
Enfants terribles (che si vogliono bene)
Personaggi: 9Regia: 9
Sceneggiatura: 7
Scenografia: 8
Perfect Match racconta la storia di una vedova che desidera sposare le sue cinque figlie. Il tono generale del drama lo rende interessante perché sovverte la classica struttura del drama sia come tono che come narrazione: illustrerà il percorso di conoscenza, innamoramento, matrimonio delle sorelle, una dopo l'altra in una rappresentazione lineare e ordinata (presentando i vari steps di unione in maniera sempre diversa). Ogni coppia ha il suo momento mantenendo sempre un ottimo ritmo.
Il drama inizia con la famiglia che si trasferisce a Bianjing per sfuggire a quegli sciacalli dei parenti ed è il luogo dove vive, sposata, la seconda sorella, Fuhui con l'immaturo marito Fan Lianghan, un ragazzo tanto buono quanto dispersivo e inconcludente. Il personaggio del marito è fondamentale per dare al lavoro un tono comico e leggero.
Il primo arco narrativo racconta il percorso di nozze della terza sorella, Kang Niang, con un uomo quasi perfetto Chai An, i quali si affronteranno a colpi di ingegno perché saranno avversari sul lavoro. Lui per me è il genero migliore umanamente, il più risolto, il più maturo e il più completo.
La coppia successiva è stata però la mia preferita, forse perché rispecchia in tutto e per tutto la classica storia da drama cinese storico: La figlia maggiore, Shouhua, la più talentuosa, ingegnosa e matura delle sorelle, nonché vedova da un precedente matrimonio, sposa, per accordi genitoriali, uno studioso di alto rango, Du Yang Xi, un orfano calcolatore, rigido, inflessibile; pieno di risentimento e propositi di vendetta si innamorerà suo malincuore della moglie dopo un colpo di fulmine tardivo, riservandole attenzioni e tenerezze, dimostrandole anche un sincero bisogno di calore e un notevole trasporto fisico.
Nel ventesimo episodio, il drama sposta l'attenzione sulla quarta sorella, Haode, e sul suo partner Shen Huishao. L'evoluzione del suo personaggio è la migliore e più marcata perché, nel tentativo di aiutare il marito nel proprio lavoro, si appassiona alla giurisdizione locale e trova un proprio posto nel mondo, mostrando maturità, aiuterà il marito nella propria evoluzione personale e lavorativa, consentendogli di superare alcuni blocchi emotivi di origine traumatica che lo avevano reso asettico e distaccato, un freddo "applicatore" di leggi senza coglierne sfumature o umanità.
Il focus successivo del drama è sulla figlia più giovane e quinta, Leshan, intorno all'episodio 28.
Il suo partner è Yang Xian, inizialmente nemico , presenta il tropo classico : nemici /amanti.
Questa storia mi è piaciuta più che per l'amore tra i due per l'affetto che Madam Li darà al genero riscattandolo dalla deprivazione affettiva della propria famiglia d'origine.
Perfect Match è un drama divertente che sovverte la struttura classica dei drama: è un drama assolutamente moderno per le dinamiche e per i caratteri dei personaggi, per l'intraprendenza femminile ( una delle sorelle corteggerà in un modo che non ho mai visto in tanti drama, anche coreani), per l'indipendenza di queste donne dalle figure maschili e per la linearità dei racconti. E' un lavoro che si immerge nelle dinamiche relazionali presentando del realismo nei conflitti, non ci saranno trame, sottotrame, sotterfugi, vendette eccessive e antagonisti ossessivi. E' molto ordinato nel presentare le storie e le evoluzioni, la scenografia è molto buona, la regia è di qualità, fattore di pregio del drama (non a caso il team regia è composto dal regista di LOST you forever e da due registi di the double), con i primi piani vividi che si concentrano su alcuni dettagli espressivi quali il taglio degli occhi, le espressioni, le smorfie delle bocche, molti effetti bokeh, con il chiaro proposito di connotare emotivamente i personaggi e permetterci di coglierne i vissuti e immedesimarci.
La musica di sottofondo è discreta, accompagna, addolcisce e rende poetica la narrazione senza diventare troppo forte e contrastare i dialoghi (problema riscontrato in molti lavori, tra cui il blasonato e sopravvalutato fangs of fortune) o senza proporsi ossessivamente come loop.
I personaggi sono dipinti in modo plausibile e credibile, il lavoro su di loro, sulle loro storie, sulle loro azioni e sui loro obiettivi è coerente e molto ben strutturato (anche questa è una falla che riscontro presto nei precedenti lavori).
Ho apprezzato le vivaci dinamiche familiari di Madam Li e delle sue figlie, per la prima volta ho visto una madre che si può chiamare tale, protettiva, materna, affettuosa e di buon cuore che accompagna figlie e generi nel percorso di vita.
I personaggi tra di loro non sono crudeli e per la prima volta ho visto una maternità ben gestita ed una famiglia che si vuole bene, sempre pronta a supportarsi ed aiutarsi, a venirsi incontro (la versione cinese delle piccole donne ambientata nella dinastia song), unita contro il mondo e disposta a sacrificarsi per difendersi dal mondo. Sempre fiera e dignitosa, comprensiva anche nei riguardi della chiassosa e veemente madre, a volte goffa e priva di buone maniere.
Le decisioni vengono concordate e discusse insieme, in famiglia, anche questo mi è piaciuto molto. Una famiglia priva di riferimenti maschili a cui non manca nulla.
Trucchi , costumi, oggetti di scena e parrucche, tutto è fedele e nell'utilizzo dei fiori come acconciature c'è un richiamo molto chiaro a Frida Khalo, anche nell'utilizzo dei colori, molto vividi e accesi che però sono scelti con cura in modo da rappresentare i caratteri e le personalità dei personaggi. Insomma, c'è molta cura e niente è lasciato al caso.
Non a caso è stato molto apprezzato ed è al terzo posto tra i drama più seguiti di sempre a livello internazionale.
Nessun personaggio della famiglia Li è completo : ognuno di loro è umanamente caratterizzato, con pregi e difetti; le coppie che si formano sono molto equilibrate, alcune simili, altre opposte ma complementari.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>><<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<
La prima coppia: intellettuali, ambiziosi e riflessivi, due artisti raffinati; nel privato lui è un marito elegante e coinvolto, un po' egoista e con un brutto risvolto a metà della serie ma non sarà mai distaccato o indifferente nei suoi riguardi; lei lo aiuta nel suo lavoro coltivando passioni artistiche che condividono insieme. Molto piccante anche una sua "realizzazione" artistica per la moglie dopo la prima notte insieme... .
La seconda coppia è formata dalla vivace, esuberante e intraprendente Fuhui che sposa un uomo altrettanto esuberante e rumoroso (fate caso ai loro vestiti, sono i più colorati e accesi). Lui è il più simpatico ma è anche un bimbo che si affida a lei quando compie marachelle, di buon cuore frena l'irruenza di lei. Peccato che si vivono davvero poco come coppia, solo nei primi episodi comprendiamo il genere di rapporto che hanno.
La terza coppia è composta da due persone simili: furbi, scaltri, decisi , manipolatori e calcolatori. Li ho apprezzati ma mi ha commosso più lui da solo che soffre per lei che il trasporto inesistente dell'attrice.
La quarta coppia è secondo me quella meglio strutturata, composta da due opposti: lei giovane, dolce, tenera, affabile, espansiva e affettuosa, si innamora di lui perché ne ammira la figura autoritaria e giusta a fronte dei numerosi torti subiti dalla famiglia. Lui rigido, coartato si riscoprirà dolcissimo con lei e imparerà dalla sua dolcezza ad ammorbidirsi, lei dalla sua saggezza invece ne ricaverà una maggiore riflessività e consapevolezza.
La quinta coppia è una via di mezzo tra similitudine e diversità: entrambi sono irruenti e vivaci, molto fisici e lui è anche incattivito dal trattamento ricevuto in famiglia e da deprivazioni affettive, lei lo doma e lo lega a sé con mezzi non proprio ortodossi o condivisibili ma spesso violenti ed eccessivi, umiliandolo se è il caso.
E' la storia meno sviluppata perché non viene mostrato come diventa la loro relazione, come la gestiscono, come si vivono, inoltre è la più sgradevole di tutti come risvolti: prima viene mostrato un modello di famiglia e lei si pone in un determinato modo con i cognati e con questo cognato in particolare perché ha una famiglia particolare alle spalle, in seguito a intrighi imperiali perderanno tutti e la famiglia, tra cui madame Li, lo metteranno alla prova voltandogli le spallE.
Questo risvolto contravviene a tutto quanto è stato finora mostrato e visto sul valore della famiglia e sull'ingiustizia dei trattamenti, il primo cognato agirà molto peggio nei confronti della moglie e la famiglia non agirà in modo così sprezzante anzi la suocera accomodante e quasi contenta al suo ritorno presuntuoso.
Ma Perfect Match non riguarda solo i matrimoni delle cinque figlie di Madam Li. C'è un tema di fondo : il genere e le relative aspettative sociali. Descrive il trattamento delle donne nella dinastia Song. Madame Li come vedova perse proprietà e status quando suo marito morì. I casi giudiziari affrontano alcuni dei pregiudizi contro le donne dell'epoca. La storia di ogni figlia descrive le sfide di realizzazione e gestione matrimoniale.
La storia d'amore resiste a incomprensioni e circostanze contrastanti. L'uso dell'umorismo e la battaglia di ingegni rendono questo dramma un caldo concentrato di fascino.
Altro aspetto divertente e molto accattivante è l'alleanza che questi cognati formano per aiutare le mogli e per conciliarsi quando hanno litigi matrimoniali. Ogni volta che ci sarà un problema la lega dei cognati sarà pronta a intervenire per consigliare e se è il caso imporre una strategia di superamento del problema. Formeranno addirittura un clan separato il cui ingresso è determinato da superamento di prove per dimostrare abilità e talenti. Delizioso, davvero.
La genialità di questo lavoro è nell'aver narrato uno storico in modo moderno che attualizza un po' i problemi che ci sono sempre stati, che sono comuni da quando esiste l'uomo e forse esistono a causa dell'uomo in quanto tale.
DATI : la traduzione italiana, netflix ha davvero cannato questa volta, non ho mai seguito un lavoro con sottotitoli così scadenti,
Gli ultimi 4 episodi sono davvero brutti, crollano tutti gli ideali e la forza di questa famiglia, salvo solo una sorpresa imprevista che ci sarà nel penultimo episodio, poi la famiglia si dimostrerà sprezzante e coalizzata contro il quinto cognato che affronta un momento di enorme difficoltà ma aveva superato le sfide. Invece di stringersi e supportarlo, con la scusa di farlo crescere lo porranno di fronte ad un allontanamento forzato e lo maltratteranno al suo ritorno (per giunta!). L'enorme discrepanza di trattamento mi ha disgustato e mi sono chiesa cosa avessi visto finora! Ho abbassato di poco la mia valutazione ma mi ha guastato un lavoro credetemi.
Il superamento delle difficoltà e la riunione è frettolosa e improvvisa, non viene mostrato nessun avvicinamento o abbraccio, nessun trasporto nel ritrovarsi, solo la promessa di nuove violenze, lei col mattarello persino dopo il matrimonio. UNO SCHIFO!
Un'altra cosa che non ho apprezzato è che a parte due storie le altre devono affrontare prove decisive per il loro matrimonio, e alcune saranno davvero pesanti da digerire. Non c'era motivo di proporre 3 matrimoni in questo modo, sarebbe stato molto più bello vederli alleati contro il comune nemico.
La trama è interessante e la dinamica familiare e il tono del drama sono unici. L'atmosfera generale di Perfect Match ti lascia una sensazione di calore e intimità.
Finale fiacco e affrettato (esclusi gli ultimi 90 secondi).

Cosa viene dopo l'amore? L'amore stesso e il rimpianto. Un racconto di solitudine...
Drama delicato e intimo, molto lento (non nell'accezione negativa) e introspettivo sul tentativo di elaborazione di una storia d'amore molto vissuta ma finita male, quindi incompiuta.Il lavoro si sviluppa attraverso continui ricordi di una storia d'amore a Tokyo da parte di una coppia interrazziale ( lui giapponese, lei coreana) . 6 episodi da 50 minuti effettivi ciascuno. Un lavoro meditativo e profondo, non per tutti. È una storia che ha per protagonista maschile uno scrittore e per tema la narrazione come mezzo per comprendere e ricondurre l'esperienza personale.
E' una storia che finisce per mutuali incomprensioni. Una donna straniera senza appoggi o reti di supporto, con un senso di solitudine interiore che la divora, mentre cerca il proprio posto nel mondo scappa dal proprio paese, e uno scrittore con un trauma di abbandono materno che cerca di realizzare il proprio sogno districandosi tra un'infinità di lavori per potersi mantenere ma anche al tempo stesso lo alienano relegandolo in una condizione di solitudine incompresa a cui non riesce a dare voce.
Ognuno di loro è incompreso senza riuscire a parlarne e quest'assenza di dialogo onesto li porterà a perdersi in maniera tragica.
Le scelte di vita sono state rappresentate come dovute alla giovinezza anche se i due personaggi sono stati caratterizzati da comportamenti stereotipati intra culturalmente specifici: il ragazzo giapponese forte e profondamente silenzioso che non riesce ad esprimere i sentimenti e la donna coreana molto espansiva, teatrale e drammatica che narra il suo vero sentire nel silenzio della sua coscienza attraverso un dialogo interno.
Anche se il drama è made in corea, il taglio giapponese come gli interni, le tecniche di ripresa, i primi piani, le risposte emotive mi ha fatto controllare più volte che non si trattasse di un lavoro con regia e produzione giapponesi. Piacevolissime le riprese che riescono a creare differenze tra passato e presente. In Corea, nel presente del dramma, viste più aperte, spazi più grandi perché i due ex amanti sono ora adulti di successo e hanno una prospettiva migliore, disposizione degli oggetti nella scena in senso complementare o antitetico a seconda della condizione di distanza vs vicinanza dei due innamorati.
Tutto è studiato e ben congegnato, nulla è affidato al caso con una cura dettagliata e una linearità composta ed elegante: perché a volte LESS IS MORE. Le musiche sono lente , calme ma emotive e si fondono perfettamente con i piani di ripresa scandendo i vissuti e gli accadimenti di vita.
La narrazione passa dai vissuti interiori alle vicissitudini esterne con maestria e fluidità.
L'interpretazione dei due è davvero molto buona, Kentaro è un attore maturo con molta padronanza scenica ed espressiva, riesce a rendere il suo vissuto con uno sguardo e non c'era forse davvero nessun attore capace come lui di rendere la vena malinconica e il rimpianto, la sua potenza nello sguardo carico di rammarico, dispiacere, attesa tesa, composta e disperata.
La protagonista femminile è stata pure molto brava, ha imparato il giapponese per poter recitare in questo lavoro e non è cosa semplice, inoltre è stata assolutamente in grado di rendere la tenerezza, la sofferenza, la disperazione, l'aspettativa ferita.
Le voci fuori campo dei protagonisti che ricordano il passato caricandolo di significati maturati nel presente conferiscono ai personaggi più interiorità di quanto normalmente si veda.
La corsa , o joggin', come mezzo per rappresentare uno stato di inquietudine e senso di falsa padronanza della propria esistenza: lei corre simulando una fuga interiore, dapprima dal suo microcosmo coreano, stretto e asfittico, poi dalla sua relazione e infine dal Giappone, bella la metafora conclusiva del correre insieme, da fuga diventa viaggio, percorso comune di una coppia che corre con entusiasmo e fiducia incontro alla vita.
Si è parlato di questo lavoro come di un drama che porta in scena le difficoltà interculturali, ebbene non sono d'accordo : il tema è la SOLITUDINE, l'assenza di contatto intimo e autentico con le persone, con la famiglia, la ricerca del proprio posto del mondo, la realizzazione personale.
L'interculturalità presenta solo un contorno interessante quando parliamo di come organizzare un matrimonio o , forse, nelle modalità di risposta e gestione della relazione, nel modo di porsi, nelle dinamiche con gli altri ma non determina la fine della storia in sé.
Personalmente è un lavoro che consiglio, non è fine a se stesso e aiuta a immedesimarti e riflettere se hai avuto un'esperienza simile o hai interrotto una relazione per te importante senza aver smesso di amare. L'esperienza dipende molto dalle proprie, a volte lente, realizzazioni, comprensioni e mentalizzazione degli eventi.
Sono sei episodi e avrebbero potuto essere anche cinque, il sesto episodio è stato, almeno per me, un riempitivo inutile che è servito più a tenere sulla corda noi spettatori che ad aggiungere qualcosa se non dei confronti necessari che comunque potevano essere inseriti nel quinto episodio e chiudere il lavoro in modo diverso.
