This review may contain spoilers
Fresco, divertente e moderno!
Recensito da: Effe IG: _Dramalia_
Questo drama è decisamente un grandissimo sì!
Fresco, divertente, romantico, moderno, ritmato, con un gran cast di rilievo e molte più tematiche di quello che
potrebbe sembrare in apparenza.
Son Hae-yeong (Shin Min-a) ricalca appieno il significato del suo nome, è infatti una donna in carriera che non ama perdere nulla nella sua vita, che si tratti di una promozione sul lavoro o di un affetto. Cresciuta in una famiglia che si è sempre fatta carico di affidi a breve termine, ha sempre sofferto l'abbandono mascherandolo con un rifiuto e una ribellione nei confronti di quell'attività portata amorevolmente avanti dai suoi genitori.
Tanti infatti sono i bambini di ogni età che sono passati tra le mura della sua casa, abbandonati, rifiutati o abusati. Divenuta adulta, Hae-yeong vive nella casa di famiglia con due ragazze, Ja-yeon e Hee-sung, che, dopo l'affido, sono rimaste con lei, mentre la madre, con la quale continua ad avere un rapporto altalenante, vive in una casa di cura a causa della demenza senile. Hae-yeong lavora in un'azienda di rilievo che si occupa di istruzione, il cui AD, Bok Gyu-yeon, è conosciuto per essere un vero maschilista. Infatti promuove solo altri uomini o, al massimo, donne sposate, ma la vera motivazione per cui lo fa non è certo il maschilismo, la vera colpa è del padre, attuale CEO, un fedifrago di natura che la madre non ha mai perdonato spingendola a interferire con la vita del figlio affinché non faccia gli stessi errori del marito. Nella stessa azienda lavora anche l'ex fidanzato di Hae-yeong, Ahn Woo-jae, che, dopo essersi fatto lasciare, è in procinto di sposarsi. Durante il matrimonio del suddetto, Hae-yeong scopre di essere stata da lui tradita in passato, per questo, unito al fatto che la promozione sul lavoro è quasi impossibile dato il suo status di donna single, decide improvvisamente di convolare a giuste nozze.
Con chi?
Bè, i candidati non sono molti tant'è che finisce per proporsi alla persona che detesta più al mondo: Kim Ji-wook (Kim Young-dae), il commesso di un Minimarket che non perde mai occasione per farla innervosire. Il giovane, conosciuto per essere amatissimo da tutta la città per la sua generosità e dolcezza, con lei si diverte a metterla sempre in difficoltà, il motivo è che un doloroso passato l'ha visto entrare nella casa di Hae-yeong come uno dei ragazzi in affido, legandolo strettamente alla madre di lei, e scatenando in lui un interesse per la ribelle figlia. Ji-wook, dopo un tentennamento iniziale, accetta l'assurda proposta di matrimonio e si prodiga in quella che io ho definito la proposta di matrimonio più bella che abbia mai visto in anni di serie tv asiatiche: semplice, personale, dolce e accogliente. Ciò rivela il suo cuore buono e il profondo affetto che lo lega alla ragazza, oltre che un'inaspettata conoscenza della sua persona, cosa che sorprende anche lei. I due si sposano per convenienza dunque e iniziano la loro "finta" relazione che poi tanto finta non è, i sentimenti di entrambi infatti escono velocemente e prepotentemente, del resto sarebbe francamente impossibile non provare qualcosa per un ragazzo d'oro come Ji-wook e con le sembianze di Young-dae! (non mi dilungherò sui suoi occhi e il suo sorriso...) Ji-wook però scopre all'improvviso di essere figlio illegittimo del padre di Bok Gyu-
yeon e quindi, sotto ricatto, finisce a lavorare nella stessa azienda del fratellastro e di sua moglie, creando non pochi problemi. La sua storia è piuttosto commovente, se da una parte Hae-yeong, provata dal passato, non accetta più perdite nella sua vita, al contrario Ji-wook, ferito da una famiglia che non l'ha mai voluto, non accetta di essere lui stesso una perdita per qualcuno. Due visioni opposte del medesimo concetto che vedono i due avvicinarsi inesorabilmente. Di contorno alla storia principale, che vede un lungo percorso di guarigione personale da parte sia di Hae-yeong che di Ji-wook, prendono forma anche storie secondarie con protagoniste le sorellastre di Hae-yeong: Che Hee-sung porta sullo schermo per la prima volta una relazione poliamorosa e il concetto di una gravidanza non proprio desiderata; Mentre Nam Ja-yeon ci fa sognare con la sua storia delicata di abusi familiari (il padre è strettamente connesso ad un evento tragico che ha investito la famiglia di Hae-yeong) che si interseca in un sentimento d'amore dolcissimo con Bok Gyu- yeon, il quale si rivela essere un bonaccione di cui è impossibile, anche per noi telespettatori, non innamorarsi.
