Storia di redenzione e rinascita
Un fantasy straordinario, recitato da attori carismatici e supportato da una fotografia curatissima. La trama cattura fino alla fine, anche se può risultare un po’ complessa per chi non è familiare con la cultura orientale: molti elementi sembrano radicati nella mitologia e nel sentimento religioso coreano.
Ho seguito la serie fino all’ultimo episodio e l’ho poi rivista una seconda volta, attratto dalla profondità della narrazione. Attraverso figure mitologiche – Goblin, Cupi mietitori, reincarnazioni fino a quattro volte – la storia esplora temi universali come vita e destino, colpa ed espiazione, amore, amicizia e fratellanza, bene e male. Alla fine, tutto converge in un progetto divino oscuro all’inizio, ma illuminante alla fine della storia.
I due protagonisti principali sono straordinari, probabilmente la coppia più riuscita tra tutti i kdrama che ho visto finora. Riescono a trasmettere con intensità struggente il concetto di amore eterno e indissolubile, rendendo la serie non solo un’esperienza visiva, ma anche emotivamente coinvolgente.
Ho seguito la serie fino all’ultimo episodio e l’ho poi rivista una seconda volta, attratto dalla profondità della narrazione. Attraverso figure mitologiche – Goblin, Cupi mietitori, reincarnazioni fino a quattro volte – la storia esplora temi universali come vita e destino, colpa ed espiazione, amore, amicizia e fratellanza, bene e male. Alla fine, tutto converge in un progetto divino oscuro all’inizio, ma illuminante alla fine della storia.
I due protagonisti principali sono straordinari, probabilmente la coppia più riuscita tra tutti i kdrama che ho visto finora. Riescono a trasmettere con intensità struggente il concetto di amore eterno e indissolubile, rendendo la serie non solo un’esperienza visiva, ma anche emotivamente coinvolgente.
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