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  • Join Date: October 14, 2023
  • Awards Received: Finger Heart Award1 Flower Award2
Fated Hearts chinese drama review
Completed
Fated Hearts
3 people found this review helpful
by Lynnea
Oct 17, 2025
38 of 38 episodes seen
Completed
Overall 7.5
Story 8.0
Acting/Cast 6.5
Music 8.0
Rewatch Value 7.0
This review may contain spoilers

Drama che tra pro e contro ha il suo perchè, ma penalizzato da un protagonista non performante

C-drama storico che mescola intrighi, lotte di potere, combattimenti, romance e affetti famigliari. A visione conclusa, posso solo fare una distinzione netta tra aspetti positivi e negativi.

PRO:
- Vicenda complessivamente interessante, trama non originalissima ma che può funzionare per l'importante durata prospettata (la serie conta quasi 40 episodi).
- Ben riuscito il personaggio principale femminile, dove la buona prova recitativa dell’attrice ha regalato una figura di carattere, viva ed espressiva. Unico neo, il titolo di “generale”, che non trova alcun riscontro nella vicenda, non solo nel presente ma neanche nei – pochi - ricordi del passato. E’ il terzo drama che vedo in pochi mesi che si ostina a vantare una donna generale che, nei fatti, tale non è. Validissima l’idea di un’ineguagliabile arciere… Ma mi sarei fermata a quello.
- Il rapporto tra fratelli e la loro caratterizzazione: una faida dovuta a fraintendimenti tra il protagonista e il fratellastro più giovane piuttosto che un legame indissolubile tra fratello e sorella sarebbero stati ovvii cliché. Ho quindi apprezzato la scelta di mantenere salda la fiducia del fratello minore, così come osare conferire all’adorata sorella una caratterizzazione che così fantastica non è: all’inizio sembra una giovane immatura e avventata che – al pari di una sbandata di un’adolescente del giorno d’oggi - volta le spalle alla famiglia per inseguire il grande amore della sua vita che è più frutto delle sue illusioni romantiche che della realtà. Capricciosamente egoista anche con il novello sposo (per la serie “sono disposta a fare tutto per te…Però alla fine se non mi ripaghi innamorandoti di me allora sei uno stronzo perché me lo dovevi, quindi passo a odiarti”), si dimostra ancora più discutibile nel momento in cui inizia una liaison di interesse col cognato lunatico e mentalmente instabile. Una figura antipatica, dall’inizio alla fine, ma in questo - va detto - sicuramente coerente. Ho apprezzato che agli occhi del fratello resti la sua amata sorellina ma che l’essere appunto adorata dall’eroe della vicenda non faccia necessariamente di lei una figura retta e pia, come invece accade nella maggior parte dei drama (l'indifesa sorellina di turno è quasi sempre un personaggio totalmente buono e positivo).
- La schiera dei cattivi, davvero mista e variegata: oltre a quelli palesi fin dall'inizio, se ne profilano poi degli altri, più o meno insospettabili (difficili da individuare all’inizio, ma che si riconoscono comunque con qualche episodio in anticipo). Interessante come ciascuno sia un insieme di mezzi toni e mai completamente nero: realistico perché descrive bene la natura umana, dove è più facile avere a che fare con personaggi in parte cattivi, ma non malvagi nella loro totalità e comunque ancora animati in parte da affetti talvolta sinceri.
- Il personaggio di Xia Jing Shi, davvero ma davvero complesso ed imperscrutabile. Ho fatto davvero fatica ad inquadrarlo, sono rimasta con la curiosità fin quasi alla fine perché potenzialmente oggetto di sorprendenti svolte inaspettate. Personaggio sicuramente riuscito e per nulla prevedibile, non c'è che dire.
- Belle le scene di combattimento e la relazione basata su fiducia e rispetto tra Feng Sui Ge e i suoi più fidati sottoposti.
- Acconciature, costumi e accessori ben curati (forse in alcuni casi le imperatrici madri/vedove un po’ eccessivamente truccate).
- OST non da playlist del cuore, ma sicuramente molto belle l’omonima “Fated hearts” e ancor di più “Surging waves”

