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  • Gender: Female
  • Location: Italy
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  • Join Date: October 14, 2023
  • Awards Received: Finger Heart Award1 Flower Award1
My Youth korean drama review
Completed
My Youth
3 people found this review helpful
by Lynnea
Oct 18, 2025
12 of 12 episodes seen
Completed
Overall 6.0
Story 5.0
Acting/Cast 7.0
Music 6.5
Rewatch Value 5.0
This review may contain spoilers

L'infelice binomio dato da una sceneggiatura banale e un attore di grande talento

Titolo atteso da tempo in quanto ritorno a un romance drama di Song Joong Ki, attore versatile e poliedrico la cui fama è cresciuta in modo esponenziale grazie al celebre e iconico “The Discendants of the Sun” di una decina di anni fa. Successivamente protagonista di altri drama e film meritevoli dove ha dimostrato – soprattutto in questi ultimi – di non essere solo un bel volto capace di affascinare nel ruolo dell’aitante capitano delle forze speciali piuttosto che nel magnetico boss della malavita ma di saper annullare il piano estetico e dare vita a personaggi di una profondità introspettiva impressionante.
Le aspettative non erano alte, diciamo pure altissime. La delusione, di conseguenza, è stata a dir poco cocente.
La sceneggiatura di “My Youth” è qualcosa di davvero indefinito e inconsistente: un drama nemmeno troppo lungo – conta solo dodici episodi – che fatica comunque a trovare una propria identità. Il tema iniziale è quello del giovane, anonimo e tranquillo fiorista con un passato da ex bambino prodigio, che diventa suo malgrado oggetto di attenzioni da parte di produttori che vogliono riportarlo davanti alle telecamere e rispolverare così i suoi anni d’oro. La figura che fa da collante si rivela essere la giovane compagna di studi degli anni dell’adolescenza e con la quale, complice la difficile situazione che lui stava vivendo all’epoca, non era riuscito a cogliere l’opportunità di vivere una bella storia d’amore. Il tema della seconda chance si infila così nella vicenda e diventa via via predominante, mentre l’incipit iniziale si affievolisce fino a diventare un elemento quasi di contorno. Il focus si sposta quindi sul romance, tra alti e bassi che li vede avvicinarsi e allontanarsi più volte, in vari tentativi minati da un mancato tempismo ma che riescono comunque a concludersi - a un certo punto – con la formazione della coppia. Siamo ben lontani dall’ultimo episodio e sembra non esserci altro da spremere rispetto alla love story, per come impostata e sviluppata. Così, nel mentre che la coppia va formandosi, si provvede a un ulteriore rabbocco di trama, aggiungendo l’elemento della malattia degenerativa di lui.
Non è un grande drama sulla storia di un bambino prodigio cresciuto poi nell’anonimato e affrontando mille difficoltà. Non è neanche il racconto di un’indimenticabile storia d’amore e nemmeno la toccante vicenda che coglie l’essenza di una vita provata da una malattia terminale. E’ piuttosto un mix deludente di tutte queste tematiche, dove nessuna eccelle ma nel complesso vengono tutte un po’ bistrattate.
Se ho apprezzato qualcosa, sono stati i legami famigliari. In particolar modo quello tra Sunwoo Hae e il padre, figura chiaramente debole e incapace di assumersi le più banali responsabilità tipiche dell’età adulta e che, per questo, si può disprezzare ma non si riesce veramente a odiare. Interessante anche il rapporto con la sorellastra minore e il fratellastro acquisito.
Cast secondario valido, dove spiccano Jin Kyung e Jo Han Chul. Rispetto ai protagonisti, l’attrice femminile non mi ha convinta affatto e non sono riuscita a prenderla in simpatia: è rimasta lì, come un personaggio scritto sulla carta, un po’ insipida e un po’ incolore.
Diverso il discorso per Song Joong Ki, pezzo forte del drama in tutti i sensi e unico motivo per cui – facendomi forza – sono giunta alla fine della serie. Una colonna portante che, da sola, non ha avuto comunque la possibilità di tenere in piedi l’intera serie. Sprecato per il tenore di una storia complessivamente fiacca, costretto nei limiti di una sceneggiatura ordinaria e priva di originalità e, di conseguenza, impossibilitato a dare prova del suo noto talento. I miracoli, come tutti, non li può fare.

Attendevo da anni il suo ritorno a un drama romantico, è un vero peccato che sia incappato in una produzione che davvero non lo meritava. In un’intervista ha recentemente affermato di non essere sicuro di saper ancora fare dei melodramma con l’avanzare dell’età… Io dico di sì, a patto di scegliere il titolo giusto.

Drama da archiviare. Per i fan di Song Joon Ki: voltiamo pagina e confidiamo nel prossimo drama.
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