VENIAMO A CIO' CHE NON MI HA CONVINTO e che ha penalizzato la mia valutazione :
E' un prodotto di indubbia qualità artistica , solido e valido , tuttavia è molto orientato al passato, anche se ambientato nel presente e ritorna al passato con l'utilizzo di continui flashback che comunque non disturbano. Anche se viene vissuto e rielaborato nel presente manca lo snodo di giunzione col presente: che persone sono diventate questi due nei cinque anni dopo la fine?
Soprattutto lei, è rappresentata cinque anni fa con una personalità calda, solare, positiva, fiduciosa e ora è totalmente l'opposto, possibile che la fine di un rapporto determini uno stravolgimento così traumatico ? Diventa insofferente, chiusa, ostile, oppositiva, per nulla conciliante e gentile con le persone intorno a lei (che con la sua fine non hanno nulla a che fare). Non so se è l'attrice che è stata diretta male ma credo di sì.
Sempre lei, in un momento chiave nel quinto episodio, si rende conto che deve prendersi cura di sé e scappa da lui, lo vede semplicemente bere con una collega e si richiude in se stessa, arrivando a mentire a lui sulla sua situazione sentimentale per condannarli nuovamente all'infelicità e si chiude in macchina a piangere. PERCHE'? La sensazione è quella di dover necessariamente allungare il brodo perché le scene erano finite, perché non si capisce quale sia il reale motivo per cui una donna che comprende di doversi prendere cura di sé non chiuda e non vada in terapia o a risolversi da sola o se decide, confermando, di non riuscire a stare sola perché trascinarla così tanto e lasciare a lui tutta l'iniziativa. Emerge, almeno personalmente, l'idea di una donna fragile e capricciosa che vuole dimostrazioni continue che vadano a soddisfare un bisogno di approvazione e lealtà incondizionata, al limite del patologico. E lui che è stato noncurante e assente ha tutto un percorso di espiazione in sei episodi, eccessivo e paradossalmente viene riproposto SOLO, solo nelle iniziative per riprendere un percorso con lei, come se solo lui lo volesse davvero.
Finale, bello, significativo, non necessario ma una volta che gli autori hanno deciso di svilupparlo in questo senso necessitava di qualche scena in meno del passato e di orientarsi molto più al presente, quindi qualche scena che unisse passato e presente e chiudesse il racconto presentandoli nella loro attualità.
Anche se la chiusura non è triste personalmente mi ha lasciato strascichi di amarezza e tristezza che avrei preferito non avere.

Troppa carne al fuoco non si cuoce bene
Adattato dal romanzo cinese "Marriage of the Di Daughter", The Double ha come protagonisti Wu Jinyan e Wang Xingyue; molti hanno scritto che non hanno trovato nulla da ridire sulla loro differenza di età (lei 31 , lui 22). Io, personalmente, non l’ho trovata problematica ma nemmeno una scelta troppo azzeccata; negli episodi centrali ho percepito la differenza di età che stride, anche perché la FL la sua età la dimostra tutta a causa di un fascino maturo e doveva interpretare la parte di una 18 enne… . L’attore è stato molto aiutato per il ruolo, che è tagliato su di sé, e grazie ad una voce molto profonda e matura che mi ha fatto pensare che potesse essere stato doppiato e invece a 22 anni, questo giovane uomo, ha un timbro molto caldo e basso che smussa un po’ la loro differenza.Bisogna accostarsi al lavoro abbandonando ogni pretesa logica perché molte soluzioni sono davvero improbabili (quella di cambiare identità mantenendo lo stesso volto, la stessa voce, postura e altezza per esempio, con moltissime persone che ti conoscono, tutte che credono che sia una somiglianza, persino tuo marito non ti riconosce, questo mi è sembrato davvero assurdo, oppure non rendersi conto al buio delle differenze tra le persone e avere intimità fisica con una piuttosto che un’altra, donne che mentono agli amanti dicendo che hanno perso i loro bambini quando era impossibile dal momento che avevano interrotto i rapporti da tempo, mani con menomazioni che brandiscono la spada come un “ninjia”). Rassegnatevi e seguitelo per quello che è…. un dramma cinese ben realizzato nella fattura, con buone riprese, duelli di sicuro impatto scenico, un tentativo di nemesi e riscatto per sé e la propria famiglia, con un buon (non ottimale) livello di recitazione complessivo (nel complesso, alcuni non hanno brillato).
Mi sono accostata al lavoro dopo aver letto molte recensioni quindi ero preparata su cosa aspettarmi e le aspettative sulla loro liason, da più parti decantata, erano nulle. E menomale, viceversa ne sarei stata parecchio delusa. Consiglio di non aspettarsi molto da questa coppia a livello di relazione e fisicità.
Forse per la differenza d’età e la mentalità censurante cinese volutamente non hanno inserito scene fisiche; ci sono degli avvicinamenti, ci sarà anche qualche bacio ma nulla di eccessivo o coinvolgente, uno non si vedrà nemmeno… .
La loro chimica, che tutti hanno definito alle stelle personalmente non mi è pervenuta… mi rendo conto di quanto sia forte il potere della proiezione e della suggestione.
I due sviluppano senz’altro un’ intesa, dell’affetto, dell’interesse, moooolto lentamente, proprio negli ultimi episodi si concretizzerà il loro legame. Il loro rapporto è interessante perché nasce su altre basi: usarsi a vicenda per raggiungere uno scopo fino a rendersi conto che hanno la stessa destinazione, quindi si alleano, anche perché avevano iniziato a piacersi. È un rapporto molto psicologico, un’intesa mentale che poggia molto sui doppi sensi e sulle metafore per comunicare. Se vi piace questo tipo di rapporto che supera il classico tropo “da nemici ad amanti”, questo è quello che fa per voi perché non iniziano come nemici ma con incuriosita diffidenza.
Tuttavia, l’evoluzione del suo sentimento non è ben spiegata, nel senso che la vedrete passare dall’evitamento alla gelosia in un baleno, non c’è una puntata o delle interazioni che mostrino questo cambiamento di tendenza, questa è una falla (non l’unica del lavoro).
Questa è stata una storia d'amore così lenta, che si è mossa a malapena: hanno fatto credere che si sarebbe vista una vera storia d'amore slow burning ma quello che si è ottenuto è stata una gara di sguardi fissi tra Jiang Li e Duke Su in ogni episodio.
Questo lavoro non ha avuto, almeno personalmente, un ritmo sempre costante. Inizia in un modo, i primi 3 episodi sono meravigliosi e ti catturano totalmente, poi diventa un palace harem, poi quasi una commedia, poi un crime case, poi drammatico sul finale con delle morti non necessarie… gli archi narrativi sono lunghi, ogni 13 episodi c’è un cambio di set e personaggi, con le loro dinamiche . Circa 64 sono i personaggi che si affacciano e interfacciano con i protagonisti, direttamente o indirettamente.
Non sempre gli elementi drammatici e comici sono fusi bene insieme, per me certe scene umoristiche stridono e tolgono intensità al lavoro che ha voluto essere brutalmente crudo e spietato, il livello di crudeltà di alcune scene è superiore a ciò che normalmente vediamo nei cdrama. Troppa carne al fuoco non si cuoce bene!
Così come il cambio di colori, iniziamo con ambientazioni e colori goth, con filtri freddi alla kunning palace per cambiare totalmente filtri e colori due episodi dopo.
Tra i vari personaggi uno che mi è sembrato particolarmente bravo, con un livello davvero buono di recitazione è l’attore che interpreta SHEN YU rong, il marito uxoricida, sono sempre contenta quando i personaggi vengono umanizzati e non mostrati cattivi gratuitamente e lui rende questo dissidio interiore perfettamente. Ama la moglie ma non più di se stesso e questo lo divora lentamente come un tarlo. In tutto il drama renderà questo conflitto interiore superbamente, con lo sguardo, la voce (è uno dei pochissimi attori non doppiati) e le smorfie. E’ un second lead che conquista la scena prendendosi spazio con la sua recitazione solida, matura, espressiva, mettendo in ombra sia il protagonista che la protagonista.
In merito a quest’ultima sono perplessa, nelle prime puntate mi ha trasmesso disperazione, angoscia e un turbamento vivido. E’ stata bravissima, intensa e performante, poi la sua espressività si appiattisce nei primi piani storti in cui accenna un sorriso sempre uguale che mi è venuto a noia.
Nel complesso il doppio è stato un giro a metà, un racconto visivamente forte pieno di zoom in/zoom out drammatici, utilizzo del grandangolo sui primi piani, con molta maestria passando da un piano americano a primo piano e poi primissimo, un medio grandangolo che distorce un po’ il naso per indicare un fiuto maggiore, una migliore capacità di sentire e quindi discernere mentre secondo altri del settore indicherebbe la deformazione in un animale vendicativo, quasi mostruoso: dalla signora più raffinata e virtuosa della Capitale ad un concentrato di rancori e risentimenti .
Un movimento per rendere una nuova identità ed evidenziare la doppiezza dei personaggi ,doppi appunto. Questa cura a livello di riprese l’ho trovata apprezzabile ma non sempre esteticamente calzante.
Ringrazio una mia amica che da tecnico mi da pareri da cui originano confronti istruttivi.
Il fatto che fosse doppiata inoltre le ha tolto molti punti perché uno degli elementi più interessanti che le attribuivo era proprio l’utilizzo della voce e le variazioni di sonorità che rendono perfettamente il variare dell’emotività, invece scopro che uno dei punti più forti della sua recitazione è la sua doppiatrice!
Ho sentito decantare spesso la recitazione della Principessa Wanning, ebbene per me invece è stata l’anello debole di un cast composto da attori migliori. Forse è stata diretta male ma la sua follia è spesso mostrata attraverso uno stile comunicativo cinico-manipolativo-aggressivo e balletti nonsense aggiunti per necessità scenografiche ma che poco mostrano una follia sofferente.
Ci sono davvero molte attrici molto più abili nell’inscenare in modo valido il ruolo della folle disturbata , abitata dai demoni del passato. Basti pensare a Yeon-Jin, la bulla del drama The glory, interpretata da una magnifica Lim-Ji Yeon, o al personaggio di Chenrong Xin Yue, non perfetta ma molto più credibile in lost you forever, o la matrigna del Man lead in Ming Lang.
Paradossalmente è stata un po’ più brava la matrigna della protagonista, dipinta come la classica concubina dei palace harem ma anche qui i cambi espressivi nei primi piani , sempre uguali (finto dispiacere preoccupato-sorriso manipolativo) non le davano complessità e intensità .
Andiamo al lavoro… come scrivevo il drama è complesso, ben fatto , a livello visivo le riprese sono coinvolgenti e immersive, la scenografia è una delle migliori finora viste , tuttavia a livello di narrazione il ritmo incalzante dei primi episodi va scemando negli episodi successivi , a singhiozzo si trascina tra alti e bassi facendomi arrancare e intrattenendo lo spettatore a ritmi alterni. Non aiutano i primi piani di 20 secondi su 3- 4 personaggi che rallentano molto il fluire delle scene.
Nonostante l'inizio avvincente, questo drama perde definitivamente slancio nell'episodio 30. La narrazione si sofferma troppo a lungo sugli archi narrativi più deboli della famiglia Jiang.
Molte soluzioni narrative e scenografiche sono prese in prestito da altri lavori antecedenti ma poiché non so quando sia stato scritto il romanzo, su cui si basa il drama, è difficile stabilire chi ha copiato chi…(love and redemption, the last immortal, who rules the world, Princess Weiyoung, the story of ming lang ).
Il personaggio del Duca Su finisce per non essere sviluppato così bene come Shen Yurong o la principessa Wanning.
Questo revenge drama è iniziato con ottime premesse ma non regge a un attento esame. Eccelle nel mostrare elementi drammatici e angoscia con uno stile scenografico ricco e soddisfacente ma pecca di strafare in alcuni punti con scene assurde che non necessariamente fanno progredire la trama, alcune scopiazzate (il bagno nella tinozza piena di rose mentre duca su combatte a torso nudo sotto la pioggia, la scena di lei araba fenice quando suona il qin è quasi uguale come costumi e poteri a the last immortal).
Per quanto riguarda la vendetta si può considerare raggiunto e sviluppato questo obiettivo che è il "trait d’union "del lavoro? Nì… paradossalmente la vendetta viene raggiunta per caso e col sacrificio altissimo di molti innocenti.
Due cattivi ( non spoilero chi siano) si suicidano (quindi come ottiene la sua vendetta?), lei senza il co-protagonista sarebbe morta già al terzo episodio. Quindi, questo è l’ennesimo drama dove, sebbene lo spettatore venga distratto dallo stile immersivo e dalla bellezza conturbante del man lead, ipocritamente la donna raggiunge la sua vendetta per caso, perché fa parte di un piano di un potente che le da nullaosta, viceversa la protagonista non avrebbe mai raggiunto alcun obiettivo significativo.
Lei ha una doppia identità ma è un lavoro molto psicologico, crudo, spietato e sottile dove quasi ogni personaggio ha una doppia natura e due volti: quello sociale, ipocritamente giusto e retto, e quello reale/oscuro e malvagio, o ambivalente.
Xuan Fang Feng è una donna matura e intelligente con indubbie capacità oratorie che per cavarsela, però, fa affidamento sempre al cognome del finto padre per ottenere benefici per sé, si rivolge sfacciatamente infinite volte al Duca Su per farsi aiutare (trovami un medico per il magistrato, aiutami a liberare i miei uomini, trovami uno che fa le voci, dammi questo, dammi quello, fai quello , fai questo), senza alcuna remora o tatto, quando non lo usa sarà lui a offrirsi spontaneamente in suo aiuto.
Non è tutto… arriverà anche a raccontare per cavarsi dai guai che ha salvato lei stessa quella che in verità è morta per lei, quindi si rivela una donna meschina, ipocrita, manipolativa, utilitarista, forse a seguito del trauma (il rispetto per i morti è solo una grande ipocrisia).
Più volte ho avuto come la sensazione che il furto di identità sia stato in verità una scelta di comodo, egoista, spacciata ipocritamente come tentativo di vendetta anche per la defunta, ok si vendicherà ma sacrificando per il suo interesse anche i "buoni" e farà più volte i suoi interessi, mettendo la vendetta personale davanti a quella dei Jiang, in ordine di priorità.
Alla fine, caro spettatore, scoprirai qualcosa che ti deluderà moltissimo che non rivelo per non spoilerare ma ti sarà chiara in un dialogo illuminante nell’ep 23 tra l’imperatore e il duca e poi ti verrà riproposto in una partita a GO a chiusura dell’Ep. 28.
Quindi son rimasta delusa dall’evoluzione psicologica e da un’assenza di mezzi reali del personaggio.
Per quanto riguarda la storia d’amore sarei stata molto più soddisfatta da un’amicizia solidaristica trai due, considerata anche la loro palese e visibile differenza di età, da un percorso di riscatto con più autonomia e intraprendenza da parte della protagonista che elabora, a livello psicologico, il tradimento dell’amore della sua vita fino a distaccarsene completamente invece di vederla sempre in balìa di un uomo
La componente artistica qui presente è molto buona e di livello medio alto, c’è un profondo e sempre presente richiamo all’arte e alla cultura tradizionale cinese che affascina e accompagna scenograficamente la narrazione (make up, arti marziali, costumi, interni e mobilio, strumenti musicali come il qin, opere teatrali, esorcismi artistici che ricordano i balli con la spada). Bellissimo il trucco con le perle o i costumi del Duca Su, bello anche se scopiazzato l’utilizzo del ventaglio (vedi yang yang e il personaggio di Hei Feng Xi in who rules the world per credere) sempre abbinato al colore delle vesti.
Finale? Va bene così, c’era da aspettarselo che sarebbe stato aperto e sospeso. Il lavoro vuole raccontare solo il percorso, quindi, chiude laddove non serve narrare altro. Più che altro gli ultimi episodi sono un po’ confusi e inutilmente tragici.
C’è uno speciale che ho visto su un canale non ufficiale, dura mi sembra una decina di minuti e accontenta un po’ chi voleva vedere una storia tra di loro, io l’ho trovato divertente ma col drama non c’entra nulla.
Regia: 9
Estetica visiva: 10
Sceneggiatura: 8,5
Caratterizzazione dei Personaggi: 8,5
Finale: 6,5

Una NOTA non basta a creare una sinfonia... (recensione realistica basata su dati non ormonali) .
Effetti speciali: 8,7/10Storia: 7/10
Personaggi: 8/10
Sceneggiatura: 7,3/10
FINALE: 4,5/ 10
Ho iniziato con trepida attesa ed entusiasmo dopo aver aspettato con pazienza che il lavoro venisse caricato per intero e tradotto per dedicarmi al binge watching, aspettative alimentate dalle recensioni entusiaste di tante donne che hanno dato valutazioni altissime e social infestati da reel con combattimenti meravigliosi.
Ad oggi posso dire che molto di questo entusiasmo è di natura ormonale, il cast maschile è infatti pieno di bellezze rare, anche potenziato con trucco costumi; alcune scene sono di grande impatto visivo ma a parte Neo Hou nessuno è spiccato per doti interpretative eccellenti, sicuramente gli altri per carisma e bellezza.
