che è vero, uno fidanzato e l’altro sposato, ma si sarebbero poi congiunti con Phee e Lek che non lo erano, però voglio, nella prima stagione è successo un putiferio perché Kate e Maprang avevano fatto la stessa cosa, più o meno) e anche forzare la mano al padre, quasi obbligandolo ad accettare il fidanzamento quando il suo no, in una società che si si basa sul rispetto degli anziani, ma se non ricordo male è ancora una società patriarcale, dovrebbe essere legge (se vi steste chiedendo se ho veramente giocato la carta della società patriarcale perché mi stanno sulle scatole le nonne, la risposta, poco femminista è si).
Bene, possiamo chiudere con un pensiero, mi è piaciuto vedere la nobiltà che va avanti, nei Jutathep, ma anche in Kate e in alla fine in Nuet, in contrasto con quella che rimane ferma, quindi i Dhevaprom, ma anche la mamma di Nuet e in parte le nonne. I Jutathep che avrebbero accettato il matrimonio combinato (siamo onesti è solo uno) sono quelli che sono abbastanza adulti da accettare un compromesso, ma allo stesso modo Kate è una donna del suo tempo, ma anche abbastanza moderna da dire, no, non lo voglio e non ho problemi ad non avere più un titolo nobiliare, più o meno stessa cosa con Rosa. Gli altri sono ancora più moderni da un lato e la tradizione gli sta stretta quindi sono personaggi a cui sta stretto un matrimonio combinato e che vogliono sposarsi per amore. I Dhevaprom sono il contrario, legati ad una tradizione ed ad una promessa che andrebbe mantenuta, ma siamo onesti chi sano di mente vorrebbe mantenere una promessa fatta da qualcun altro solo perché l’ha fatta obbligandoci a stare in relazione che non vorremmo? è interessante anche la differenza fra le nonne, se da un lato una delle due ci prova (anche se ha una cattiva consigliere) l’altra è troppo legata alla tradizione e questo assieme al veleno che mette nella testa di Rumpa è il downfall della prossima stagione.
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