
Amore & Malintesi....
Uno xianxia/wuxia che difetta per alcuni effetti speciali ma nel complesso è unico nel suo genere e davvero magistralmente reso grazie soprattutto alla performance recitativa di Cheg Yi. Finalmente un attore non monoespressivo ma che riesce a rendere espressivamente tutte le emozioni e le disperazioni che vive.Sì perché in questa storia Yu Sifeng, il ML, è davvero un martire d'amore, un giovane uomo puro, coraggioso, spesso disposto al sacrificio per il bene dell'umanità e irrimediabilmente innamorato, anche a proprio discapito. Un uomo che decide di rinunciare a tutto e sacrificare tutto.
Vi consiglio di guardare con attenzione i primi episodi perché alcune frasi spiegheranno e anticiperanno il finale.
La storia è avvincente, con delle soluzioni narrative e dei colpi di scena davvero geniali, e gli sceneggiatori sono stati davvero bravi a lasciare indizi ma mantenere il mistero fino alla fine del lavoro, negli ultimi cinque episodi verrà illustrata la storia alla cui base c'è un grosso malinteso che determina tutta la storia.
Non ci sono solo enormi malintesi tra i personaggi, il ML è un uomo perfetto e incorruttibile ma anche un pessimo comunicatore che decide di farsi carico di tutto senza coinvolgere nessuno e questo determinerà un grosso pasticcio nella parte centrale fino quasi alla fine del drama.Non è un drama perfetto ma rimane un po' sottovalutato rispetto ad altri xianxia che secondo me sono meno all'altezza per trama, interpretazione dei protagonisti e intensità.
Non c'è nulla di geniale o di nuovo davvero nel messaggio del drama, nel senso che l'amore come fattore teraputico, è qualcosa alla base di forse l'80% dei drama sia cinesi che coreani, eppure le modalità con cui hanno deciso di lanciare questo messaggio, mi riferisco all'idea di un personaggio "multidimensionale", complesso e sfaccettato, ai colpi di scena finali, agli ultimi combattimenti ed effetti speciali, hanno avuto un peso talmente rilevante da aver alzato la mia valutazione che inizialmente voleva essere 8 ma alla luce delle emozioni, delle idee genialmente spese, del messaggio e di quanto questo drama mi ha lasciato ho deciso di alzare perché vorrei premiare cast, regia e sceneggiatore per delle scelte inusuali, geniali che hanno reso questo lavoro diverso: più profondo, sentito e sperimentale, mai scontato e con un impatto scenico ed emotivo molto forte.
Quello che non ho gradito sono stati alcuni effetti scenici "economici" da due lire (sangue arancione in certe scene, uccelli peluche, catene di plastica, mani mozzate che erano quelle del manichino da abbigliamento, una scena pietosa...), tuttavia alcuni animali fatti al pc, quali draghi, volpi viola molto meglio rispetto ad eternal love.
I dialoghi spesso mancano di spessore e riflessività, quelli di ashes of love sono stati molto più profondi nonostante il team traduzione sia stato molto sbrigativo, approssimativo e superficiale , qui invece il team traduzione ha fatto un lavorone, la traduzione è puntuale, precisa, corretta, di senso compiuto per il 99,5% del lavoro (BRAVI).
Personaggi femminili fastidiosi, specialmente la sorella della protagonista e la belva spirituale del ML, salvo solo la volpe viola e la protagonista che ha fatto un percorso evolutivo e di crescita notevole nel corso dei 59 episodi.
L'attrice protagonista nonostante non sia generalmente il tipo estetico dei drama è riuscita a dare profondità e spessore al personaggio, sapendo calibrare l'espressività, il tono della voce, le espressioni e ha saputo interpretare il doppio ruolo in maniera esemplare. Nessuna penso sarebbe riuscita a dare quella grinta , quel tono, quella aura alla Dea della Guerra, una donna fortissima ma anche piena di rancore e risentimento per i torti subiti.
Il protagonista maschile è uno dei pesi maggiori della mia alta valutazione, CHENG YI è stato senz'altro il migliore attore per presenza scenica ed espressività, riesce a rendere qualsiasi tipo di emozione sul volto, e la sua voce è profonda ed eccezionale.
Alla coppia principale viene riservato moltissimo tempo nel corso di questo lavoro, contrariamente ad altri xianxia con valutazioni altissime ma che si vivono davvero pochissimo , in questo lavoro ogni episodio riserva più della metà del tempo alla nascita del rapporto tra i protagonisti. I due mi sono sembrati credibili e all'altezza, non mancheranno momenti di tenerezza ma anche di quasi passione sul finale del drama.
Il finale è davvero molto bello , scenografico e spensierato.
Carine anche le altre storie d'amore che vengono rappresentate che portano in scene dinamiche e tipologie di rapporti diversi: amore tossico, puro, romantico, non ricambiato. I personaggi tutti bravi e credibili.
Nel complesso tutti gli attori hanno fatto del loro meglio e a parte qualcuno, o la risata di Wu Tong, sono stati tutti abbastanza credibili e azzeccati nel ruolo che sono stati chiamati a interpretare.
Colonna sonora gradevole ma non indimenticabile (e qui davvero è stato un peccato).
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Da principio fu il Caffé
Coffee Prince è un lavoro che va visto perché è considerato, a buon motivo, l'apripista dei drama moderni. Nonostante uno stile asciutto e senza fronzoli, che risente dell'anno in cui è stato prodotto (2007), è senz'altro una pietra miliare dei drama. Il suo impatto fu talmente grande che venne aperta una caffetteria "Coffee Prince" a Seoul, che ha chiuso definitivamente 4 anni fa.E' uno dei primi lavori di Goon Yo, da qui è possibile apprezzarne la crescita artistica, ed è un lavoro in cui i nostalgici potranno ritrovarsi perché viene presentata una Corea prima del boom economico e la rapidissima ascesa che l'ha totalmente stravolta nei paesaggi e nelle dinamiche relazionali, ma anche nel modo di apparire del suo popolo.
In questo lavoro è possibile apprezzare due bravi attori che non ci sono più: uno ucciso dal successo e da una società inflessibile che non ammette errori, e mi riferisco a Lee Sun Kyun, che in questo lavoro interpreta il cugino del ML, e a Lee Eon, morto tragicamente in un incidente stradale qualche anno dopo al ritorno da una premiere (che qui interpreta uno dei "principi" innamorato di Angel).
E' anche una delle prime apparizioni dell'oggi famosissimo Kim Jae Wook, conosciuto per la sua partecipazione a lavori di successo come Death's Game, Her Private Life, Crazy love... .
Ho apprezzato tantissimo l'aria vintage di questo lavoro, vederlo oggi mi consente di tornare indietro e notare come nel 2007 la corea sembrava davvero distante anni luce dalla modernità, tagliata fuori; sembra quasi una serie anni '80/90. I primi modelli di cellulare, attori con coloriti naturali (non sbiancati come oggi), pelli oleose, anche impure, assenza di ritocchi; nessuno è davvero bellissimo e chi è bello lo è al naturale.
Le musiche sono discrete (nel senso che non sono pervasive e ad altissimo volume come nei drama moderni), qualcuna riprende moltissimo, al limite del plagio, due brani americani che ho sentito in un film di cui ora non ricordo il titolo.
Le performance interpretative sono buone, acerbe per qualcuno, ma nel complesso tutti risultano credibili e calati nella parte (discorso a parte per Chae Jung Ahn , anello debole di un cast solido).
Quindi, dopo tutto 'sto encomio, perché non do il mio massimo?
Perché personalmente ho trovato il lavoro di una noia mortale: nasce da una idea molto promettente anche se per quanto riguarda l' Asia è un tropo vecchio come il mondo il gender bending (parliamo di una leggenda cinese che esiste da molto prima di Cristo), che illustra uno "slice of life" di tutti i personaggi coinvolti.
Ebbene, sicuramente il motivo è l'assenza di un'evoluzione psicologica di molti personaggi e l'assenza di scene coinvolgenti o interessanti, viene davvero illustrata la vita nei suoi aspetti essenziali ed elementari, quindi 17 episodi per vedere persone al supermercato o interazioni inutili, che nulla aggiungono al lavoro, mi ha davvero rallentato.
Questo è un lavoro che poteva senz'altro accelerare il ritmo con 12 episodi , dal 4° all'11° vengono proposte solo dinamiche relazionali conflittuali.
I due protagonisti cercano il proprio posto nel mondo, sono molto simili benché molti non lo abbiano notato, nel senso che in un certo qual senso son rimasti bloccati ad un evento traumatico del passato: la protagonista è diventata involontariamente il capo famiglia e nell'assumere un ruolo di riferimento maschile ne ha assunto anche postura, movimenti, aspetto (complimenti alla bravura dell'attrice perché è una delle più calzanti nel ruolo maschile). Il protagonista cerca invece un posto dove stare a proprio agio, non percepisce quella come la sua famiglia, tenta di inserirsi nella relazione del cugino perché si sente tagliato fuori, scappa lontano per non affrontare un paese che gli sembra troppo piccolo e asfittico per lui ma lo sono piuttosto le dinamiche abitative famigliari, gioca ancora con i "lego". Vengono così mostrati un uomo prossimo ai 30 che non sa comunicare apertamente bisogni e desideri e una protagonista che vive senza fermarsi a mai, destreggiandosi tra una decina di lavori alienanti e mal pagati, che non riflette bensì agisce senza mai chiedersi il perché delle cose o la conseguenza delle proprie azioni, pessima in quanto a senso di responsabilità benché economicamente autonoma.