Gli influssi goth alla Tim Burton , fantasy di Animali fantastici e un po' di pirateria dei Pirati dei caraibi sono palesi in questa serie fantasy crime .
La scelta di far recitare tutti scandendo lentamente le parole e con molte pause, modificando il timbro delle voce ai due personaggi principali (il grande demone gorilla in modo lento, sospirato, affettato e il demone albero Liu Lin con voce bassa e rauca) non è servito a molto se non a rendere caricaturali i personaggi e rallentare ancora di più una storia che per via dei tempi di ripresa (primi piani di 15-20 sec.) mi è risultata a volte difficoltosa da seguire.
Essere belli non BASTA!
Sarò schematica elencando il positivo e il negativo del lavoro, personalmente, in modo da orientare lo spettatore nella scelta consapevole di seguire o meno questo lavoro accostandosi con aspettative realistiche perché non è UN COLOSSAL e NON è un CAPOLAVORO!
POSITIVO:
- Buon lavoro sulle immagini e molto buoni gli effetti speciali, i costumi e l'estetica generale sono molto curati per quasi tutti i personaggi, altri risultano grotteschi... (vedi il ragazzino giovane talento della medicina e il nipote del Dio della montagna, aspirante cuoco).
- Simpatica l'idea di unire dei compagni di viaggio improbabili in un'unità investigativa di ricerca dei demoni e sperimentare come nascano dei rapporti e dove ognuno aiuti l'altro a superare un trauma irrisolto del passato formando alleanze che uniscono al di là delle differenze di genere (umano, demone, divinità).
-Colpi di scena: generalmente riesco a comprendere subito i cattivi della serie, qui hanno investito su un personaggio molto poco presente sulla scena e quando verso la fine della serie scopri la sua implicazione non lo diresti mai, così come non si direbbe mai che ci sia una "talpa" infiltrata nel gruppo di ricerca ed è quella più improbabile.
- Protagonisti maschili: Neo ha colto nel segno nelle scene emozionanti e il suo tempismo comico è stato fantastico. Si è rivelato molto poliedrico e camaleontico nel riuscire a dar vita ad un demone indolente, pigro, sornione che non si prende troppo sul serio e che non ama essere vittima di compassione, sopportando con fiera dignità la sua condizione di "disprezzato" e incompreso.
- Alchimia del cast: l'alchimia tra gli attori è stata molto buona, non tanto tra le coppia female and male lead (non vi aspettate storie d'amore che non ci saranno), piuttosto mi riferisco al rapporto tra il ragazzino e il signor Zhou Ychen (che vede come un fratello più grande) , tra il medico e il giovane dio della montagna, soprattutto tra Zhou e il Grande Demone (il loro rapporto viene caratterizzato da un'ambivalenza tale che a volte ho avuto il sospetto che la storia potesse sfociare in un bromance da un momento all'altro).
- Titoli di coda: molto apprezzabile l'idea di fare dei balletti con tutto il cast come sigla finale.
-Musiche: alcune volte necessarie , connotavano oniricamente la narrazione unendo una grafica sfumata ad una musica sognante.
-Valori e dialoghi, in questo lavoro viene portato avanti un messaggio fondamentale che alla fine è sempre lo stesso: l'accettazione del diverso, la paura dell'alterità, l'abbandono del pregiudizio, la necessità di comunicare onestamente , una abilità che hanno scelto paradossalmente di donare in abbondanza al giovanissimo medico tredicenne e di privarne i due demoni millenari come a voler trasmettere il messaggio che la giovinezza si caratterizza per quella genuinità sincera e onesta che si perde via via con l'età.
Bello anche il rapporto recuperato tra la signora Pei e il fratello e il valore del perdono come processo di umanizzazione.
NEGATIVO:
- Vibes barocche e ridondanti : in alcuni momenti il fantasy diventa troppo rumoroso, con il volume delle musiche che copre i suoni di fondo ( la musica della battaglia per me è stata poco azzeccata).
Negli occhi cangianti ho visto molto twilight , specialmente in quelli "dorati". Un po' infantile e ridicola l'idea di purificare l'energia maligna suonando il flauto, avrebbero dovuto correggere e caricare questo rituale di purificazione con qualche altro effetto speciale dal momento che non si sono risparmiati in questo ambito.
Mi è sembrato che il regista fosse iper-concentrato sul montaggio di un video musicale da essersi dimenticato che avrebbe dovuto realizzare un dramma. OST non-stop, la musica suona costantemente in sottofondo, troppo spesso, troppo a lungo.
- Narrazione disordinata: continui flashback dopo flashback, sequenza onirica dopo sequenza onirica che invece di aggiungere spessore, rallentavano la narrazione che perde di fluidità e connessione.
Le conversazioni spesso poco credibili, poiché passano bruscamente da toni seri a improvvisi picchi di umorismo togliendo intensità a quanto veniva mostrato, diventando una parodia grottesca e caricaturale.
- Ennesimo drama PRO HOMO che oscura e banalizza il ruolo della donna attraverso la scelta di caratterizzare con delle abilità o poteri solo i personaggi maschili, un'attrice femminile è esperta di arti marziali ma è ben poca cosa rispetto alle abilità e ai poteri immensi dei protagonisti maschili. La protagonista femminile CHE AVREBBE DOVUTO ESSERE UNA DEA era inutile, si contraddistingue solo per intuito, saggezza e conoscenza in tema demoniaco, poi davvero inutile, sin dal primo episodio. E come sempre in balìa dell'uomo di turno che deve salvarla, connotandola come debole e bisognosa di attenzioni.
La recitazione del personaggio di Wen Xiao è stata inoltre molto sottotono, in una scena di disperazione, nell'ep. 16 rimane prostrata a terra con lo sguardo basso mentre tutta la scena si svolge in cielo, non guarda nemmeno, sembra sconfitta e afflitta mentre si gode come gli uomini risolvono la tragedia (in teoria lei era la dea che doveva salvare il mondo dall'orda dei demoni).
Fino alla fine non sarà mai davvero determinante e mi viene il sospetto che sia stata inserita per evitare una qualche censura da parte del sistema cinese perché senza una figura femminile il rapporto tra i due protagonisti sarebbe risultato troppo ambivalente con sfumature bromance , NON me lo spiego altrimenti perchè è l'unico drama in cui il female lead non è determinante, persino un ragazzino di 13 anni ha più impatto sulla serie, e fino alla fine viene costantemente aiutata dagli uomini, l'unica cosa che le vedo fare è piangere. Unico spazio in cui emerge la sua personalità è nei confronti con la signora Pei e in quello con Li -Lun che pur diventando poi scontro violento ha delle sfumature molto sensuali e quasi sessuali.
Le scene d'azione della seconda protagonista femminile sono state però ottime e mi è piaciuta la trama secondaria con suo fratello, ma nel complesso il personaggio è piatto con un'evoluzione non troppo marcata.
-FINALE: Cupo, fiacco, tragico da Olocausto e troppo uguale in termini sacrificali a tanti altri visti (a journey to love, lost you forever per quanto riguarda il demone a 9 teste, love and redemption e l'astro di Mosha e re bailing, la fata e il diavolo ... solo tutto più triste).
Il finale è triste e dal 22° episodio la serie non si è più ripresa in termini di tragedia costante e che il finale RIPETO è uno dei più tristi visti in quanto questo gruppo coeso e affiatato finirà per perdersi e molti sacrificati. Se avete amato un finale alla journey of love fate pure , a me ha lasciato molto triste e molta amarezza.
Qualcuna ha scritto "finale che soddisfa chi ama i tristi che allegri". Mi chiedo cosa abbia seguito e cosa abbia capito. Una flebile speranza e un finale aperto negli ultimi 5 secondi cronometrati di serie non basta a fare un finale degno.
Questa serie nonostante abbia dell'umorismo nei primi episodi e un po' meno nella parte centrale e pochissima sul finale è una delle serie più tristi e drammatiche che io abbia finora seguito, mi ha lasciato un senso di amarezza e vuoto non comune.
IN GENERALE:
Questo drama aveva tutte le potenzialità per riuscire a sfondare: è un fantasy originale con grande impatto scenico, attori bellissimi ma l'esecuzione non ha funzionato.
Anche la storia non è una GRANDE NOVITA' ma l'ennesimo tentativo di dipingere il mondo dei demoni come creature malvagie per reazione che sperimentano grande sofferenza e ostracismo (quanti xianxia/wuxia avete visto che parlano di questo? TANTISSIMI).
Ci volevano più colpi di scena e una storia geniale (tipo quella di love and redemption) per riproporre in modo nuovo un messaggio vecchio e abusato come questo mentre hanno usato lo stesso "colpo di scena" per tutta la serie investendo tutti i personaggi ( quando vedrete capirete, non c'è variazione, solo i personaggi divengono di volta in volta "oggetto" di questo colpo di scena). E' una serie che investe su piccole storie che riguardano demoni e personaggi principali, con lo stesso meccanismo, per portarne avanti una centrale.
Il romanticismo è a metà, è presente attraverso il solito struggimento e occhi commossi ma non viene né sviluppato né vissuto, sia fisicamente sia come nascita di una relazione. Questa non è necessariamente una caratteristica negativa però, a questo punto, sarebbe stato meglio toglierlo completamente questo sviluppo a metà: o inserisci e sviluppi per bene (avrebbe aggiunto molto) o non metti solo sospiri e capogiri destinati ad una coppia che non si formerà mai!!!!
Capisco che la serie sia tutta dedicata al valore dell'amicizia e delle connessioni come scopo fondante e vitale dell'esistenza ma la serie è troppo tragica e in definitiva poco romantica.

Capolavoro esistenziale, "FORMALMENTE PERFETTO E CON UNA REGIA IMPECCABILE".
REGIA: 10 SCENEGGIATURA: 10 SCENOGRAFIA : 10. FOTOGRAFIA : 10.MERAVIGLIOSO! FENOMENALE ! INCREDIBILE! >>>>>> "When Life Gives You Tangerines" è un capolavoro estetico sotto ogni punto di vista: regia, scenografia, sceneggiatura, livello complessivo di recitazione, NON HO MAI visto uno show asiatico con questa qualità.
Il titolo "Quando la vita ti dà i mandarini" è una rivisitazione ponderata del noto detto "Quando la vita ti dà limoni, fai una limonata", ma con un significato più profondo e sfumato. A differenza dei limoni, i mandarini sono naturalmente dolci, eppure portano con sé un pizzico di asprezza, proprio come la vita stessa.
La storia cattura splendidamente questo equilibrio, mostrando come gioia e difficoltà spesso si intreccino e come anche i momenti più dolci possano contenere tracce di dolore. In questo modo, l'autore ci ricorda che la vita non consiste solo nel sopportare l'amaro, ma nell'imparare ad assaporare il dolce-amaro, abbracciando sia le gioie che le difficoltà che plasmano il nostro cammino.
Un drama che parla di vita in tutti i suoi aspetti peculiari e speculari che tocca infiniti punti:
- dinamiche famigliari (tra generazioni diverse, tra figli e genitori, tra fratelli)
-gestione della maternità;
- gestione dei rapporti sentimentali;
- dinamiche relazionali
- gestione del lutto;
- illustra il modo di vivere dei coreani dagli anni ' 60 a oggi;
-modelli e valori culturali;
-tradizioni;
- la vita e i valori delle Haenyeo dell'isola di Jeju;
- il ruolo della donna
- sogni e capacità di autodeterminazione.
Questo drama delicato, profondo e intimista parla di tutto questo ma senza mai cadere di tono o risultare lento e dispersivo.
È una di quelle storie che non finisce con la fine dello show, ti lascia molte riflessioni sulla vita, sui rapporti, sul senso del nostro viaggio sulla terra e recupera l'essenziale dell'esistenza umana: i rapporti umani.
Questa non è semplicemente una narrazione sentimentale (anche): esplora la resilienza, la lotta per la sopravvivenza e quel tipo di amore silenzioso ma profondo, radicato e incrollabile.
Il dramma non cade nel tentativo di voler impressionare, non forza sentimentalismi eppure nel suo tentativo sempre centrato di catturare la fatica del vivere ti avvolge e ti avvince.
Il fuoco degli attimi fugaci che ci spingono avanti. Il calore dell'amore che ti sostiene nel modo giusto, avvolgendoti come un ricordo d'infanzia. I dettagli inosservati e banali della vita quotidiana – il silenzioso fruscio del mattino, lo sguardo commosso di una persona cara, il peso di una parola non detta – erano tutti dipinti con una tale tenerezza da diventare luminosi.
Il loro amore è tenero e concreto: dall’imbarazzato primo bacio al sostegno reciproco di fronte alle sfide della vita, la loro relazione incarna tutto ciò che ci auspichiamo di trovare. I nostri due protagonisti, così sfortunati e messi duramente alla prova dalla vita ma così fortunati nell'essersi trovati in questo viaggio solitario che ognuno di noi compie nel momento in cui viene al mondo.
Quella tra i protagonisti è una relazione genuina, ed è proprio questa autenticità a conferire senso al loro legame. La loro connessione va oltre il tempo e si percepisce in ogni sguardo e in ogni attimo di serenità condiviso. La scena in cui Gwan Sik si tuffa nelle acque tempestose per raggiungere Ae Sun resterà per sempre impressa nella mia memoria. Non si tratta solo di amore, ma di sacrificio e di ciò che le persone sono pronte a fare per coloro a cui tengono.
C'è anche l’amore materno che si rivela sia straziante che magnifico. La relazione tra Gwang Rye e Ae Sun è un esempio lampante di dedizione. Il sacrificio che Gwang Rye fa per la propria figlia, il lavoro instancabile come Haenyeo, tutto per risparmiare ad Ae Sun una vita di fatiche, dimostra fino a che punto una madre è disposta a spingersi per i propri figli. Questa è una rappresentazione complessa della maternità e di come il trauma generazionale possa influenzare il nostro modo di vivere. Il percorso di Ae Sun , i compromessi a cui dovrà scendere, i pregiudizi che dovrà affrontare evidenziano il conflitto tra il desiderio di liberarsi dalle aspettative e la dura realtà da affrontare.
La serie si sofferma anche sulle dinamiche sociali e sui ruoli di genere che gravano sulle donne, un aspetto che mi ha colpito profondamente. La pressione che spesso le donne subiscono per corrispondere al ruolo che riserva loro la società, in una società posizionale come la Corea, e di come il mondo intorno a loro condiziona e mortifica le loro scelte, è un tema che "When Life Gives You Tangerines" affronta approfonditamente. Il personaggio di Ae Sun rappresenta una forma di ribellione contestualizzata agli anni in cui vive: aveva sogni e ambizioni, ma la vita non le ha sempre concesso l’opportunità di realizzarli, se non tardivamente, in modo da condividere il traguardo con l'uomo della sua vita, con la sua PERSONA.
Desiderava diventare poetessa, ma il contesto in cui viveva le riservava altre sfide da affrontare. Quella tensione tra seguire il cuore e fare ciò che è necessario per sopravvivere viene portata in scena in modo eccellente.
È una storia anche sulla rottura di cicli di trauma e sulla costruzione della propria vita secondo le proprie convinzioni. Una delle scene più significative è quella in cui Gwan Sik, seduto al tavolo con madre e nonna, osserva la sua famiglia seduta nel tavolo dietro e decide di unirsi a loro per mangiare. È un gesto semplice, ma carico di significato. Sceglie la sua famiglia al di sopra delle tradizioni e delle aspettative. E quel momento in cui porge i fagioli a sua figlia è un gesto che rivela molto sul tipo di padre che è ! Gwan Sik ha insegnato a Geum Myeong cosa significhi essere un padre, un marito e un uomo di valore. Non si tratta di gesti grandiosi ma di atti quotidiani di cura , carichi di amore, che definiscono il nostro valore.
Per me che abito su un isola è stato emozionante vedere rappresentato il rapporto tutto particolare che noi popoli di mare intratteniamo con questo elemento, solo il mare perdona i nostri inverni. Un elemento che ti dà nutrimento ma che capricciosamente può toglierti tutto, silenzioso ma in grado di ruggire furiosamente.
La protagonista intrattiene col madre un rapporto ambivalente: dapprima lo detesta, lo vede come barriera che la isola dal mondo e le porta via le attenzioni materne e successivamente la madre, poi un altra figura significativa, non riesce neanche a guardarlo, le dà la nausea dal dolore per il bisogno che continua a legarla, dal momento che il sostentamento suo e della famiglia viene dalla pesca. Infine il perdono e la ricerca della madre, una volta anziana, affidando i suoi lamenti e i suoi richiami al mare, di cui pensa faccia ormai parte la madre.
