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- Titolo Originale: 海のはじまり
- Conosciuto Anche Come: The Beginning of the Sea , Umi no Hajimari , うみのはじまり
- Regista: Kazama Hiroki, Takano Mai
- Sceneggiatore: Ubukata Miku
- Generi: Vita, Famiglia, Melodramma
Dove Guardare Umi no Hajimari
Gratis (sub)
Cast & Ringraziamenti
- Meguro RenTsukioka NatsuRuolo Principale
- Izutani RanaNagumo UmiRuolo di Supporto
- Arimura KasumiMomose YayoiRuolo di Supporto
- Otake ShinobuNagumo AkaneRuolo di Supporto
- Riju GoNagumo ShoheiRuolo di Supporto
- Ikematsu SosukeTsuno HaruakiRuolo di Supporto
Recensioni

Questa recensione può contenere spoiler
Serie originale su temi delicati che in primis emoziona ma poi va capita
Serie insolita, che va a toccare anche temi piuttosto delicati.E' un drama dove la comunicazione è fondamentale per come è impostata la storia, ma è anche un drama giapponese, notoriamente parchi di interazioni verbali (se un concetto può essere normalmente espresso in 10 parole e la sua sintesi in 5, un drama giapponese ne utilizzerà a dir tanto 3). Sia chiaro, rispetto ad altre serie giapponesi qui le conversazioni e le interazioni non mancano, anzi, sono alla base della trama. Eppure, per ogni esternazione sembra sempre esserci altrettanto non detto.
Attorno a tematiche quali la genitorialità, l'aborto, le scelte individuali e non, ruotano le tre principali figure: inizialmente viene da fare una netta distinzione tra chi è nel giusto e chi nel torto, ma un'osservazione attenta porta a concludere che - di fatto - rappresentano semplicemente la realtà nella loro complessa imperfezione, nessuno escluso.
Abbiamo "la temeraria incompresa" Mizuki, personaggio forte e deciso a portare avanti le proprie scelte, costi quel che costi. Sebbene abbia avuto un attimo di tentennamento - valutando la strada dell'aborto perchè di fatto la più utile per le prospettive di Natsu - ci viene descritta dalla madre e dai conoscenti come un personaggio da sempre singolare. Anche nella delicata questione della maternità, alla fine, rimarrà fedele a sè stessa stabilendo un ordine di priorità, che vedrà al primo posto Umi. Decide di tenere all'oscuro Natsu, mossa pesante e sicuramente condannabile perchè di fatto toglie a lui il diritto di essere padre, e lo fa perchè consapevole che decidere di tenere il bambino significava mettere Natsu con le spalle al muro, senza dargli in realtà la possibilità di scegliere diversamente. Proprio perchè però Umi è al primo posto, quando viene a sapere della malattia terminale mette in conto di invadere nuovamente la vita di Natsu (anche qui la scelta è decisamente opinabile, sembra che si prenda il diritto di decidere cosa dire e quando dire, tenendo all'oscuro Natsu o sconvolgendogli la vita). E' un personaggio che fa una scelta, la fa nell'interesse esclusivo di Umi, e per questa scelta è pronta ad addossarsi giudizi e sensi di colpa, ma è anche una scelta convinta e della quale non si pentirà mai.
Abbiamo poi "l'indeciso perenne" Natsu, che inizialmente sembra un po' la vittima della situazione (gli viene fatto credere un aborto, poi viene lasciato, gli viene tenuta nascosta la nascita della figlia, gli viene sconvolta l'esistenza scoprendo della figlia anni dopo, aspetto che destabilizzerà inevitabilmente la vita che nel frattempo si era ricostruito). E' un personaggio che, per sua ammissione, è eternamente insicuro e indeciso: prende tempo, non si butta a capofitto. Lo vediamo da come risponde all'attuale compagna, da come gestisce il rapporto con Umi. Fin dai tempi della relazione con Mizuki appare come un bravo ragazzo, gentile e presente, però di fatto non una colonna portante del rapporto. Sarà proprio il costruire un rapporto con la figlia appena conosciuta a renderlo più sicuro di sè, più responsabile e pronto a fare delle scelte convinte.
C'è infine "l'altruista infelice", la nuova compagna di Natsu: la paternità di lui sconvolge la loro relazione come un fulmine a ciel sereno e, inizialmente, oltre a puntare a mantenere il rapporto con lui vede nella bambina anche l'inaspettata possibilità di mettere a tacere dei sensi di colpa con i quali, in segreto, convive da anni. Quando lui confessa che, pur essendone stato tenuto all'oscuro, sapere che l'aborto non era andato in porto e la bambina era poi nata gli aveva dato sollievo, lei sembra un po' alla ricerca della stessa sensazione. Consapevole di aver comunque agito all'epoca secondo quello che le sembrava buonsenso - anche se non era ciò che avrebbe voluto - continua però a dare la priorità agli altri e non ai propri desideri. Sarà difficile per lei trovare la forza di scegliere di non doversi necessariamente adattare alla nuova situazione ma di avere il diritto di compiere delle scelte per vivere bene con sè stessa, per quanto sia sinceramente affezionata a Natsu e alla piccola.