I due protagonisti, così come le altre coppie, mostreranno dinamiche relazionali conflittuali e disfunzionali: aggressivi verbalmente, il protagonista con la FL anche un po' fisicamente, la sorella della protagonista con il ragazzo che le veniva dietro aggressiva, svalutante e manipolativa. Manipolativa e narcisista anche l'artista (mediocre tra l'altro professionalmente) che non si contentava dell'affetto sincero dell'uomo che diceva di amare ma, a seguito dell'indifferenza genitoriale, con un continuo bisogno di approvazione che sfocia in comportamenti seduttivi con chiunque indossasse dei pantaloni, nel tentativo di mantenere legati a sé il gallerista e il ML , che compirà uno sforzo notevole per liberarsene.
Di buono c'è che verrà castrata ed entrambi i suoi ammiratori le volteranno le spalle per la protagonista, non bella ma autentica e senza sovrastrutture.
In generale, un aspetto che mi ha contrariato è stata la rappresentazione di come gli uomini potevano essere ridotti a "pozzanghere di miseria umana", privati di dignità e contegno. TUTTI loro erano privi di consapevolezza e imbalsamati di fronte alle donne che li avevano avvolti intorno alle loro dita. Nessuno di loro ha una relazione di reciproca comprensione con la donna che amava.
PER CONCLUDERE...
La storia ha un lieto fine ma per alcuni finali, non mi riferisco alla coppia principale, mi ha amareggiata perché speravo in alcune crescite in autonomia, separati da partner così vessanti e manipolativi anche se questo è ahimè rappresentativo della realtà.
Per un drama che viene lodato come introspettivo, fresco, romantico e sfacciato, è risultato, personalmente, deludentemente stantio, trascinato ed eccessivamente lento.
Interessante che si sia trattato il tema dell'omosessualità in modo così rinfrescante e leggero, nel 2007, quando la corea è ancora chiusa sull'argomento. La lotta interiore di Choi Han Gyul era credibile e gestita con molto tatto. Anche l'intimità libera e rilassata, mai volgare tra le coppie é encomiabile. Tuttavia, non è stato raccontato molto, la recitazione è stata altalenante, migliore nella parte centrale, come per tutti gli show su donne che si travestono da uomini, bisogna sospendere un elemento di incredulità e semplicemente seguire il lavoro nel credere che la FL/ML L potrebbe effettivamente passare per un uomo di 24 anni (sembrava più un ragazzino prepubere nei primi anni di liceo).
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Romanticismo forzato con problemi di esecuzione
Non riesco veramente a capire come alcuni lavori prendono delle valutazioni così alte del momento che è un lavoro davvero ridicolo, stentato sia nella storyline che nelle interpretazioni, la passione tanto decantata non è pervenuta.Ho letto recensioni di baci infuocati e di molti momenti di intimità, ma non è così o meglio vengono studiati dei dialoghi o degli avvicinamenti per fare sembrare, ma poi è tutto fumo e niente arrosto (le classiche scene di lei con problemi di equilibrio e lui la prende o sguardi di lei che prova a fare la femme fatale ma senza riuscirci ovviamente e lui la guarda tra il perplesso e l'indifferente). Dialoghi da asilo mariuccia.
La protagonista non ha una NESSUNA evoluzione, rimane fastidiosa nel suo corteggiamento capriccioso e insistente in perfetto stile stalker, (in praticagli si gettava addosso ed era OSSESSIONATA da lui. ) Lui dopo due episodi cede senza grandi motivazioni, da principio sembrava infastidito, in seguito dopo un’oretta di show sembra ammorbidirsi ma non si capisce perché, dal momento che qualsiasi persona sana di mente vessata in continuazione da attenzioni sgradite, penso che non avrebbe, non dico provato a avvicinarsi ma anche semplicemente a tollerarla.
La storia di sfondo è noiosa nel senso che si parla sempre di un principe ereditario che cerca di equilibrare le fazioni a corte, servendosi di questo comandante che é il protagonista maschile.
Musica mediocre, attori bravini, corteggiamento tra di loro finto, innaturale e poco credibile.
Non mi hanno emozionato in nessun momento, appunto perché non ho reputato la storia credibile e loro non mi sono piaciuti.
Scenografia sufficiente , combattimenti gradevoli ma anche quelli con qualche problema in quanto i movimenti erano robotici e i voli verso l’alto per nulla fluidi, ma a scatti.
Costumi e ambientazioni gradevoli, la dinastia sembrerebbe quella dei Ming per le gonne plissettate maschili.
Parrucche molto scadenti, i capelli del protagonista erano ispidi e sfilacciati nelle punte quando aveva il capello sciolto. Meglio quella della protagonista.
Questa era chiaramente una storia in cerca di una sceneggiatura, di un regista e di un montatore.
La prima metà è meglio della seconda, tuttavia entrambe le parti avevano evidenti problemi di ritmo causati da dialoghi ed eventi inspiegabili o non mostrati, il risultato è una mancanza di coerenza nella narrazione.
Le scelte di montaggio di questo dramma hanno innegabilmente penalizzato un lavoro già mediocre.
Finale: questo drama si è concluso nel modo in cui ogni dramma CINESE finisce per fare, creare confusione all'ultimo minuto per chiudere affrettatamente, dopo aver trascinato tutto e inserito ogni tipo di ostacolo.
Fortunatamente avevo già visto love and redemption prima di questo lavoro, viceversa lo avrei snobbato per la presenza della protagonista che in questo dramma ha una recitazione non proprio brillante mentre nell'altro drama é stata meglio diretta e la parte era più congeniale per lei.
Dare più di 6 è comprensibile se hai 13 anni .
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Il riscatto sociale di tre donne nella dinastia SONG
Valore storico: 9,5Sceneggiatura: 9
Scenografia: 9
Dream of Splendor è un lavoro purtroppo sottovalutato ma a differenza di molti ha un indiscusso valore storico con solide prestazioni interpretative /attoriali rispetto a lavori più blasonati con cast di idol, cantanti, modelli solo belli (e basta). È una storia affascinante riservata ad un pubblico adulto che mostra il percorso evolutivo /di riscatto di tre donne sfortunate che provano a lottare contro il proprio destino. Ricorda un po' la fioritura imprevista ma le recitazioni sono più solide , soprattutto da parte dei protagonisti principali, le difficoltà di queste donne inoltre sono molto più marcate. Le umiliazioni che subiscono a volte sono un po' too much (sconsiglio la visione a un pubblico sensibile).
Questa storia racconta della difficile condizione delle donne cadute "jian ji " durante la dinastia Song.
Le jian ji sono schiave o ex schiave (prostitute, attori, artisti, musicisti), persone che esistono al di fuori delle quattro classi sociali di studiosi, contadini, operai e mercanti. Questo status viene trasmesso di generazione in generazione e non può essere facilmente cambiato, possono essere liberati con un editto o riscattate col matrimonio dopo i 35 anni. Le donne non sono considerate adatte al matrimonio con la nobiltà se non come concubine.
Zhao Pan'er e Song Yinzhang vengono istruite fin da bambine nelle arti e nello spettacolo per diventare potenzialmente intrattenitrici della corte. Sono spesso disprezzate negli ambienti bene e gli viene inibita ogni altra carriera o la possibilità di sposare legittimamente persone degne.
Questo causa non poche insicurezze in Pan'er , la figlia di un ispettore comandante militare caduto in disgrazia e venduta come cortigiana ma riscattata dopo 9 anni di esercizio, e Yinzhang, una promettente e validissima suonatrice di Pipa, con un forte desiderio di riscattarsi dallo status di jian ji. . La grazia, la bellezza e l'educazione delle leggendarie cortigiane sono spesso celebrate nella letteratura vernacolare cinese.
A questi due personaggi si unisce una terza, Sanniang, loro amica, macellaia, poi ristoratrice rifiutata dal figlio e dal marito che si unisce alle altre due alla ricerca del proprio posto nel mondo.
Tre donne diverse con temperamenti e caratteri diversi unite da una forte amicizia non sempre genuina e disinteressata ( attenzionate la suonatrice di pipa).
Pan'er è un' artista, intenditrice di tè, collezionista di dipinti famosi. Nonostante la sua indole apparentemente serafica ha molte insicurezze e traumi da elaborare , tuttavia lotta per diventare una donna d'affari indipendente e capace. Non si lascerà intimidire, è vendicativa e non esita a cercare un risarcimento per le ingiustizie. Pan'er è iperprotettiva nei confronti dell'immatura e capricciosa Yinzhang, invidiosa dell'amica nei confronti della quali mostrerà sentimenti ambivalenti per buona parte del drama.
Dopo aver subito pesanti battute d'arresto importanti, Zhao Pan'er, Sun Sanniang e Song Yinzhang ricominciano da capo nella capitale orientale. Sono legate dalle difficoltà che sopportano a causa del loro basso status sociale. Questo drama oltre ad avere attendibilità storica che illustra un po' il funzionamento sociale dell'epoca è anche un drama realistico nella caratterizzazione dei personaggi: non ci sono eroi, non ci sono personaggi completamente buoni o completamente cattivi, anzi, ognuno di loro ha luci ed ombre , personaggi molto umani che a volte commettono bassezze o stupidaggini, alcuni profondamente ingrati (ripeto attenzionate la suonatrice di pipa e la protagonista nel suo rapporto, sul finale con l'uomo di cui si innamora).
Non vanno sempre d'accordo e quando litigano, possono essere cattive l'una con l'altra in perfetto stile femminile.
Sono personaggi realistici con molti difetti che commettono errori di conseguenza.
All'interno del cast troviamo anche il man lead, impersonato da un maturo Chen Xiao, un comandante dell'ufficio di sicurezza con un passato oscuro e vincoli di riconoscenza nei confronti di persone immeritevoli, sfruttato come una pedina e manipolato da più parti, un uomo forte e ruvido ma tenero nel suo modo di mostrare affetto e protezione, realistico nel suo modo pacato ma presente di mostrare interesse e amore a una delle protagoniste. Sicuramente non è il bellone da drama che gli ultimi anni ci hanno abituato a vedere ma ben venga se l'attore è capace e valido, e questo è il caso !