Il rapporto col mare delle haenyeo, riconosciute dall'UNESCO come Patrimonio Immateriale dell'Umanità (a motivo della loro importanza nella cultura tradizionale per le loro pratiche e tecniche tramandate), che dettagliano e spiegano ogni vicenda, illustrando valori quali riconoscenza, gratitudine, supporto, mutuo aiuto, difesa, affettuosa comprensione.
Oltre alla trama ricca e sfaccettata il cast offre anche ottime interpretazioni . IU interpreta il doppio ruolo di Ae-sun e di sua figlia Geum-myeong, mostrando una buona versatilità interpretativa di personaggi diversi che vivono in epoche diverse. Il livello di recitazione è davvero ottimo da parte di ogni attore, il cast è stato davvero curatissimo. Ogni attore ha dato il proprio massimo e le loro performance sono state così convincenti e intense che è impossibile non rimanerne coinvolti. La capacità del cast secondario di arricchire il contesto circostante eleva l'intera narrazione.
Il regista Kim Won-seok, noto per la sua narrazione ricca di sfumature, ha descritto il drama sia come "un omaggio alle generazioni di nonne, nonni, padri e madri che hanno vissuto intensamente, sia come un canto di incoraggiamento per le figlie e i figli che affronteranno il mondo a venire". "When Life Gives You Tangerines" è proprio questo: una serie che rende omaggio e incoraggia gli spettatori mentre affrontano la vita.
Anche la fotografia gioca un ruolo cruciale, rendendo questo drama poetico e di UNA BELLEZZA STRUGGENTE. Ogni inquadratura HA un significato profondo e il modo in cui le immagini si legano alla storia, con una musica sempre calzante (86 brani diversi) è semplicemente straordinario.
Tutto è curato in questo lavoro, ogni sequenza è studiata sotto ogni punto di vista, questo è un lavoro che rimanda continuamente alle stagioni come metafore dei periodi della vita:
"…pensavo che la vita andasse dalla primavera all’estate, all’autunno e poi all’inverno, ma mi sbagliavo. A volte sembra inverno, a volte primavera. Ho avuto miriadi di giorni primaverili. Ho avuto molti momenti scintillanti".
"When Life Gives You Tangerines" non è solo un dramma da guardare; è un'esperienza da vivere. Ti penetra dentro, ti trasforma e ti porta a riflettere sui personaggi anche molto tempo dopo la visione dell’ultimo episodio. È così splendidamente costruito che sembra andare oltre una semplice storia. È un'esperienza indimenticabile di resilienza.
"La vita continua per i vivi". - Yang Geum Myeong. Una verità semplice ma profonda che "Quando la vita ti dà i mandarini" incarna così bene. Non importa quali siano le perdite, il dolore o le strade non intraprese, la vita continua, spingendoci ad andare avanti, ad apprezzare ciò che rimane e ad abbracciare il viaggio che ci attende.
Trascendendo i confini culturali, questa è forse la serie più coreana ma universalmente riconoscibile, che ritrae le vite e gli amori dei personaggi dagli anni '60 ai giorni nostri in Corea in un modo che suscita riflessioni profonde.

Visione consigliata ad un pubblico dai 3 ai 9 anni...
Step By Step Love è un rom com drama , categoria business romance con Zhao Zhi Wei e Lu Yang Yang fatto talmente male, sia a livello di sceneggiatura che recitazione (meno pessimo tra tutti è il man lead) da risultare una perdita di tempo, forse perché girato a basso budget.Racconta la storia del freddo presidente dell'azienda Lu Chen Yang, orfano con sete di vendetta nei riguardi della Yihua, un'azienda concorrente. Alla fine assume la nipote della proprietaria dell'azienda nemica, la designer Bu Ran, e se ne innamorerà (ma dovrete attendere tipo 20 ep perché questo accada).
La trama di per sé potrebbe anche risultare interessante ma la storia è realizzata in maniera talmente approssimativa e prevedibile , con recitazioni molto stentate, dialoghi poverissimi e cambi di rotta improvvisi da chiedermi come la gente abbia potuto valutarla così generosamente. E allora mi viene da pensare che la cosa riguarda solo i baci un po' più spinti di un episodio sul finale. Io l'ho iniziata perché mi ricordava "well intended love" ma a confronto quella è una serie da oscar.
Al di là di una storia noiosa realizzata troppo male per risultare credibile ( architetti che presentano progetti nel 2023 a mano come disegni di bambini di prima elementare, che usano il metro a nastro invece del laser che si usa per progettare spazi, sangue arancione, ragazze di 27 anni che agiscono come bimbe e non hanno mai frequentato nessuno, idem uomini di 30, antagonisti che per dichiararsi usano obbligo o verità, case ristrutturate senza niente di speciale o notevole da meritare encomi, orfanotrofi con 8 bambini ospiti .... , conversazioni in inglese che feriscono le orecchie con pronunce improbabili che affermano invece di negare) , i personaggi sono caratterizzati davvero male, la FL sembra iniziare a bomba e alla fine è solo una ragazzina abbastanza brava nel proprio lavoro, sempre imbronciata e priva di qualsiasi altra espressione, non si capisce davvero perché il ML dovrebbe innamorarsi di lei (solo perché progetta bene?).
L'antagonista sembrava sarebbe diventato un antagonista anche nel privato professionale e invece è un ragazzino senza alcuna intraprendenza amorosa o personale che fa caffè e si lamenta, non aggiunge davvero niente alla storia, neanche il suo modo di corteggiare fa rimpiangere o dispiacere la sua "disfatta". Prima premessa tradita.
Il padre della FL, inizia bene, tanto che si sperava in qualche colpo di scena o che potesse davvero ribaltare la situazione invece svela già dopo 8 ep le sue carte e si eclissa per diventare figura di sfondo, inutile anche lui.
Le donne qui, a parte FL e madre, direttrice orfanotrofio, sono descritte TUTTE come delle megere arriviste, non hanno nessuna complessità o storia che giustifichi la cattiveria, vogliono solo dei soldi o un uomo ricco (che tristezza).
Colpi di scena prevedibili, nessuna crescita per i personaggi: il ML ha 30 anni ma la maturità emotiva di un bimbo di 5, il suo modo di corteggiare è fare i dispetti , la FL non ha davvero una e una sola caratteristica per cui dovrebbe piacere o interessare a qualcuno e non riesce a tirarsi fuori da sola dai guai nemmeno una volta. La salvano puntualmente i suoi spasimanti, lei non brilla né per intelligenza, né per astuzia né per intraprendenza. Cambi di rotta improvvise, storie e colpi di scena create sul momento...nemmeno qualche bacio più spinto può salvare questa tragedia.
Musiche gradevoli ma neanche Hans Zimmermann avrebbe potuto dare intensità ad un lavoro così improvvisato, mal congegnato e maldestramente reso.
PASSATE AVANTI!

una fioritura MANCATA
REGIA:8,5SCENEGGIATURA:6,5
Se i due protagonisti avessero dovuto fare un video musicale insieme avrei dato 10 perché il lavoro sul visivo e sulla regia questa volta è stato una spanna sopra la media, come qualità, fotografie, riprese, effetti (sfumati, innumerevoli scale dei campi messe a fuoco e scontorni dello sfondo, effetti Boken e chi più ne ha più ne metta, buon utilizzo del colore).
Tuttavia, questo non è basato a compensare e camuffare le doti interpretative ed espressive molto carenti degli attori, principali e non, i buchi narrativi e la sceneggiatura spesso cedevole del lavoro.
Non c'è davvero nessuno che si sia distinto per una recitazione più matura e convincente, eppure qualche altro attore l'ho visto in altri lavori e mi sembrava all'altezza, tipo Liu Miatang o l'attore che fa Wei Tigwey è un bravissimo astro di mosha in love and redemption, qui non hanno completamente brillato.
La narrazione grazie ad un buon lavoro sulle immagini da parte dell'art director è immersiva, la prima puntata ha dei filtri e colori goth con tecniche di ripresa molto interessanti che presentano un lavoro diverso che cattura subito lo spettatore, dopo il primo episodio è una lenta caduta verso cliché e scopiazzamenti di ex drama famosi con le stesse identiche scene riprese. (The story of ming lang, are you the one, dream of splendor...).
Il tema è abbastanza comune, la storia non dice niente di nuovo, tuttavia l'elemento di novità è caratterizzato dalla presenza di un libro da interpretare per poter cambiare il destino. La protagonista infatti ha una seconda opportunità di vita dopo essere venuta in contatto con un monaco buddista che in punto di morte le dona questo testo "Cronache del mondo".
Anche questa idea poteva essere meglio resa, tuttavia nel corso della narrazione il ricorso al libro sarà sporadico e il racconto è sotto forma di personaggi contrassegnati da una storia espressa in forma metaforica, molto ermetica da interpretare (se la sceneggiatura avesse lavorato meglio si poteva fare un lavoro interessante e rendere questo tema originale e coinvolgente).
La premessa della rinascita è semplice e gli archi narrativi riguardano la cospirazione di palazzo e degli affari, in cui sono coinvolte molte persone, nonostante ci sia un buon aumento del livello di tensione, suspense e sollievo e un buon ritmo fino al 14°, il drama poi si arena. E' un continuo alto e basso, episodi in cui sembra che si vada riprendendo ed episodi di caduta libera dove macchinazioni, intrighi, personaggi vecchi e nuovi incasinano tutto e la recitazione è carente.
Non c'è niente di speciale nella trama o nella recitazione, unico pregio ripeto è l'uso accattivante della telecamera e del brio narrativo di questo regista che ho letto essere al suo primo lavoro di drama, ed essere invece molto "esperto di corti". Forse per questo il lavoro non ha funzionato ma la regia è l'unico dato di pregio di questo drama.
Il cast di questo drama è composto da attori le cui capacità di recitazione sono ancora in fase di sviluppo (si spera). Il man lead avrebbe dovuto essere per logica un uomo contorto, machiavellico, impulsivo e molto inquieto, diviso tra scrupoli morali e filiali e assettato di tensione per la vendetta, sofferente, tormentato, travagliato. Liu Ruy non è stato PER NULLA IN GRADO di rendere tutte queste sfaccettature, è sempre serio, composto e non ha nulla della complessità emotiva che dovrebbe avere il personaggio, a livello di espressione facciale è sempre il medesimo con qualche sguardo di sofferenza o un accenno di gioia, solo in due scene si è davvero distinto. E' vagamente più espressivo di Hu Yi Tian della fioritura imprevista ( un lavoro che pure non ha brillato per l'interpretazione monodimensionale dei due protagonisti ma salvata dalla storia e dalla bravura dei second lead e guest role).
Meglio la protagonista femminile che comunque ha un fascino troppo maturo, sia come personaggio che come estetica (non so se questo è legato ai palesi ritocchi estetici che ne rendono il viso innaturale e poco spendibile nei drama a tema storico dato che rinoplastica, filler e seconda palpebra con occhi da cerbiatto non esistevano nella dinastia MING). Tuttavia ha dato al suo personaggio un po' più di coloritura rispetto al freddo e distaccato Song Mo.
Si è parlato di una chimica eccezionale e girano molti reel sul web di contatti fisici tra di loro, in parte questo è stato reso grazie alle inquadrature e al buon lavoro di regia ma se osservate bene noterete che le difficoltà espressive dei due smorzano tantissimo la tensione impalpabile che lo spettatore dovrebbe sentire per gli sguardi o il contatto fisico , lo capirete definitivamente con i baci che sono un mero accostamento di labbra chiuse a denti serrati. Non dimenticherò una parte fondamentale , molto ben mostrata grazie al lavoro di regia moderna, in cui uno dei protagonisti dichiara il proprio sentimento e l'altro non ha nessuna variazione emotiva a livello microfacciale, quindi hanno inquadrato il sorriso per mostrare felicità ma già il pathos era stato distrutto dall'assenza di un minimo trasporto emotivo per la realizzazione di un desiderio che doveva mostrare quanto meno una travolgente felicità e invece ZERO.
Questa assenza di partecipazione emotiva mi ha posto come spettatore passivo davanti a delle scene e non mi ha fatto completamente coinvolgere o immergere nel racconto.
Un grosso limite è stato rappresentato anche dalla sceneggiatura: partendo dalla confusione tra appellativi, nomi, nomignoli, nomi propri che sin da principio ti rendono difficile seguire il drama in modo fluido, passando al montaggio che penalizza il racconto saltando pezzi che invece sono fondamentali allo sviluppo della storia. E per terminare devo dire che la sceneggiatura, dal 12 al 18 °diventa un racconto inutile di cose poco interessanti. I dialoghi non sono sempre banali o stupidotti, o logicamente incongruenti, ANZI qualche riflessione importante si può trovare e apprezzare, stessa cosa nel dialogo romantico della coppia tuttavia sono spesso confusi e mancano di coerenza logica interna alle scelte, non sempre congruente con le azioni, o cambi di rotta improvvisi per mandare avanti il lavoro, inoltre quando il dialogo è intenso non c'è trasporto emotivo nella recitazione, anche se hanno inserito il doppiaggio questo non ha salvato l'opera.
Le puntate si sono trascinate con degli intoppi per allungare la storia e intrattenere lo spettatore nello "tsundere" di questa coppia senza motivo, mancando di credibilità.
La prima notte insieme è stata tra il patetico e il ridicolo, la peggiore che io abbia mai visto in 50 lavori finora seguiti , sempre nel tentativo di allungare sfiancando lo spettatore stanco di vedersi trascinare degli eventi che ormai non ci stavano più.
Questa chimica è talmente carente che molte avrebbero preferito, ho letto, scegliesse il second lead che pure poteva essere reso con una maggiore complessità interiore. Della coppia principale salvo solo una bella scena a cavallo, l'unica che mi ha davvero emozionata.
Questo regista ha tentato di mascherare i difetti interpretativi con un brillante stile narrativo visivo e sono ricorsi anche ai doppiatori (PENSATE VOI ). Quindi mi chiedo perché affidarsi ad attori così acerbi per lavori che richiedono una grande complessità e gestione dei ruoli (una yang zi o un wang zhanyi o un tian hian ci o sun yi zhou forse sarebbero riusciti a risultare credibili). Mi viene da pensare che sono stati imposti per mera attrattività estetica ma una nota non basta a fare una sinfonia, il doppiaggio se non c'è trasporto in visivo per quanto sia buono perde forza ed è inutile.
POSITIVO: A parte l'uso migliore della regia rispetto ad altri drama che ho seguito , questo lavoro ha anche dei pregi , penalizzato dai difetti che sono quelli che ho finora elencato.
Di buono c'è il modo in cui hanno caratterizzato la protagonista : intelligente, volitiva, matura, con un ottimo fiuto per gli affari, ricchissima, con una grande "vision" e capacità di anticipazione delle mosse altrui, grandi abilità di pianificazione strategica e grande intraprendenza. Ora, ditemi voi se una donna così non meritava un'attrice di grande spessore o con maggiori abilità recitativo- espressive per rendere tutto questo.
L'idea di utilizzare il linguaggio dei fiori per esprimere l'ideale a cui aspirare o i concetti di supporto, crescita, l'ideale di relazione sentimentale.
Il tipo di relazione che gli autori hanno voluto formare è molto bella: lei è un po' il suo grillo parlante, una buona amica che lo aiuta a non cadere negli errori che commetterebbe per la sua impulsività e le deprivazioni affettive da parte paterna cui è stato sottoposto, a cui invece ha provveduto lo zio. Ora provvede lei, si sostituisce a madre e zio e lo supporta, lo incoraggia, qualsiasi cosa lui vorrà lei lo aiuterà, in mezzo a tante difficoltà saprà tirarlo fuori dai guai. Questa idea di eroina che salva l'uomo che ama a differenza dell'uomo salvatore che vediamo quasi in ogni lavoro, mi è molto piaciuta.
L'idea di utilizzare un libro come un racconto da interpretare pure è molto bella.
L' intrigo è molto ben congegnato tanto che se non siete abili ed esperti lettori potreste dover arrivare al 25° per capire chi si nasconde dietro alle difficoltà sperimentate dai protagonisti e perché sebbene gli episodi finali vedono una caduta di stile a livello interpretativo e di scrittura con soluzioni improbabili, non mostrate e scopiazzate da are you the one e ming lan dove però il processo era ben spiegato. Ho faticato per finire gli ultimi 5 episodi, ero insofferente per la recitazione stentata, specie la serva che impazzisce o il protagonista che non ha mai il carico di sofferenza adeguato al peso che porta, o la protagonista che a volte è totalmente indifferente in scene strazianti. Davvero PENOSI.
Nonostante alcuni archi che avrebbero potuto essere migliori, alcune occasioni mancate, una logica sciatta e modifiche disordinate, la storia si conclude in modo soddisfacente.
È una produzione solida che ha fatto del suo meglio con le sue risorse limitate. Le idee c'erano, la macchina da presa anche , mancavano gli ingredienti. Peccato.

