Carina l'idea, discutibile il risultato
Una giovane impiegata, tradita dal collega che frequenta da un po', si ubriaca e finisce per sposare uno sconosciuto che, la mattina dopo, si rivela essere il suo nuovo e affascinante capo.
Sostanzialmente questo è il concept alla base della storia. Idea carina, non originale, ma sulla quale si può basare una commedia romantica carina e divertente.
Nel concreto, però, si è trattato di un tentativo non ben riuscito. Il protagonista, attore che sì, ha un fascino particolare (padre giapponese e madre spagnola) ma un'espressività pari a zero. Il personaggio che interpreta, in aggiunta, invece di essere incisivo sembra in balia degli eventi e l'unico punto sul quale risulta irremovibile è l'essersi innamorato di Mao praticamente a prima vista, interesse mantenuto grazie a una serie di brevissimi e insignificanti incontri più o meno fortuiti, di cui lei tranquillamente non ha nemmeno memoria.
Mao è già più apprezzabile, per quanto il cambio di bandiera avviene in modo un po' troppo affrettato: il cuore spezzato diventa un cuore sposato e quindi un cuore nuovamente innamorato. Sui personaggi secondari si è investito anche di meno, dal padre di lui al collega ex fidanzato di Mao fino alla collega rivale, passando per il cognato e la sorella di Ando.
Dialoghi poco argomentati, abbastanza tipici dei drama giapponesi, ma potevano comunque essere pensati meglio.
Tante migliorie da mettere in conto per un'idea che sulla carta poteva anche funzionare, ma che nel concreto andrebbe rivista da cima a fondo.
Sostanzialmente questo è il concept alla base della storia. Idea carina, non originale, ma sulla quale si può basare una commedia romantica carina e divertente.
Nel concreto, però, si è trattato di un tentativo non ben riuscito. Il protagonista, attore che sì, ha un fascino particolare (padre giapponese e madre spagnola) ma un'espressività pari a zero. Il personaggio che interpreta, in aggiunta, invece di essere incisivo sembra in balia degli eventi e l'unico punto sul quale risulta irremovibile è l'essersi innamorato di Mao praticamente a prima vista, interesse mantenuto grazie a una serie di brevissimi e insignificanti incontri più o meno fortuiti, di cui lei tranquillamente non ha nemmeno memoria.
Mao è già più apprezzabile, per quanto il cambio di bandiera avviene in modo un po' troppo affrettato: il cuore spezzato diventa un cuore sposato e quindi un cuore nuovamente innamorato. Sui personaggi secondari si è investito anche di meno, dal padre di lui al collega ex fidanzato di Mao fino alla collega rivale, passando per il cognato e la sorella di Ando.
Dialoghi poco argomentati, abbastanza tipici dei drama giapponesi, ma potevano comunque essere pensati meglio.
Tante migliorie da mettere in conto per un'idea che sulla carta poteva anche funzionare, ma che nel concreto andrebbe rivista da cima a fondo.
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