La trama principale fa spazio alla storia delle donne raccontata in modo appropriato, al loro legame che matura e al fatto che si salvino a vicenda per essere padrone del loro destino.
Sul finale, dopo tentativi un po' stentati e claudicanti di fare fortuna verrà mostrato il loro senso degli affari, l'abilità artistica e la capacità di innovare. L'avvincente performance artistica del tè di Pan'er è eclissata dalla stravagante e assolutamente geniale performance della cena in cui famosi dipinti hanno preso vita in modo vivido. Adoro il modo spettacolare in cui coinvolge la maggior parte del cast di supporto. Sia l'impertinente He Si che Chi Pan mi hanno fatto ridere e le donne erano meravigliose. Ho visto un'analogia tra il drama e il modo in cui questa produzione dà vita alle famose opere d'arte e la letteratura storica che ha ispirato questa storia.GENIALE !
Il percorso di riscatto sarà totale per tutti i personaggi e il finale positivo e lieto, alcuni episodi hanno mostrato le varie cerimonie del té e spettacoli artistici di grandissimo spessore, è come tornare indietro storicamente e poter apprezzare quello che la Cina è stata da un punto di vita artistico e culturale.
Questo aspetto rappresenta il peso più alto della mia valutazione.
Le prestazioni recitative sono tutte una spanna sopra la media dei drama cinesi, a cominciare da una grandissima Liu Yifei, sicura e matura di fronte la macchina da presa e capace di dare ogni sfumatura emotiva al personaggio che interpreta col volto.
Un po' meno splendido Chen Xiao, che comunque porta sulla scena un personaggio credibile.
Eccezionali il ministro Xiao, talmente bravo da farmi dubitare della sua doppiezza più volte, capirete le sue reali intenzioni sul finire del lavoro, sempre sul pezzo anche l'attore Xu Hai Qiao che fa quasi sempre parti da cattivo ma riesce a dare complessità e intensità ad ogni personaggio che interpreta.
Il drama è un lavoro maturo destinato agli adulti perché oltre a mostrare dettagliatamente e brutalmente la complessa e difficile condizione femminile dell'epoca, proporre i soliti topic come la dissonanza tra gli imperativi morali e la necessaria pietà filiale, propone spesso altri temi quali la vendita della propria dignità, anche da parte degli uomini , per riscatto o sopravvivenza ( il riscatto è reale o vale il costo dell'umiliazione) con delle scene di forte impatto scenico che mostrano palesemente questo messaggio, gli attori sono stati magistrali nel proporre questo messaggio, alcuni con un' aura magnifica.
I combattimenti come sempre sono stati all'altezza anche se rappresentano la parte dolente di questo lavoro in quanto spezzano il realismo che è la parte forte dell'opera.
Bella la storia d'amore , anzi le storie d'amore che vengono proposte , la principale che è quella maggiormente vissuta e proposta è una storia reale : con i suoi alti e bassi, rappresentata teneramente. C'è un accenno di passione e poi sarà una storia di supporto, ascolto e profondo confronto personale, di cui beneficeranno i protagonisti. Tuttavia, a differenza di quanto scrivono e di quanto ho letto, non sempre mi hanno emozionato o trasmesso. Sono belli da vedere ma non mi hanno coinvolto, non so cosa è mancato, in alcuni momenti le espressioni tenerissime di lui che tutto soddisfatto andava via dopo un bacio, o timidamente abbassava il capo sorridendo mi hanno "vinta", in altri una totale indifferenza, se non il piacere di ascoltarli per riflettere su quello che sostenevano, mi ha invasa. Quindi questo aspetto è un NI.
Altre coppie improbabili si formeranno nel set, una è stata davvero geniale e molto plausibile. Peccato che le coppie secondarie abbiano zero o quasi contatti fisici , in generale, in quasi ogni drama.
Sceneggiatura molto buona, regia meravigliosa: splendide e intime angolazioni della telecamera esaltano e valorizzano ogni momento, sin da principio, dall'esordio capirete di trovarvi di fronte a qualcosa di diverso, niente è improvvisato, tutto viene studiato e i punti di ripresa mostrano azioni significative o punti di vista.
La cura a livello di regia si nota dall'utilizzo della camera a mano (standycam) che esalta il punto di vista dei personaggi facendoci entrare in una visione più intima e personale. Già dalla prima scena d'esordio la standy cam percorre il corridoio (piano sequenza) contrapposto alla ripresa parallela/ perpendicolare e parallela dell'uscita successiva di lui che dà dinamismo.
QUELLO CHE NON MI HA CONVINTO: Non ho dato 10 perché le musiche sono buone ma potevano essere meglio curate, non coinvolgono, non accompagnano , non scuotono.
La loro storia d'amore mi piace ma è incompleta e certe soluzioni sono molto abbozzate e incomprensibili, non tanto nel loro accadere ma nell'improvviso superamento dall'oggi al domani. Come se mancassero pezzi, sicuramente scene tagliate prima dell'episodio 30. La storia d'amore viene messa alla prova ma secondo me non era necessario, mi sembra che sia stato inserito questo escamotage per "allungare un brodo" già abbastanza diluito.
L'attrice che interpreta Yinzhang è il personaggio che mostra la maggiore crescita ma la rappresentazione manca di complessità ed empatia. La sua crescita è repentina, brusca, senza riflessioni che medino un cambio totale di carattere. È l'anello debole di un cast solido.
E' una storia di riscatto e indipendenza eppure spesso si affidano all'uomo di turno per prestiti o protezione. Questa parte poteva essere scritta meglio, comprendo il realismo ma ha stonato davvero la fiera intraprendenza di zhao pan'er con le parti in cui mette in mezzo il suo fidanzamento per ricevere dei benefits o la richiesta sfacciata di denaro ad un uomo che deve vendere due tenute per aiutarla, una pretesa che non ho gradito.Tanto più che poi ,per questo colpo di testa, arrivano a perdere tutto e a ritrovarsi nuovamente in condizione di precaria indigenza. Sono tre donne emancipate che però non sono riuscite a trovare una casa in autonomia e vivono alle spalle dell'attendente del MAN LEAD (nella sua casa).
il ritrovo dei due protagonisti , separati per molti episodi, meritava più intensità, invece inizia con ottime premesse e poi si smorza sul finale.
Finale non troppo convinto , gli ultimi episodi perdono di intensità e quella connotazione di realismo, la sensazione è di qualcosa di affrettato e improvvisato.
Per concludere è un lavoro solido, ben confezionato con picchi artistici rari nei lavori cinesi. Apprezzabile e assolutamente consigliata la visione.
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UNA VOCE FUORI DAL CORO ... TI SPIEGHERO' MOLTE COSE CHE TI SONO SFUGGITE
Iniziamo col dire che son stata molto combattuta se scrivere una recensione su questo lavoro di qualche anno fa su cui molti hanno già speso tante parole e considerazioni. Normalmente tendo a recensire lavori che non hanno nessuna o poche recensioni in italiano per orientarvi nella visione e aiutarvi a scegliere, perché penso sia questo lo scopo di my drama list.Vi anticipo che il drama è un drama di riscatto e rivalsa sociale, non è basato su una storia d'amore, questa è semmai di contorno, è perfettamente calato nella società moderna...una società economica che va a duecento chilometri all' ora, che non aspetta nessuno, che divora chi non ha la forza di stare al passo.
Questa serie merita di essere vista perché ci racconta tutto questo, non ci nasconde gli aspetti più crudi e più violenti del nostro sistema economico e ci ricorda che nonostante tutto, nonostante tutti esiste un bene che è il capitale più prezioso che nessuna quantità di denaro potrà mai superare: la nostra umanità.
Premesso questo, mi sono convinta perché vorrei condividervi il mio personale punto di vista e aiutarvi ad apprezzarlo per la straordinaria sceneggiatura, recitazione e storia fuori dal comune rispetto ai comuni romance.
Qui ruota tutto attorno alla realizzazione personale, professionale e alla forza di seguire i propri sogni, sempre e comunque, a dispetto dei sacrifici e vengono poste due strade impersonate dalle due protagoniste: la prima compie una scelta egoistica per realizzare se stessa mollando tutto e tutti e appoggiandosi ad aiuti esterni, la seconda ritarda di molti decenni il successo per restare vicino agli affetti privandosi di un lavoro degno, di un'istruzione e di una parte di famiglia , vivendo per i principi che per il successo.
Due scelte estreme che questo lavoro accosterà, scontrerà, mettere in competizione e poi le avvicinerà permettendogli di confrontarsi e perdonarsi, risolvendo entrambe le situazioni di vita e riunendo la famiglia.
Questo è il nucleo centrale, realizzato con solide recitazioni, scelte molto credibili, sempre giustificate, vissute, emotivamente cariche; vi verranno quindi accostate altre figure, che graviteranno attorno alla figura della protagonista femminile.Un protagonista maschile fa la sua comparsa quasi subito. E' riuscito a realizzarsi nel modo migliore ed è la figura più di successo nel drama ma che ha sperimentato di contro la perdita degli affetti, della famiglia e non è ugualmente performante in abilità sociali e umane.
Fortunatamente nel corso della sua vita ha incontrato la nonna della protagonista che è riuscita a colmare un po' il vuoto affettivo e aiutare concretamente questo personaggio nei confronti della quale lui avrà un vincolo di gratitudine e senso di colpa importante per aver danneggiato indirettamente la nipote di lei.
In tutto questo grumo di sentimenti ed emozioni contrastanti decide di mettersi a disposizione per aiutarla nell'età adulta, anche con mezzi eticamente non sempre adeguati. E' un vecchio topic questo: meglio la verità o le bugie a fin di bene se possono risparmiare un dolore. E di dolore la protagonista ne ha vissuto davvero troppo in considerazione della sua giovane età, pertanto questa volta nonna e alleato decidono di agire in modo non trasparente e decidono di assoldare una identità terza, che avevano scomodato prendendola da un giornale quando 15 anni prima decisero di trovare un amico di penna alla protagonista che si trovava ad affrontare prima il divorzio dei genitori, il trasferimento della madre e della sorella in un paese straniero e la morte del padre poi.
