Romance standard che appiattisce i pochi spunti interessanti
Drama semplice, che cerca di mixare un approccio piuttosto superficiale a tematiche più profonde, ma - proprio per via del taglio - fallendo miseramente.
Classico romance made in Cina: aspettiamoci conversazioni infittite di riempitivi non necessari, talvolta con dinamiche e reazioni nemmeno tipiche della fascia adolescenziale ma più pre-adolescenziale, nonostante l'ambientazione sia paradossalmente quella universitaria. Tutto molto naif, insomma.
Lui passabile, un po' amorfo ma ne ho apprezzato il contegno, aspetto non scontato già che di protagonisti glicemici la rete ne è particolarmente satura. Lei decisamente fastidiosa, la sua caratterizzazione è legata sì al vissuto passato ma ne esce un ritrattato davvero esagerato e poco credibile.
Abbiamo poi il classico pairing secondario, come spesso accade non particolarmente degno di nota.
Cosa porta, a fatica, la serie a ottenere la sufficienza?
- la caratterizzazione del personaggio maschile, soprattutto nella prima parte della serie.
- la figura di Black, l'autore sconosciuto del popolare fumetto al centro della vicenda
- il tema della menzogna e di tutte le riflessioni che comporta, dalla condanna facile alla comprensione che, in un mondo che non è tutto bianco o nero, più che un difetto o una colpa o un tratto deprecabile possa essere a volte un sintomo di malessere, un po' come la febbre provocata dall'organismo stesso per fronteggiare un'infezione.
Questi elementi potevano davvero essere un plus, se gestiti bene. Purtroppo l'approccio - come sopra sottolineato - ha banalizzato un po' il tutto, portando a un risultato decisamente sottotono. In conclusione, si può guardare ma anche no, senza nessuna indicazione/controindicazione particolare.
Classico romance made in Cina: aspettiamoci conversazioni infittite di riempitivi non necessari, talvolta con dinamiche e reazioni nemmeno tipiche della fascia adolescenziale ma più pre-adolescenziale, nonostante l'ambientazione sia paradossalmente quella universitaria. Tutto molto naif, insomma.
Lui passabile, un po' amorfo ma ne ho apprezzato il contegno, aspetto non scontato già che di protagonisti glicemici la rete ne è particolarmente satura. Lei decisamente fastidiosa, la sua caratterizzazione è legata sì al vissuto passato ma ne esce un ritrattato davvero esagerato e poco credibile.
Abbiamo poi il classico pairing secondario, come spesso accade non particolarmente degno di nota.
Cosa porta, a fatica, la serie a ottenere la sufficienza?
- la caratterizzazione del personaggio maschile, soprattutto nella prima parte della serie.
- la figura di Black, l'autore sconosciuto del popolare fumetto al centro della vicenda
- il tema della menzogna e di tutte le riflessioni che comporta, dalla condanna facile alla comprensione che, in un mondo che non è tutto bianco o nero, più che un difetto o una colpa o un tratto deprecabile possa essere a volte un sintomo di malessere, un po' come la febbre provocata dall'organismo stesso per fronteggiare un'infezione.
Questi elementi potevano davvero essere un plus, se gestiti bene. Purtroppo l'approccio - come sopra sottolineato - ha banalizzato un po' il tutto, portando a un risultato decisamente sottotono. In conclusione, si può guardare ma anche no, senza nessuna indicazione/controindicazione particolare.
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