This review may contain spoilers
Il difficile e complesso percorso di crescita personale tra angoscia, speranza e determinazione
Drama davvero ricco, coinvolgente e intenso, che riesce ad affrontare egregiamente svariate tematiche con una profondità emotiva non indifferente, intrecciandole in giusta misura in una vicenda ben delineata e strutturata.
C'è un romance adolescenziale che non domina e non fa nemmeno da sfondo, ma che una volta tanto è una parte integrante della storia pur non risultando predominante. Al centro del drama c'è una figura, quella della protagonista, Quiao Quing Yu, interpretata da una formidabile Zhang Jing Yi, che considero ormai a tutti gli effetti la mia attrice cinese preferita. Dopo alcuni drama di successo nelle vesti della protagonista femminile - splendida ma sempre un po' in secondo piano rispetto alla controparte maschile - trova in questa serie la possibilità di dominare veramente la scena, diventando il perno centrale del drama. Il suo non è solo un personaggio complesso e ben costruito, prova di una recitazione di alto livello soprattutto perchè davvero non semplice da interpretare, ma diventa anche il punto di convergenza della maggior parte delle questioni affrontate, dal romance con il compagno di classe Ming Shen, alla difficile situazione famigliare, devastata dalla recente scomparsa della sorella maggiore, al rapporto con la sorella stessa, fatto di memorie che vengono ricordate, sviscerate e rivalutate, mentre dubbi e domande si fanno sempre più insistenti e la percezione di segreti taciuti che diventano per lei un vero e proprio tarlo fisso.
Ci sono scene, disseminate tra gli episodi, che fanno stringere davvero il cuore. Lo spettatore impara a conoscere Bei Yu - la sorella scomparsa - attraverso i ricordi di Quing Yu e le maldicenze della gente, per poi scoprire via via una diversa chiave di lettura della situazione. Davvero tanti i temi che permeano la storia, dal bullismo che ha visto in Bei Yu una vittima e che sembra abbattersi nuovamente su Quing Yu, alle maldicenze - in famiglia, tra conoscenti, compagni di scuola e anche a volte quasi estranei - che sottolineano il terrificante potere delle parole, il trauma dell'abbandono, aspetto che segnerà Bei Yu fin dall'infanzia e sarà determinante per la sua fragilità, la ricerca - conseguente - di attenzioni e affetto, una fame d'amore che la condurrà, delusione dopo delusione, a precipitare nel baratro. Altro tema importante e insolito nei drama asiatici è quello della sieropositività e, più dell'aspetto meramente legato alla patologia, le ripercussioni relazionali che colpiscono chi ne è affetto e i famigliari. Questo ci porta a un altro aspetto ampiamente evidenziato, quello della rispettabilità, dell'integrità di facciata in nome di antiche abitudini e tradizioni, dove il tenere alto e intonso il nome di famiglia vale più di qualsiasi altra cosa, più delle vite delle persone stesse, più della verità, più della giustizia. Ed è così che Bei Yu diventerà un vero e proprio capro espiratorio, aspetto del quale Quing Yu verrà lentamente a conoscenza: la sorella maggiore che ricordava con fastidio, poco frequentata e - nella vita adulta - anche antipatica nei suoi confronti, nascondeva una storia ben diversa. Le ricerche di Quing Yu portano via via a galla l'intera verità, dall'affetto che Bei Yu aveva nei suoi confronti, alla sua fragilità, alle responsabilità alle quali Jin Rui si è sottratto vivendo quel futuro radioso che a Bei Yu era stato negato, alla complicità nella vicenda di tutti i famigliari, dal dispotico nonno alla zia, tremendamente meschina, passando per la debolezza del padre di Quing Yu e la negazione della madre. Questo background pone le basi per un interessante confronto tra generazioni: giovani cresciuti secondo i valori dell'onestà che si sentono di battersi per la verità, con tutta l'impetuosità della giovinezza, nei confronti delle