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The Greatest Love korean drama review
Completed
The Greatest Love
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by Icaro
Jun 28, 2025
16 of 16 episodes seen
Completed
Overall 8.0
Story 7.0
Acting/Cast 8.5
Music 7.0
Rewatch Value 5.0
La mia passione per i vecchi drama è stata di nuovo premiata con questa brillante commedia, divertente e ben recitata. In genere questi spettacoli, se non sono troppo datati, raramente annoiano. Non hanno (come invece troppe serie degli ultimi anni) lungaggini, ripetitività, annacquamenti insopportabili delle storie , spazi esagerati di fan service, pubblicità invasive, tonnellate di cliché.
Pur nella semplicità eterna della commedia romantica (amore contrastato che alla fine trionfa) i dialoghi sono spesso brillanti, le caratterizzazioni e le evoluzioni dei personaggi accurate, le vicende abbastanza plausibili anche quando improbabili.
Qui, sulla carta, lui è fortissimo - grande e bellissima star cinematografica che può dettare legge in qualsiasi situazione; lei è debolissima - ex idol dalla carriera interrotta alle prime armi che si arrabatta da una decina d'anni ai margini dell'industria dell'intrattenimento.
Ma, in realtà è lei quella forte. Le avversità della vita l'hanno temprata e non è disposta a fare la pera matura che cade nelle braccia del dio dello spettacolo, consapevole dell'inevitabile, pesante, stigma sociale che una simile, dispari relazione, genererebbe. Lui, un po' come in Secret garden e in Master's sun, si innamora contro la propria volontà e fa fatica a comportarsi da essere umano decente per buona parte della storia.
La coppia dei protagonisti è bella, brava, perfetta e la loro intesa, da manuale. La regina del drama romantico Gong Hyo Jin in una delle sue, per me, migliori interpretazioni. L'adoro.
Lui, Cha Seung Won, che è molto bello anche oggi con un bel po' di anni in più sulle spalle, in questa commedia è abbagliante nell'alta e dinoccolata figura, nei tic gestuali e mimici, nelle pose e nella naturalezza della recitazione, nella battuta sempre pronta. Va bene, è un attore che recita la parte di attore e forse questo aiuta. Non sarà facile dimenticarsi del suo personaggio, Dokko Jin, nome che lui ripete ad ogni piè sospinto per l' inesausto bisogno di autopromozione.
Pur nella leggerezza della vicenda domina incessantemente (e siamo solo nel 2011) la pesantezza della costrizione sociale che grava sui personaggi dello spettacolo. Un mondo dorato certo che però ha costi molto alti in termini di spontaneità personale e libertà individuale.
Il cinismo mercantile delle relazioni umane e sentimentali è descritto come invasivo di ogni spazio della vita dei singoli, tanto più invasivo e cinico quanto più alto è il livello di popolarità raggiunto. Il voyeurismo giudicante dei social è impudente e inarrestabile strumento di vita e di morte artistica. E' impossibile non pensare alle terribili realtà che costellano con inquietante ritmo serrato le cronache coreane del mondo dello spettacolo.
Nota: la colonna sonora non è particolarmente interessante ma ha momenti curiosi: accenni di pezzi classici fanno da contrappunto, spesso ironico e divertente, alle vicende e, verso la fine, c'è anche un omaggio sonoro proprio all'intramontabile Secret garden (2010) di cui questo drama ripercorre, in un certo modo, i passi fortunati. (giugno 2025)
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