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- Titolo Originale: 배가본드
- Conosciuto Anche Come: Baegabondeu , Omul Rătăcitor , Retaliação , Бродяга , طلقات شاردة , จาะแผนลับเครือข่ายนรก
- Sceneggiatore: Jang Young Chul, Jung Kyung Soon
- Regista: Yoo In Shik
- Generi: Azione, Thriller, Mistero, Poliziesco
Dove Guardare Vagabond
Subscription (sub)
Cast & Ringraziamenti
- Lee Seung Gi Ruolo Principale
- Bae Suzy Ruolo Principale
- Shin Sung Rok Ruolo Principale
- Moon Jung HeeJessica Lee [John & Mark Asia's president]Ruolo di Supporto
- Baek Yoon ShikJung Gook Pyo [South Korea's president]Ruolo di Supporto
- Moon Sung GeunHong Sun Jo [South Korea's prime minister]Ruolo di Supporto
Recensioni

Un ottimo cast e una bella scenografia sprecati per una sceneggiatura commerciale e incompleta
Drama corposo, con i classici 16 episodi coreani in questo caso da un'ora abbondante l'uno e un ritmo tale da rendere ciascuno veramente denso di avvenimenti. Di certo i tempi morti latitano.Serie che in quanto a genere spazia dall'azione al thriller e si da principalmente allo spionaggio, aspetto che predomina un po' su tutto: intrighi di governo, giochi di potere, servizi segreti, lobbismo e dinamiche politiche sono di fatto il pane quotidiano.
Forse anche troppo, e questa è la prima delle tre pecche che ho riscontrato nella serie. Davanti a un drama di questo tipo si mette subito in conto che tutto non sarà come inizialmente sembra: un personaggio apparentemente positivo può poi rivelarsi un criminale e chi sembrava invece sospetto può sorprendentemente finire nella schiera dei buoni. E' un meccanismo che può avere senso vedere una, due, anche tre volte... Ma poi basta. In "Vagabond" c'è davvero una quantità infinita di personaggi che a turno appaiono decisamente ambigui, dai vari direttori e comandanti dei servizi segreti alle figure più vicine al Presidente, passando per mercenari nordcoreani e assassini professionisti, includendo anche agenti speciali, giornalisti e figure ai vertici di importanti aziende. C'è davvero da fare la fila, insomma. Questo aspetto fa sì che i cambi di rotta - di pari passo con le verità via via svelate - siano praticamente continui, senza riuscire a vedere mai l'orizzonte ma con una sempre maggior impressione di aver perso la bussola e di girare all'infinito senza destinazione alcuna.
In questo contesto si inserisce la figura e la storia del protagonista: è chiaro fin da subito che il ritratto vuole essere quello dell'eroe e bisogna quindi accettare di buon grado alcune licenze poco realistiche ma tipiche delle imprese epiche: il nostro giovane stuntman, grazie a una buona conoscenza delle arti marziali e spinto dal dolore a un'inarrestabile ricerca di giustizia, si trasforma di punto in bianco in un esperto di lotte e inseguimenti, con un formidabile talento investigativo e capacità tali da diventare una seria minaccia per qualsiasi ordine o grado di potere (aboliamo i servizi segreti e diamo a lui l'incarico, mi verrebbe da dire, già che sembra possa da solo tenere sotto scacco tutti quanti). Tolti questi tratti volutamente esagerati, ciò che resta è un personaggio magistralmente interpretato da un sempre fantastico Lee Seung Gi: la sua capacità di farmi dimenticare che stia recitando mi affascina sempre, non so se dipenda da anni e anni di studio o da un talento innato. Probabilmente entrambe le cose. Sicuramente, oltre ad essere un cantante con una voce spettacolare, possiede anche un carisma che trapela non solo nelle seire ma anche nei programmi TV piuttosto che nelle interviste. Mostra delle emozioni così vivide da sembrare incredibilmente reali, che sia il senso di impotenza nell'essere un giovane zio che fatica a occuparsi del nipote come vorrebbe, piuttosto che la frustrazione nel dover abbandonare i sogni di gioventù, il dolore e la disperazione più profonda, lo sconforto, la rabbia, l'indignazione, ma anche il ritrovarsi di punto in bianco impacciato, quasi in imbarazzo. Tantissime situazioni, tutte diverse, ma che riesce a riportare in modo netto e credibile, grazie a un'espressività che difficilmente ho trovato altrove.
Al suo fianco troviamo la simpatica e sempre affascinante Suzy Bae, quale giovane agente dei servizi segreti. Un duo che si ritrova dopo il ben riuscito "Gu Family Book" di qualche anno prima e che mostra ancora una volta una grande sintonia di coppia, nonostante il romance sia talmente poco accennato da non poterlo nemmeno considerare tale. Il suo è un personaggio in bilico tra un'ottima prova recitativa e una caratterizzazione poco credibile, complice una sceneggiatura che affronta la questione dei servizi segreti con un approccio più da prodotto commerciale che da trasposizione reale. Ed eccoci quindi al secondo evidente difetto, ovvero la superficialità con la quale viene affrontato il contesto. Agenti dediti al pettegolezzo, la protagonista che si autoannuncia di continuo davanti ad estranei - quando va bene tira fuori anche il tesserino, manco fosse la carta fedeltà del supermercato, - conversazioni super segrete che avvengono nel bel mezzo di un affollato volo di linea, telefonate e invio di documenti digitali che anche un bambino saprebbe scovare o rintracciare, e via dicendo. Diciamo che agli sceneggiatori piaceva l'idea del fascino dei servizi segreti, che però nella realtà è ben altra cosa. Ci può stare se lo consideriamo un prodotto commerciale, con un investimento in termini di budget e di cast importanti, ma dove l'obiettivo non è sostanzialmente quello di offrire un vero spaccato credibili e realistico.
L'ultima pecca, quella che mi è andata davvero di traverso, riguarda il finale. Non mi si dica che è un finale aperto, non è un finale punto e basta. Mi pare evidente fosse stato pensato per avere una seconda stagione, davvero imprescindibile perchè altrimenti di fatto risulta palesemente incompleto. Non so cosa sia andato storto (mi viene da pensare al Covid, che può aver allungato i tempi, e poi ancora all'attore protagonista, sparito un po' dal panorama dei drama negli ultimi anni a seguito di alcune vicende personali, piuttosto che a un budget insostenibile o un riscontro sotto le aspettative), ma resta il fatto che è una cosa davvero spiacevole e ,a meno di un ostacolo seriamente insormontabile, sicuramente anche poco rispettosa. La maggior parte dei drama asiatici conta un'unica stagione e, date le circostanze, mi viene da dire che è forse un bene. A distanza ormai di otto anni dall'uscita di "Vagabond" la speranza di vederne una degna conclusione credo sia ormai effimera, ed è un vero peccato. Un dispiacere che avevo messo comunque in conto in partenza e che non mi porta a consigliarne la visione a meno che non si sia - come la sottoscritta - grandi fan di Lee Seung Gi.
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Spreco di attori, fotografia e mezzi eccellenti ...
a supporto una storia insufficiente ... violenta e cinica, in cui la vendetta è il valore che va perseguito fino all'annientamento di sé (almeno questo ho inteso dall'eroe della storia, che alla fine è solo con il suo fucile in mano)..... ma che tristezza !!
Valori = zero
Tensione al bene = zero
Vetrina di personaggi che detengono il potere, ma senza avere in testa una benché minima idea di che cosa farne per il bene della Nazione e proprio.
Ho visto fino all'ottavo episodio, poi il 16esimo, ma ho perso tempo.
Non capisco il voto alto.
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