Questo drama, come ho detto all'inizio, ha dei pregi di fondo che vanno al di là della storia d'amore piacevole da vedere, è un drama moderno alla massima potenza che inserisce in modo inaspettato tematiche poco comuni per il settore d'intrattenimento coreano: giocattoli erotici, relazioni poliamorose, gravidanze indesiderate, sessualità libera, romanzi erotici, ma anche abusi e violenza. Non ultimo, prospetta anche un'analisi dell'altra faccia della medaglia per quanto riguarda il discorso dell'affettività genitoriale: il grande amore di un uomo e una donna che si espande fino a diventare puro conforto per bambini e ragazzi in difficoltà, si scontra però anche con la sofferenza di chi in famiglia non è pronto né a lasciar andare né ad accettare quel genere di amore temporaneo, in continua evoluzione, mai stabile; non a caso Hae-yeong cresce proprio con quella
conflittualità verso la propria famiglia che viene espressa nei suoi moti di ribellione personali e nel suo allontanamento, e con la necessità assoluta di non perdere più nulla, cosa che la porta a mentire e costruire castelli in aria che rischiano alla fine di farle perdere l'unica cosa davero importante:
l'amore puro e disinteressato. Personalmente non mi sento di colpevolizzare la sua incapacità
durante la crescita di comprendere il fine ultimo di un affidamento a scadenza che, come dice il termine stesso
(temporaneo), non è "per sempre" ma può durare anche solo pochi giorni: accogliere in casa una persona esterna, un bambino spesso vittima di eventi terribili, richiede un'enorme forza d'animo e uno spirito molto particolare, una capacità di amare sconfinata che sia in grado di curare ma anche di lasciare andare, e ciò non è una cosa da tutti, anzi. In questo drama emerge un duplice aspetto: l'encomiabile lavoro delle famiglie affidatarie, così come il loro impegno e la loro capacità di non bloccarsi ma di continuare ad amare ancora e ancora. Ma emerge anche l'amore inteso come un sentimento più stabile che trova la sua confortevole culla nella tranquillità della staticità, perché troppo facilitato nell'affezionarsi e troppo sofferente nel separarsi. Sono due dei tanti aspetti di cui è fatto l'amore. Questi sono tutti concetti e temi che molto difficilmente si trovano nei drama. In più "No Gain no Love" si rivela essere anche un prodotto molto ironico, divertente e ha dalla sua non una ma ben 3 storie estremamente ben fatte che coinvolgono senza mezze misure
chi guarda. Insomma, questo è un drama che non delude, ma porta con sé divertimento, riflessione e attualità.
Questo drama è decisamente un grandissimo sì!
Fresco, divertente, romantico, moderno, ritmato, con un gran cast di rilievo e molte più tematiche di quello che
potrebbe sembrare in apparenza.
Son Hae-yeong (Shin Min-a) ricalca appieno il significato del suo nome, è infatti una donna in carriera che non ama perdere nulla nella sua vita, che si tratti di una promozione sul lavoro o di un affetto. Cresciuta in una famiglia che si è sempre fatta carico di affidi a breve termine, ha sempre sofferto l'abbandono mascherandolo con un rifiuto e una ribellione nei confronti di quell'attività portata amorevolmente avanti dai suoi genitori.
Tanti infatti sono i bambini di ogni età che sono passati tra le mura della sua casa, abbandonati, rifiutati o abusati. Divenuta adulta, Hae-yeong vive nella casa di famiglia con due ragazze, Ja-yeon e Hee-sung, che, dopo l'affido, sono rimaste con lei, mentre la madre, con la quale continua ad avere un rapporto altalenante, vive in una casa di cura a causa della demenza senile. Hae-yeong lavora in un'azienda di rilievo che si occupa di istruzione, il cui AD, Bok Gyu-yeon, è conosciuto per essere un vero maschilista. Infatti promuove solo altri uomini o, al massimo, donne sposate, ma la vera motivazione per cui lo fa non è certo il maschilismo, la vera colpa è del padre, attuale CEO, un fedifrago di natura che la madre non ha mai perdonato spingendola a interferire con la vita del figlio affinché non faccia gli stessi errori del marito. Nella stessa azienda lavora anche l'ex fidanzato di Hae-yeong, Ahn Woo-jae, che, dopo essersi fatto lasciare, è in procinto di sposarsi. Durante il matrimonio del suddetto, Hae-yeong scopre di essere stata da lui tradita in passato, per questo, unito al fatto che la promozione sul lavoro è quasi impossibile dato il suo status di donna single, decide improvvisamente di convolare a giuste nozze.
Con chi?
