Il deludente risultato dell'approccio "minimo sforzo, massima resa"
A visione conclusa l'impressione è che questa serie lascia un po' il tempo che trova.
Posso salvare l'idea di base, la ragazza emarginata e invisibile, della quale nessuno ricorda nemmeno il nome, che si ritrova per caso ad avere la possibilità di cambiare la situazione e diventare una ragazza popolare. L'idea, presentata così, poteva anche funzionare e dare vita a un drama non certo originale ma potenzialmente piacevole.
Ciò che ne è uscito, però, è stato deludente. Per un risultato, serve un minimo di sforzo, e qui non c'è stato.
Anche la ricetta più semplice, riproposta milioni di volte, necessita comunque di rispettare pochi e semplici passaggi fondamentali, pena la non riuscita.
Rispetto alla recitazione, attori protagonisti sufficientemente capaci, ma nulla di più, e visto il risultato almeno non è stato uno spreco di risorse. La protagonista femminile, che inizialmente ho apprezzato, è arrivata quasi a infastidirmi nel corso degli episodi. Il protagonista maschile mi ha convinta anche meno, la sua evoluzione mi suonava sempre molto forzata. Clichè già visti ma che non riescono a susseguirsi in modo fluido, anche il rapporto tra i due mi è sembrato sempre permeato da una sensazione di attrito, come volerlo far scivolare su una superficie troppo ruvida. Qualcosa non ha funzionato, insomma.
Se questa è la percezione a livello emotivo, altre mancanze si evidenziano anche nel concreto: tanto per dirne una, possibile che non esista una famiglia? O, in generale, degli adulti? Ci sono i soliti cinque volti che girano e il resto delle inquadrature sono cellulari e social. Va bene mettere al centro del drama un tema preciso, ma occorre costruire anche un background sensato attorno, anzi, è proprio indispensabile, altrimenti resta una cosa buttata lì a casaccio.
Concludendo, una serie decisamente manchevole sotto molti aspetti, dove non andrebbero corretti i difetti - tanti o pochi che siano - ma che per farla funzionare andrebbe rifatta proprio da capo. Non è un peccato saltarla a piedi pari.
Posso salvare l'idea di base, la ragazza emarginata e invisibile, della quale nessuno ricorda nemmeno il nome, che si ritrova per caso ad avere la possibilità di cambiare la situazione e diventare una ragazza popolare. L'idea, presentata così, poteva anche funzionare e dare vita a un drama non certo originale ma potenzialmente piacevole.
Ciò che ne è uscito, però, è stato deludente. Per un risultato, serve un minimo di sforzo, e qui non c'è stato.
Anche la ricetta più semplice, riproposta milioni di volte, necessita comunque di rispettare pochi e semplici passaggi fondamentali, pena la non riuscita.
Rispetto alla recitazione, attori protagonisti sufficientemente capaci, ma nulla di più, e visto il risultato almeno non è stato uno spreco di risorse. La protagonista femminile, che inizialmente ho apprezzato, è arrivata quasi a infastidirmi nel corso degli episodi. Il protagonista maschile mi ha convinta anche meno, la sua evoluzione mi suonava sempre molto forzata. Clichè già visti ma che non riescono a susseguirsi in modo fluido, anche il rapporto tra i due mi è sembrato sempre permeato da una sensazione di attrito, come volerlo far scivolare su una superficie troppo ruvida. Qualcosa non ha funzionato, insomma.
Se questa è la percezione a livello emotivo, altre mancanze si evidenziano anche nel concreto: tanto per dirne una, possibile che non esista una famiglia? O, in generale, degli adulti? Ci sono i soliti cinque volti che girano e il resto delle inquadrature sono cellulari e social. Va bene mettere al centro del drama un tema preciso, ma occorre costruire anche un background sensato attorno, anzi, è proprio indispensabile, altrimenti resta una cosa buttata lì a casaccio.
Concludendo, una serie decisamente manchevole sotto molti aspetti, dove non andrebbero corretti i difetti - tanti o pochi che siano - ma che per farla funzionare andrebbe rifatta proprio da capo. Non è un peccato saltarla a piedi pari.
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