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A Shop for Killers korean drama review
Completed
A Shop for Killers
6 people found this review helpful
by Disarmonia kills Tao
Jun 10, 2025
8 of 8 episodes seen
Completed 2
Overall 9.0
Story 9.0
Acting/Cast 8.5
Music 7.5
Rewatch Value 7.0

Si va all'Inferno? .... NOT TODAY!

Action-thriller sudcoreano di 8 episodi, ciascuno della durata di un'ora che mescola generi differenti con un ritmo e un livello di suspance molto buono. La trama ruota attorno a un negozio dove si svolgono attività legate al mondo degli assassini e della vendetta.
La storia di Jingman , un uomo sulla quarantina, che vende sotto copertura nel dark web armi da guerra e dove gli acquirenti hanno tutti dei codici, a seconda dei loro obiettivi e delle loro possibilità.
Tra intrighi, segreti e colpi di scena, lo spettacolo esplora tematiche come la vendetta e la sopravvivenza, affrontando qualche parallelismo col mondo animale nel senso di predatori-carnefici e vittime. Solleva anche qualche interrogativo etico ma trattandolo in modo del tutto particolare.
Il racconto propone due fazioni nemiche, e sviluppa gli eventi in modo del tutto disordinato, presentando il presente in quasi ogni episodio ma pezzi del passato ad inizio puntata, sta allo spettatore mettere insieme i pezzi. Comunque dopo il 7° si ha una chiara e definitiva visione di insieme anche se si inizia a capire tutto da inizio quarto.

Pro: narrazione intensa e avvincente, tutto nella narrazione ha un ritmo molto "lanciato", non ci sono momenti morti o di noia per lo spettatore, i colori sono prevalentemente scuri e le scene all'aperto hanno filtri dai toni caldi, quasi seppia per creare un'atmosfera visiva che sottolinea il tono oscuro, nostalgico e inquietante della serie. Questo effetto cromatico aiuta a trasmettere inoltre la sensazione di un mondo grigio e moralmente ambiguo, riflettendo il passato tormentato dei personaggi e l'ambiente pericoloso in cui si muovono. L'uso di un tono caldo che vira sui toni del seppia trasmette un senso di malinconia e di memoria, enfatizzando il peso emotivo e la complessità della trama che ruota attorno a segreti, vendetta e sopravvivenza in un contesto clandestino.

Ottima caratterizzazione dei personaggi : ogni personaggio, soprattutto quelli secondari, è reso in modo particolare, dal vestiario alla gestualità, mimica, capacità di combattimento e non mancheranno i colpi di scena.
I killer sono ben costruiti, nel senso che ognuno ha scelta questa strada per motivazioni diverse e gestisce questa scelta emotivamente attraverso riflessioni del tutto arbitrarie che però per loro hanno un senso.
Interessantissima costruzione di un personaggio passivo aggressivo con un senso di inadeguatezza fortissimo che ne determinerà scelte cruciali. Occhio al colpo di scena finale.
Per le due attrici femminili (Jian e Minye) sono forti gli influssi di Besson (Renò - caschetto e tuta per la protagonista femminile e Kill Bill di Tarantino, taglio di capelli e fisicità che richiamano la versione comics del personaggio iconico di O-ren Ishi).
Il personaggio villain di Bale inoltre richiama molto quello di David Corradine per totale assenza di umanità ed etica deontologica (che persino i killer hanno).

Lotte ben coreografata con momenti indimenticabili e suggestivi: sopratutto il personaggio di Minye e Paisin (che nella realtà pratica il taekwoondo ), regalano delle scene di lotta molto interessanti, con sfoggio di notevoli doti atletiche e buona interpretazione dei gesti tecnici. Non ci sono solo sparatorie ma anche scontri a corpo libero con armi bianche dove vince l'ingegno, e la velocità nello schivare i colpi (queste ultime molto interessanti per me, più dei cani droni o della infinita varietà di armi presentate nel corso degli episodi).

Grande varietà di armi:
numerose tipologie di armi quali pistole, fucili e mitragliatrici, droni , cani robot, sono frequentemente utilizzati nei combattimenti e nelle sparatorie tra killer e mercenari.
Armi bianche: Coltelli di vario tipo, lame e altre armi da taglio sono impiegate soprattutto dagli assassini specializzati nel combattimento ravvicinato.
Esplosivi: Bombe e ordigni da guerra.
Veleni: come metodo alternativo per eliminare i bersagli.
Strumenti per lo spionaggio: quali videocamere, spie, o droni .

Influssi alla Tarantino , sia a livello pulp che kill bill come stile narrativo ( meno di lotta). Questo punto è una mia riflessione personale, sottolineo.

Ost da Rave: La colonna sonora è composta da 56 brani che si possono trovare su spotify, ogni brano rappresenta un personaggio o un'azione riflettendo un notevole impegno nella preparazione di un prodotto curato a 360°. Ho molto apprezzato l'utilizzo di brani tecno core , synth, con bassi profondi e suoni sintetici, incalzanti nelle parti più coreografiche di lotta che venivano proposte in slow motion (fine episodio 5).

Contro: approfondimento psicologico dei personaggi parzialmente sviluppato, è un lavoro che investe sull'azione a discapito dell'emozione, primi piani presenti ma pochi dialoghi di tipo emotivo, eppure gli insegnamenti dello zio alla nipote, che erano una parte molto interessante del lavoro avrebbero dovuto trovare più spazio. A livello pedagogico l'ho trovato inoltre spesso discutibile e fuori luogo ma ci sta con la forma mentis di gente che doveva muoversi e pensare veloce per garantirsi di "non andare all'inferno oggi".

Intepretazioni disomogenee come livello complessivo: ho trovato alcuni attori davvero degni di nota, come Minye (sempre se non sia la sua controfigura), Pasin , Brother e il killer Seonjo (il cleptomane con una spiritualità sui generis). Bravissimo anche Park Ji Bin perché è stato lui il colpo di scena più inaspettato di tutta la serie.
Meno bravi i protagonisti, Lee Dong Wook mi ha trasmesso poco a sto giro, l'unico episodio in cui mi è sembrato al solito come bravura è stato il 7, la protagonista brava nelle scene d'azione ma meno intensa e profonda nella resa emotiva a livello di espressione sul volto, si caratterizzava più che altro per smorfie di paura e totale assenza di terrore. Peggio ancora per la bimba che la interpreta quando la protagonista aveva 7 anni.
Tuttavia, se piacciono i drama con una trama intricata, personaggi complessi e un tocco di noir, "A Shop for Killers" è una scelta perfetta!
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