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Lookism chinese drama review
Completed
Lookism
1 people found this review helpful
by Lynnea
Jan 22, 2025
38 of 38 episodes seen
Completed
Overall 7.0
Story 7.0
Acting/Cast 8.0
Music 7.0
Rewatch Value 7.0
This review may contain spoilers

Spunti di riflessione sul tema del bullismo in una serie adolescenziale-soprannaturale

Drama interessante, con un primo episodio un po' in equilibrio precario ma che già dal successivo riesce a trovare il giusto assetto.
La serie punta ad essere una commedia che abbraccia però un tema importante, quello del bullismo, aspetto che tratta sicuramente in modo non estremamente profondo ma nemmeno troppo superficiale, fornendo spunti di riflessione a mio avviso utili.
La componente fantastica consente il singolare "switch" di Tuo Wen Shuai da un corpo (il suo originale, ovvero quello di un ragazzo non molto bello, non molto alto e decisamente sovrappeso) all'altro (più in forma ed esteticamente attraente).
"Bello dentro, brutto fuori"...ma l'importante è essere belli dentro. Per Tuo Wen Shuai però, inizialmente, non è così: l'esperienza passata e la scarsa autostima lo rendono incapace di accettarsi per quello che è, vittima di un meccanismo che - se lasciato a sè stesso - sembra davvero senza via di uscita. Scoprire di avere a disposizione il corpo di un affascinante adolescente è per lui il punto di svolta: non solo perchè invece di essere deriso o, alla peggio, ignorato, nelle vesti del nuovo Wen Shuai si ritrova anche al centro di svariate attenzioni. Il discorso in realtà va al di là del mero lato estetico: la trasformazione è anche caratteriale. In entrambi i corpi lui ha il buon animo che lo caratterizza, ma quando è nel corpo "bello", acquisisce una maggiore sicurezza, determinazione e forza, capaci di farlo agire in modi che al Wen Shuai cicciottello non passerebbero mai nemmeno per la testa. Il cambiamento esteriore, insomma, è stimolo e promotore anche di un cambiamento interiore.
Tao Quiao rappresenta l'elemento in controtendenza, la fanciulla che coglie la bontà d'animo del Wen Shuai "brutto" ma che, a sua volta, non si può dire non giudichi dalle apparenze: con lei il pregiudizio di capovolge, e quindi "Bello fuori uguale brutto dentro", tant'è che la prima impressione che si fa del Wen Shuai "bello" è decisamente negativa, anche senza una vera ragione. E' semplicemente molto prevenuta in senso contrario e pronta a individuare tracce di arroganza e prepotenza. Questo, almeno, all'inizio. Il tema del bullismo, tuttavia, non orbita solo intorno alla figura del protagonista. Le sue diverse sfumature sono presenti altrove e vanno a intaccare in maniera più o meno evidente anche altri personaggi, come ad esempio il piccolo tirapiedi di Li Zen Cheng, ragazzino dal carattere debole e facile vittima di soprusi che, a differenza di Wen Shuai, non ha un secondo corpo in cui rifugiarsi e punta semplicemente a sopravvivere, anche se questo lo porta in automatico a tradire la fiducia di chi paradossalmente gli ha teso una mano. Un'altra forma di sopruso è portata in scena da Gu Qi Guang, ragazzo promettente e sensibile che a causa del suo status famigliare vive confinato in una gabbia invisibile. Abbiamo poi il bullo redento, Li Zen Cheng, del quale ho apprezzato il senso ma la cui evoluzione è apparsa un po' raffazzonata e sbrigativa, in particolar modo la velocità con cui ricuce il suo rapporto con l'amico di vecchia data, Wa Si Ke (personaggio positivo ma un po' troppo invadente, onnipresente come il prezzemolo nelle sue vesti da improbabile "giustiziere della strada"). Proprio i continui interventi di Wa Si Ke sottolineano un punto debole della trama: il mondo sembra qui governato dagli adolescenti. Bene finchè si tratta di chiacchiere e liti tra i banchi di scuola, ma quando le situazioni degenerano, che non subentrino mai gli adulti - forze dell'ordine o meno - è davvero un po' poco credibile.
Rispetto alla trama, ho apprezzato molto tutta la prima parte, fino al ritiro del campeggio estivo. Lì avrei evitato la questione del maniaco infiltrato tra gli istruttori (elemento senza senso o utilità per la storia). Dal momento del ritorno - e siamo ormai a metà della serie - la trama sembra virare improvvisamente, aggiungere una grossa manciata di elementi nuovi (l'entrata in scena del tizio che bullizzava Wen Shuai al suo paese natale, Kris, gli esperimenti e tutta la squadra di pazzoidi annessa, la ricerca della sorella di Kris, ecc.). Forse troppo, mi viene da dire. Che a un certo punto Kris dovesse entrare in scena era praticamente scontato - è chiaro a tutti, fin dal primo episodio, che quel corpo non è piovuto dal cielo - ma non ci avrei costruito sopra un castello come invece è stato fatto. A metà serie, vuoi perchè forse il filone percorso cominciava a sedimentare troppo e a temere l'effetto noia, ecco che viene aggiunta nuova legna da ardere, anche troppa. Sinceramente non l'ho trovata una scelta vincente, l'impressione è stata quella di aver terminato una serie e averne iniziata una nuova. Non è stata una sensazione piacevole. Se proprio non c'era modo di tirare avanti di altri 20 episodi col filone già avviato, avrebbe avuto più senso ridurre la durata dell'intera serie e terminare quanto già sviluppato chiudendolo in bellezza nei giusti tempi. Evitare di tirarla per le lunghe ed evitare di mettere altra carne al fuoco, insomma.
Tanto più che la storia di Kris non mi è piaciuta: dai retroscena passati, ai meccanismi del presente, al suo futuro, all'epilogo della sorella.
Ho apprezzato invece il finale, con un Wen Shuai che non è il vecchio Wen Shuai "brutto" ma nemmeno il Wen Shuai "bello": fisicamente nella sua versione originale, mostra finalmente di essere diventato una persona sicura, indipendentemente dal proprio aspetto, capace quindi di accettarsi e piacersi per quello che è. Aspetto che gli consente l'happy ending con Tao Quiao ...e per una volta il concetto di "bello dentro indipendentemente da come si è fuori" è stato davvero rispettato.
Il livello della recitazione, un po' per tutti, lo definirei nella norma (non aspettiamoci di rimanere folgorati dalla bravura degli attori).

Concludendo, un buon drama....forse troppo lungo, sicuramente sovraccaricato nella seconda parte, ma complessivamente valido.
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