CONTRO:
- Il clichè dell’amnesia, pure raddoppiato: se nel caso di lei toglie molto perché priva quasi completamente lo spettatore del suo passato, nel caso di lui è quell’intermezzo breve e per nulla necessario, se non per consentire l’inserimento delle tipiche scene di “lui che non la riconosce più” e “lui che alla fine si ricorda di lei”. Momenti in teoria molto intensi e ricchi di pathos, ma talmente abusati che – visti già un milione di volte – ormai suonano più noiosi che interessanti.
- La strage di massa di buona parte dei personaggi. Se da una parte abbiamo la coppia principale – che quanto a moralità e rettitudine mai vacilla – dall’altra la maggior parte dei personaggi paleserà dei risvolti tutt’altro che magnanimi (forse un po’ troppi…almeno un paio di figure le avrei mantenute sulla retta via, che fosse l’amico Murong Yan piuttosto che rivalutare uno dei due fratelli Xia partendo da una apparente connotazione negativa per poi far emergere un piano nascosto una nobiltà d’animo). Invece no, per tutti loro l’ago della bilancia tende verso le tinte più scure e presto o tardi si assiste alla loro dipartita. Questo crea un po’ una discrepanza tra il gruppo e la coppia principale, dove i due protagonisti in confronto risultano quasi dei santi. Avrei accorciato la distanza, permettendo loro degli errori e salvando qualche peccatore dal commettere azioni imperdonabili.
- Nel corso della vicenda, qualche cedimento a livello di coerenza e logica c’è, a volte anche su dettagli ma che saltano comunque all’occhio. Tanto per citarne un paio, Feng Sui Ge non svuota il sacco con la sorella su tutti i peccati e complotti di Xia Jing Shi, mentre paradossalmente si dispera per non riuscire a fermarla dal suo intento di scappare con il suo peggior nemico. Oppure ancora quando all’inizio gli uomini di Xia Jing Shi minacciano Fu Yi Xiao sulla nave tenendo in ostaggio un ragazzino a lei caro: il tizio se ne sta lì con la lama puntata al collo del ragazzino mentre lei continua tranquillamente a lottare – e a sconfiggere - a uno a uno tutto il resto della banda. Ma che minaccia è? Perchè lei va avanti e la lama al collo diventa un pericolo solo quando ha steso tutti gli altri? Qualcosa non funziona, a rigor di logica.
- Nella parte iniziale, il passaggio tra torture vicendevoli e l’accordo di alleanza dei due protagonisti suona un poco affrettato. Un attimo prima la fa frustare a sangue mentre lui se ne sta lì vicino a disquisire tranquillamente col suo sottoposto, il momento dopo le cura le ferite e siamo pronti per stringere il patto. Diluito sarebbe stato più credibile.
- Infine, dopo un misto di pro e di contro che – tutto sommato – potrebbero anche bilanciarsi, arriva quella che secondo me è la pecca più importante della serie, ovvero la scelta dell’attore protagonista. Consapevole che la mia opinione sarà altamente impopolare, sono al terzo drama dell’acclamato Chen Zhe Yuan…e per me è la terza delusione. Non mi aveva minimamente colpita in “Hidden love”, l’ho trovato davvero penalizzante in “The white olive tree” e anche qui in “Fated hearts” non ha funzionato. Io tutto questo talento davvero non riesco proprio a vederlo: non lo trovo minimamente espressivo (zero microespressioni e anche l’espressività di base è veramente ridotta al minimo), capace per lo più di uno sguardo fisso in un punto ma che dovrebbe esprimere tutta una gamma di emozioni che – personalmente – proprio non arrivano. Gli sguardi che dovevano essere arrabbiati se non furiosi non sembravano affatto tali. L’impressione è che l’attore non fosse davvero immerso nel ruolo, non si stesse immedesimando nel personaggio e si stesse quindi limitando a una recitazione superficiale e meccanica, per quanto accurata in termini di battute e copione. Come già detto nella recensione di “The white olive tree”, continua ad essere un bel faccino incapace di bucare lo schermo (e anche sul bel faccino si potrebbe aprire una parentesi…pur essendo innegabilmente di bell’aspetto – con lineamenti a mio avviso anche fin troppo morbidi e accentuati, indipendentemente che siano patrimonio genetico o il risultato di interventi chirurgici – manca completamente di un vero fascino, di quel tipo di bellezza – spesso unica proprio perché imperfetta – che ha però più appeal rispetto a una bellezza un po’ troppo eterea e, nel suo caso specifico, anche molto ingessata). Va da sé che, nella sintonia di coppia, lui è l’elemento debole, incapace di sostenere e alimentare il coinvolgimento che ci si aspetta nelle scene maggiormente dedicate al romance. Qualche sforzo nella seconda parte del drama, a livello espressivo, nelle scene dove da Principe della Guerra si trasforma quasi in un vitello piangente (va bene una lacrima che sfugge di tanto in tanto, ma senza esagerare). Spiace ma una stellina secca in meno nella valutazione complessiva è imputabile interamente a lui.

In conclusione, non un drama eccellente ma sicuramente nella media – lo dico comunque in senso positivo – forte di alcuni spunti intelligenti ma comunque non privo di altrettanti difetti e, soprattutto, penalizzato fortemente da un attore protagonista per nulla performante. Per i fan di Chen Zhe Yuan – che ci sono come è giusto che sia – potrebbe rivelarsi invece un drama altamente apprezzabile.
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