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Cast & Ringraziamenti
- Arthur ChenSima Jiao / Wei JiaoRuolo Principale
- Wang Ying LuLiao Ting Yan / Shi Yan / Zou YanRuolo Principale
- Wang Yi TingYe Ru Ling / Hong Luo [Disciple of Yin Palace]Ruolo di Supporto
- Gao HanHei Nian JuRuolo di Supporto
- Wu Yu HengFeng QiRuolo di Supporto
- Wang Ya JiaZhi MingRuolo di Supporto
Recensioni
Questa recensione può contenere spoiler
Una coinvolgente storia d'amore che trascende le dimensioni dello spazio e del tempo
IL GENERE - Viene indicato come romantico, xianxia, drammatico e fantasy, ma direi che è fondamentalmente un romance e il resto sono sottogeneri che fanno da background.Bene per gli inguaribili amanti delle love story come la sottoscritta, ma buono a sapersi anche per chi è ricerca di qualcosa di più equilibrato, dove il tema romantico sia presente ma non in maniera predominante.
L’ARCO NARRATIVO - Suddividerei la storia in tre parti: la prima, ambientata nel regno immortale è dedicata a incontro, conoscenza reciproca e instaurarsi della storia d’amore; la seconda si sposta nel regno demoniaco, dopo la brusca separazione e amnesia di lei, con conseguente ritrovo e riconoscimento; l’ultima, con la coppia ripristinata e riunita - a intermittenza - alle prese con nuove e ripetute tribolazioni, tra regno demoniaco e regno dei mortali (antico e moderno).
Una scelta interessante e complessa, che ha il pregio di ovviare all’effetto noia proponendo qualcosa di nuovo prima che quest’ultima subentri. I 33 episodi risultano infatti decisamente scorrevoli, magari non tutti perfettamente bilanciati ma caratterizzati da un buon ritmo, senza situazioni di stallo.
L’EVOLUZIONE DELLA TRAMA E DEI PERSONAGGI
PRIMA PARTE - E’ quella che a mio avviso mostra il miglior equilibrio tra storia di presentazione del contesto e dei personaggi, aspetti fantasy, intrighi e combattimenti, e il romance nascente. Il tutto si è rivelato abbastanza chiaro e comprensibile anche a una neofita come me, senza risultare eccessivamente prolisso. Qualche piccolo dubbio mi è rimasto rispetto all’arrivo della protagonista dal mondo moderno, che prende di buon grado la nuova situazione senza farsi troppi problemi, quasi fosse una normalissima vacanza (Cosa è successo? Come tornare indietro? Che fine sta facendo la sua vita nel mondo reale? Sono tutte domande che si sarebbe dovuta inevitabilmente porre, e invece niente, non ci sprecherà mai il pensiero di mezzo neurone).
Il fatto che per Ting Yan sia tutto nuovo aiuta lo spettatore a prendere dimestichezza con l’ambientazione, procedendo passo per passo. Simpatica la sua caratterizzazione spensierata e divertente, facile da accontentare, priva di ambizioni e amante delle cose semplici. L’incontro e le prime interazioni tra i due mi hanno un po’ ricordato “La Bella e la Bestia”, con Sima Jiao sigillato nella torre, superiore a tutti come poteri ma di fatto considerato alla stregua di uno strumento più che di una persona. Freddo, insensibile e distaccato – vuoi per quello che è, vuoi per il trascorso – si ritrova suo malgrado incuriosito da una giovane un po’ strana e buffa che – sorprendentemente – lo vede per la prima volta solo come una persona e non ha alcun secondo fine nei suoi confronti.
Oltre alla divertente interazione che si genera tra la compostezza di lui e l’indole allegra di lei, altri elementi che ho apprezzato sono state le ripercussioni dell’incantesimo della verità, l’utilizzo da parte di lei di termini del mondo reale odierno (con tutta la perplessità di lui e i possibili fraintendimenti), la Piccola Fiamma dalla voce infantile e dal temperamento capriccioso e ribelle, la versione lontra di Ting Yan, i “round” nella Dimora dell’Anima dell’uno o dell’altra.
Qualche passaggio eccessivamente glicemico e stucchevole c’è, mentre lo scontro con gli avversari viene messo a volte un po’ a servizio della love story, per promuovere momenti scenograficamente emozionanti tra i due.
SECONDA PARTE – Si apre con la brusca svolta della separazione tragica tra i due – lui che la teme morta, lei vittima di un’amnesia - mentre l’ambientazione si sposta nel regno demoniaco, con un salto temporale di quasi un ventennio.
