This review may contain spoilers
Sport, amicizia, amore, passione, coraggio e un tocco di crime!
Recensito da: Effe IG: _Dramalia_
La lotta coreana o ssirŭm (씨름, ssireum, ssirŭm) è una forma di combattimento dalle origini antiche che vede due atleti impegnati nel cercare di rovesciare l'avversario utilizzando la forza di braccia, gambe e dorso all'interno di una buca di sabbia. È la 131ª proprietà culturale intangibile coreana.
Perchè ve lo sto dicendo? Semplicemente perchè le prime scene di questo drama vedono degli atleti impegnati in una lotta che ha delle vaghe somiglianze con il sumo ma che sostanzialmente non avevo mai visto prima, e che quindi mi sono domandata se fosse frutto di un’invenzione o qualcosa di realmente esistente.
Bè, il ssirum esiste e, a quanto pare, è anche uno sport particolarmente sentito in Corea, probabilmente anche perché fa indiscutibilmente parte della loro cultura.
Kim Baek-doo (Jang Dong-yoon) è figlio di una famiglia di campioni di ssirum, dal padre ai fratelli, sono tutti titolati, tranne lui, nonostante sia stato evidenziato come un “prodigio” in tenera età. Ormai superati i 30 anni, è da tutti considerato un atleta vicino alla scadenza, oltre che un facile avversario. Rispettato per il suo carattere, non lo è però troppo all’interno del ring di sabbia che vede gli atleti scontrarsi, dove la sua assenza di passione risulta sempre più chiara gara dopo gara. Ma questo non è solo un drama sportivo, la trama si interseca in maniera molto interessante con un giallo il cui svolgimento rimane particolarmente dubbio sino alla fine, infatti il colpevole non è facilmente evidenziabile, al contrario di altri drama. Un assassinio, un suicidio, un vecchio caso irrisolto e delle scommesse clandestine aprono lo scenario su Yoo-kyung, una detective che torna nella sua città di origine dopo essere fuggita da bambina a causa delle dicerie di paese che avevano condannato il padre come un assassino, nonostante la legge avesse dato un verdetto diverso. Yoo-kyung, considerata estremamente bruttina durante l’infanzia, torna con un aspetto totalmente diverso e non viene riconosciuta, riuscendo così a infiltrarsi nella cittadina per indagare sulle misteriose morti avvenute connesse al ssirum. Baek-doo però, che altro non ha atteso se non il ritorno dell’amica, scombina i suoi piani riconoscendola praticamente subito e proponendosi di aiutarla nella sua missione. I due chiaramente si riavvicinano e, mentre portano avanti le indagini che iniziano a aleggiare sulle teste di ogni abitante apparentemente non sospetto, la passione per il ssirum di Baek-doo torna a fare capolino. Il riavvicinamento tra i due porta anche, man mano, al ricongiungimento dell'originario gruppo di amici che, da bambini, passavano le giornate nella cittadina costiera tra discorsi sul ssirum, scuola e giochi. Il contesto dell’amicizia è una delle immagini più belle di questo drama, il loro legame mai sopito che riemerge piano piano, andando a curare vecchie ferite e ricostruendo il rapporto di un tempo, è in grado di toccare le nostre anime, stuzzicando ricordi infantili che tutti noi teniamo nascosti da qualche parte. Vedere i ragazzi correre, mentre le loro immagini da bambini si sovrappongono, porta con sé una nota di sapiente sentimentalismo e dolce malinconia che non mi aspettavo certo di incontrare in un drama del genere. Anche la parte sportiva è stata sorprendente, l’unione della squadra, il sostegno reciproco, la competitività tra atleti che non diviene mai odio ma sempre rispetto e stima, sono tutti concetti pregni di un valore di altissimo livello che è un piacere ritrovare in una serie fatta decisamente bene. Questo drama mi ha, come avrete capito, sorpreso molto, all’inizio approcciarmi al ssirum è stato un po’ strano, tant’è che temevo mi sarei dovuta sorbire 12 episodi di lotte decisamente curiose tra individui mezzi nudi, ma in realtà il cuore della narrazione va ben oltre, se al posto del ssirum ci fosse stato un qualsiasi altro sport, non sarebbe cambiato poi molto, perchè questo non è sicuramente un drama univocamente sportivo e basta. Apprezzabile, come ho già detto, anche la parte concernente il giallo, il cui colpevole rimane non individuabile fino alla fine, il che ci spinge ad indagare e supporre assieme ai protagonisti, coinvolgendoci direttamente nella trama. Un plauso (e una curiosità) per Jang Dong-yoon che ha ben interpretato il protagonista, Baek-doo, al punto che per calarsi nel ruolo è ingrassato di ben 14kg modificando in maniera piuttosto chiara il suo aspetto generalmente muscoloso e asciutto, non stupitevi quindi delle inquadrature ad hoc sulla sua “pancetta”, fa tutto parte della trama. Non sono una grande fan degli stravolgimenti fisici a carico di attori e attrici, se devo essere onesta, però riconosco in Dong-yoo un encomiabile impegno per un ruolo che è rimasto comunque un po’ troppo di nicchia, “Like flower in sand” non è infatti un drama di cui si sente molto parlare, il che è un peccato a mio avviso, è in verità un prodotto estremamente valido, corredato da una fotografia eccellente, che mi sento in assoluto di consigliarvi.