Il ragazzo che da bambino aveva vinto le olimpiadi di matematica e che sembrava avere una solida famiglia affettuosa alle spalle (con profonda invidia del protagonista maschile) è adesso un giovane programmatore geniale affiancato da due ingegneri privi di mezzi. Sono dei classici "nerd" privi di qualsivoglia passione se non quella per l'intelligenza artificiale e gli algoritmi di riconoscimento facciale, decisi a sfondare e prendersi la loro parte di successo.
Il secondo protagonista maschile decide di aiutare il duo ad evitare un confronto umiliante alla protagonista con la sorella, inizialmente sembra che lui agisca per interesse nell'ottenere qualche vantaggio dall'imprenditore che gli chiede aiuto, ma sembra anche essere meno confuso sul suo futuro quando vede la protagonista e, confrontandosi con lei, comprende di poter trovare una compagna nel suo viaggio insidioso verso il successo.
I due personaggi si completano , dove lui è geniale ma privo di abilità sociali, calmo e pacato lei è estroversa, spigliata, brillante, positiva e volitiva e lui sa gestire e contenere così bene le sue crisi, ponendosi in modo paziente e molto disponibile accanto a lei. Se ne innamora perdutamente e inizia a vivere scrupoli terribili per la menzogna che sta portando avanti,
D'altro canto la protagonista sente la differenza tra l'amico di penna e l'uomo che ha ritrovato dopo tanti anni , questa differenza la inquieta ma la attrae .
La storia prosegue intrecciando le sfide professionali dei due giovani con la gestione dei sentimenti e della menzogna, gli imprevisti e la vittoria, il successo che comporta una disfatta per tutto il gruppo di giovani imprenditori che si trovano a doversi separare per proseguire professionalmente , inevitabilmente e il loro ritrovarsi dopo diversi anni.... .
Per me si tratta di una serie di quelle che stanno un gradino sopra, realizzata magistralmente, molto curata e ben confezionata. Non a caso porta la firma dello Studio Dragon, gli stessi di Crash Landing On You, la Regina delle Lacrime, Navillera (solo per citarne alcuni), a garanzia di qualità.
L'aver voluto dedicare 16 ore alla realtà delle start up! di cui si sa davvero poco se non si è dell'ambiente, è pure notevole, intrecciando sapientemente il mondo dell'imprenditoria con le vicissitudini personali di tutti i protagonisti che ne motiveranno le scelte e le azioni.
"Ci sono poi degli elementi molto importanti che riguardano l' amicizia, che qui viene disegnata come amicizia vera, spassionata, reale e sincera. Un' amicizia che fa bene . E anche gli affetti familiari che in alcuni casi possono essere messi a dura prova , sembrare spezzarsi, ma che alla fine si ricompongono perché la famiglia è la famiglia e l' affetto non può certo essere sopraffatto dal denaro e dal successo.
Si tocca poi con gran delicatezza anche il tema degli orfani che in Corea sono mandati via dagli orfanotrofi a 19 anni, dovendo inserirsi nella società contando solo sulle proprie forze o sull'aiuto di persone estremamente altruiste come la nonna, che aiuta in maniera spassionata il bel coprotagonista.
Insomma, è una serie fatta davvero bene in ogni aspetto e per ottenere questo è necessario che il cast e le storie secondarie siano bravi e ben curati. Ed è esattamente quello che avviene, con le storie di contorno che sono tutte sviluppate in maniera molto bella e approfondita, con uno spessore non certo minore rispetto alla storia principale . Non è un caso che le scene che ho trovato più profonde, toccanti e commoventi siano quelle fra la nonna e l' orfano, interpretato da un Kim Seon-ho in questa serie titanico: bello, bravo e capace di rendere il suo personaggio il più interessante in assoluto", sebbene arroganza e presunzione, anche se legittimate dal successo raggiunto nonostante le difficoltà me lo rendano indigesto.Egli inoltre inizialmente rifiuta di provare sentimenti per la protagonista, come se se ne vergognasse , poi in modo molto capriccioso, tipico di persone molto infantili pretende di rovinare tutto quello che la giovane coppia ha conquistato perché si sente escluso dalla loro felicità. Questo l' ho trovato molto fastidioso e deprecabile.
Non apprezzabile anche il finale, che personalmente ha penalizzato la valutazione complessiva del dramma, perché dall'episodio 11 la serie si concentra moltissimo sulla riuscita professionale e il modello imprenditoriale, risultando interessante a studenti e utilizzabile dai docenti per mostrare il modello delle start up! ai ragazzi a scuola.
Dall'episodio 12 i sentimenti passano in secondo piano e si vedrà poco a livello sentimentale, questo aspetto viene molto trascurato e il finale ne risente, lasciando indietro tutto il resto. Per questo, per assenza di omogeneità tra la parte romantica e quella professionale non mi sento di dare un 10 pieno.
Anche per le evoluzioni dei personaggi , la protagonista sul finale non mi piace come si relaziona col protagonista maschile, emerge un certo utilitarismo e un'assenza di comunicazione tra i due che non ho gradito e mi ha molto deluso.
E' una serie molto valida se si vuole conoscenza il mondo della imprenditoria anche a livello di step e termini tecnici, il tutto è illustrato molto bene.
Le evoluzioni dei personaggi sono molto interessanti, tutti intraprendono percorsi di crescita e supereranno le difficoltà e i loro fantasmi. Sia i primi che i secondi protagonisti che i personaggi secondari.
Scenografia e OST sono meravigliose, tra le mie preferite , senza dubbio la mia preferita se parliamo di serie coreane. Fotografia molto valida.
Ripeto il tutto è molto curato e NULLA MAI IMPROVVISATO.
Consiglio se possibile di seguire in coreano perché nel doppiaggio si perdono le sfumature emotive (doppiaggio italiano tra l'altro non disponibile) ma io l'ho vista sia in spagnolo che in cinese per ripassare un po' le lingue.
SE NON HAI VISTO LA SERIE E NON VUOI SAPERE COME FINISCE NONOSTANTE AVRAI CAPITO UN PO' OVUNQUE DALLE CRITICHE SPARSE SU WEB QUALE SIA L'EPILOGO TI CONSIGLIO DI INTERROMPERE QUI LA LETTURA E LASCIARE UN LIKE SE LA MIA RECENSIONE TI HA AIUTATO A DECIDERE SE SEGUIRE O NON SEGUIRE IL DRAMA.
IO PROSEGUIRÓ SPIEGANDO PERCHE' LA SCELTA FINALE ERA L'UNICA LOGICAMENTE PLAUSIBILE, FONDATA E ASSOLUTAMENTE GIUSTIFICATA .
Ji Pyeong è un ragazzo orfano che non cerca l'amore ma la famiglia. Da qui la scelta da parte degli autori di caratterizzare il suo percorso con un affetto filiale tramite la figura positiva e benevolente della nonna, che lo accoglie e si prende cura di lui chiamandolo "bravo ragazzo", per evitare che si perdesse , dandogli amore, attenzioni e consolazioni, e il calore della propria famiglia. Io sono convinta che lui non fosse poi così innamorato di Sal- Dal mi, a parte piccoli aiuti non fa davvero tantissimo per la protagonista, e quando Nam do san esce di scena in quei tre anni a parte andare a casa per le feste o aiutarla con ammiratori scomodi non fa . Potrebbe essere paura del rifiuto ma quando l'amore è forte certe paure si superano perché la posta in gioco è troppo alta. E lo dice pure in un episodio finale "Io ti ho scritto delle lettere ma non ti ho mai cercata, lui ne ha letta una ed è corso da te...", questo fa capire che anche lui realizza che ci teneva ma non fino a quel punto da .... . Lui non era realmente innamorato di lei , era spaventato di essere "tagliato fuori" dall'ingresso del competitor, inizia a sviluppare sentimenti e a parlare di interesse solo quando l'antagonista conquista un cuore nella famiglia di lei, porta la famiglia in gita, e si occupa anche della nonna. E' paura di rimanere solo, non è amore, altrimenti avrebbe agito prima e meglio e avrebbe provato a far fruttare quei tre anni.
La figura di Nam Do-San, un personaggio che pochi hanno realmente compreso, è un ragazzo con un disturbo dello spettro, forse un aspeger, tanti segnali ci lanciano gli autori che mi fanno pensare questo (interessi ripetitivi, difficoltà a comprendere i messaggi sociali, pessimo negli sport, nei rapporti con gli altri) e con una famiglia che NON lo incoraggia, riconosce, valorizza, supporta e con profonde ferite d'autostima.
Davvero pensate che Ji Pyeong sia il più sfortunato? Indubbiamente crescere soli e senza appoggi è qualcosa di traumatico e problematizzante ma quel calore e sostegno che riceve dalla nonna ,Nam do San non lo riceverà mai da nessuno eppure il suo amore per la protagonista è fiero, dignitoso, caparbio e coraggioso. Timido e senza mezzi arriva a scontrarsi contro il mondo per lei, la "sostiene in tutto". Qualsiasi cosa di cui lei abbia bisogno lui la farà per lei , dall'app per la nonna all'aggiornamento dopo essere stato mollato in un pessimo modo brutale, in aereo mentre lascia tutto. Non c'è rancore per il modo vergognoso in cui è stato abbandonato, perché il suo amore è puro. Nuovamente una nuova ferita al suo rientro, salva la protagonista e lei disorientata e spaventata si nega al telefono facendogli credere di avere una relazione con l'antagonista e poi lo ricercherà per UTILE, e lui nonostante titubanze iniziali torna da lei, per lei perché è con lei che vuole cambiare il mondo, perché lui vuole essere "quello delle lettere".