L’amnesia temporanea è uno dei cliché che meno mi fa impazzire: mi sa sempre di un escamotage a cui si aggrappa una sceneggiatura scarsa per rimescolare con facilità le carte in tavola, aprendo una parentesi che può essere richiusa in qualsiasi momento e sfuggendo comodamente alle possibili incoerenze. Nel caso specifico, devo dire, l’ho accettata abbastanza di buon grado per due motivi: il primo è che non si dilunga troppo, i due si riuniscono relativamente alla svelta e i ricordi della nostra fanciulla riaffiorano in tempi accettabili; in secondo luogo permette di arricchire la protagonista femminile con nuove e interessanti sfaccettature. Ritroviamo una Lian Ting Yan temprata dagli anni trascorsi sotto la guida del nemico giurato di Sima Jiao e che presenta un carattere più deciso e una maggiore autonomia: alla fanciulla simpatica, amante del buon cibo e del riposo, ma anche costantemente bisognosa di essere difesa e il cui contributo si limitava a una sorta di supporto morale si sovrappone ora una giovane donna forte e capace, più consapevole delle avversità di una vita vissuta non in bambagia. Questo cambiamento promuove un nuovo tipo di interazione con Sima Jiao, scardinando il rischio di meccanismi “già visti”.
La facilità con cui crede al Gran Maestro e mette in dubbio la verità del padre “adottivo” è forse un po’ esagerata e rapida, ma là si può accettare nell’ottica che il suo atteggiamento sia nel subconscio agevolato dal legame che persiste tra i due.E’ da sempre consapevole dell’esagerato desiderio di vendetta che anima il padre “adottivo”. Grazie al legame profondo Sima Jiao sviluppa la capacità di sentire i pensieri di lei: questo da vita a una serie di momenti divertenti anche se, oggettivamente, lo rendono anche più invadente (non a caso lei lo definirà – scherzosamente – un “parassita”).
Un elemento riproposto un po' troppo di frequente è la reazione fisica – in primis di Sima Jiao ma ampiamente utilizzata anche da altri – ad un attacco subito e sintomo di grande debilitazione: in questo drama si tossisce e si rigurgita sangue peggio che in un reparto di tisici all’inizio del secolo scorso. Anche qui, a coppia riunificata, trova spazio qualche picco glicemico non necessario (la scena con Sima Jiao nella torre con lei tra le braccia in un galleggiare di lanterne ce la potevamo tranquillamente evitare, rasenta il “ridicolo”…Che poi è l’unica osservazione intelligente di Feng Qi, meglio noto come il terzo incomodo più insulso che si sia mai visto in un drama).
TERZA PARTE – Si apre con i due regni riunificati sotto il governo della coppia principale e in breve si arriva di nuovo a un punto di svolta. La scena di addio, presa singolarmente, l’ho trovata coinvolgente, tra il bacio disperato di lui mentre le trasferisce il fuoco spirituale, il rinnovo dei suoi sentimenti, il rassicurarla rispetto a un futuro per lei sicuro, la disperazione e l’angoscia sul volto di lei… Scena impattante, davvero. Ma se si tiene conto del contesto, allora il punto di vista cambia. Lei è diventata una donna forte, ha dimostrato di “aver saputo fare qualcosa di sé stessa” (parole di Sima Jiao, quando la vede nelle vesti di Signora dei Demoni, intenta a combattere i fulmini per salvarlo), ha esplicitato il desiderio che lui si apra di più, che impari a chiedere aiuto…e lui le mente spudoratamente, decidendo da solo per entrambi. Consapevole fin dalla fusione del secondo fuoco spirituale che il suo organismo non avrebbe retto a lungo – un conto alla rovescia che si riduce ulteriormente per le gravi ferite che riporta in seguito – decide di tenerla all’oscuro, si isola per mesi con una scusa mentre di fatto pianifica la salvezza di lei e la sua sicurezza futura, decidendo di sacrificare per lei la sua vita comunque ormai prossima al termine. Le uscite “Non dire niente a Sima Jiao”, “non dire niente a Ting Yan”, si ripetono in questi episodi, ciascuno mentre si confida con l’amico fidato di turno. Mi sarebbe piaciuta una maggiore condivisione e trasparenza nella coppia, pur di ciò che è doloroso e senza speranza. Invece no, nascondono i propri segreti con la scusa di non voler turbare o far soffrire l’altro. Il modo in cui Sima Jiao se ne va è a dir poco crudele, in prospettiva. Ricompare