This review may contain spoilers
Cioccolato, paure e un amore inaspettato
Questa storia parla di Sosuke Fujiwara e Hana Lee, due persone fragili, segnate da paure profonde ma unite da un’unica passione: il cioccolato. Sosuke acquista la cioccolateria Le Sauveur dopo la morte del proprietario, ma vive con l’incapacità di sopportare il contatto fisico, un trauma legato alla perdita del fratello maggiore.
Hana, invece, è una talentuosa cioccolatiera affetta da una forte ansia sociale: guardare qualcuno negli occhi le è praticamente impossibile.
Il destino li fa incontrare quando Hana inizia a lavorare nella cioccolateria come cameriera, nascondendo il fatto di essere la misteriosa cioccolatiera anonima che riforniva il negozio già prima dell’acquisizione. Per un incidente scoprono qualcosa di incredibile: le loro fobie spariscono quando sono insieme. Hana riesce a guardare Sosuke negli occhi e Sosuke può toccare Hana senza provare disgusto o panico.
Da qui nasce una connessione delicata e sincera. Non è un amore “magico” che risolve tutto in un attimo: la serie racconta con sensibilità il loro percorso, fatto di goffaggine, tentativi, ricadute e piccoli passi avanti. Il cioccolato diventa metafora di cura, guarigione e sicurezza, un posto dove le loro insicurezze possono sciogliersi lentamente.
Lo stile della storia è poetico e discreto, lontano dai melodrammi forzati: la regia lascia parlare i silenzi e gli sguardi — con tutta la delicatezza che serve, visto che proprio lo sguardo e il contatto sono il cuore dei loro problemi. L’atmosfera della cioccolateria, con i suoi gesti lenti e rituali, crea momenti di intimità e vulnerabilità che fanno entrare lo spettatore dentro le loro emozioni.
Il drama non punta sui colpi di scena, ma sulle fragilità reali: timidezze, paure, ferite interiori. E mostra quanto la pazienza, la comprensione e la gentilezza possano trasformare due persone spezzate in una coppia capace di un amore profondo.
E poi sì, ci sono anche momenti davvero divertenti: tutto il mix giapponese–coreano è esilarante! Hana che insulta Sosuke in coreano è da morire 😂 e la scena in cui lui si dichiara con un improvviso “saranghae” è impagabile 😍
E lo ammetto: rivedere Shun Oguri dai tempi di Boys Over Flowers mi ha aperto il cuore.
Super consigliatissimo! ❤️🍫
L’unica nota un po’ stonata? L’apparizione finale di Song Joong Ki… un cameo che ho trovato un po’ fuori posto. Boh.
Hana, invece, è una talentuosa cioccolatiera affetta da una forte ansia sociale: guardare qualcuno negli occhi le è praticamente impossibile.
Il destino li fa incontrare quando Hana inizia a lavorare nella cioccolateria come cameriera, nascondendo il fatto di essere la misteriosa cioccolatiera anonima che riforniva il negozio già prima dell’acquisizione. Per un incidente scoprono qualcosa di incredibile: le loro fobie spariscono quando sono insieme. Hana riesce a guardare Sosuke negli occhi e Sosuke può toccare Hana senza provare disgusto o panico.
Da qui nasce una connessione delicata e sincera. Non è un amore “magico” che risolve tutto in un attimo: la serie racconta con sensibilità il loro percorso, fatto di goffaggine, tentativi, ricadute e piccoli passi avanti. Il cioccolato diventa metafora di cura, guarigione e sicurezza, un posto dove le loro insicurezze possono sciogliersi lentamente.
Lo stile della storia è poetico e discreto, lontano dai melodrammi forzati: la regia lascia parlare i silenzi e gli sguardi — con tutta la delicatezza che serve, visto che proprio lo sguardo e il contatto sono il cuore dei loro problemi. L’atmosfera della cioccolateria, con i suoi gesti lenti e rituali, crea momenti di intimità e vulnerabilità che fanno entrare lo spettatore dentro le loro emozioni.
Il drama non punta sui colpi di scena, ma sulle fragilità reali: timidezze, paure, ferite interiori. E mostra quanto la pazienza, la comprensione e la gentilezza possano trasformare due persone spezzate in una coppia capace di un amore profondo.
E poi sì, ci sono anche momenti davvero divertenti: tutto il mix giapponese–coreano è esilarante! Hana che insulta Sosuke in coreano è da morire 😂 e la scena in cui lui si dichiara con un improvviso “saranghae” è impagabile 😍
E lo ammetto: rivedere Shun Oguri dai tempi di Boys Over Flowers mi ha aperto il cuore.
Super consigliatissimo! ❤️🍫
L’unica nota un po’ stonata? L’apparizione finale di Song Joong Ki… un cameo che ho trovato un po’ fuori posto. Boh.
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