
L'esistenza di un servizio matrimoniale segreto è rivelata quando una valigia ritrovata fa luce sullo strano matrimonio della coppia al centro della storia. (Fonte: Netflix) Modifica la Traduzione
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- Titolo Originale: 트렁크
- Conosciuto Anche Come: Kufr , La Maleta , La Valigia , Pour seul bagage , Teureongkeu , Trunk , Багаж , Валіза , המזוודה , الحقيبة , 一箱情缘
- Regista: Kim Kyu Tae
- Sceneggiatore: Park Eun Young
- Generi: Mistero, Romantico, Drama
Dove Guardare La Valigia
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Cast & Ringraziamenti
- Seo Hyun JinNo In JiRuolo Principale
- Gong YooHan Jeong WonRuolo Principale
- Jung Yun HaLee Seo Yeon [Jeong Won's ex-wife]Ruolo di Supporto
- Cho I GeonYun Ji O [Seon Yeon's husband]Ruolo di Supporto
- Joo Min KyungYun A [Hyeon Cheol's wife]Ruolo di Supporto
- Choi Young JoonKim Hyeon Chu [Detective]Ruolo di Supporto
Recensioni

Intrigante...ma con qualche nodo di troppo.
Drama di soli otto episodi ma che - data la durata - non lo fanno sembrare una serie così breve. Salta all'occhio una netta discrepanza tra la prima e la seconda metà, dove quella iniziale è sicuramente la migliore tra le due. Complice una valida fotografia, scenografia e montaggio, la partenza cattura subito l'attenzione. Non ci sono voli pindarici ma si entra subito nel vivo della storia, ed è presto chiaro che il fulcro della vicenda non è il finto matrimonio in sè quanto le criticità individuali dei personaggi - non solo protagonisti - che ruotano attorno all'accordo.Han Jeong Won viene presentato come un uomo che non riesce ad accettare la separazione dalla moglie, quasi una figura patetica, continuamente alla sua ricerca e in disperata attesa del suo ritorno. Un vero e proprio burattino, in poche parole.
Lee Seo Yeon, che risulta antipatica fin da subito, sembra compiacersi nel ruolo di burattinaia, muovendo abilmente i fili del tormento nei confronti dell'ex marito, mentre non perde occasione di sventolargli il nuovo e giovane marito sotto gli occhi.
E poi c'è la protagonista, No In Ji: il suo ingresso in scena è freddo, distaccato, quasi asettico. Non traspare la minima emozione, i lineamenti immutabili e il tono di voce monocorde.
Mentre l'ex moglie appare sempre più sadica nei confronti di Jeong Won, costringendolo addirittura ad accettare l'idea di un finto matrimonio per un anno con una sconosciuta, la convivenza iniziale tra Jeong Won e Ji si instaura come un accordo stridente e stonato. Flashback e confidenze tra i due nuovi coniugi fanno via via emergere il difficile passato di lui - un vissuto violento e infelice fin dalla tenera età - e i trascorsi drammatici che hanno portato In Ji a dedicarsi alla singolare professione di finta moglie a contratto. Questa nuova situazione porterà i due a una tacita intesa di reciproca comprensione che destabilizzerà l'ex moglie, sempre più smaniosa di avere il controllo totale sia su Jeong Won che sull'attuale marito, sfoggiando comportamenti deviati e malsani. Purtroppo, la seconda metà del drama prende una piega del tutto diversa: il ritmo sembra perdere il giusto tempo, il baricentro - fino a quel momento fisso sul triangolo l'ex moglie/lui/la nuova moglie - si sposta abbracciando maggiormente le vicende passate di In Ji e focalizzando l'attenzione sullo stalker psichiatrico e sull'ex fidanzato sparito. La percezione non è stata però quella di scoprire via via nuove parti di un disegno complesso con relativi colpi di scena, bensì quella di un rimescolamento delle carte in tavola. Anche sul fronte Jeong Won ed ex consorte vengono a galla elementi passati che sembrano voler rimettere in discussione tutto quanto. Pur vero che una netta distinzione tra buoni e cattivi sarebbe stata inverosimile quanto una classificazione tra bianco e nero senza possibilità di tinte grigie, negli ultimi episodi i personaggi sembrano scambiarsi l'un l'altro l'etichetta di "vittima" e "peccatore". Ciò che ne deriva è un monocromatico grigio intermedio che sembra abbracciare tutti quanti (tranne il pazzoide omicida).
