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Reply 1988 korean drama review
Completed
Reply 1988
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by Icaro
Oct 16, 2025
20 of 20 episodes seen
Completed
Overall 10
Story 10.0
Acting/Cast 10.0
Music 7.0
Rewatch Value 8.0

Il centoventinovesimo…

Belli, brutti, lenti, spaventosi, scontati, commoventi, spiritosi, allegri, scoppiettanti, magici, insopportabili, inaspettati, noiosi, appassionanti…la lista degli aggettivi per descrivere i 128 drama visti finora potrebbe essere più lunga.
Ma per questo drama, giustamente famoso, c’è un solo termine che mi sembra indicato per classificarlo, in senso assoluto, al di là dei miei gusti personali: un capolavoro emozionante.
Una categoria a parte nella quale sta insieme a (credo) una manciata di altri titoli molto celebrati, ma che ancora non ho visto come My mister, Mother e pochi altri.
La storia di un’epoca ( anni ‘80/90) e di un paese (la Corea del Sud), narrate attraverso le vicende fittizie di un gruppo di vicini che abitano tutti nello spazio angusto, ma solidale, di un vicolo cittadino.
La generazione degli adulti che si arrabatta per fare quadrare bilanci risicati o gestire improvvise, piccole fortune; la generazione dei figli che cresce nell’attenzione, nella cura e nell’amore incondizionato degli adulti, libera, anche se non senza ostacoli, di sperimentare percorsi di vita e di relazione nuovi, in un paese che cambia velocemente.
Credo di avere imparato di più sulla storia recente della Corea del Sud che da qualsiasi altro drama visto finora: i sentimenti universali sui quali si fonda riescono a parlare a tutti, al di là delle profonde differenze culturali.
Nel corso delle puntate non succedono fatti spettacolari: c’è solo la vita che scorre, con le sue vicende quotidiane, minute, qualche volta bizzarre o inaspettate.

Un tema molto evidente nella narrazione è la malinconia dolce - amara del tempo che passa e non torna. Molto vero.

Ma a me ha colpito di più il tema dell’amore tra le persone come disponibilità all’ascolto e al sostegno dell’altro: i piatti con le pietanze ( e i figli) che si spostano incessantemente e spontaneamente di casa in casa, le tre mamme che si consigliano, si consolano e si inorgogliscono dei successi dei figli; gli uomini che nei loro modi rudi e un po’ grezzi offrono sempre il conforto di un bicchiere bevuto in silenzio a lenire il dolore di uno di loro per una perdita, per una incomprensione con i figli, per una insufficienza di comportamento; i ragazzi che hanno tra loro un legame così aperto da comprendere ed accettare gli atteggiamenti degli altri anche contro i propri desideri. Forse è meno vero, nella realtà, ma tutto è narrato in modo così semplice e diretto, mai stucchevole, da fare bene al cuore.

La sceneggiatura è intelligente, coesa e realistica. Venti puntate senza neanche uno dei clichè ai quali siamo abituati. I dialoghi sono importanti ma, grazie alla straordinaria bravura di tutti gli attori principali, molta parte della vita del vicolo è narrata attraverso gli sguardi, i silenzi, i gesti.
I personaggi principali sono tanti: almeno undici e di tutti viene offerto un profilo composito, articolato, mutevole a seconda delle circostanze della vita, coerente. L’arco narrativo di ciascuno è ricco e sfaccettato, e i personaggi sullo schermo interagiscono con noi con i loro pregi e i loro difetti, come si conviene per ciascun essere reale. E anche noi siamo lì nel vicolo e ogni mattina, a turno, usciamo a spazzare la strada in attesa che passi l’uomo dei giornali o i ragazzi escano, di corsa per andare a scuola.
Le puntate sono molto lunghe (anche un’ora e mezza) e richiedono un po’ di pazienza. Ma quello che per me è un difetto è in realtà coerente con la vita che è più fatta di lenti tran tran che di “discese ardite e di risalite”.
Ultima osservazione (tanto per contenere un commento che vorrebbe debordare fuori da uno spazio ragionevole) riguarda la storia d’amore principale. C’è, è molto carina e può generare un’ansia da attesa per il suo scioglimento ritardato.
Non investire troppo su quella linea narrativa, aspettare pazientemente perché, comunque, non è la storia principale.
La storia principale è la vita. (ottobre 2025)
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