un giorno dopo mesi – in ritardo anche rispetto alla data del matrimonio – quindi saluta e se ne va. Anche la sua sincerità non è mai totale, già che dopo un altro salto temporale dalla sua morte – altro ventennio – salta fuori che si era ritagliato un’opzione B nel caso in cui lei si fosse rifiutata di lasciar andare del tutto la sua anima, decretando così la sua rinascita. Troppo stratega e machiavellico, il fine qui non può proprio giustificare i mezzi. Gli ultimi episodi, nel mondo mortale antico, hanno il pregio di mostrare un Sima Jiao più umano e non oppresso dal mezzo millennio vissuto nel dolore. La lotta contro i cattivi si avvia verso la fine, e molti aspetti passati apparentemente irrisolti acquisiscono un senso, anche se questo toglie spazio ai personaggi secondari che diventano poco più che delle fugaci comparse, ed è un peccato (parlerei quasi di abbandono dei personaggi, per certi versi). L’aver sperimentato un nuovo tipo di vita rende Sima Jiao consapevole dell’errore egoistico del passato, da qui le sue scuse sincere con sfogo di rabbia repressa di lei. Un passaggio molto bello, se non fosse che subito dopo la stessa Ting Yan mette in pratica a sua volta quel modus operandi così a lungo sofferto e criticato. L'ultimo episodio davvero compresso, è mancato il tempo per dargli il giusto peso. Il finale dolce-amaro, anche quello un po' risicato quanto a minuti, si chiude dove tutto ha avuto inizio, con le loro anime destinate a ritrovarsi e riconoscersi. Che sia con o senza ricordi, che li possano recuperare col tempo, non è dato di sapere. Sicuramente Ting Yan li conserva nitidamente, confusi per un sogno (per lei sono di fatto passate poche ore). Come lui abbia trascorso la sua vita nel passato, cosa ricordi e come sia arrivato lì - se per volere del destino o grazie alla sua imperterrita ricerca di lei, pur in un mondo della cui esistenza era appena venuto a conoscenza - rimarrà un mistero. L'importante, alla fine, è che si siano ritrovati. Ma potevano ritrovarsi un po' meglio, ecco (e su questo la censura cinese rispetto al tema dei viaggi nel tempo ha le sue non poche responsabilità).
Sul fronte dell’originalità, difficile per me esprimermi non avendo su questo genere molti termini di paragone. Essendo per me la prima volta, si è giocata la carta della novità, ma credo le si possano riconoscere alcuni spunti originali e innovativi.
Un po' troppo raddoppiata la "to-do-list", dove ambedue i protagonisti vengono a turno feriti, si ritrovano in fin di vita, dicono addio all'altro, perdono i ricordi, muoiono, si nascondono importanti verità, sperimentano il dolore del fuoco spirituale, e via dicendo. Facciamo un po' per uno, che male non fa? Anche no.
RECITAZIONE – La scelta degli attori principali è stata davvero azzeccata, al di là della bontà del drama in sé la prova della coppia protagonista ha fatto la differenza.
Non conoscevo Wang Ying Lu, ma mi è piaciuta da morire, capace di regalare una comicità naturale, con una mimica facciale che centra il bersaglio senza mai diventare eccessiva. Regala lo splendido ritratto di una Liao Ting Yan spensierata, semplice e un po’ pigra, promotrice di momenti piacevoli e leggeri, simpatici e curiosi. Credibile anche nella versione senza memoria, dove si coglie il filo conduttore del personaggio ma con un buon discostamento nella caratterizzazione. Anche sulla recitazione delle parti più drammatiche, nulla da dire. Davvero brava.
Altro personaggio splendidamente riuscito è quello Sima Jiao, la cui caratterizzazione è di fatto quella più nelle corde di Chen Fei Yu, attore che seguo con interesse e che sa essere davvero performante in questo tipo di ruolo. In questo drama offre un ritratto vivido e intenso del personaggio di Sima Jiao - destinato alla sofferenza per volere dei cieli e a una vita a difendersi dall’avidità della gente - che si dimostra freddo e distaccato, palesemente altezzoso, sicuramente rancoroso, privo di modestia ma anche meno crudele di quello che da a vedere.
La sua è una recitazione elegante, ricca di micro espressioni e impreziosita da un timbro di voce che – non mi stancherò mai di ripeterlo – è tra i più affascinanti in circolazione (per quanto mi riguarda è secondo solo a Namgoong Min).