"Una martellata al Sistema Patriarcale"
Regia: 8; Sceneggiatura: 9,5; Scenografia: 9,0; Costruzione dei Personaggi: 9;Tratto dall'omonimo romanzo del 1981, scritto dalla scrittrice di Hong Kong "Isabel Nee Yeh-su, meglio conosciuta con lo pseudonimo di "Yi Shu". The Tale of Rose racconta la storia di una bellissima ragazza di Pechino che intraprende una serie di storie d'amore mentre costruisce la propria carriera nel mondo delle arti con alcune deviazioni in altri ambiti professionali.
il drama è un'opera intima, delicata, molto curata e introspettiva sulle relazioni (non solo sentimentali), dal punto di vista dei personaggi.
Un "tranche de vie" che dura circa 20 anni, sulla famiglia Huang che illustra dinamiche sentimentali,amicali, professionali, matrimoniali, materne (patologiche e sane), la separazione sia da un matrimonio che la dipartita di coloro che amiamo. Parla anche di una Cina oscura, di dinamiche di abuso e collusione genitoriale, dell'omertà nel tentativo di negare l'accaduto e del timore del giudizio degli altri.
La forza di quest'opera sta nel fatto che non solo conserva il nucleo della trama originale "crescita nella concezione dell'amore" ma si impegna anche in aspetti come altre ambientazioni, conoscenza dei paesi e delle dinamiche date da un progresso che non è ancora arrivato in un continente smisurato come quello cinese, sviluppo dei personaggi e ottimi dettagli narrativi. In poche parole adatta il romanzo originale, pubblicato per la prima volta nel 1981, per renderlo più concreto e più vicino alla vita reale.
E' un lavoro ben curato, improntato sul realismo relazionale e sentimentale che mostra una Cina diversa da quella rappresentata nei classici drama, attraverso un racconto che racconta la vita della protagonista prendendo spunto dai periodi artistici, esattamente come accade per i pittori più famosi.
Non è un lavoro per tutti, è molto psicologico e il romanticismo è sacrificato in nome del realismo.
Un realismo che attraverso la cura maniacale della scenografia, degli oggetti di scena (telefonini e pendagli tipici di questi anni), gli abiti, la palette cromatica, gli interni e gli esterni, i primi piani, offre allo spettatore una visione coerente e credibile di quello che vuole rappresentare. La regia è altresì abbastanza curata , buona l'idea di utilizzare filtri dal colore caldo per rappresentare le scene iniziali che fanno riferimento a un passato molto lontano.
L'utilizzo del giallo è predominante nella palette colori, sia a livello di oggetti di scena, abiti , trolley , rose gialle, sia nella locandina, questo va proprio a sottolineare che non è un show romantico o sentimentale ma un racconto di "formazione", di realizzazione, costruzione ed evoluzione personale.
Il cast è ottimo: a cominciare da una grande Li Yifei che ha saputo rappresentare molto bene il proprio personaggio e l'evoluzione che questa compie nel corso di un "viaggio" ventennale; a seguire un Tong Da Wei molto in forma ( ottimo nelle scene comiche, meno centrato in quelle drammatiche), un bravissimo Peng Guan Ying, spigliato e credibile sia nelle scene di innamoramento languido e altrettanto nelle dinamiche di evitamento dei confronti, nel silenzio punitivo nei riguardi dell'amata; un Lin Geng Xin come non lo avete mai visto , diretto benissimo e molto maturato dai tempi di Scarlet.
Anche Lin Yi a cui è affidata una brevissima parte, quasi un cameo, devo dire che si pone come un attore credibile, in considerazione della sua giovane età. Ho potuto apprezzare anche un intenso Wallace Huo, di cui avevo solo sentito parlare. La sua parte è la più complessa e complicata, offre una performance composta ma intensa, e gli episodi che lo riguardano sono, personalmente, i più interessanti di tutta la serie.
I dialoghi sono tutti ottimi: profondi, intelligenti, riflessivi e di stampo esistenziale, riflettono sulla vita con quella saggezza tutta orientale che manca a noi occidentali. Bello il paragone sulle relazioni e le viti che nascono come piante isolate ma si intrecciano creando legami; o il paragone con gli esami che qualcuno supera brillantemente laddove altri non si presentano nemmeno, utilizzato per sottolineare una indisponibilità a mettersi in gioco e ad affidarsi all'altro, c'è sovente l'utilizzo del cibo come metafora, per per parlare di disponibilità sentimentale ad accogliere un nuovo amore, cosa impossibile quando si è sazi.
Qualcuno penserà che la storia parli della vita sentimentale di Rose, niente di più sbagliato, la trama parla DELLA SUA FAMIGLIA, di questi genitori meravigliosi: due professori universitari di fisica, entrambi amorevoli, progressisti con un modello di relazione sana a cui i figli si ispirano e la storyline mostrerà proprio le vicissitudini sentimentali di questi due ragazzi, Rosie e Zhen Hua.
La storia di Rose vede il susseguirsi di 3 tipologie di amore e 1 flirt che normalmente accompagnano le fasi di vita di una donna : il primo amore, totale, coinvolgente, fisico con la scoperta della sessualità; a seguire c'è l'affetto stabile e il senso di sicurezza che si ricerca nel partner da sposare; infine l'amore maturo con un uomo a te affine che è una sintesi di sicurezza, progetto e batticuore; a conclusione della storia un flirt un po' ambiguo con un ragazzo molto più giovane nei cui riguardi non si capisce se ci sia attrazione o sincero affetto materno. Anche da parte di He Xi c'è senz'altro ammirazione per Rosie ma non quel trasporto e quell'attrazione folle che personalmente si vede nel trascorso sentimentale della protagonista.
Il finale non poteva essere diverso, come donna risolta, sicura e realizzata la nostra protagonista affronta con fiducia la vita e le sfide che l'attendono, felice delle sue scelte, grata per tutto.
La storia seguirà meno approfonditamente le vicissitudini sentimentali del fratello, un uomo un po' infantile e ingenuo che fatica a destreggiarsi nelle sue relazioni amorose. Meravigliosa la donna che sceglierà, interpretata da una splendida Regina Wan (un personaggio che ho apprezzato più della protagonista): una donna fragile e vulnerabile ma corazzata; razionale, in continua evoluzione, ponderata, apparentemente algida ma con un cuore d'oro.Questa donna ha un'intelligenza emotiva senza pari, pur con tutte le sue ferite e un passato abuso, riuscirà spesso a guidare la nostra protagonista e maturare facendo tesoro dei suoi consigli. Le due avranno un legame di amicizia speciale, di quelli che durano una vita e che aiutano le reciproche evoluzioni, attraverso supporti e presenze costanti, l'una nella vita dell'altra. Saprà prendersi il suo spazio e riscattarsi da un passato terribile i cui strascichi faticano a staccarsi.
In tema di realismo i personaggi vengono presentati, genitori a parte, tutti fortemente umanizzati, ossia non totalmente positivi o negativi ma contrassegnati da eventi passati e dinamiche familiari che ne determinano i limiti umani che potrete osservare. Persino la protagonista è una donna moralmente integra, forte, sveglia, intelligente ma vulnerabile, impulsiva, distruttiva, vendicativa nel modo peggiore e a volte ambigua, nel modo di porsi con i suoi corteggiatori.
Liu Yfei rappresenta con grande maestria la sua crescita : da ragazzina vulnerabile e troppo , apparentemente sicura di sé , a donna innamorata, insicura, paranoica, furiosa, fragilissima con l'unica priorità, non condivisa, di vivere l'Amore. Da qui la fine del rapporto, l'elaborazione del lutto, la ricerca di stabilità, i tentativi di distrazione con un nuovo inizio, l'incontro con un uomo che incarna sicurezza e senso di stabilità, il progetto insieme, il matrimonio, il parto, i primi screzi, il vedere chiaramente i difetti del proprio marito, un uomo bigotto e meschino con enormi complessi di inferiorità alimentati da un forte senso di inadeguatezza; il divorzio, la ricerca di una nuova dimensione, la rinascita, spesso mostrata attraverso il nuoto e l'elemento d'acqua presente spesso nel corso della narrazione. Alla fine l'incontro nel momento sbagliato di un uomo speciale, in un modo speciale, un nuovo investimento emotivo, il non potersi vivere ma, ciò nonostante, la coraggiosa decisione di darsi e affidarsi, assaporando intensamente e tristemente il tempo concesso, e infine un bilancio della propria vita, con l'eredità dell'ultima relazione che è quella più formativa, come atteggiamento e resilienza. Rose adesso si muove con passo sicuro, sopra la sua moto, non è più quello traballante dei tacchi su cui si muoveva a 20 anni, ostentando una finta sicurezza.
La recitazione è solida, affidabile sebbene troppo calcata in alcuni punti (penso per indicazioni della regia).
E' un drama che "puzza" di vita, quindi un lieto fine o un solo amore sarebbe stato non solo irrealistico ma anche stonato in una narrazione che evita qualsiasi sentimentalismo sterile e si spoglia di edulcorazioni fantasiose.
E' un drama totalmente diverso rispetto a quanto siamo abituati a vedere, sia come tropi sia nel modo di narrare la storia (ci sono fortissime vibes francesi e riferimenti a Parigi) , anche le musiche sono diverse, non mi hanno fatto impazzire ma devo dire son state abbastanza calzanti nel connotare emotivamente la narrazione.
Lo show presenta una serie di personaggi femminili complessi anche se minori, da una donna che lotta per andare avanti dopo una rottura difficile, ad una algida e apparentemente inaccessibile responsabile, ad una studentessa di dottorato, ferocemente indipendente.
Per la prima volta, o forse la seconda, viene presentato un mondo da una prospettiva femminile, il mondo non è degli uomini e non sono gli uomini che salvano le donne anzi spesso le affossano, le mortificano in quanto figli di un sistema patriarcale che li giustifica quando manipolano, mortificano, scelgono al posto delle DONNE, quando le responsabilizzano ( se tu non avessi.... vuoi che rinunci a tutto per te.... non mi ami più? Ma chi hai incontrato mentre eri a Pechino). Aggiungo anche che c'è il punto di contatto con le narrazioni cinesi, in quanto c'è sempre l'uomo, nel caso del primo fidanzato, diviso tra la scelta del potere, il raggiungimento dello status e l'amore. Nel secondo partner invece solo il raggiungimento dello status permette l'accesso ad una condizione di amabilità.
COSA NON MI HA FATTO IMPAZZIRE: il modo seduttivo, sebbene con l' intento di provocare lo spettatore, con cui è stata presentata la protagonista, mi son subito distaccata da certi modi di porsi, di fare , e non mi sono immedesimata. Presentarla come una lolita condiscendente o come una "mangia uomini", non solo mi ha disconnessa emotivamente da una giovane donna, che moralmente non approvavo, ma non l'ho reputato neanche troppo credibile, dato che l'attrice non è una bellezza conturbante che può riscuotere un univoco encomio estetico, tanto da averla photoshoppata nella locandina (le parti di sterile divismo sono onnipresenti e ridicole in quanto per me non credibili).
Una recitazione troppo "barocca", calcata in modo ridondante in certe scene e priva di pathos e credibilità in altre, dove invece la disperazione era da mostrare con bruta crudezza.
La narrazione in certe parti è stata eccessivamente diluita e il racconto è diventato lento, non posso dire di aver seguito con coinvolgimento tutto il tempo, spesso mi ha annoiata, il periodo che va dal trasferimento a Shangai al matrimonio, è stato per me molto noioso da seguire.
I luoghi della narrazione sono Pechino, Shangai, paesini dell'entroterra e Parigi, a cui si sono molto ispirati (a me ha ricordato molto il favoloso mondo di Amelie come colori, stile di regia e alcune inquadrature, anche le musiche).
Ho visto alcuni protagonisti avere reazioni eccessive ed esagitate , che forse potevano allinearsi con l'età dei personaggi ,che mostrano invece una compostezza non proprio coerente a fronte di torti più gravi (è possibile che se maturi passi da un temperamento collerico a uno flemmatico e imperturbabile ? ).
Le evoluzioni andavano presentate anche mostrando un re-styling del personaggio, secondo la mia umilissima opinione, 20 anni sono un periodo storico lungo nella vita di una persona, il fratello tramite trucco e filtri è stato davvero invecchiato, la protagonista invece non ha troppe differenze con i suoi 22 anni (il che mi pare assurdo).

Inizio a razzo & finale a C*zzO!
Avviso prima di iniziare la visione che questo lavoro ha un finale aperto perché si prevede una seconda stagione che stando ai rumors dovrebbe uscire nel 2026 MA non è certo, nel senso che ci sono molte voci e niente di confermato ed è passato ormai un lustro dalla prima stagione.E' un lavoro diverso, fresco e divertente con alcuni elementi di novità e una buona scenografia (non si fa sentire il basso budget), tuttavia i dialoghi e le interpretazioni quando ci sono le parti drammatiche (concentrate sul finale) mancano di convinzione , intensità e credibilità. Tutti gli attori sono più portati per interpretare ruoli comici, soprattutto il protagonista. Di sketch comici ne vedrete tanti e alcuni saranno davvero deliziosamente divertenti.
Bellissime alcune puntate, specie la settima cui do 8 , si discosta totalmente come qualità dalle altre puntate con scene di grande estetica visiva ed emozioni per l'avvicinamento dei personaggi.
Il protagonista è un ragazzo diverso, a parte la differenza di età di 7 anni con la protagonista che PURTROPPO si vede tutta, è stato molto azzeccato dare la parte ad un attore vero (non cantante belloccio come siamo abituati a vedere), esteticamente basso e non prestante fisicamente. Questo non peserà anzi sarà interessante notare come compensi le sue scarsi dote estetiche e la sua scarsa prestanza fisica con la furbizia, il machiavellismo e l'intelligenza.
Molto interessante l'impiego, PER LA PRIMA VOLTA, di armi da fuoco nella lotta.
Due archi narrativi, il primo più interessante, presenta dapprima il nostro protagonista impegnato nell'impiego delle moderne tecniche di impresa e pianificazione aziendale in un epoca storica immaginaria ma posso immaginare datata almeno al 1500 , dato l'utilizzo degli archibugi. Nel secondo arco narrativo si ritrova coinvolto in un intrigo imperiale nel corso di un viaggio rimanendo bloccato Li'an, la città dove si trovava con la moglie in viaggio.
Questo secondo arco narrativo presenta uno stravolgimento in termini di personaggi nuovi che faranno la loro comparsa oscurando i primi e la moglie non si vedrà per quasi 8 episodi.
Quello che non mi è piaciuto,a fronte delle tante potenzialità finora espresse ( tra cui aggiungo un legame paterno molto tenero e sentito tra il suocero del protagonista e la figlia -anche questo poco sviluppato- l'iniziativa femminile sentimentale, e interessanti conoscenze sul mondo del commercio e sulla produzione della seta), è il modo in cui è stato presentato questo matrimonio.
Il titolo fa pensare ad UN MARITO , quindi ti aspetti che venga dato largo spazio alla gestione matrimoniale, ebbene non è così! Sebbene inizialmente venga presentato un inizio mooolto promettente tra i due, questo non reggerà il ritmo, non ci saranno contatti fisici intimi (neanche un bacio) e la prima notte insieme non verrà manco mostrata, se non l'ennesimo sketch comico con i guardoni che spiano fuori dalla porta. Il matrimonio poi si perde, a parte tenersi per mano questa coppia mancherà di slancio, passione, amore totale e completo.
Lui addirittura " l'abbandonerà" per salvare una milizia in crisi e lei verrà rapita e quasi violentata.
Bellissima poi la scena del ritrovamento e la sua vendetta sul rapitore ma anche lì nessuno slancio nel ritrovarsi, sempre un piattume tiepido con emozioni smorzate che ha guastato. Il titolo, il trailer, la sigla fanno pensare ad un matrimonio ma questo sarà solo lo sfondo. Anche la moglie non è una protagonista ma uno dei tanti personaggi che entrano ed escono dalla scena. Questo mi ha molto raffreddata insieme all'incapacità di tutti gli attori di rendere emozioni forti e intense perché sebbene inizi come drama comico , come ogni lavoro cinese che si rispetti evolve in inutile tragedia con le solite morti inecessarie di alcuni personaggi principali.
Do mezzo punto in più per le idee innovative nella caratterizzazione del PROTAGONISTA PRINCIPALE e per il rapporto tra Su Taner e suo padre, sebbene la recitazione di lei non sia sempre precisa.
Dialoghi dimenticabili e i duelli sono molto poco scenografici se raffrontati ad altri lavori!

Drama leggero con problemi di esecuzione/ sceneggiatura.
The Moon Brightens for You (TMBFY) è un adattamento del romanzo omonimo (明月曾照江东寒) di Ding Mo (丁墨), il genere è wuxia ma con elementi "fantasy", non direi xianxia, che lo rendono ibrido; una fusione di arti marziali con metodi tramandati e coltivati nelle sette, col romanticismo e umorismo contemporanei.Questa è una storia su come il bene trionfi sul male e su come il vero amore non sia necessariamente il primo, e su come si formi attraverso la pazienza, la perseveranza e non poche difficoltà lungo il cammino.
