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Brewing Love korean drama review
Completed
Brewing Love
0 people found this review helpful
by Dramalia
Feb 9, 2025
12 of 12 episodes seen
Completed
Overall 6.5
Story 7.5
Acting/Cast 5.0
Music 6.0
Rewatch Value 5.0
This review may contain spoilers

C’è il comfort ma è mancato il fascino

Recensito d: Effe IG: _Dramalia_

Chae Young-ju (Kim Se-jeong) è un’ex soldatessa delle forze speciali che si è congedata dal servizio militare per poter badare alla nonna, unico familiare rimastole, dopo che a causa di un problema di salute ha iniziato ad avere necessità di assistenza. Young-ju è una ragazza estremamente tenace, positiva, con una grinta strabordante e un entusiasmo dirompente, la conosciamo come responsabile di un gruppo presso la filiale di Busan della compagnia che produce birra per cui lavora. Young-ju, con la sua squadra, si occupa di vendere la birra prodotta ai grossisti che a loro volta la commercializzano ai rivenditori (bar, ristoranti, market ecc). Un giorno però viene a sapere che la filiale di Busan è a rischio chiusura e, per evitare che questo accada, accetta di trasferirsi a Seoul assieme ad uno dei suoi sottoposti con la missione di convincere un mastro birraio dalle grandi capacità a collaborare con loro per la realizzazione di una nuova birra. Lui è Yoo Min-ju (Lee Jong-won), un giovane mastro birraio di altissimo livello che produce una birra nella sua tenuta in campagna con l’aiuto degli abitanti del piccolo villaggio in cui risiede. La sua particolarità è l'estrema sensibilità, è infatti un empatico, riesce con uno sguardo a distinguere, percepire e provare sulla sua pelle le emozioni altrui. Qualsiasi esse siano. Questa sorta di “potere” gli ha reso la vita molto difficile, sia a causa della perdita prematura della madre, sia a causa del rapporto conflittuale col padre (un generale dell’esercito che non riesce a comprendere quel figlio così sensibile), sia a causa delle emozioni altrui che troppo spesso si sovrappongono alle sue sino a mandarlo in completa confusione. L’incontro tra lui e Young-ju è conflittuale, infatti la ragazza deve impiegare ogni risorsa per riuscire a convincerlo a collaborare con lei alla realizzazione di una birra, quando ci riesce però, il loro sodalizio professionale si tramuta presto in un sentimento romantico, anche se le loro storie personali sono molto più intersecate nel passato di quello che i due immaginano. Young-ju infatti è stata la salvatrice di Min-ju che, in un momento di grande sconforto, ha tentato il suicidio. Il suo salvataggio però ha portato delle conseguenze importanti nella vita della giovane, in quanto quella stessa notte anche la nonna ha avuto un problema di salute ma la ragazza, impegnata, non si è accorta delle chiamate da parte della donna in tempo. Attorno ai due si snodano anche le storie più marginali della coppia secondaria: Oh Chan-hwi, anche lui un ex soldato delle forze speciali che combatte con un disturbo da stress post-traumatico, e Bang A-reum, una ragazza alla spasmodica ricerca di quell’affetto che la famiglia, troppo concentrata sul lavoro e sul denaro, non le ha mai concesso.
Ero particolarmente curiosa di iniziare questo drama, soprattutto perché le prime opinioni a caldo di chi l’ha visto si disponevano su due sensazioni diverse: da una parte chi lo definiva un comfort drama, dall’altra chi lo reputava una noia mortale. La mia esperienza nel settore drama mi ha insegnato che quando si parla di comfort drama una cosa non esclude l’altra, questo perché spesso l’atmosfera pacata, conviviale, accogliente e quotidiana dei comfort drama viene letta dai non appassionati al genere come noiosa. Ebbene, se volete un mio parere personale, in questo caso nessuna delle due fazioni ha in realtà torto, “Brewing Love” ha quasi tutte le caratteristiche tipiche di un comfort drama, ma è anche noioso. La dislocazione all’interno di un piccolo nucleo di campagna, dove tutti si conoscono e dove gli abitanti si trasformano in familiari, preposti all’accoglienza, all’accudimento reciproco, all’unione e alla rappresentanza della parte comica, è chiaramente la base di ogni comfort drama che si rispetti. Le atmosfere, i colori, i luoghi, le persone con le loro personalità eccentriche, ci sono tutti, sono anzi la parte meglio riuscita a mio avviso dell’intero prodotto. Anche la trama in sè non è male, è una trama semplice, in linea con la tipologia del drama, ha la giusta misura di commozione, di dramma e di romance. Quindi qual è il problema? Per una volta non è la partecipazione femminile, Kim Se-jeong, nel ruolo della protagonista, se la cava egregiamente: è dinamica, centrata, energica e molto ben delineata. Il problema è tutta la compagine maschile che manca di mordente e di attinenza col personaggio. Lee Jong-won in “Knight Flower” è stato una piacevolissima scoperta, ma va detto che le interazioni romantiche in quel drama non erano solo minime, erano proprio inesistenti. In "Brewing love” invece, dove è stato chiamato ad interazioni dirette, il suo essere un attore di fatto acerbo, si è fortemente percepito. L’ho trovato insicuro, poco incisivo e rigido. Doveva sì interpretare il ruolo di un giovane estremamente empatico, e quindi quasi in difficoltà di fronte a qualsiasi emozione che rischiava di sopraffarlo, ma secondo me è risultato eccessivamente artefatto nei punti di romanticismo e, per tanto, non ho percepito lo charme e il coinvolgimento che avrei voluto. Discorso simile per Baek Sung-chul, il second lead senza però mire romantiche verso la protagonista, in lui mi è mancato il soldato, il suo trauma non è stato così incisivo e profondo come sarebbe dovuto essere e anche la sua credibilità fisica è stata claudicante (quando si parla di militari il mio cervello proietta l’immagine di Jung Hae-in e il paragone diventa impietoso, lo so), molto meglio nella parte ironica in cui ha dimostrato decisamente più attinenza.
E poi ancora una volta il finale, una conclusione che taglia di netto il miglioramento progressivo delle precedenti puntate. E’ un finale scialbo, noioso, inutile, tirato troppo per le lunghe, con accadimenti non interessanti.
Riassumendo, non è un drama completamente da bocciare, ho amato molto la parte commovente che si è realizzata grazie alla nonna, ho apprezzato il contesto familiare e accogliente del villaggio, così come i suoi abitanti, ho decisamente adorato la female lead ma, allo stesso tempo ho percepito delle grandi mancanze e un po’ troppa noia. Ecco, per intenderci, se al posto di Lee Jong-won ci fosse stato Ahn Hyo-seop, con la chimica che aveva avuto in “Business Proposal” con Kim Se-jeong, questa sarebbe stata una recensione decisamente molto più positiva. C’è il comfort ma è mancato il fascino.
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