Un drama, quindi, che più che una storia di eventi narra l'evoluzione di rapporti.
Dal punto di vista del coinvolgimento, i primissimi episodi mi hanno davvero toccata - le lacrime scorrevano a fiumi - ma col progredire della serie l'impatto emotivo è via via venuto meno, un po' perchè certi meccanismi riproposti non avevano più l'effetto della prima volta, un po' perchè se all'inizio sembra ci sia una storia al centro, affiancata dallo sviluppo dei personaggi, col passare degli episodi sembra che la lettura introspettiva dei personaggi diventi la parte predominante, ma a quel punto la componente emotiva scema e l'impressione è più che altro quella di compilare una virtuale scheda del profilo psicologico di ciascun protagonista.
Buono il supporto dei personaggi secondari, complessivamente la serie conta un numero di attori piuttosto esigui, se non teniamo conto delle comparse. Buona la recitazione, il protagonista maschile esteticamente affascinante - il panorama degli attori giapponesi non offre solitamente molto in tal senso - e davvero brava la piccola attrice che interpreta Umi (attrice la cui anagrafica corrisponde all'età del suo personaggio e che è coinvolta come figura principale in moltissime scene).
In conclusione una serie senz'altro originale, consigliata per chi vuole vedere qualcosa di diverso dal solito, con l'avviso che il coinvolgimento emotivo iniziale potrebbe lasciare il posto a una più impegnativa richiesta legata alla comprensione psicologica dei personaggi nella seconda parte della serie. Lacrime nella prima parte, meningi spremute nella seconda.
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"A person is born between two people. It's impossible to live alone"
Umi no Hajimari is a drama that asks only one thing from its audience: to pay attention to the struggles of its characters.Those who are young, inexperienced, or simply haven’t developed a strong sense of empathy yet for fictional characters might look at this drama as being black and white. Meaning, they’ll perceive there being good characters and bad characters, but nothing in between. However, those of us who prefer characters and situations that mirror real life will likely have an easier time watching and understanding the complex motivations of each character.
I’ve been following this drama from week to week and noticed the different themes throughout this beautiful story so I'd thought I'd share some of them.
You Can't Do it Alone
Every flashback scene with Mizuki raising Umi highlights the struggles single parents go through. But through all the struggle, all the hardships, there's one key thing that stood out amongst these scenes: Mistsuki wasn't alone. She had a support system. Yes, she was emotionally distant with them, but still had people to lean on.
Flawed Characters Faced With Big Decisions
Mizuki’s Flaw - Fiercely independent, made decisions on the fly without talking to other people, was willing to struggle alone as opposed to asking for help.
Natsu’s Flaw - Indecisive, a follower, doesn’t express his own thoughts and feelings well.
Yayoi’s Flaw - Too agreeable, feels she is not important, doesn’t consider her own thoughts and feelings.
Each of these flawed characters were forced to make tough choices. For Mitsuki, she was torn between telling Natsu about his child or allow him to continue to live his life. For Natsu, his choice was to step up and be a father for Umi or continue to figure out what is the right thing to do. Lastly, Yayoi was confronted with a decision on whether or not she should play an active role in Natsu and Umi’s lives or leave them entirely.
These thoughts and choices all shape how this drama unfolds. Seeing such flawed yet relatable characters navigate around life’s hardest choices adds a realistic element to the story. As an adult and avid drama watcher, these types of portrayals is invaluable. For younger viewers, this should show you that not everything in life is black and white. Every story doesn’t have a hero and villain, but rather regular flawed people trying their best to make ends meet.
Grief - “Everyone’s so nice but suffering too”
Grief plays an integral role throughout this drama.
It weaves itself in and out of almost every dialogue. At times It’s subtle and poignant. Inescapable. Then there are moments where the grief becomes loud and present - demanding your attention. Urging you to understand the great loss the characters are going through.
For Mizuki's parents, the grief was almost unbearable to see play out. It caused them to unfairly criticize Natsu and even invoked anger towards him (At least on the moms part). Even Natsu himself wasn't immune to the effects of grief.
In Episode 8, Natsu has a conversation with his estranged dad. Actually, it was more like a venting session where Natsu spills out things that he bottled up inside, but that’s besides the point. Natsu said something along the lines of everyone is so nice but suffering too. He then mentioned, like he did before, how he feels like it’s not his right to feel sad because everyone was with her for seven years and he wasn’t. He then said that doesn’t change the fact that he’s sad as well.
Natsu was doing the common thing most grieving people do: quantifying sadness. Quantifying sadness, in simplest terms, is when you place an undetermined numerical value or weight to sadness when comparing it with others. It’s like saying he’s competing in the “Pain Olympics” with everyone who were closer to Mizuki than he was.
Grief doesn’t care about the duration of knowing someone. On the surface, it seemed like Natsu was catching up with everyone's grief, but in reality, he was in pain just like those closest to her. There are no levels of grief. Grief just is.
There are more themes but I didn't want to drag this review on longer lol. Overall, Umi no Hajimari will most certainly have a special place in my heart.
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