Il finale suona un po' incompleto. Non propriamente un finale aperto, l'epilogo è quasi preannunciato ma non mostrato. Ci si arriva però molto vicino, e forse è la cosa che più infastidisce. Fatto trenta, è bene fare anche trentuno.
Colonna sonora nella norma, la recitazione buona ma non eccezionale. L'unico attore che già conoscevo è il protagonista, purtroppo non tra i miei preferiti (nemmeno ai tempi del celebre Goblin). Gli riconosco comunque una prova valida, mentre nell'aspetto l'ho trovato davvero molto invecchiato, mi viene da pensare quasi all'ultimo canto del cigno per quanto riguarda il ruolo di protagonista (a differenza di altri colleghi coetanei quali Namgoong Min, Song Joong Ki, Hyun Bin, Jung Kyung Ho, Ji Sung e via dicendo). Non escludo insomma di ritrovarlo tra qualche tempo a interpretare il padre/zio del protagonista di turno.
In conclusione un drama iniziato con un buon intrigo salvo poi continuare a rimaneggiare a caso la matassa invece di sbrogliarla tenendo saldo un capo del filo in mano, per arrivare in fondo trascinandosi dietro qualche nodo nel filo srotolato.
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LOVE IS TEMPORARY AND MARRIAGE IS A SERVICE
"The Trunk" is an enthralling mix of romance, mystery, and emotional drama that intricately weaves together the lives of its complex characters. At its core, the series explores the fragility of human connections and the lengths people go to protect their secrets, blending suspenseful twists with deeply personal moments.The story centers around Noh In-ji, a field wife working for a marriage service company, and Han Jeong-won, a gifted but emotionally fractured music producer. When they enter a contract marriage, both carry emotional baggage that gradually surfaces: In-ji from a string of failed relationships and a painful betrayal, and Jeong-won from a past haunted by unresolved guilt and a toxic relationship with his ex-wife. Their initially transactional bond slowly transforms, revealing their vulnerabilities and sparking an unexpected intimacy.
What sets *The Trunk* apart in the ocean of contract marriage K-dramas is its ability to balance layered storytelling with sharp social commentary. The concept of contract marriages serves as a metaphor for modern relationships: transactional yet yearning for depth. The show doesn't shy away from themes like betrayal, emotional manipulation, and the scars of childhood trauma, but it handles them with sensitivity and nuance.
The characters are the lifeblood of this drama. Noh In-ji is a fascinating protagonist, a woman who seems unshakable on the surface but harbors deep emotional wounds. Her journey of self-discovery is as compelling as her dynamic with Jeong-won. Han Jeong-won, meanwhile, is a man trapped in his past, struggling to reconcile his unresolved feelings for his ex-wife with his growing affection for In-ji. The supporting characters, particularly Jeong-won's enigmatic and complex ex-wife Lee Seo-yeon and the unsettling stalker Eom Tae-seong, add layers of intrigue, ensuring the plot never loses its momentum.
The production quality is top-notch. The cinematography captures both the tension and intimacy of the characters’ lives, with dimly lit interiors and wide shots of isolated landscapes mirroring the characters' emotional isolation. The music, composed with a mix of melancholic strings and ambient tones, enhances the mood, making even the quietest moments resonate deeply.
Ultimately, "The Trunk" is more than just a romance. It’s a deeply human story about facing the shadows of the past, learning to trust, and finding meaning in unexpected connections. The title trunk does not point toward the actual trunk. The trunk here is metaphorical, about all the past traumas each character carries.
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