Il drama dove i cliché vanno in pensione
Later, I Laughed è stata una splendida sorpresa: un drama originale, intelligente, delicato e scritto con grande cura. La sceneggiatura è solida e il lavoro degli autori davvero notevole, capace di dare vita a una storia molto più realistica e umana rispetto a tanti altri drama cinesi che cercano di affrontare le problematiche della vita.
I personaggi non sono mai monodimensionali: quasi tutti trovano un momento di crescita o di redenzione. In particolare, il primo fidanzato della protagonista è forse uno dei ritratti meglio riusciti. All’inizio incarna un uomo con una visione ristretta della donna, ma il suo percorso di evoluzione è così realistico da renderlo, col tempo, uno dei personaggi più interessanti. Alla fine diventa quasi il mio preferito, contribuendo in modo significativo a rendere la storia più vera e sfaccettata.
Altro punto di forza è il modo in cui vengono rappresentate le relazioni femminili: niente litigi gratuiti o rivalità sterili, ma rapporti narrati con maturità e autenticità. Anche la componente sentimentale è ben calibrata ma senza i soliti cliché drammatici che appesantiscono. È una dolcezza misurata, che arricchisce la trama senza soffocarla.
Il finale aperto è, a mio avviso, uno dei più giusti e coerenti tra i drama cinesi. Assolutamente appropriato, perché questa non è solo una storia d’amore o di relazioni, ma soprattutto un viaggio di scoperta personale. Un finale standard avrebbe indebolito il messaggio, mentre così resta la sensazione di un percorso ancora vivo, che continua.
E come ciliegina sulla torta, un cast eccezionale che non ricorderete per bellezza o fisicità, ma per la bravura e per l’intensità di ogni singolo attore. Il tutto sostenuto da una regia fresca e moderna, capace di rendere il drama attuale e mai stereotipato
I personaggi non sono mai monodimensionali: quasi tutti trovano un momento di crescita o di redenzione. In particolare, il primo fidanzato della protagonista è forse uno dei ritratti meglio riusciti. All’inizio incarna un uomo con una visione ristretta della donna, ma il suo percorso di evoluzione è così realistico da renderlo, col tempo, uno dei personaggi più interessanti. Alla fine diventa quasi il mio preferito, contribuendo in modo significativo a rendere la storia più vera e sfaccettata.
Altro punto di forza è il modo in cui vengono rappresentate le relazioni femminili: niente litigi gratuiti o rivalità sterili, ma rapporti narrati con maturità e autenticità. Anche la componente sentimentale è ben calibrata ma senza i soliti cliché drammatici che appesantiscono. È una dolcezza misurata, che arricchisce la trama senza soffocarla.
Il finale aperto è, a mio avviso, uno dei più giusti e coerenti tra i drama cinesi. Assolutamente appropriato, perché questa non è solo una storia d’amore o di relazioni, ma soprattutto un viaggio di scoperta personale. Un finale standard avrebbe indebolito il messaggio, mentre così resta la sensazione di un percorso ancora vivo, che continua.
E come ciliegina sulla torta, un cast eccezionale che non ricorderete per bellezza o fisicità, ma per la bravura e per l’intensità di ogni singolo attore. Il tutto sostenuto da una regia fresca e moderna, capace di rendere il drama attuale e mai stereotipato
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