Affiatamento di coppia alle stelle, non solo nelle scene prettamente romantiche, che sono comunque innumerevoli (mai visti così tanti baci in un drama, a occhio e croce saranno una ventina). La sintonia tra i due è davvero palese e ben si sposa col tipo di comunicazione che intercorre tra i due personaggi interpretati, spesso ironica, divertita, a volte tenera ma non particolarmente glicemica.
Per quanto riguarda i personaggi secondari, ho trovato un po’ sottotono Ye Ru Ling, soprattutto nella prima parte: la sua storia è anche abbastanza ricca, con tanti margini di sviluppo, ma è un potenziale mezzo sprecato perché poi di fatto non arriva, le sue scene sembrano sempre mancare di qualcosa, il che è un peccato perché meritava uno sviluppo migliore. E’ una figura ambigua, e ci sta, a pelle anche antipatica, incapace lasciare il segno anche nei momenti in cui si schiera con i buoni. Il capo degli otto Pazzi – più che Palazzi - ovvero Shi Qian Lu, è sicuramente un cattivo di tutto rispetto, eccezione fatta per la risata palesemente finta. La sua storia viene tirata un po’ per le lunghe, nella parte finale non dovrebbe nemmeno più rappresentare una vera minaccia, ma c’è da dire che Nan Yan non riesce a subentrare come si deve nel ruolo del cattivo. Solo in parte riuscito è invece Nian Ju – il serpente nero con il cervello da gallina – che nella prima parte mostra un’ingenuità che va oltre la recente acquisizione delle sembianze umane. Piace la sua incrollabile devozione a Sima Jiao, un rapporto di reciproca fiducia che non ha bisogno di essere riconosciuto a parole, ma piace un po’ meno l’indole remissiva e tontolotta che sfodera anche con tutti gli altri (nei primi episodi Sima Jiao lo apostrofa spesso “stupido serpente”… A ragion veduta, mi verrebbe da dire). Va un po’ meglio quando la vicenda si sposta nel regno demoniaco, dove ogni tanto lo vediamo tirare fuori quella spina dorsale di cui anche i rettili sono dotati. Sicuramente toccante è il confronto con Sima Jiao quando, grazie agli sproloqui della Piccola Fiamma, comprende il triste piano del suo Gran Maestro.
REGIA, SCENOGRAFIA & CO.
Scenografia curata e di grande impatto visivo, costumi e acconciature davvero belli (eccezione fatta per la mise ripetitiva e un po’ eccessiva di Ting Yan nelle vesti di Signora dei Demoni). Effetti speciali così così, alcuni hanno funzionato, altri a mio avviso penalizzati da una grafica virtuale decisamente migliorabile. Fotografia di alto livello, così come il montaggio. Regia di tutto rispetto, sceneggiatura, a quanto ho letto, fedele per la maggior parte al romanzo al quale è ispirata.
OST - Le musiche mi sono piaciute molto, già dopo i primi episodi alcuni brani, riproposti strategicamente ad enfatizzare al meglio alcuni passaggi, sono diventati preziosi compagni di viaggio.
CONCLUSIONE – Un 8,5 a mio avviso meritato per la storia, che sale a 9,5 grazie a una recitazione di alto livello che rende la visione decisamente coinvolgente ed emozionante. E’ un tipo di drama sicuramente nelle mie corde, capace di farmi apprezzare l’ambientazione fantasy che ho sempre trovato noiosa. Un drama da non perdere, per tutti gli amanti dei romance-fantasy, o anche solo dei romance, senza dimenticare i fan di Chen Fei Yu e di Wang Ying Lu.
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Fantasy e passione: una storia che emoziona, un demone che conquista il cuore
Un drama fantasy-romantico che conquista fin dal primo episodio.La storia unisce reincarnazioni, destini intrecciati e un amore che sfida il tempo, regalando emozioni intense dall’inizio alla fine.
Il protagonista maschile è indimenticabile: un demone tanto crudele quanto tenero, capace di mostrare una profondità e una dolcezza che restano impresse nel cuore. La sua evoluzione e il suo amore incondizionato lo rendono uno dei personaggi più affascinanti del genere. Anche lei, con la sua determinazione e fragilità, completa alla perfezione questo legame che attraversa più vite.
La trama scorre tra battaglie, sacrifici e momenti toccanti, con numerose scene romantiche che sanno commuovere e appassionare. Perfetto per chi ama i fantasy intrisi di sentimento, con un tocco malinconico ma anche tanta poesia.
Un drama che rimane dentro, consigliatissimo a chi cerca storie d’amore epiche e struggenti.
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