figure adulte che appaiono ipocrite ai loro occhi, tanto dediti a insegnare cose che sono i primi a non saper mettere in pratica. L'insofferenza per la situazione, la convinzione di essere l'unica nel giusto, il facile giudizio verso i propri genitori, il dover subire i pregiudizi e le critiche dei concittadini, portano Quing Yu a rivelare in modo plateale una verità che scombinerà tutti gli equilibri. Quello che inizialmente rappresenta per lei un atto dovuto, che compie senza rimpianto e che determina una presa di distanza fisica dalla famiglia si carica via via dell'importanza della scelta: un futuro in fuga da costruire da zero, un'alleanza con Ming Shen che fa fatica a gestire per diverse ragioni (la situazione di lui e di quello che doveva essere il suo futuro, piuttosto che il rapporto stesso con lui, dettato da un sentimento genuino ma non privo dell'influenza del contesto dovuto alla storia di Bei Yu... tutto concorre a sottolineare un'angoscia adolescenziale espressa egregiamente). Ed ecco che si arriva a un giro di boa, dove la giovane e coraggiosa ragazza armata del senso di giustizia e volta alla ricerca della verità si trova a dover via via fare fronte a tutti i meccanismi che le sue azioni hanno innescato, scoprendo nuove situazioni ancora più complesse rispetto ai genitori che aveva facilmente giudicato e condannato: una fragilità devastante e insospettata della madre, un padre consapevole della precarietà della situazione della moglie. Sicuramente resta una figura debole, incapace di opporsi al proprio padre (nonno di Quing Yu) e da sempre abituato a risolvere le questioni con fratelli e cognati minimizzando le tensioni, ma mostra di essersi fatto carico di altre situazioni altrettanto difficili, quali per l'appunto la depressione della moglie. L'assetto malsano che Quing Yu aveva destabilizzato, dopo un periodo iniziale dove appare anche peggiore, viene poi rimesso in piedi lentamente dalla ragazza stessa, andando a risanare le ferite a lungo nascoste ma mai guarite. La situazione finale della famiglia Quing è come un tenue raggio di sole dopo una tempesta violenta e duratura. Il percorso affrontato dalla stessa Quing Yu diventa un vero e proprio percorso di crescita che la vede infine decisamente maturata (armati della "lotta per la verità", sia lei che Ming Shen reagiscono insofferenti alle uscite dei genitori che nella prima parte della serie accusano spesso i figli di essere ancora poco maturi e adulti), più consapevole e responsabile.
L'altro focus, seppur minore, della serie, riguarda la figura di Ming Shen, dove l'attore protagonista veste ancora una volta i panni di un personaggio calmo e composto, riflessivo, a tratti quasi schivo ma, a differenza di altre serie che lo hanno visto protagonista, il suo Ming Shen risulta caratterialmente più forte, capace di mostrare anche un lato più accattivante. Attorno a lui ruota la questione del difficile rapporto con il padre e l'abbandono forzato della madre, un vissuto che l'ha segnato più del dovuto ma che avrà modo di imparare a riconsiderare con una giusta chiave di lettura, anche qui alla luce di importanti rivelazioni e non senza una maturazione dell'adolescente incontrato nei primi episodi.
Sul fronte romance...storia d'amore sì, ma non in primo piano. Si intravede fin dall'inizio e resta una presenza più o meno costante per l'intero drama, una slow burn davvero ma davvero slow e che, non essendo il tema centrale del drama trova una risoluzione finale piuttosto tirata in termini di investimento. Buono il livello di interazione tra i due protagonisti ma, anche al netto delle scene romantiche, l'affiatamento di coppia è ben altra cosa. Non era una priorità e un po' si è notato, insomma.
Le tematiche affrontate risultano ben dosate e distribuite in modo bilanciato nel corso della storia, in un lavoro raffinato che mescola momenti più cupi e malinconici a sprazzi di leggerezza.