La lotta coreana o ssirŭm (씨름, ssireum, ssirŭm) è una forma di combattimento dalle origini antiche che vede due atleti impegnati nel cercare di rovesciare l'avversario utilizzando la forza di braccia, gambe e dorso all'interno di una buca di sabbia. È la 131ª proprietà culturale intangibile coreana.
Perchè ve lo sto dicendo? Semplicemente perchè le prime scene di questo drama vedono degli atleti impegnati in una lotta che ha delle vaghe somiglianze con il sumo ma che sostanzialmente non avevo mai visto prima, e che quindi mi sono domandata se fosse frutto di un’invenzione o qualcosa di realmente esistente.
Bè, il ssirum esiste e, a quanto pare, è anche uno sport particolarmente sentito in Corea, probabilmente anche perché fa indiscutibilmente parte della loro cultura.
Kim Baek-doo (Jang Dong-yoon) è figlio di una famiglia di campioni di ssirum, dal padre ai fratelli, sono tutti titolati, tranne lui, nonostante sia stato evidenziato come un “prodigio” in tenera età. Ormai superati i 30 anni, è da tutti considerato un atleta vicino alla scadenza, oltre che un facile avversario. Rispettato per il suo carattere, non lo è però troppo all’interno del ring di sabbia che vede gli atleti scontrarsi, dove la sua assenza di passione risulta sempre più chiara gara dopo gara. Ma questo non è solo un drama sportivo, la trama si interseca in maniera molto interessante con un giallo il cui svolgimento rimane particolarmente dubbio sino alla fine, infatti il colpevole non è facilmente evidenziabile, al contrario di altri drama. Un assassinio, un suicidio, un vecchio caso irrisolto e delle scommesse clandestine aprono lo scenario su Yoo-kyung, una detective che torna nella sua città di origine dopo essere fuggita da bambina a causa delle dicerie di paese che avevano condannato il padre come un assassino, nonostante la legge avesse dato un verdetto diverso. Yoo-kyung, considerata estremamente bruttina durante l’infanzia, torna con un aspetto totalmente diverso e non viene riconosciuta, riuscendo così a infiltrarsi nella cittadina per indagare sulle misteriose morti avvenute connesse al ssirum. Baek-doo però, che altro non ha atteso se non il ritorno dell’amica, scombina i suoi piani riconoscendola praticamente subito e proponendosi di aiutarla nella sua missione. I due chiaramente si riavvicinano e, mentre portano avanti le indagini che iniziano a aleggiare sulle teste di ogni abitante apparentemente non sospetto, la passione per il ssirum di Baek-doo torna a fare capolino. Il riavvicinamento tra i due porta anche, man mano, al ricongiungimento dell'originario gruppo di amici che, da bambini, passavano le giornate nella cittadina costiera tra discorsi sul ssirum, scuola e giochi. Il contesto dell’amicizia è una delle immagini più belle di questo drama, il loro legame mai sopito che riemerge piano piano, andando a curare vecchie ferite e ricostruendo il rapporto di un tempo, è in grado di toccare le nostre anime, stuzzicando ricordi infantili che tutti noi teniamo nascosti da qualche parte. Vedere i ragazzi correre, mentre le loro immagini da bambini si sovrappongono, porta con sé una nota di sapiente sentimentalismo e dolce malinconia che non mi aspettavo certo di incontrare in un drama del genere. Anche la parte sportiva è stata sorprendente, l’unione della squadra, il sostegno reciproco, la competitività tra atleti che non diviene mai odio ma sempre rispetto e stima, sono tutti concetti pregni di un valore di altissimo livello che è un piacere ritrovare in una serie fatta decisamente bene. Questo drama mi ha, come avrete capito, sorpreso molto, all’inizio approcciarmi al ssirum è stato un po’ strano, tant’è che temevo mi sarei dovuta sorbire 12 episodi di lotte decisamente curiose tra individui mezzi nudi, ma in realtà il cuore della narrazione va ben oltre, se al posto del ssirum ci fosse stato un qualsiasi altro sport, non sarebbe cambiato poi molto, perchè questo non è sicuramente un drama univocamente sportivo e basta. Apprezzabile, come ho già detto, anche la parte concernente il giallo, il cui colpevole rimane non individuabile fino alla fine, il che ci spinge ad indagare e supporre assieme ai protagonisti, coinvolgendoci direttamente nella trama. Un plauso (e una curiosità) per Jang Dong-yoon che ha ben interpretato il protagonista, Baek-doo, al punto che per calarsi nel ruolo è ingrassato di ben 14kg modificando in maniera piuttosto chiara il suo aspetto generalmente muscoloso e asciutto, non stupitevi quindi delle inquadrature ad hoc sulla sua “pancetta”, fa tutto parte della trama. Non sono una grande fan degli stravolgimenti fisici a carico di attori e attrici, se devo essere onesta, però riconosco in Dong-yoo un encomiabile impegno per un ruolo che è rimasto comunque un po’ troppo di nicchia, “Like flower in sand” non è infatti un drama di cui si sente molto parlare, il che è un peccato a mio avviso, è in verità un prodotto estremamente valido, corredato da una fotografia eccellente, che mi sento in assoluto di consigliarvi.
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