Questa è una storia su come la vendetta venga raggiunga con perseveranza se sei nel giusto, col sacrificio delle persone a te care. Il karma alla fine salda i propri conti.
La storia d'amore è al centro dell'opera ma viene sviluppata definitivamente negli ultimi 8 episodi, nella parte centrale piuttosto viene presentato il primo "amore", che quasi sempre non è quello definitivo. In questo c'è sicuramente un elemento di diversità rispetto ai comuni drama cinesi.
Altro elemento di novità è caratterizzato dalla presenza di una donna forte nelle arti marziali ma senza grande intelligenza e acume in coppia complementare con un uomo debole fisicamente ma forte intellettualmente.
I villain in questo lavoro vengono rappresentati da una triade malvagia di tre demoni fantasma che servono la fazione nemica del regno, composto dal malvagio e mascherato Capo; un grottesco, cleptomane, dalla sessualità confusa e un disturbo da tic, infantile, definito pazzo ma lucido nelle considerazioni, che combatte con un grattaschiena in ferro; infine un maestro dei veleni, esperto in combustione spontanea finale.
Tra i personaggi "strani" , il miracoloso agopunturista, esperto di arti marziali Jian Ling, un subdolo ricco ed edonista padrone della Zhou Mansion e di 35 tratte commerciali, un assassino dagli occhi buoni (completo di cappello di paglia e lame gemelle), l'esotica praticante di arti oscure, che lancia veleni e serpenti, con un movimento delle mani che ricorda più un ballo di gruppo nelle balere romagnole che una mossa marziale.
Le notizie vengono diffuse nel regno attraverso un canale di trasmissione orale comunitario , tipico delle sale da tè, dal nome "Le voci della Comunità", per fornire al grande pubblico eventi e pettegolezzi aggiornati sul regno, mentre allo stesso tempo trasmette segretamente messaggi in codice alle parti interessate. Insieme a questo c'è un servizio sussidiario che fornisce la consegna personalizzata porta a porta di informazioni e pacchi, in perfetto stile Bartolini , DHL express o SDA.
La trama è lineare e non complessa, il che consente agli spettatori di cogliere il background e le motivazioni sottostanti, in modo da comprendere gli incidenti del passato che danno forma agli eventi attuali. Nonostante il tono spensierato e leggero, a metà lavoro ci sono alcuni momenti tragici che si verificano mentre la storia si svolge.
Come ogni Wuxia che si rispetti, viene messo in risalto e celebrato il valore della fratellanza, della cavalleria, della lealtà e della rettitudine, soprattutto da parte del ML e della FL, nonché dai capo clan virtuosi delle sette marziali.
Buone le evoluzioni e le crescite dei personaggi: il Male Lead compirà un'evoluzione che lo porterà a distaccarsi dal proposito ossessivo di vendetta per far largo all'amore e al sentimento, concependo più che la vendetta, la necessità di una rivoluzione per un bene più grande, ai fini del benessere del popolo.
Questa sua ritrovata flessibilità determinerà un comportamento più libero e disinvolto, espresso nella mimica e nel sarcasmo, nell'ironia e nello humour. Considerato il personaggio freddo, indifferente, rigido del principio, sul finale avremo un uomo in sintonia con i propri sentimenti, espansivo e romantico (una bella sorpresa).
La FL compirà un percorso evolutivo altrettanto marcato: da ragazza frivola, immatura, impulsiva e irruenta, con un sorriso sfacciato e malizioso (che personalmente mi ha infastidito ), arriverà a diventare più riflessiva, matura, consapevole e seria.
Il finale è molto positivo: chi doveva pagarla la paga e i buoni raggiungeranno il successo e si dedicheranno ad obiettivi per loro importanti.
Le musiche sono allegre e spensierate, caratterizzano e accompagnano il lavoro.
COSA NON HA FUNZIONATO QUINDI?
1) Recitazione: non so se i personaggi sono stati effettivamente diretti male o se questo è stato il massimo che son riusciti a fare, il ML è molto monocorde, migliora sul finale e nella resa empatica nell'episodio 18, ma la sua inespressività non mi ha permesso di immedesimarmi e vivere con trasporto il suo percorso, solo in 4-5 scene mi è sembrato calato nel personaggio e nelle reazioni emotive che doveva avere.
La FL, peggio mi sento, per me è stata del tutto inadeguata agli inizi, migliore sul finale ma non ha saputo dare sfumature emotive al suo personaggio (SORRISO/FACCIA SERIA).
2) Scenografia : combattimenti resi male, troppo teatrali, tecnica della levitazione onnipresente ed eccessivamente rappresentata, sembra più una ascensione al cielo, un po' wuxia un po' xianxia, tutto un po' troppo too much, poco credibile, gesture caricaturali delle mani che fanno ridere più che immedesimarsi. Veleni in polvere che volavano come getti di farina e invece di combattere la gente si trovava a grattarsi.
Salvo due combattimenti, il Generale sulla quarantina che lotta sotto la pioggia per uccidere Gu-Ye, il duello finale tra i nostri protagonisti e il grande demone cattivo , che ricorda un po' un videogioco e un po' rappresenta il tipo di unione che riescono a formare i nostri protagonisti.
3) Caratterizzazione dei personaggi principali: il secondo ML è infine rappresentato come un uomo volubile e codardo sentimentalmente, non ho capito cosa volessero trasmetterci con questo personaggio, mi riferisco alla gestione emotiva del sentimento, non sarà chiaro. Stendo un velo pietoso sul personaggio fastidiosissimo della Principessa che verrà umanizzato sul finale ( della serie, volevo solo essere amata perché mi sento sola, quando mi amano divento buona e comprensiva, tutto ciò che ho fatto di terribile è stato per amore).
Non ci sono strategie mentali di altissimo livello, persino il ML, descritto come un genio, non riesce a prevedere una trappola fatale nel 18 e le conseguenze di un piano che va male nel 30, di cui la sua amata piangerà le conseguenze che potevano essere fatali, la FL è priva di qualsiasi acume mentale, non è né sveglia né scaltra. Moralmente è un personaggio positivo ma a livello di intelligenza non comprendo perché presentare una grande bravura marziale mista a una totale incapacità di prevedere le conseguenze delle proprie e altrui azioni.
Storie d'amore secondarie, una gradevole e l'altra con molte potenzialità iniziali che viene poi sviluppata in modo piatto e apatico, senza tanta convinzione. Partono a razzo e finiscono come una coppia annoiata senza alcun trasporto fisico.
Niente di nuovo a livello di scrittura: gli stessi identici tropi narrativi di sempre, una ragazza stupidotta che non comprende i propri sentimenti che si ritrova prima a gareggiare in un torneo di arti marziali, a stringere delle amicizie poi e coinvolta nell'ennesimo triangolo che non saprà completamente gestire perché non capisce cosa prova (generalmente quando non sai cosa provi non provi nulla per nessuno, l'amore non va spiegato).
La FL è sempre confusa sui suoi sentimenti, sia per l'uno che per l'altro, sceglierà il compagno della sua vita proprio negli ultimi episodi finali (cinque-sei episodi prima della fine).
Elementi di generi diversi(comico e tragico) non bene amalgamati, un po' per la sceneggiatura, un po' per le recitazioni lacunose degli attori.
Comuni cliché: triangolo, donna che cade e viene presa dall'uomo, donna ubriaca portata in spalla, principessa capricciosa e insopportabile, malinteso che cambia le sorti del destino, contatti fisici tutti concentrati sul finale ma baci molto molto tirati, lievi contatti sulla bocca e FINE (un drama casto, persino per essere un cinese).
Oggetti di scena moderni, parrucche brutte e di scarsissima qualità per tutti (notare come la parrucca del ML parta da metà testa).
Il voto è 5,5 in verità perché a causa di una recitazione traballante e stentanta e una sceneggiatura lacunosa non si può definire un lavoro valido, do mezzo punto per i personaggi geniali del demone pazzo e del medico che utilizza strategie paradossali.
Mi viene da ridere perché se leggete le recensioni un po' tutti affermano che la storia è carina anche se la RECITAZIONE FA SCHIFO, univocamente riconoscono che la recitazione FACCIA CACARE però poi danno voti dal 7 in su per la storia e i combattimenti (resi pure male tra l'altro).

Versione cinese di "Via col vento" ma ...."quei due diverranno una coppia"!
Cdrama storico che presenta un mix eterogeneo di elementi non sempre ben miscelati tra di loro come commedia, guerra, leggero romanticismo, amore fraterno, giallo, dinamiche sociali della dell'epoca (dai costumi penso sia ambientato nella dinastia Tang), cospirazioni, sacrificio, amore non corrisposto, strategie, suspense e thriller. È come sperimentare un buffet di generi in una storia. Tuttavia, l'aspetto romantico della storia lascia un sapore un po' sgradevole perché nonostante sia apprezzabile l'idea di mostrare la crescita anche sentimentale di una fanciulla di 17 anni (stessa età o quasi di Rossella O'Hara a cui il personaggio si ispira) , quindi di una persona che si innamora per caso perché è innamorata dell'amore e non vede l'ora di sperimentarlo con chicchessia ,diverrà una resistenza inutile nei riguardi di sentimenti più profondi verso un altro uomo che la ama da subito (Rhett) ,interpretato dal rude e temibile generale Chen Wende.Il titolo non è a caso perché ambientato in un periodo di guerra civile e la caratterizzazione dei quattro personaggi principali è inequivocabilmente ispirata al romanzo do Via col vento sebbene liberamente adattato.
Moxi, il personaggio principale è la figlia di una concubina che lavorava in un bordello, e quindi cresce un po' come la cenerentola della casa, bistrattata e molto trascurata in termini di educazione e cure, è cresciuta da sola ed è priva di buone maniere tuttavia è molto sveglia, intraprendente, volitiva, e pronta a sopravvivere a qualsiasi costo, anche se questo significa agire disonestamente o a scapito di qualcuno ( la sua irruenza , l'assenza di modi,la bellezza e questo opportunismo come reazione al trauma sono aspetti che possiamo ritrovare anche nel personaggio di Rossella O'Hara sebbene le manchi la sua intensità , la sua follia, le abilità espressive di Vivien Leigh, col risultato di avere una brutta caricatura).
Fengyao, è la cugina, figlia legittima della famiglia Bai, è colta, istruita, raffinata e composta ma di contro debole, priva di piglio, incapace di districarsi tra le varie vicissitudini della vita, poco sveglia e perfettamente INUTILE, in ogni senso, anche dannifica seppur involontariamente ( un personaggio fastidioso più dei cattivi).
Dovrebbe ispirarsi a Melania Hamilton per bontà e idealismo, per la capacità di vivere i rapporti in modo disinteressato ma le manca la lungimiranza, lo spessore, l'intelligenza e la forza morale di Melania ( in poche parole niente di più diverso). Spesso si dimostrerà anche ingrata nei riguardi del generale che chiamerà traditore ma che la salverà dalle frustrate e dalla febbre , oppure si negherà per principio degli aiuti provenienti dal generale e poi dovrà chiedere aiuti ben più grandi per sopravvivere abbandonando i principi che l'avevano portata a negarsi l'aiuto.Dove sta la coerenza? Sarà una donna moralmente rigida ma anche profondamente stupida e cieca.
Arriviamo quindi all'uomo conteso che determinerà una frattura tra le due cugine che da "sorelle" diverranno rivali , il giovane generale "Wan Jia Gui" che per uscire da una situazione scomoda verrà utilizzato dalle due ragazze per risparmiare il matrimonio di Fengyao con un disabile, però figlio del primo Ministro Wu.
Questo ragazzo è un giovane uomo virtuoso, timido e molto deciso a non coinvolgersi sentimentalmente per via della pericolosità del suo lavoro e spesso in viaggio in terre lontane. A nulla servirà la sua ritrosia perchè senza alcun motivo reale le due donne si innamorano di lui. Moxi gli salva la vita e sembra essere ricambiata, non totalmente però, dal giovine (sebbene esattamente come ashley wilkes si porrà in modo ambivalente per buona parte del drama e avrà ogni sorta di scrupolo nel viversi questo sentimento, forse perché non era così forte).
Per ultimo, ma non meno importante, il capitano Chen Wende, un finto ribelle che tenta di salvare il regno dalle macchinazioni dei corrotti e che ha una brutta fama alimentata da modi rudi e impetuosi, privo di buone maniere ma nobile e generoso anche se umanamente non perfetto. Con Rhett condivide semplicemente l'età , si suppone che abbia 37 anni e il fatto d'essere destinatario dell'odio e delle dicerie della gente per la sua ruvida onestà e i suoi modi poco eleganti per il resto , senza offesa, Sean Sun, non ha davvero nulla del carisma irresistibile di Clark Gable, del suo fascino ed è del tutto privo di eleganza e modi gentili.
Tuttavia , questo lavoro merita di essere visto perché come recitazione il man lead è una spanna sopra tutti e perché finalmente non abbiamo un erudito, un virtuoso, un efebico, un timido MA UN VERO UOMO, MATURO, VIRILE, PIU' REALE dei ragazzini che finora i drama ci propinano; un uomo che se vuole sa spingersi oltre. Lo vedremo attratto palesemente dalla protagonista a cui manifesterà col comportamento anche una certa attrazione fisica (invasione dello spazio personale, tendenza a spingere il bacino in avanti, tentativi di baci rubati, sguardo da pesce lesso e proposte romanticamente indecenti nel cuore della notte ) e lo vedremo sempre pronto ad aiutarla e proteggerla, con una pazienza che poco si conferrebbe al tipo di personaggio che hanno deciso di creare.
Il capitano Chen, nonostante abbia sicuramente almeno 35 anni, abbia vissuto il mondo, sia un uomo sveglio e fisicamente non sia il belloccio efebico e smilzo a cui questi drama fantasy ci hanno abituato ma, al contrario, sia un uomo fisicamente impostato, goffo, rude e privo di savoir faire, non ci sa proprio fare coi sentimenti. E' stato e sarà per voi divertente, vedere un uomo impacciato che non sa come avvicinarsi ad una donna e si diverte a provocarla o a giocarci, a spaventarla per osservare il suo viso terrorizzato, e pensare che è bella, ascoltare i suoi discorsi scabrosi e pensare che sia folle ma interessante. Sin da principio gli sentirai dire "INTERESSANTE, SEI MOLTO INTERESSANTE"... .
La sua prima notte di nozze sarà esilarante perché proverà in tutti i modi a "consumare" senza successo ma sebbene inizialmente arrabbiato si dimostrerà un paziente gentiluomo, seppur ferito nell'orgoglio maschile.
Veniamo alla storia: È in gran parte un drama che solo in superficie è una storia d'amore, la vera storia è il rapporto tra le due protagoniste, le vicissitudini affrontate insieme e l'aiuto e il supporto che si daranno nel corso della storia.
Moxi è illegittima e orfana in tenera età, cresce nella sofferenza nella famiglia di suo zio Bai Wentao, un funzionario di sesto livello opportunista, rozzo, manipolativo e in definitiva stupido, sempre sudato, grasso e grottesco. La moglie sembra una maschera del teatro: inattraente , avvizzita, truccata con un cerone bianco che ricorda le geishe, stupida e priva di scrupoli, interessata solo al figlio maschio che è uno dei personaggi peggiori che io abbia mai visto in quanto ad opportunismo ed edonismo fuori luogo, sarebbe in grado anche di vendere sorella e cugina agli amici per divertirli un po' in cambio di denaro.
Tutti e tre i personaggi sono davvero stupidi, non cattivi ma del tutto AMORALI, e questo mi ha causato fastidio nonostante io abbia apprezzato di non vedere punizioni corporali come bastonate o tante altre angherie che ho visto in altri storici.
Moxi salva un affascinante soldato ferito, Wan Jiagui e si innamora di lui. Incontra anche un esasperante generale Chen Wende. Attraverso una serie di incomprensioni, alcuni autoinflitti, Moxi si ritrova intrappolata tra entrambi gli uomini mentre Wan Jiagui si ritrova fidanzato con entrambe le donne. Un tortuoso quadrilatero romantico tra i quattro si svolge mentre il paese scivola nel caos. Le storie d'amore sono secondarie rispetto al modo in cui la relazione tra le due donne affronta la guerra civile e una complicata rivalità amorosa.
La storia è raccontata in gran parte dal punto di vista della diciassettenne Tang Moxi che condivide i suoi pensieri attraverso sogni ad occhi aperti molto vividi, a volte divertenti, a volte stupidi.
Inizialmente ho trovato geniale mostrare le fantasie ad occhi aperti della giovane Moxi, poi ho iniziato a trovarle noiose, fuori luogo e che interrompessero il ritmo della narrazione (questo aspetto così ridondante ha penalizzato di molto la mia valutazione).