Una serie - tirando le somme - davvero valida, ricca e confezionata con molta cura, impreziosita da spunti originali e forte di una capacità di coinvolgere praticamente garantita. In conclusione, decisamente consigliata!
C'è un romance adolescenziale che non domina e non fa nemmeno da sfondo, ma che una volta tanto è una parte integrante della storia pur non risultando predominante. Al centro del drama c'è una figura, quella della protagonista, Quiao Quing Yu, interpretata da una formidabile Zhang Jing Yi, che considero ormai a tutti gli effetti la mia attrice cinese preferita. Dopo alcuni drama di successo nelle vesti della protagonista femminile - splendida ma sempre un po' in secondo piano rispetto alla controparte maschile - trova in questa serie la possibilità di dominare veramente la scena, diventando il perno centrale del drama. Il suo non è solo un personaggio complesso e ben costruito, prova di una recitazione di alto livello soprattutto perchè davvero non semplice da interpretare, ma diventa anche il punto di convergenza della maggior parte delle questioni affrontate, dal romance con il compagno di classe Ming Shen, alla difficile situazione famigliare, devastata dalla recente scomparsa della sorella maggiore, al rapporto con la sorella stessa, fatto di memorie che vengono ricordate, sviscerate e rivalutate, mentre dubbi e domande si fanno sempre più insistenti e la percezione di segreti taciuti che diventano per lei un vero e proprio tarlo fisso.
Ci sono scene, disseminate tra gli episodi, che fanno stringere davvero il cuore. Lo spettatore impara a conoscere Bei Yu - la sorella scomparsa - attraverso i ricordi di Quing Yu e le maldicenze della gente, per poi scoprire via via una diversa chiave di lettura della situazione. Davvero tanti i temi che permeano la storia, dal bullismo che ha visto in Bei Yu una vittima e che sembra abbattersi nuovamente su Quing Yu, alle maldicenze - in famiglia, tra conoscenti, compagni di scuola e anche a volte quasi estranei - che sottolineano il terrificante potere delle parole, il trauma dell'abbandono, aspetto che segnerà Bei Yu fin dall'infanzia e sarà determinante per la sua fragilità, la ricerca - conseguente - di attenzioni e affetto, una fame d'amore che la condurrà, delusione dopo delusione, a precipitare nel baratro. Altro tema importante e insolito nei drama asiatici è quello della sieropositività e, più dell'aspetto meramente legato alla patologia, le ripercussioni relazionali che colpiscono chi ne è affetto e i famigliari. Questo ci porta a un altro aspetto ampiamente evidenziato, quello della rispettabilità, dell'integrità di facciata in nome di antiche abitudini e tradizioni, dove il tenere alto e intonso il nome di famiglia vale più di qualsiasi altra cosa, più delle vite delle persone stesse, più della verità, più della giustizia. Ed è così che Bei Yu diventerà un vero e proprio capro espiratorio, aspetto del quale Quing Yu verrà lentamente a conoscenza: la sorella maggiore che ricordava con fastidio, poco frequentata e - nella vita adulta - anche antipatica nei suoi confronti, nascondeva una storia ben diversa. Le ricerche di Quing Yu portano via via a galla l'intera verità, dall'affetto che Bei Yu aveva nei suoi confronti, alla sua fragilità, alle responsabilità alle quali Jin Rui si è sottratto vivendo quel futuro radioso che a Bei Yu era stato negato, alla complicità nella vicenda di tutti i famigliari, dal dispotico nonno alla zia, tremendamente meschina, passando per la debolezza del padre di Quing Yu e la negazione della madre. Questo background pone le basi per un interessante confronto tra generazioni: giovani cresciuti secondo i valori dell'onestà che si sentono di battersi per la verità, con tutta l'impetuosità della giovinezza, nei confronti delle figure adulte che appaiono ipocrite ai loro occhi, tanto dediti a insegnare cose che sono i primi a non saper mettere in pratica. L'insofferenza per la situazione, la convinzione di essere l'unica nel