Perdonatemi se mi sono dilungata ma vorrei dare una spiegazione esaustiva ed esauriente a tutti coloro che senza fondamenti spingono per la scelta dell'altro solo per questioni estetiche o perché "aveva scritto le lettere". Una serie che parla di imprenditoria, di realizzazione personale non poteva non premiare gli sforzi anche in amore, la scelta di un personaggio solo per priorità di comparsa sarebbe stata infondata.
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UNA TRAMA SCI-FI PER UN ROMANCE DRAMA
Personalmente è un drama diverso, la trama è molto avvincente e interessante, un po' sci-fi perchè si parla di dimensioni parallele, e ogni puntata regala un colpo di scena. Per nulla prevedibile anche se va seguita senza distrarsi per non perdere neanche un pezzo necessario alla comprensione.Per la prima volta mi ha intrigato il villain, uomo bellissimo, maturo, virile, con la voce più bella che io abbia mai sentito. Attore molto bravo e molto credibile.
Era il primo lavoro del famoso Lee Min-ho che seguivo e anche lui devo dire che mi ha conquistato, nessun attore avrebbe potuto calarsi nel ruolo meglio di lui perché ha un'eleganza e una nobiltà naturale, nel portamento e nelle movenze. Carisma fortissimo.
La protagonista femminile, che è l'attrice di Goblin, per capirci, mi è piaciuta molto, non amo le donne passive e bisognose, e qui ho trovato una donna dal forte carattere , ruvida nei modi (che pazienza ha lui), coraggiosa, intraprendente, senza manierismi e ipocrisie, provocatrice e disinibita.
Notevolissima la perfomance di Woo Doo Hwan, in questa serie molti attori sono chiamati a interpretare un doppio ruolo e lui lo ha fatto egregiamente, è riuscito a interpretare due personalità distinte e completamente differenti, facendo anche un accento e uno slang diverso, oltre a dare prova di doti atletiche e fisiche non comuni (sempre che non ci sia qualche controfigura dietro).
Purtroppo ci sono secondo me dei buchi narrativi nella storia che non svelo perché significherebbe spoilerare ma la regia è stata un po' superficiale in questo, pertanto seguite e se qualcosa nel finale non vi è chiarissimo pazienza, prendetela per quella che è : una serie con delle idee geniali che vengono portate avanti con coraggio ma non sempre con delle scelte logicamente fondate.
Il finale è all'altezza di tutto, uno dei pochi che mi siano piaciuti veramente , sebbene tutti speravamo qualcosa di diverso ma si sposa con la serie.
Fate attenzione quando seguirete la serie al bimbo che gioca davanti ad una libreria...scoprirete il perché.
Purtroppo ho letto molte critiche su questo lavoro da parte dei coreani per il messaggio che viene veicolato contro le donne e per i frequenti messaggi pubblicitari che si trovano nella serie (anche qui ho fatto poco caso perché non conosco i prodotti non vivendo in corea ma sembra ce ne siano davvero tanti). Per questo motivo non è stata una serie molto ben vista e ben accolta in corea. Peccato.
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UNA STORIA DI RISCATTO E DI EMANCIPAZIONE (NON UNA STORIA D'AMORE)
Avrei potuto dare un 9 ma ci sono degli aspetti che hanno penalizzato e non mi hanno proprio convinto.La storia è molto bella, ben scritta, qualcosa di nuovo che illustra la condizione della donna, con un cast , quasi esclusivamente femminile, nell'antica cina imperiale, e i tentativi di sopravvivenza di queste donne che compiono un percorso di profonda evoluzione personale guidati dalla protagonista, un personaggio coraggioso, propositivo, audace, anticonvenzionale e progressista. La storia ruota intorno alle sue azioni e alle conseguenze delle stesse sulla famiglia che si riscatta non solo da una situazione tragica ma riesce a risollevarsi; queste donne tutte diverse e succubi, come delle fenici, risorgono dalle ceneri della distruzioni e vincono la battaglia in primis con loro stesse. Solo per questo aspetto il drama meriterebbe la visione , l'idea è da 10.
Costumi e colonna sonora personalmente non mi hanno stregata, ho visto serie più accurate e precise.
Quello che penalizza la valutazione è senz'altro la scelta dei protagonisti e delle loro prestazioni recitative, la protagonista è poco espressiva e ci voleva più complessità dato che si porta in scena un lavoro molto sfaccettato , pieno di vicissitudini, avventure, personaggi, la sua gestione facciale è quasi sempre la medesima. Stessa cosa devo dire per il ML, perfetto fisicamente sia per il ruolo che per le scene di azione ma emotivamente inaccessibile lungo tutto il percorso delle 40 puntate.
Questo ha tolto molta intensità e intenzione alla storia d'amore che in definitiva non mi sembra credibile, e l'amore dei personaggi secondari mi ha quasi emozionata di più (non sono l'unica che lo scrive). Peccato!
Chi parla di chimica tra i due personaggi forse ha visto un'altra serie o ci ha proiettato dentro il proprio film mentale perché vi assicuro che le interazioni sono fredde, cordiali e distaccate senza commozione o coinvolgimento visibile, c'è palesemente finzione che qualsiasi spettatore può vedere (e l'attore bravo deve ingannare lo spettatore altrimenti non si entra emotivamente nella storia). A me sono sembrati due amici , lui è tra gli uomini più freddi e meno convinti e decisi mai visti in 50 drama finora seguiti.
A livello di recitazioni salvo solo mezza dozzina di personaggi, tra cui la terza signora, la sorella del protagonista, il sesto principe ... . La protagonista assolutamente non all'altezza.
Non dare peso alla storia d'amore, sebbene possa essere una scelta voluta dalla regia risaltare maggiormente le storie e le evoluzioni personali dei personaggi ha tolto molta emozione romantica, sebbene ne resti comunque tanta legata tutta al riscatto e alle vicissitudini di queste donne meravigliose, prima nemiche poi amiche e con senso di famiglia, prima distanti, poi unite... ho pianto sì nel corso della visione, diverse volte ma mai per quello che riguardava la coppia dei protagonisti, le loro interazioni hanno finito per lasciarmi sempre più indifferente, sicché sul finale mi importava davvero poco che finissero insieme. Con altri attori e con un'emotività più variegata questo lavoro avrebbe avuto l'intensità tale da diventare il lavoro migliore di questo 2024.
Lo consiglio? Sì ma non a chi cerca drama per le storie d'amore. Leggi di più
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Stereotipi infernali, baci celestiali e una chimica da BRIVIDI!
👉👉👉👉👉👉👉👉 Il mio voto reale è 7,3 !Se potessi dare un sottotitolo per mostrare con immediatezza il mio punto di vista su questa serie tanto chiacchierata, che a molti non è piaciuta, scriverei : "Quando la coppia ti salva dalla mediocrità della scrittura".
My Demon è un rom com fantasy drama che unisce il classico cliché del “contratto matrimoniale” con elementi soprannaturali, i cui spunti narrativi provengono indubbiamente da Goblin, al posto della spada un tatuaggio che si trasferisce dal Demone all'umano, e da qui un'improbabile alleanza necessaria alla sopravvivenza di entrambi mentre indagano su un omicidio.
La chimica tra i protagonisti si percepisce nell'immediato, grazie anche ad una presenza scenica molto forte, insieme sembrano una “visual couple” da sogno. Per estetica, nel comporre una coppia bella da vedere, penso sia il casting più azzeccato di un K-drama.
E allora pensi "...magari stanno bene insieme ma poi non balleranno"... e invece ballano, eccome se ballano! Metaforicamente e letteralmente, in una fighting scene molto originale ed elegante dove si inizia a percepire una chimica bollente che si concretizzerà qualche episodio dopo, nella scena "hot" della serra, sotto gli spruzzi dell’irrigatore: un mix di passione, vulnerabilità ed estetica che mi ha gradevolmente intrattenuta.
Trama: Do Do-hee (Kim Yoo-jung) è un’ereditiera cinica, diffidente verso il mondo e circondata da nemici interessati solo al suo patrimonio. Jung Gu-won (Song Kang) è un demone affascinante (con la faccia da bimbo) che ha stretto patti con umani per secoli, fino a quando perde improvvisamente i suoi poteri, trasferiti proprio a Do-hee. Per sopravvivere e recuperarli, è costretto a starle vicino, dando inizio a un matrimonio di convenienza che si trasforma in un rapporto molto più profondo.
Punti di forza
La coppia protagonista è la vera calamita della serie: Song Kang e Kim Yoo-jung hanno un’intesa magnetica. I loro dialoghi frizzanti e i momenti romantici (dal tango al bacio sotto la pioggia) tengono viva l’attenzione anche quando la trama scivola nel prevedibile. La loro storia decolla dalla seconda parte, nella prima si assiste ad una gara di sguardi fissi che può annoiare.
Musica, la sigla è molto interessante e orecchiabile, la colonna sonora accompagna il lavoro e ti entra in testa rimanendovi per giorni. Ho apprezzato circa un 3-4 canzoni. Anche la loro "Canzone" è una ballad molto romantica e diffusa in Corea, tanto che è stata ripresa da "Quando la vita ti dà mandarini".
Estetica e regia
La produzione è curata, con scene goth spettacolari: il contrasto tra il lusso del mondo chaebol e le atmosfere gotiche legate al demone crea un’estetica visiva elegante e interessante.
Regia innovativa tenta qualche soluzione un po' più sperimentale come piani inclinati all'inizio per parlare di sovvertimento di valori, slow motion per rallentare il ritmo della narrazione, ross-cutting (montaggio alternato) per collegare il mondo umano e quello sovrannaturale, oppure per intrecciare due linee narrative in climax. Buon uso della CGI (rispetto ai cinesi è una favola).