La prima metà del dramma racconta delle conoscenze tra i personaggi e la formazione dei legami, poi verso l'ep 9 un arco narrativo racconterà la tragedia famigliare e il viaggio di queste due donne che finite in disgrazia si spostano in un'altra città e si ritrovano coinvolte in un intrigo imperiale, ed è stato molto interessante vedere le soluzioni che la regia ha adottato per rendere il complotto intrigante ( non spoilero ma vi dico solo di attenzionare le allieve della scuola per gentildonne di Quizhou, non tutto è come sembra). In seguito verso l'episodio 17 si sviluppa un altro arco narrativo che vede il matrimonio di entrambe e verso il 26 inizerà una nuova vita per entrambe, l'ultimo di chiusura verso il 32. Il finale è positivo , frettoloso ma non di pochi secondi come tanti fanno.
Andiamo al negativo:
-Recitazione non sempre credibile di molti personaggi, fa eccezione il capitano chen wende e altri due personaggi ( non i principali ), questo è un peccato perché Zhang Nan è molto bella ma non altrettanto brava nella gestione dei ruoli drammatici, sarebbe sicuramente più indicata per commedie teen dove non ci vuole un grande spessore emotivo). Stessa cosa per la cugina che non ha dato profondità al suo personaggio, piange, si dispera ma poi non ha coloritura emotiva, e non si tratta di compostezza... .
-Sceneggiatura, dialoghi narrativi più che emotivi e nessun discorso mi ha scosso o provocato riflessioni, prendetelo per quello che è: una commedia leggera che ogni tanto prova a diventare un crime case o un thriller imperiale.
-Storia un po' noiosa e lenta in certi episodi perché viene molto trascinata con dialoghi e scene riempitive inutili, dal 7 al 13° sono le parti più lente e noiose, resistete se potete. Se questo drama fosse stato di 28-30 episodi avrei dato un altro mezzo punto.Poca coesione tra elementi comici e tragici, generando confusione e perdendo intensità, mi chiedo quali fossero gli intenti del regista. L'arco finale è affrettato e la capacità di Moxi di trasformarsi non è ben spiegata e francamente impossibile. La storia giunge a un finale soddisfacente con gli episodi finali che compensano il cedimento nella seconda metà.
-Slow burning estremizzato , lei si renderà conto del suo reale interesse ma 5 episodi prima della fine e in certi momenti sarà ingrata , opportunista e stupida. Per me i registi hanno sbagliato a formare una coppia sul finale e si sono troppo dilungati nell'ossessione di lei per il suo primo amore, se avessero mostrato un amore vero tra i due non avrei avuto da ridire ma personalmente per circa 30 episodi viene portata in scena la fissazione di lei a discapito di tutto, nonostante il generale Wan Jagui sia debole, irrisoluto, tentennante e alla fine una vale l'altra, disposto a sacrificare chiunque per il bene più grande ma lei non lo capisce e arriverà anche a rendersi patetica e miserevole (Rossella O'Hara non si sarebbe mai prostrata a 90°). Wan Jugui, inizialmente non ne vuole sapere , poi nella seconda metà sembra deciso a stare con lei ma bloccato da ogni tipo di scrupolo, e sembrerà vergognarsi delle sue origini, e poi volerla sposare per senso di responsabilità nei confronti di una promessa fatta ma il suo comportamento tradirà i suoi veri pensieri e la protagonista sarà sempre incapace di vedere l'evidenza. Nemmeno dopo aver visto una interazione illuminante tra lui e la cugina durante la fuga sarà in grado di voltare immediatamente pagina. A questo punto quasi speravo in un finale triste alla "francamente me ne infischio" perché Moxi Tang questo meritava nonostante alla fine si riscatti mostrando un'evoluzione francamente impossibile dopo solo 1 anno di tempo.
-Totale mancanza di coerenza dei personaggi: Moxi Tang è una ragazza sveglissima e scaltra che sa gestirsi e destreggiarsi tra le bassezze della sua famiglia e quelle dei funzionari corrotti, tuttavia non riesce a suggerire al suo amato soluzioni di salvezza e vittoria quando poi le escogiterà da sola con successo sul finale, non sa aprire gli occhi e rendersi conto di chi sia veramente Wan Jiagui e muta idea sentimentalmente un po' troppo bruscamente.
La cugina è colta e intelligente ma a volte stupida e del tutto inutile, possibile che sappia intuire la strategia militare di un nemico e si faccia derubare i bagagli davanti gli occhi? E' vittima degli scrupoli d'onore ma accetta aiuti più grandi quando i suoi scrupoli la fanno ammalare (ep-22), considera l'antagonista del marito un disgraziato e dove è il suo senso di gratitudine che le ha salvato la vita 3 volte? Dove è l'intelligenza?
Con il marito ha spesso confronti accesi dove lo accusa di indecisione, di ipocrisia, di debolezza... eppure il suo amore non vacilla dopo aver visto che razza di uomo si è sposata.
Yu-Win, sembra ossessionato da una persona ma non si capisce come risolve la sua ossessione per lei, passando da propositi assassini a nobili intenti ("la restituirò a voi"), quando la rincontra dopo tempo non proverà nemmeno a conquistarla. Era quindi un capriccio?
-Il capitano Chen Wende, nobile negli intenti ma a volte irruento e molto meschino nell' accettare le soluzioni degli alleati per salvare l'armata , inizialmente attratto dalla protagonista poi la dichiara non all'altezza delle sue attenzioni, poi la rincontra e nonostante non ci sia nulla di romantico o significativo tra i due inizia a sorvegliarla e volerla "prendere con se". E' il personaggio più lineare di tutti, e anche il più coerente ma ciononostante la regia ha voluto inserire elementi di ambivalenza per i colpi di scena che non sempre hanno una base logica sottostante.
Per concludere: il conflitto e l'attrazione tra Chen Wende e Moxi sono gli unici punti salienti della seconda metà del dramma che lo hanno reso godibile anche se con picchi di insofferenza per il comportamento immaturo e poco sveglio di lei. Ho MOLTO apprezzato il casting di Liu Mei Tong e il personaggio che interpreta, è una delle chicche mai viste negli storici cinesi. La seconda relazione non è sufficientemente sviluppata ma ho trovato i due fastidiosi e noiosi sicché per me non è stato un problema ma potrebbe esserlo per voi se simpatizzate con uno dei personaggi.
È abbastanza diverso dal solito dramma storico cinese di routine e ne ho apprezzato molti aspetti.
CONSIGLIO se siete stanchi di vedere i classici bellocci e rapporti che nascono sempre nello stesso modo.
Qui l'amore è più realistico e maturo, le soluzioni narrative sono sì molto comuni ma con dettagli piccanti, interessanti e gender fluid che lo rendono meno scontato e interessante.

L'importanza di rimanere fedele a se stessi anche se il mondo ti è contro
Una delle serie più sottovalutate qui su Viki, è davvero appassionante e coinvolgente, uno xianxia con ottimi effetti speciali e una colonna sonora straordinaria (la mia preferita), con un buon ritmo narrativo che annoia solo in un paio di episodi nella parte centrale (personalmente).Parla di amore , doppia coppia quindi doppie emozioni, e genitorialità , prima mal gestita poi recuperata.
Finale non triste ma aperto, dà speranza.
Protagonista femminile coraggiosa, forte, anticonvenzionale, anticonformista insegna l'importanza di rimanere fedeli a se stessi nonostante tutto, è questo il grande e vero messaggio della serie.
Due storie d'amore come scrivevo prima: la prima si sviluppa subito a seguito di un quasi colpo di fulmine, e procede speditamente, la seconda si forma nella prima parte del drama ma racconta di un amore più profondo, che nasce attraverso la condivisione, il supporto, il sostegno e aiuta l'evoluzione dei personaggi.
La proposta che si porta in scena sostiene il concetto che gli opposti si attraggono, esattamente come yin e yang i protagonisti sono attratti da caratteristiche opposte nei partner, ma sono quelle caratteristiche che li aiuteranno a mettere in discussione se stessi e a migliorare come persone. Vedetelo, ne vale la pena!
Non do più stelle per il finale che è un NI, e per assenza di passione completa tra i protagonisti. Il personaggio maschile , sebbene affascinante, dimostra molti più anni e una maturità che poco si sposa col fascino fresco della protagonista che ne dimostra meno, e sembrano più padre e figlia che due amanti e giovani sposi. Chimica non pervenuta. Nella seconda coppia invece l'attore maschile è stato bravo a mostrare del desiderio , ogni tanto, nei confronti della donna di cui si innamora.

Amore & Malintesi....
Uno xianxia/wuxia che difetta per alcuni effetti speciali ma nel complesso è unico nel suo genere e davvero magistralmente reso grazie soprattutto alla performance recitativa di Cheg Yi. Finalmente un attore non monoespressivo ma che riesce a rendere espressivamente tutte le emozioni e le disperazioni che vive.Sì perché in questa storia Yu Sifeng, il ML, è davvero un martire d'amore, un giovane uomo puro, coraggioso, spesso disposto al sacrificio per il bene dell'umanità e irrimediabilmente innamorato, anche a proprio discapito. Un uomo che decide di rinunciare a tutto e sacrificare tutto.
Vi consiglio di guardare con attenzione i primi episodi perché alcune frasi spiegheranno e anticiperanno il finale.
La storia è avvincente, con delle soluzioni narrative e dei colpi di scena davvero geniali, e gli sceneggiatori sono stati davvero bravi a lasciare indizi ma mantenere il mistero fino alla fine del lavoro, negli ultimi cinque episodi verrà illustrata la storia alla cui base c'è un grosso malinteso che determina tutta la storia.
Non ci sono solo enormi malintesi tra i personaggi, il ML è un uomo perfetto e incorruttibile ma anche un pessimo comunicatore che decide di farsi carico di tutto senza coinvolgere nessuno e questo determinerà un grosso pasticcio nella parte centrale fino quasi alla fine del drama.Non è un drama perfetto ma rimane un po' sottovalutato rispetto ad altri xianxia che secondo me sono meno all'altezza per trama, interpretazione dei protagonisti e intensità.
Non c'è nulla di geniale o di nuovo davvero nel messaggio del drama, nel senso che l'amore come fattore teraputico, è qualcosa alla base di forse l'80% dei drama sia cinesi che coreani, eppure le modalità con cui hanno deciso di lanciare questo messaggio, mi riferisco all'idea di un personaggio "multidimensionale", complesso e sfaccettato, ai colpi di scena finali, agli ultimi combattimenti ed effetti speciali, hanno avuto un peso talmente rilevante da aver alzato la mia valutazione che inizialmente voleva essere 8 ma alla luce delle emozioni, delle idee genialmente spese, del messaggio e di quanto questo drama mi ha lasciato ho deciso di alzare perché vorrei premiare cast, regia e sceneggiatore per delle scelte inusuali, geniali che hanno reso questo lavoro diverso: più profondo, sentito e sperimentale, mai scontato e con un impatto scenico ed emotivo molto forte.
Quello che non ho gradito sono stati alcuni effetti scenici "economici" da due lire (sangue arancione in certe scene, uccelli peluche, catene di plastica, mani mozzate che erano quelle del manichino da abbigliamento, una scena pietosa...), tuttavia alcuni animali fatti al pc, quali draghi, volpi viola molto meglio rispetto ad eternal love.
I dialoghi spesso mancano di spessore e riflessività, quelli di ashes of love sono stati molto più profondi nonostante il team traduzione sia stato molto sbrigativo, approssimativo e superficiale , qui invece il team traduzione ha fatto un lavorone, la traduzione è puntuale, precisa, corretta, di senso compiuto per il 99,5% del lavoro (BRAVI).
Personaggi femminili fastidiosi, specialmente la sorella della protagonista e la belva spirituale del ML, salvo solo la volpe viola e la protagonista che ha fatto un percorso evolutivo e di crescita notevole nel corso dei 59 episodi.
L'attrice protagonista nonostante non sia generalmente il tipo estetico dei drama è riuscita a dare profondità e spessore al personaggio, sapendo calibrare l'espressività, il tono della voce, le espressioni e ha saputo interpretare il doppio ruolo in maniera esemplare. Nessuna penso sarebbe riuscita a dare quella grinta , quel tono, quella aura alla Dea della Guerra, una donna fortissima ma anche piena di rancore e risentimento per i torti subiti.
Il protagonista maschile è uno dei pesi maggiori della mia alta valutazione, CHENG YI è stato senz'altro il migliore attore per presenza scenica ed espressività, riesce a rendere qualsiasi tipo di emozione sul volto, e la sua voce è profonda ed eccezionale.
Alla coppia principale viene riservato moltissimo tempo nel corso di questo lavoro, contrariamente ad altri xianxia con valutazioni altissime ma che si vivono davvero pochissimo , in questo lavoro ogni episodio riserva più della metà del tempo alla nascita del rapporto tra i protagonisti. I due mi sono sembrati credibili e all'altezza, non mancheranno momenti di tenerezza ma anche di quasi passione sul finale del drama.
Il finale è davvero molto bello , scenografico e spensierato.
Carine anche le altre storie d'amore che vengono rappresentate che portano in scene dinamiche e tipologie di rapporti diversi: amore tossico, puro, romantico, non ricambiato. I personaggi tutti bravi e credibili.
Nel complesso tutti gli attori hanno fatto del loro meglio e a parte qualcuno, o la risata di Wu Tong, sono stati tutti abbastanza credibili e azzeccati nel ruolo che sono stati chiamati a interpretare.
Colonna sonora gradevole ma non indimenticabile (e qui davvero è stato un peccato).

Thriller o Black Medical con un forte stampo psicologico.
Un hospital drama che è anche un thriller psicologico e un noir a tinte forti, basato tutto sul concetto di dualità speculare, allo stesso modo di due emisferi cerebrali (destro e sinistro), presenti come un tatuaggio sulla nuca della protagonista ma con colori diversi: il sx è privo di colori se non con una macchia di azzurro-blu che neanche riempie i contorni e la parte corrispondente di emisfero dx colorata, per simboleggiare la creatività, le emozioni, l'impulsività.Così vengono presentati i due protagonisti del lavoro: Jeong Seok è una neurochirurga brillante e geniale, pupilla del luminare Choi Deok hee, primario del reparto presso l'ospedale universitario di Seoul. Ha perso ogni cosa, radiata dall'ordine dei medici a seguito di uno scontro e di una tentata un'aggressione a lui. Sembrano totalmente opposti: lei libera, sfrenata, senza alcun controllo dei propri impulsi (entra a piedi scalzi nella sala operatoria), priva di ogni etico scrupolo, incurante di tutto e anche della legge.
Lui apparentemente molto posato, controllato, freddo, cinico e calcolatore, che è sceso a patti col mondo per trovare il posto che meritava, non tollera il fare sfrontato e disinibito di lei fino a provocare una rottura insanabile nel loro rapporto.
Ma c'è molto molto di più... nel corso del drama si vedrà come in realtà siano individui con personalità simili, ugualmente disturbati, maniacali e perfezionisti patologici. L'attrice Park Eun Bin ha parlato di una sorta di legame ambivalente che ricorda padre-figlio mentre a mio avviso, forse, la protagonista vede nel ML il padre da cui cerca approvazione ed un compagno di fissazioni perverse (il cervello), lui in lei vede una protesi egoica: le ha insegnato ogni cosa con soddisfazione perché era l'unica in grado di ricevere la sua eredità, l'unica con un passato uguale, quasi una parente ("se il cervello avesse il DNA noi saremmo parenti.. "), e la considera quasi come una sua proprietà, qualcuno che ha plasmato e che non gli può essere portata via.
Sono gli unici al mondo che si stimano reciprocamente e il loro migliore tempo è quello trascorso insieme ad operare con lui, lei e ad insegnare a lei, lui. Lei è l'unica che può rivolgersi a lui in un certo modo e che decide di proteggere ad ogni costo perché "deve finire la sua opera". Il finale è sconcertante, inaspettato, scoprirete il reale motivo per cui lui voleva essere operato solo da lei, non per i motivi che logicamente noi persone comuni possiamo pensare bensì molto altro... .
La protagonista Se-ok incarna questa dualità, dimostrando come un unico strumento (il bisturi-hyper knife) possa essere fonte di vita o di morte a seconda delle mani che lo impugnano. In modo simile, i protagonisti di Hyper Knife rappresentano due facce di una stessa medaglia: una neurochirurga geniale e disturbata mentalmente e il suo mentore, due personalità opposte ma entrambe disturbate, maniache e ambiziose.
Le loro dinamiche mentore-studente sono violente, inquietanti, quasi l'equivalente professionale di una relazione Bdsm (Bondage- Dominazione e disciplina-Sadismo e sottomissione- Masochismo). Il conflitto tra Se-ok e Deok-hee è rappresentato anche cromaticamente: rosso per lei, blu per lui. Dai titoli di testa ai costumi, passando per la fotografia, queste tinte identificano o l'uno o l'altro.
Occorre entrare nella mente di due soggetti ossessivi con psicopatia e qualche problema di narcisismo quindi le logiche comuni e lineari, i comuni meccanismi di pensiero vanno abbandonati.