giusto, il facile giudizio verso i propri genitori, il dover subire i pregiudizi e le critiche dei concittadini, portano Quing Yu a rivelare in modo plateale una verità che scombinerà tutti gli equilibri. Quello che inizialmente rappresenta per lei un atto dovuto, che compie senza rimpianto e che determina una presa di distanza fisica dalla famiglia si carica via via dell'importanza della scelta: un futuro in fuga da costruire da zero, un'alleanza con Ming Shen che fa fatica a gestire per diverse ragioni (la situazione di lui e di quello che doveva essere il suo futuro, piuttosto che il rapporto stesso con lui, dettato da un sentimento genuino ma non privo dell'influenza del contesto dovuto alla storia di Bei Yu... tutto concorre a sottolineare un'angoscia adolescenziale espressa egregiamente). Ed ecco che si arriva a un giro di boa, dove la giovane e coraggiosa ragazza armata del senso di giustizia e volta alla ricerca della verità si trova a dover via via fare fronte a tutti i meccanismi che le sue azioni hanno innescato, scoprendo nuove situazioni ancora più complesse rispetto ai genitori che aveva facilmente giudicato e condannato: una fragilità devastante e insospettata della madre, un padre consapevole della precarietà della situazione della moglie. Sicuramente resta una figura debole, incapace di opporsi al proprio padre (nonno di Quing Yu) e da sempre abituato a risolvere le questioni con fratelli e cognati minimizzando le tensioni, ma mostra di essersi fatto carico di altre situazioni altrettanto difficili, quali per l'appunto la depressione della moglie. L'assetto malsano che Quing Yu aveva destabilizzato, dopo un periodo iniziale dove appare anche peggiore, viene poi rimesso in piedi lentamente dalla ragazza stessa, andando a risanare le ferite a lungo nascoste ma mai guarite. La situazione finale della famiglia Quing è come un tenue raggio di sole dopo una tempesta violenta e duratura. Il percorso affrontato dalla stessa Quing Yu diventa un vero e proprio percorso di crescita che la vede infine decisamente maturata (armati della "lotta per la verità", sia lei che Ming Shen reagiscono insofferenti alle uscite dei genitori che nella prima parte della serie accusano spesso i figli di essere ancora poco maturi e adulti), più consapevole e responsabile.
L'altro focus, seppur minore, della serie, riguarda la figura di Ming Shen, dove l'attore protagonista veste ancora una volta i panni di un personaggio calmo e composto, riflessivo, a tratti quasi schivo ma, a differenza di altre serie che lo hanno visto protagonista, il suo Ming Shen risulta caratterialmente più forte, capace di mostrare anche un lato più accattivante. Attorno a lui ruota la questione del difficile rapporto con il padre e l'abbandono forzato della madre, un vissuto che l'ha segnato più del dovuto ma che avrà modo di imparare a riconsiderare con una giusta chiave di lettura, anche qui alla luce di importanti rivelazioni e non senza una maturazione dell'adolescente incontrato nei primi episodi.
Sul fronte romance...storia d'amore sì, ma non in primo piano. Si intravede fin dall'inizio e resta una presenza più o meno costante per l'intero drama, una slow burn davvero ma davvero slow e che, non essendo il tema centrale del drama trova una risoluzione finale piuttosto tirata in termini di investimento. Buono il livello di interazione tra i due protagonisti ma, anche al netto delle scene romantiche, l'affiatamento di coppia è ben altra cosa. Non era una priorità e un po' si è notato, insomma.
Le tematiche affrontate risultano ben dosate e distribuite in modo bilanciato nel corso della storia, in un lavoro raffinato che mescola momenti più cupi e malinconici a sprazzi di leggerezza.
Una serie - tirando le somme - davvero valida, ricca e confezionata con molta cura, impreziosita da spunti originali e forte di una capacità di coinvolgere praticamente garantita. In conclusione, decisamente consigliata!
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