Interessanti i Freeze-frame e dissolvenze per dare risalto a momenti “iconici” e farli risuonare a livello estetico ed emotivo.
Tono ironico e leggero
Nonostante tocchi elementi fantasy e thriller, la serie mantiene un registro ironico che alleggerisce i momenti più drammatici. Alcune battute scambiate tra i protagonisti rendono il drama comico per l'assurdità di alcuni discorsi.
Interpretazioni
Kim Yoo-jung impersona una protagonista forte, sofisticata ma al tempo stesso fragile, la sua Do Do-hee è moderna, ironica e iconica, riesce a non cadere nello stereotipo della “donna ricca arrogante” (Voto 8,3).
Song Kang interpreta il demone con il suo tipico mix di fascino enigmatico e vulnerabilità, il personaggio cresce da entità cinica e immortale a uomo capace di amare, redimendosi. È forse una delle sue performance più riuscite (voto 7.6).
Limiti:
Scrittura altalenante e poco originale, chiaramente ripresa dal Goblin,(immortale + umana predestinata, convivenza forzata che porta all’amore, destino scritto), ma li reinterpreta in chiave più leggera, glamour e rom-com. Non raggiunge la stessa profondità, e ha una costruzione molto piatta e meno complessa, con meno messaggi e interpretazioni meno solide ( mi riferisco in contronfo a Kim Go-eun), tuttavia la chimica, tra i protagonisti mi è sembrata migliore, tanto da aver dubitato che sia stata solo "interpretazione" e che tra i due stesse davvero nascendo qualcosa.
Villain poco incisivi, gli antagonisti non hanno lo stesso spessore dei protagonisti. Spesso sembrano solo strumenti per far avanzare la storia senza una reale profondità psicologica.
Finale prevedibile, pur emozionante, l’epilogo segue linee molto classiche del k-drama romantico, senza grandi colpi di scena per chi conosce il genere.
Scene a volte un po' noiose e trascinate. Mi ha annoiata in alcune scene e in alcuni episodi interi.
In conclusione: My Demon non è un drama perfetto, soffre di scrittura "debole", irregolare e di alcuni cliché abusati. Ma vince grazie alla coppia protagonista e alla loro alchimia esplosiva, che rende credibili anche le scene più assurde. È un k-drama che si guarda più con il cuore che con la testa, non per la complessità della trama, ma per la capacità di trasmettere romanticismo puro e intrattenimento di qualità. Anche le scene fan service sono piene di sentimento e slancio, risultando interessanti e credibili.
La loro intesa, tra sguardi, risate condivise, momenti di tensione e romanticismo sincero, ha convinto il pubblico che ci sia qualcosa di più di una semplice recitazione, alimentando il sospetto di una love story reale.
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Maratona imperiale confuciana di intrigo NO STOP!
Cinematografia:10/ 10; Sceneggiatura: 7/10;Questa è una di quelle magnifiche produzioni ad alto budget (finalmente) che inizia in modo così plateale che dentro di me ho urlato al "capolavoro" . 68 episodi dopo mi dispiace dire che, nonostante qualche arco narrativo, momenti eccellenti e scene iconiche, questo drama è ben lontano dalle sue straordinarie promesse iniziali.
Sinossi: Wang Xuan o A'wu, il personaggio del titolo, è l'unica figlia del Primo Ministro Wang Lin, cognato dell’Imperatore e a capo del Langya Wang, la cui formidabile influenza politica si è estesa a diverse dinastie a partire dai Jin Orientali. Il loro potere è assicurato da un patto con la famiglia imperiale Ma, in base al quale, finora per dodici generazioni consecutive, l'erede del clan Wang viene scelta come imperatrice. La regola n°1 della dottrina del clan Wang è "la Madre del mondo" , inteso come difenditrice dell'ordine del Mondo, e quindi della famiglia regnante Ma. Wang Xuan, pertanto, reca con sé il potere e l'influenza del clan Wang.
Il dramma semplifica tutto questo, limitandosi a parlare di uomini innamorati della sua incantevole e incomparabile bellezza (neanche più tanto fresca, ahimé). Questa è solo la ciliegina sulla torta e non l'unico aspetto del suo fascino per uomini ambiziosi che altrimenti non potrebbero legittimamente rivendicare il trono. Sono innamorati di lei sia il Primo che il Terzo Principe, entrambi deboli e sciocchi, in particolar modo Zitan, un personaggio il cui unico scopo esistenziale è solo quello di amare A'wu. In questo contesto, l'aspettativa di A'wu di un matrimonio amoroso è irrealistica e non possibile per nessuno dei membri dell'élite nobile; i matrimoni sono alleanze politiche in cui il meglio che si possa sperare è un po' di affetto che potrebbe o meno essere amore.
Il primo e più significativo atto di ribellione di A'wu sarebbe stato contro il suo destino di imperatrice e, così facendo, si ribella a suo padre e, per estensione, al suo clan ma nessuno se ne cura, ognuno dei personaggi prosegue con il proprio piano. L’unica che si ribella per lei è la madre, sua sostenitrice. I piani per stabilizzare la propria posizione a corte sconvolgono la famiglia imperiale Ma e i clan Wang e Xie, innescando un'intensa lotta di potere tra questi ultimi due.
I Ma sono rappresentati come una combinazione di stupidità, inadeguatezza e indegnità, l’Imperatrice ha un aspetto grossolano non a caso. Detto questo, ho assistito alla crescita del personaggio principale e ho potuto comprendere e in gran parte empatizzare con le sue decisioni fino all'episodio 40 circa.
Purtroppo, il drama da lì in poi, si appiattisce e la trama viene sopraffatta da cattivi monodimensionali e stereotipati con motivazioni ripetitive e noiose, alcune persino non plausibili.
Uno dei personaggi più interessanti è quello Wang Lin di Yu He Wei. È l'unico personaggio un po' complesso, intelligente ma non infallibile, sfacciatamente ambizioso, cinico e impenitente. Ho apprezzato il modo in cui analizza le situazioni con gioia e perspicacia e rimuove gli strati di rettitudine e ipocrisia che lo circondano.
Ci sono state molte occasioni in cui ho potuto immedesimarmi e persino sostenere la sua causa.
Wang Xuan gli somiglia per la sua arroganza e senso di superiorità ma non per acume e abilità strategiche, infatti si trova spesso a gestire le decisioni fuori da ogni logica che gli altri prendono per brama di potere.
Zhang Ziyi imbianca il personaggio di Wang Xuan e non osa abbracciarne il lato oscuro (risultando uno dei personaggi esteticamente migliori ma caratterialmente noiosi di 120 drama finora seguiti). Il suo personaggio nel corso del drama regredisce e prende decisioni molto discutibili che non posso né condividere né giustificare.
La relazione tra Xiao Qi e Wang Xuan è in certe scene l'aspetto migliore di questo drama. È così bello vedere un attore che si adatta alla parte di un generale imbattuto e segnato dalle battaglie, piuttosto che un attore idol emaciato con la pelle liscia come quella di un bambino, inoltre ha un’aura e un carisma unico nel suo genere, con una presenza scenica impressionante, superando di gran lunga tutti gli attori cinesi finora visti nei drama. Ha, inoltre, una buona alchimia con Zhang Ziyi che mi ha spinto a rivedere più volte qualche scena in cui la loro storia d'amore si sviluppa e progredisce, le loro interazioni naturali e intime riescono a evitare i cliché tipici delle relazioni drammatiche, certe scene hanno un calore e un’intimità domestica che raramente si apprezza negli storici cinesi. Entrambi gli attori comunicano emozioni con poche parole e piccoli, sfumati cambiamenti di espressione. La loro relazione non è perfetta, tutt'altro, e in questo aspetto è tristemente realistica. Hanno la loro dose di sfide e conflitti e nel tentativo di proteggersi si omettono troppe cose, lei agisce in modo troppo incauto a volte.
Uno degli aspetti personalmente indigesti della loro relazione è la quantità copiosa di reticenze, mezze verità e segreti taciuti che dall'episodio 15 prosegue fino al 66° episodio, mostrando poca o nessuna evoluzione nel loro rapporto.
Lei non rivela spesso ciò che sa delle trame di corte, nel tentativo di proteggerlo o perché crede che sia un peso che deve portare da sola.
Lui omette dettagli cruciali della sue vita, delle sue finanze, le sue strategie militari e politiche, convinto che sia l’unico modo per tenerla al sicuro.
Entrambi si amano, ma questa protezione reciproca attraverso il silenzio finisce col creare fraintendimenti e sospetti.
Il risultato è che, fino alla fine, si comportano come due persone che combattono insieme ma non si aprono mai del tutto. Quindi non ho visto né una romance spiccata né un'alleanza politica, più lei che lui faranno gli interessi della propria famiglia.
È stato deludente non avere visto come affrontano la loro più grande sfida relazionale, quando Wang Xuan è divisa tra la protezione del suo primo amore e la stabilità del regno e la lecita ricerca di giustizia del marito.
Ciò che è stato estremamente fastidioso è che Zitan avrebbe potuto essere meglio scritto per essere un personaggio molto più interessante, complesso, meglio caratterizzato e interpretato, invece di uno che è stato francamente una completa perdita di tempo sullo schermo. Uno dei personaggi più inutili e scioccamente deboli della serie.
Aspetti tecnici: sul piano registico ho visto un approccio tradizionale, seguendo i canoni del drama storico cinese di alto budget, con poche sperimentazioni, riprese fisse o movimenti lenti (sicuramente con steady cam) per composizioni simmetriche, attenzione ai costumi e agli spazi più che a scelte visive sperimentali.
Pacing visivo: Alternanza tra campi lunghi, per mostrare scenografie e ambienti monumentali, e primi piani statici per i dialoghi politici; il risultato è elegante, ma anche un po’ “piatto” e prevedibile.