Bè, i candidati non sono molti tant'è che finisce per proporsi alla persona che detesta più al mondo: Kim Ji-wook (Kim Young-dae), il commesso di un Minimarket che non perde mai occasione per farla innervosire. Il giovane, conosciuto per essere amatissimo da tutta la città per la sua generosità e dolcezza, con lei si diverte a metterla sempre in difficoltà, il motivo è che un doloroso passato l'ha visto entrare nella casa di Hae-yeong come uno dei ragazzi in affido, legandolo strettamente alla madre di lei, e scatenando in lui un interesse per la ribelle figlia. Ji-wook, dopo un tentennamento iniziale, accetta l'assurda proposta di matrimonio e si prodiga in quella che io ho definito la proposta di matrimonio più bella che abbia mai visto in anni di serie tv asiatiche: semplice, personale, dolce e accogliente. Ciò rivela il suo cuore buono e il profondo affetto che lo lega alla ragazza, oltre che un'inaspettata conoscenza della sua persona, cosa che sorprende anche lei. I due si sposano per convenienza dunque e iniziano la loro "finta" relazione che poi tanto finta non è, i sentimenti di entrambi infatti escono velocemente e prepotentemente, del resto sarebbe francamente impossibile non provare qualcosa per un ragazzo d'oro come Ji-wook e con le sembianze di Young-dae! (non mi dilungherò sui suoi occhi e il suo sorriso...) Ji-wook però scopre all'improvviso di essere figlio illegittimo del padre di Bok Gyu-
yeon e quindi, sotto ricatto, finisce a lavorare nella stessa azienda del fratellastro e di sua moglie, creando non pochi problemi. La sua storia è piuttosto commovente, se da una parte Hae-yeong, provata dal passato, non accetta più perdite nella sua vita, al contrario Ji-wook, ferito da una famiglia che non l'ha mai voluto, non accetta di essere lui stesso una perdita per qualcuno. Due visioni opposte del medesimo concetto che vedono i due avvicinarsi inesorabilmente. Di contorno alla storia principale, che vede un lungo percorso di guarigione personale da parte sia di Hae-yeong che di Ji-wook, prendono forma anche storie secondarie con protagoniste le sorellastre di Hae-yeong: Che Hee-sung porta sullo schermo per la prima volta una relazione poliamorosa e il concetto di una gravidanza non proprio desiderata; Mentre Nam Ja-yeon ci fa sognare con la sua storia delicata di abusi familiari (il padre è strettamente connesso ad un evento tragico che ha investito la famiglia di Hae-yeong) che si interseca in un sentimento d'amore dolcissimo con Bok Gyu- yeon, il quale si rivela essere un bonaccione di cui è impossibile, anche per noi telespettatori, non innamorarsi.
Questo drama, come ho detto all'inizio, ha dei pregi di fondo che vanno al di là della storia d'amore piacevole da vedere, è un drama moderno alla massima potenza che inserisce in modo inaspettato tematiche poco comuni per il settore d'intrattenimento coreano: giocattoli erotici, relazioni poliamorose, gravidanze indesiderate, sessualità libera, romanzi erotici, ma anche abusi e violenza. Non ultimo, prospetta anche un'analisi dell'altra faccia della medaglia per quanto riguarda il discorso dell'affettività genitoriale: il grande amore di un uomo e una donna che si espande fino a diventare puro conforto per bambini e ragazzi in difficoltà, si scontra però anche con la sofferenza di chi in famiglia non è pronto né a lasciar andare né ad accettare quel genere di amore temporaneo, in continua evoluzione, mai stabile; non a caso Hae-yeong cresce proprio con quella
conflittualità verso la propria famiglia che viene espressa nei suoi moti di ribellione personali e nel suo allontanamento, e con la necessità assoluta di non perdere più nulla, cosa che la porta a mentire e costruire castelli in aria che rischiano alla fine di farle perdere l'unica cosa davero importante:
l'amore puro e disinteressato. Personalmente non mi sento di colpevolizzare la sua incapacità
durante la crescita di comprendere il fine ultimo di un affidamento a scadenza che, come dice il termine stesso
(temporaneo), non è "per sempre" ma può durare anche solo pochi giorni: accogliere in casa una persona esterna, un bambino spesso vittima di eventi terribili, richiede un'enorme forza d'animo e uno spirito molto particolare, una capacità di amare sconfinata che sia in grado di curare ma anche di lasciare andare, e ciò non è una cosa da tutti, anzi. In questo drama emerge un duplice aspetto: l'encomiabile lavoro delle famiglie affidatarie, così come il loro impegno e la loro capacità di non bloccarsi ma di continuare ad amare ancora e ancora. Ma emerge anche l'amore inteso come un sentimento più stabile che trova la sua confortevole culla nella tranquillità della staticità, perché troppo facilitato nell'affezionarsi e troppo sofferente nel separarsi. Sono due dei tanti aspetti di cui è fatto l'amore. Questi sono tutti concetti e temi che molto difficilmente si trovano nei drama. In più "No Gain no Love" si rivela essere anche un prodotto molto ironico, divertente e ha dalla sua non una ma ben 3 storie estremamente ben fatte che coinvolgono senza mezze misure
chi guarda. Insomma, questo è un drama che non delude, ma porta con sé divertimento, riflessione e attualità.
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