Il finale mostra un'evoluzione che viene anche (di)mostrato nell'evoluzione del tatuaggio sulla nuca della protagonista ma c'è anche altro, ogni personaggio porta un argomento che la produzione vuole affrontare: il sopruso, il nepotismo, la medicina etica (Dottor Han), la lealtà incondizionata, il traffico di organi, gli interventi illegali.
Notiamo come l'assistente della protagonista, è un po' una sua "proprietà", non ha un ruolo ma viene considerato alla stessa stregua di un oggetto che lei ha conquistato "SEI MIO", ripete più volte, nello stesso identico modo in cui il suo mentore considera lei (altro punto di contatto).
Negli ultimi anni, l'industria dell'intrattenimento coreano ha continuato a espandersi con produzioni innovative e di alta qualità. Tra queste, "Hyper Knife" rappresenta un esempio significativo della creatività e dell'evoluzione del panorama artistico.
Il lavoro si distingue come prodotto audiovisivo di forte impatto visivo e narrativo, con una trama avvincente che combina elementi di azione, medici, riflessioni esistenziali e psicologiche. La regia, innovativa e dinamica, utilizza effetti speciali di ultima generazione, creando un'esperienza immersiva per lo spettatore. La colonna sonora e il casting sono stati curati con attenzione, contribuendo a rafforzare l'identificazione con i personaggi da interpretare e la tensione della narrazione, attraverso di una colonna sonora composta all'80% da strumenti ad arco ( viola, violoncello, violino) e a corde (clavicembalo). Le musiche ripropongono sonoramente questa tensione costante, attraverso la tensione delle corde, questa situazione sempre in bilico della protagonista, sul punto di scoppiare e anche lui... .
Questo show presenta una produzione all'avanguardia che riflette le tendenze attuali e future dell'industria televisiva coreana. La serie si distingue per una sceneggiatura ben scritta, con personaggi complessi e una trama che affronta temi sociali e culturali pertinenti. La qualità della produzione, dalla fotografia alla colonna sonora, è elevata, e le interpretazioni degli attori sono state di alto livello. L'utilizzo delle luci al neon sul personaggio ne enfatizzano la natura ambigua, spesso tramite l'utilizzo di colori come rosso, blu, e fucsia. In alcuni casi, simboleggiano il passaggio da una fase all'altra, come nel passaggio da blu a rosso che rappresenta il contrasto tra quiete e pericolo, rappresentando, a motivo della loro artificiosità, qualcosa che trasmette inquietudine.
É un esempio di come le produzioni asiatiche stiano spingendo verso standard sempre più elevati, integrando tecnologia avanzata e narrazioni coinvolgenti.
Le riprese degli interventi chirurgici hanno richiesto dalle sei alle dieci ore di riprese. “Nessuna produzione coreana ha mai mostrato prima gli interventi al cervello con la verosimiglianza e la precisione di Hyper Knife" ha rivelato il regista Kim Jung-hyun.
“Prima dell'inizio delle riprese, sia il cast che la produzione hanno ricevuto una formazione approfondita. Hanno anche utilizzato apparecchiature mediche reali, tra cui microscopi e altri strumenti costosissimi. Non potendo usare campioni veri per le riprese, si sono affidati a modelli incredibilmente realistici del cervello umano, del viso e di altre parti del corpo, e alla CGI".
Le dichiarazioni del regista valgono anche come avvertimento: quando la telecamera indugia sugli interventi, la visione può diventare, per alcuni, raccapricciante. Dopo Gannibal, Connect, Worst of Evil e Gangnam B-Side, Hyper Knife è un'altra serie asiatica a tinte forti più stimolante delle altre dello stesso genere.
Perché non do il massimo? Perché personalmente non mi ha convinto fino in fondo, nel senso che, pur riconoscendo la qualità complessiva, mi sembra che prenda in prestito molti elementi già visti in thriller /horror americani di successo (il suo personaggio inizia a metà strada tra Hannibal Lecter, un medico brillante che toglie la vita alle persone, e Anton Chigurh per i capelli strani e il modo in cui uccide l'infermiera, ma poi sembra "Killing Eve per il tipo di dinamica col ML, sostituendo la dinamica lesbica con quella di una patologica relazione padre/figlia. Dubito inoltre, e questo lo rende un po' fantasy, che una persona con un comportamento così irascibile e una mancanza di controllo degli impulsi, totalmente priva di empatia, possa farsi strada nel mondo della medicina (per di più nella società coreana) .
L'attrice fa del proprio meglio, così come tutto il cast ma manca l'approfondimento del personaggio.
La storia avrebbe poi dovuto svilupparsi in modo più interessante e meno manifesto ( nei primi episodi immaginavo correttamente esattamente l'epilogo e le evoluzioni).
L'elemento medico, molto presente, non è sviluppato abbastanza approfonditamente e non si fonde in modo omogeneo con l'elemento psicologico. A volte sembra un medical drama puro, altre volte si avvicina ai confini del thriller poliziesco ma come medical thriller coeso non trova mai il giusto equilibrio.
Forse meritava qualche episodio in più per il corretto sviluppo dei personaggi.

Fino alla fine....non c'è la sceneggiatura (e sputano sangue)!
Effetti speciali : 9/10 (per gli standard cinesi). COSTUMI: 9/10. Sceneggiatura: 5/10.Ho iniziato attratta dalle recensioni super positive e sotto diverse sollecitazioni; da principio, per i primi 8 episodi ho pensato di trovarmi di fronte ad un lavoro che avrei recensito più generosamente, purtroppo andando avanti mi sono resa conto che non si tratta di un capolavoro, perché manca la scrittura: sembra una “fanfiction per adolescenti”.
Alcuni, troppi episodi sono stati di una noia mortale e ho premuto il tasto "AVANTI" ( non lo faccio mai) . L’ho trovata interessante SOLO per la costruzione del personaggio “Dear Daddy Devil” e la recitazione di Luo Yun Xi e Bai Lu, sicuramente di buon livello 8/10. La abbasso nel complesso perché molti altri attori del cast non hanno avuto la stessa resa, soprattutto Deng Wei (Xiao Lin).
Mi è piaciuto/mi ha divertito il fatto che si suppone che sia "cattivo" ma non fa poi nulla di moralmente spregevole e gli autori hanno girato in tondo con trame ridicole e altri personaggi davvero malvagi per assicurarsi che fosse completamente esente da colpe nella narrazione. Ha letteralmente fatto solo del male ai suoi aggressori e alle persone che lo hanno tradito. Non ferisce mai i veri innocenti. Anche quando prende il suo posto come sovrano nel Jing lo fa nel modo più pacifico possibile, offrendo asilo ai rifugiati dello Sheng, studiando soluzioni e abolendo precedenti e ingiuste misure vessatorie nei riguardi del popolo, fornisce aiuti ai rifugiati e tutti lo rispettano. É letteralmente IMPECCABILE. Non c'è nessun cattivo, per cui NON PUOI NON tifare PER LUI, un uomo bullizzato e maltrattato che per caso sembra anche un personaggio uscito da un fumetto giapponese(MANHUA).
Cosa rende questa serie così acclamata? La figura di Tantai Jin e gli effetti speciali molto buoni, i migliori finora visti in un drama cinese (se li confrontate con quelli americani sono invece appena discreti).
Le riflessioni sul destino, sulla libertà di scelta, sull’importanza di una rete di supporto, di persone che ci amano e si fidano di noi. Quanto delle nostre azioni dipende da noi e quanto invece è influenzato dal modo in cui gli altri ci trattano? Fino a che punto dobbiamo assumerci la responsabilità delle nostre scelte? Vendetta e giustizia sono la stessa cosa? Cos’è più importante: la fiducia o la percezione della verità? Sorprendentemente, la sua storia è interessante e non superficiale. Purtroppo però gli sceneggiatori hanno avuto qualche difficoltà nella progressione della trama, il che ha portato a momenti soporiferi e a scelte non sempre comprensibili, soluzioni improbabili, logicamente nonsense che lo destinano ad un pubblico adolescenziale.
Ho letto un po' ovunque di un amore fantastico, infinito, incommensurabile, totale tra i protagonisti ma in verità ho visto una relazione tossica che somiglia più ad un'ossessione, con evidenti problemi di comunicazione, in cui l'amore da parte del ML viene dimostrato senza tanta convinzione, almeno nell'arco narrativo di Mingye- vita Bo're, poi sarà Bailu( si danno il turno) a essere ambigua e ambivalente con lui, tanto è vero che mutualmente finiscono per determinare esiti tragici e non fanno mai tesoro della lezione (PARLARE ONESTAMENTE E CONFRONTARSI). I momenti in cui si ritrovano inoltre sono privi di emozioni, tranne nell'arco di Mingye.
Inoltre, lui si innamora di lei per qualcosa di speciale, per le sue caratteristiche, per i suoi punti di forza e le sue debolezze o SOLO PERCHE' ERA L'UNICA CHE SE NE PRENDEVA CURA?!? É amore o mancanza di cure materne? É chiaramente un'ossessione legata al senso di solitudine e vuoto del ML, mentre Bailu non commento, hanno creato un brutto personaggio, molto distratto dalla missione, mai chiaro sui propri sentimenti, a volte ci pensa, sembra esserne innamorata, poi se ne dimentica totalmente per aiutare il sesto principe risultando ambivalente, e determinando la giusta gelosia del ML, poi lo odia, poi comprende il malinteso e continua a dirgli di odiarlo nonostante quello sia esente da colpe anzi .. voleva pure tenerla accanto a sé nonostante il malinteso, si ritrovano, lei non vuole tornare con lui ma poi dal nulla all'episodio 35 cambia idea e ci TORNA.
Uno dei personaggi più brutti ma discretamente interpretati da Bailu.
La pessima scrittura si riversa anche nella mia personale percezione di assenza di continuità nell'evoluzione dei personaggi, mi spiego meglio: se analizzo la figura di Tantai Jin dal 1° episodio con il 25° sento come se fossero personaggi diversi, ok l'evoluzione ma deve rimanere un tratto riconoscibile nel personaggio che ne assicuri la personalità, invece, pur essendo bravo l'attore, è come se non riuscisse a legare queste diverse evoluzioni in modo da renderle solo evoluzioni. E non è stato aiutato per nulla dalla scrittura, o forse dai tagli.
Il casting su Luo Yun Xi e Sun Zhen Hi si è rivelato molto calzante. La capacità del protagonista di trasmettere emozioni intense è notevole. Rende in modo struggente e autentico, spesso anche coinvolgente sebbene a volte carichi troppo certe camminate e smorfie per fare il figo risultando invece ridicolo. Lui è perfetto per i ruoli di uomo sofferente e disprezzato ma non in quelli di amante, non mi sembra mai credibile.
Oltre ai protagonisti, mio malgrado, per correttezza è opportuno citare Chen Du Ling per la sua interpretazione di Ye Bing Chang, la sorella della protagonista. Ho visto più bravura qui che in Fangs of fortune, come del resto l'avevo notata in A Journey to Love, nei panni della Imperatrice. É' un'attrice che rende benissimo nei panni della villain, la sua versatilità la rende spendibile anche nei ruoli di buona e remissiva vittima.
È impossibile non apprezzare anche Pian Ran, interpretata da Sun Zhen Ni. Su quest'ultima invece devo dire che non è tanto la bravura quanto un casting azzeccato (è perfetta nei ruoli di volpe, una bitch seduttiva e predatrice).
Parlando di personaggi, è il momento di evidenziare il più grande difetto di questa serie e del suo sceneggiatore: hanno reso tutti così stupidi e sempliciotti (privi di sfumature), con dialoghi inconsistenti che non importa l'epilogo finale. Non vedevo un futuro, a prescindere dal risultato finale.
Molti eventi non avevano senso ( esempio ne cito solo uno: non ha sentimenti da principio ma può provare rancore che è un sentimento) ma non si possono nemmeno chiamare veri e propri buchi di trama, perché in un certo senso avevano una spiegazione: la mancanza di logica, creatività e intelligenza. All’inizio questa cosa mi divertiva, ma presto è diventata frustrante a livelli mai visti. Non sanno come gestire un conflitto e la sua origine, quindi preferiscono rendere il personaggio idiota solo per alcune scene, per preparare il terreno a decisioni insensate. Il tropo narrativo del problema di comunicazione è l'essenza del LAVORO. Capisco l'escamotage per un conflitto momentaneo ma non c'è davvero altro che si può inventare per movimentare e dare un senso, accendere il ritmo, coinvolgere uno spettatore che abbia più di 15 anni??????????????
E mi dispiace perché leggo che le due sceneggiatrici facevano parte del team che ha sceneggiato Blossom in adversity (fioritura imprevista) che invece è molto buono come scrittura (il problema lì è stata l'interpretazione).
È questo il problema dei drama cinesi, investono in un aspetto trascurando tutto il resto. A volte c'è la storia ma non c'è la recitazione, altre c'è l'effetto speciale ma non c'è la storia o c'è la recitazione ma non c'è la regia. Insomma sono del tutto INCAPACI DI PRODURRE QUALCOSA DI COMPLETO, con gli strumenti che hanno a loro disposizione. Già solo il fatto che doppiano in post produzione per l'assenza di apparecchiature adeguate la dice lunga.
Le scene e gli archi narrativi SONO ripetitivi, si riscrivono gli stessi problemi visti qualche episodio prima, con piccole variazioni (e hanno tagliato 16 episodi ho letto, quindi io mi chiedo se davvero per 56 episodi hanno riproposto la stessa minestra insipida e annacquata). Rifiutarsi di dare ai personaggi uno sviluppo caratteriale adeguato finisce per farli ripetere gli stessi errori più volte. È una serie dominata da un solo protagonista, mentre tutti gli altri sono solo sfondo per la sua storia, pertanto comprendo anche che il finale, del tutto illogico e senza bellezza, mostri un epilogo che non vede riuniti i due innamorati, e considerato che fino alla fine non imparano una beata cippa dagli errori del passato non ne ho sofferto minimamente.
A livello di scrittura ho visto delle scopiazzature evidenti : the eternal love (dinamica cecità e prendersi cura dell'amato malato in una capanno con uno dei due ignaro di chi fosse l'altro, le ambientazioni marine e le tragedie continue tra i due amanti ); il corvo del 1994 (Brandon Lee vedeva attraverso il corvo); il pifferaio magico che libera la città dai topi.
Devo comunque un plauso alla regia e dal montaggio, considerando quanto la trama e le scene siano state spesso tagliate o adattate per i 40 episodi totali, tuttavia non so oggi se gli innumerevoli buchi narrativi risentono di questi tagli o se le sceneggiatrici davvero abbiano scritto improvvisando, è il drama peggiore che io abbia mai visto a livello di scrittura. Nel commento in basso se non l'avete notato elencherò gli innumerevoli aspetti incomprensibili che tolgono un senso e una continuità al lavoro.
Trucchi e Costumi molto buoni ma un po' eccessivi sul protagonista che in certe scene sembrava più in gara in un Drag Race (competizione di drag queen) che un diavolo millenario. Gli oggetti di scena invece molto moderni e poco adeguati per una narrazione millenaria, gli artefatti magici a volte interessanti, altre volte banali e imbarazzanti (la giada "soggiogamondo" sembrava una patacca di ceralacca prodotta dal sedere... ).
Divertente in senso imbarazzante la scelta di cambiare abito ai personaggi quando acquisiscono nuovi poteri (come sailor moon).
La colonna sonora se parliamo di musiche non cantate è stata calzante e interessante ma ha avuto anche alcune cadute di stile, tipo l'utilizzo di musiche pop moderno, che stanno bene nei lavori moderni, che non davano intensità e un'aura storica al lavoro.
CGI: molto buona ripeto per essere un cinese ma anche qui ridondante e barocca, con eccessi di fronzoli e una durata eccessiva di battaglie e combattimenti (anche due episodi di 40 minuti per un totale di 80 minuti), per colpire e meravigliare lo spettatore (che forse non ha mai visto un lavoro di Nolan, Cameron o un film della Marvel per lasciarsi incantare solo da questo). Mi dispiace scriverlo perché ho visto che c'è stato un enorme lavoro dietro e Luo Yun Xi si è davvero impegnato e speso tantissimo, non hanno controfigure quindi ha girato delle scene totalmente sospeso a 30 metri da terra. Come performance è stato molto più straziante e convincente in Ashes of love, dove ha rappresentato un'evoluzione in cattivo molto più credibile e sofferente del simpatico TTJ di TTEOTM.
La mia valutazione è di 6,5 ma do mezzo punto per la qualità visiva ed estetica del lavoro, mai vista finora in un lavoro cinese. Buona grafica, pessima la scrittura!
Vi consiglio di staccare a fine dell'episodio 35, se volete un lieto fine.
IN BASSO COME COMMENTO SPOILER TUTTI GLI ASPETTI INCOMPRENSIBILI DEL LAVORO.