Uso dello spazio scenico: le scene di palazzo e di corte sono ben coreografate per trasmettere ordine e gerarchia, ma in quelle più intime la regia si limita spesso a un ping-pong di inquadrature (shot–reverse shot), senza particolari guizzi.
La direzione attoriale sembra meno incisiva con il cast secondario; alcuni interpreti recitano sopra le righe, altri sotto tono, segno che la regia non ha uniformato i registri recitativi.
Scene d’azione: riprese chiare e ordinate ma senza la tensione coreografica di produzioni come Nirvana in Fire, i combattimenti sono funzionali alla storia e più scenografici che realmente memorabili.
Costumi meravigliosi ma del tutto sganciati dal contesto storico e geografico, troppo voluminosi inoltre, a mio umile parere.
La longevità eccessiva del drama, senza plausibili stravolgimenti o storie davvero nuove da raccontare, propone un intrigo dopo l’altro sempre dello stesso tipo e dello stesso genere, con un montaggio che esagera sul finale riproponendo scene flashback desaturate del passato, e taglia parti fondamentali del lavoro.
Alcuni archi mancano di conclusione o di scene fondamentali a discapito di altre del tutto inutili (es. la notte in cui la cugina Qin'er ordisce un piano per rimanere alla capitale, il coinvolgimento di Wangsu o nell'episodio 65-66 quando Xiao Qi si reca alla Corte per rendere giustizia del massacro di Lingya... ). Molti, troppi tagli su una serie di 48 ore che ha speso più di ogni altra serie per la cinematografia, francese tra l'altro, è una grandissima caduta di stile e crollo della qualità complessiva del lavoro.
I limiti di questo lavoro personalmente sono stati:
1) l'interpretazione di Wang Xuan da parte di Zhang Ziyi manca di complessità.
Diventa un soffocante esempio di virtù e perdono in perfetto stile confuciano. Madre della sua patria e inspiegabilmente strenua difenditrice del diritto assoluto di governare della (inutile) famiglia imperiale. Ha un'espressione perennemente distaccata e altezzosa che mi ha permesso poche volte di empatizzare con la sua situazione e ho odiato molte sue decisioni nel finale.
Sebbene abbia il diritto di perdonare i suoi nemici per i torti che le hanno commesso personalmente, non è assolutamente suo compito amministrare la giustizia a suo piacimento.
Prende con nonchalance decisioni di grande peso e conseguenza, senza alcuna apparenza di conflitto interiore, ideologia dominante o senso di giustizia. Se questo la rende una ribelle, è una ribelle priva di fondamento.
Mi piace Zhang Ziyi ma questo non è un ruolo in cui ha brillato se non ci limitiamo all’estetica dove è assolutamente “gorgeous”..
Ho avuto anche io dei problemi con la sua interpretazione della quindicenne A'wu, nonostante sembra aver congelato il tempo, ricordo bene com’era a 20 anni (Memorie di una Geisha, la Foresta dei Pugnali Volanti) , e vederla produrre smorfie o correre agitando le mani per fare la quindicenne… personalmente mi ha ricordato una donna con problemi psichiatrici.
In Cina non sanno fare un casting degno! Neanche quando hanno il budget!
2)Sebbene il finale sia accettabile, è deludente per troppi aspetti importanti. Dato che il cambio di regime non è un modo praticabile per concludere questo tipo di dramma, non avrebbe dovuto essere scritto per renderlo così convincente. Zidan non avrebbe dovuto essere scritto per essere un tale jidan (in cinese: 鸡蛋), ossia uno zero, o letteralmente un uovo, qualcuno che non è ancora uscito dal guscio.
È ovvio che molte parti importanti degli episodi finali sono state tagliate, il che è davvero sciatto da fare quando avrebbero potuto tagliare sostanzialmente l'arco narrativo insipido di Wang Qian/Helan Zhen o accorciare molte scene di letto di Zilu e l’amante Huan, o ridurre l'innumerevole numero degli inutili flashback che sono davvero noiosi e rallentano il ritmo già blando del lavoro .
Di conseguenza, non c'è giustizia per il massacro dell'esercito di Ningshuo e non riusciamo nemmeno a vedere come questo atroce esito sia stato negoziato tra Xiao Qi e Wang Xuan (se è stato davvero negoziato o semplicemente montato per creare un dubbio nello spettatore) . Entrambi i personaggi mi deludono profondamente in questo. Quindi, alla fine, non sembra che nulla di sostanziale sia cambiato o che il regno sia in una posizione migliore o nelle mani di governanti più competenti.
Il finale dove tutti vengono perdonati è una scelta che richiama il concetto confuciano di ordine e armonia nell’impero. La vendetta personale rischierebbe di perpetuare il ciclo di odio e guerra. Il perdono, invece, sancisce una sorta di “nuovo inizio” per la corte e per il regno. Tutto bello ma reso male, e dopo 68 episodi priva lo spettatore di una giusta chiusura.
3) La sceneggiatura è Il tallone di Achille di questo lavoro insieme ad alcune interpretazioni dei ruoli di supporto, quali Zitan, l’imperatrice e la bambina che interpreta A’wu da bimba ( che leggeva le battute), alcuni villain, hanno abbassato notevolmente la qualità che la seria doveva avere.
Molti personaggi minori restano funzionali alla trama ma senza nessuno spessore interpretativo.
I Principi e nobili di corte sono spesso stereotipati, privi di carisma o di una vera profondità psicologica; risultano più “ruoli” che persone.
L'Imperatrice vedova è tratteggiata in maniera volutamente grossolana ma con una recitazione che in più punti scivola verso il teatrale, quasi caricaturale che spezza l’immersione (meglio sul finale).
L’espediente narrativo del rapimento è stato personalmente abusato (4 volte). Davvero non si poteva rimaneggiare la sceneggiatura per renderla più avvincente?
Una cosa è la lettura di un romanzo, a cui l'opera si ispira, una cosa è la visione di 48 ore di lavoro per vedere sempre la stessa minchia di scena (scusate)?!?
4) Mancanza di spessore emotivo e psicologico per tutti i personaggi, soprattutto i cattivi le cui motivazioni per le inique azioni non vengono esplorate lasciando allo spettatore un impressione di dilagante degrado morale che come una epidemia investe tutti, anche chi inizialmente era buon e innocente, senza davvero alcun motivo valido o coerente. Si salva solo il nostro eroe, XIAO QI.
Malcelata misoginia : Song Huaen è specualare a Su Jin'er, entrambi sono vivi grazie ai protagonisti e hanno vincoli di gratitudine immensa nei loro confronti, ciò nonostante sono anche profondamente avidi e con profondi complessi di inferiorità. eppure la donna agirà in modi totalmente meschini, abietti, truculenti rispetto all'uomo che sarà molto meno amorale nelle sue azioni, tutte concentrate sul finale.
The Rebel Princess è una serie da guardare con occhio equilibrato: offre splendide immagini, una cinematografia indimenticabile e una coppia protagonista che ogni tanto funziona, con poco spazio sullo schermo, insieme a un universo politico intrigante (se non hai mai visto un drama politico cinese).
Può essere esaltante come in effetti lo è stato per qualcuno che conosco ma richiede pazienza: qualche lentezza, personaggi poco credibili e una durata impegnativa mettono alla prova l’entusiasmo.
Per chi ama le storie molto lunghe di potere, sacrifici e intrigo politico, resta una proposta interessante… ma forse non all’altezza dei capolavori storici del genere.
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Quando l'horror si fa (solo) rituale
Sceneggiatura molto interessante : 8,5; Regia:7,5; Scenografia: 7,5.Horror coreano del 2024 con una storia molto interessante, ricca di significati, messaggi e simbolismi.
Il voto della giuria critica è di 7,6 secondo Rotten Tomatoes quindi nella mia valutazione, non da critico, mi sento generosa.
Sebbene sia un horror "riflessivo", capace di farti riflettere sugli orrori delle guerre e delle sopraffazioni, prendendo spunto dall'occupazione giapponese, il problema è che non fa paura. Non è la prima volta che vedo qualcosa di coreano che vorrebbe terrorizzare ma non ci riesce , almeno personalmente e se leggo altre recensioni riscontro lo stesso problema.
Il film esplora profondamente il sincretismo tra sciamanesimo, feng shui, geomanzia (pungsu), cristianesimo e superstizione, offrendo una riflessione sul trauma generazionale e l’eredità della colonizzazione giapponese
Il film parte come ghost story (una sciamana e il suo assistente vengono ingaggiati da un americano di origini coreane per "liberare" il figlio neonato da influssi malvagi) per diventare un delirio mistico collettivo sul finale, con una forte componente simbolica .
Il lavoro ha ricevuto un apprezzamento molto positivo presso l'Asian Film Awards 2025, vincitore per Best Costume Design e Best Visual Effects, mentre il regista e Kim Go Eun, sono stati pluripremiati dal Baeksang Arts Awards 2024,
Analogamente secondo il Blue Dragon Film Awards 2024: Migliore regia, Migliore Cinematografia e Luci, Migliore Direzione artistica e Migliore attrice.
Per quel che mi riguarda, obiettivamente, ho riscontrato i seguenti punti di forza e le seguenti criticità:
Un cast di alto livello (Kim Go‑eun, Choi Min‑sik, Yoo Hae‑jin), con un'estetica piuttosto ricercata e un'atmosfera densa di folklore coreano, i rituali mi sono sembrati realistici e molto coreografici, con buoni effetti scenici, presenza di un forte simbolismo dei messaggi lanciati allo spettatore che lo rendono un film interessante, con un senso e una storia.
D'altro canto l'ho trovato lento, specialmente all'inizio, il tema dell'esorcismo ripetuto e sovraccarico, scene eccessivamente scure, musiche non proprio di altissimo livello che non aiutano a creare un atmosfera terrificante, effetti sonori un po' troppo calcati e finti, interpretazioni disomogenee per livello (Lee do hyun non regge il confronto con Kim go eun, stessa cosa per l'aiutante del geomante e qualche altra comparsa), CGI non sempre di livello (le volpi che da vicino erano palesemente create al pc), potenziale come horror sprecato, nel senso che in poche sequenze mi ha davvero impressionato ma non mi ha mai davvero spaventata.
La color correction tende al seppia-grigio-verde, con pochi contrasti netti: una scelta che in alcuni casi appiattisce le immagini e la tensione visiva.
Interpretazioni: Choi Min-si, qui interpreta il geomante, un ruolo carismatico ma non pienamente sfruttato. Memorabile in Oldboy, qui mi è parso più contenuto, quasi sottotono.
Kim Go-eun, intensa ma anche lei un po' sottotono, più emotivamente espressiva in altri suoi lavori.
Yoo Hae-ji, la sua presenza mi è apparsa poco significativa rispetto al resto del cast.
Lee Do-hyun, confermo sia un giovane attore promettente ma ha mostrato più presenza fisica che emotiva. In drama come The Glory o la Pessima Madre Ideale mi ha convinto di più.
Regia
Diretto da Jang Jae-hyun, è un horror rituale che intreccia paura, spiritualità e storia. La regia costruisce tensione lentamente, con inquadrature statiche, lentissime nei rituali, i suoni sciamanici che diventano strumenti narrativi. La camera è lenta con accelerazioni improvvise quando lo spirito emerge, la macchina accelera e si muove bruscamente, per creare un contrasto emotivo forte. Nei rituali la ripresa è lenta e ipnotica, quasi meditativa.
C'è spesso un uso del fuori campo, spesso ciò che è più spaventoso non viene mostrato subito: rumori, ombre e sguardi degli attori fanno intuire la presenza.
I colori sono freddi e spenti nelle scene notturne e caldi dopo la liberazione del male.
A livello visivo Jang non punta sullo "spettacolare" ma su una regia rituale, lenta, geometrica e simbolica, che trasforma le riprese stesse in un’estensione del gut sciamanico. Il risultato è un film che “ipnotizza” più che spaventare, facendo vivere allo spettatore il senso di oppressione e liberazione.
I protagonisti agiscono come un gruppo rituale, ognuno con un ruolo tecnico e spirituale, senza un eroe solitario.
L’atmosfera nasce dal contrasto fra modernità (ville, cliniche) e tradizione (cimiteri, tombe, monti).
La figura del samurai gigante è simbolo del colonialismo giapponese. La sua altezza esagerata esprime oppressione storica e male sovrannaturale. La fotografia insiste su terra, fango e sangue, rafforzando la fisicità del rituale.
Il ritmo segue fasi precise: diagnosi, preparazione, esumazione, conflitto e purificazione, come in un gut sciamanico.
Jang unisce horror, storia e filosofia dei cinque elementi. Personalmente avrei osato di più.
Il suo forte è il Simbolismo!
Il film "Exhuma" (2024) è intriso di simbolismi profondi, fortemente radicati nella tradizione religiosa, esoterica e storica coreana, con elementi che riflettono trauma generazionale, ritualità ancestrale, relazioni tra vivi e morti, e le tensioni tra modernità e tradizione.
La riesumazione: simbolo chiave del film, rappresenta non solo l'atto fisico di riportare alla luce un corpo ma anche il dissotterramento di memorie familiari represse, di colpe ancestrali, di forze oscure sepolte dal tempo.
Nel contesto culturale coreano, spostare una tomba diventa metafora della rottura dell’equilibrio tra vivi e morti.
La pratica del geomante (interpreto da Choi Min-sik) rappresenta il connubio tra natura, spiritualità e destino umano. Il sito della sepoltura è una fonte di sventura.
Il Gut (rituale sciamanico coreano) simboleggia la memoria collettiva e spirituale del popolo coreano. I suoi canti, i tamburi, le danze, incarnano resistenza culturale contro la secolarizzazione.
Il serpente col volto umano che si vede potrebbe rappresentare il maleficio ancestrale, qualcosa che cambia pelle ma rimane sempre profondamente perverso nei suoi bassi istinti ma anche l'esito mostruoso dell'arroganza del rituale.
Il contrasto (e talvolta la sovrapposizione) tra i simboli cristiani (croci, Bibbia, preghiere) e quelli sciamanici (candele rituali, corde sacre, tamburi) suggerisce un conflitto tra fede importata e spiritualità indigena, l'impossibilità di risolvere il male attraverso una sola lente teologica, il bisogno di un sapere composito, ibrido, per affrontare il trauma, o semplicemente un confronto, un accostamento.
Il trauma storico (colonialismo giapponese),senza essere esplicito, allude a eventi traumatici della Corea, la tomba maledetta richiama il tema della sottomissione forzata, della vendetta, della storia sepolta.
Lo spirito che perseguita è una ferita collettiva non rimarginata, come la memoria della colonizzazione, della guerra, e della povertà trasmessa tra generazioni.
La katana animata (tsukumogami) è un'arma trasformata in spirito vendicativo, simbolo di aggressione perpetua, la cui liberazione ristabilisce l'energia vitale e identitaria , superando, simbolicamente, il vincolo storico generazionale.
La figura del samurai gigante in Exhuma (attenzione che chi lo interpreta è un attore realmente alto 220 cm) è così alta per motivi simbolici, narrativi e spirituali. Non è un semplice effetto horror, la sua altezza veicola diversi significati profondi: la forza brutale e soverchiante dell’occupazione giapponese in Corea (1910–1945). La sua altezza esagerata simboleggia l'imponenza schiacciante del potere coloniale. L’idea che il trauma della storia sia "più grande" dell’uomo comune, al punto da essere ancora oggi “intoccabile”. Una presenza sovrastante e invasiva anche nella morte, quel corpo non riposa, ma domina il territorio spiritualmente e fisicamente.
Non è più un uomo, ma un “tsukumogami” (spirito-arma animato) fuso con una katana maledetta.
Il suo corpo enorme è il risultato di secoli di odio, dolore e maledizione: un corpo spirituale "gonfiato" da rabbia e desiderio di dominio.
Come accade nei miti giapponesi e coreani, le entità maligne crescono a dismisura quando non sono state esorcizzate o onorate.
L’attore che ha dato vita fisicamente a questo personaggio è Kim Byung‑Oh, un ex giocatore di basket alto circa 220 cm
Inoltre, la sua performance vocale inquietante è stata affidata al celebre doppiatore giapponese Rikiya Koyama, rendendo la presenza del guerriero ancor più intensa e memorabile, questo approccio “ibrido” tra un attore d’aspetto enorme accompagnato da una voce distintiva, ha amplificato la potenza visiva ed emotiva del personaggio, rendendolo una figura davvero suggestiva e quasi iconica.
Fate attenzione inoltre al numero delle targhe nelle auto di questo film, in verità sono date care ai coreani.
Se volete approfondire: https://mydrama.altervista.org/meaning-in-motion/exhuma-e-il-sam-iljeol/ .
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Lui è giovane, la sceneggiatura ancora di più!
sceneggiatura: 5,5. regia : 6Why Women Love vorrebbe essere un romcom leggero e spensierato tutto dedicato ai sentimenti ma nella prima metà, causa inesperienza assodata della sceneggiatrice risulta essere un mix confuso di fan service, incoerenze narrative e dinamiche romantiche buttate lì tanto per far battere qualche cuoricino… magari distratto. Il personaggio maschile in particolare sembra scritto da qualcuno che ha letto solo la sinossi di un romance su Wattpad e ha deciso che bastava così.
Partiamo da quello che personalmente non ha funzionato:
- Sceneggiatura, scrittura leggera, piena di incoerenze narrative e cliché, le trame appaiono riciclate, con personaggi monodimensionali e dialoghi datati ma soprattutto sin dai primi episodi loro due che si pongono subito come due amiconi, lui che le vuole organizzare appuntamenti, le scene in cui la chiama megera ma non fa altro che aiutarla con l'amore spiegandole non solo come si fa ma proprio giocando a fare il fidanzatino con lei, le prime fasi in cui lui la chiama “megera” ma poi le organizza appuntamenti rientrano senza dubbio nel fan service: non hanno senso nel racconto, ma sono progettate per far scattare la chimica facile.
Altre persone come me online, ho letto, descrivere l'opera come sequenze “flirty and sugary” (civettuole e zuccherose), senza un vero contesto logico . E non posso che concordare.
In Why Women Love, la sceneggiatura appare costruita per sfruttare dinamiche visive e momenti leggeri, ma non per raccontare: il plot è di supporto alle scene “flirty”, piuttosto che il contrario. La regia si limita ad esaltare il lato estetico senza riuscire a tessere un discorso visivo più maturo o coerente con i temi affrontati. Di conseguenza, argomenti più seri, risultano trattati in modo estraniato, dispersivo, spesso senza il tono adatto.
Regia: appena sufficiente, è funzionale ma priva di originalità o capacità di dare ritmo, abusa prospettive laterali, primi piani e slow motion per camuffare le doti carenti del protagonista, ogni volta che si avvicina a lei fateci caso la scena rallenta, le inquadrature focalizzano sui primi piani e lo sguardo, la varietà espressiva del ML è limitata. É inesperto e si vede troppo. Migliora un po' nella seconda metà del drama. Le scene tra loro sono carine ma prive di emozione, la trama è cretina e sviluppata male.
REGIA E SCENEGGIATURA non hanno saputo approfondire i temi importanti proposti: Nonostante l’apparente leggerezza “Why Women Love” introduce nella narrazione alcuni temi potenzialmente profondi e carichi di significato , come il divorzio, i traumi familiari, e persino disturbi legati all’alimentazione, come la bulimia o altre forme di DCA (disturbi del comportamento alimentare). Tuttavia, questi spunti narrativi, che potrebbero offrire spessore psicologico e realistico ai personaggi, vengono trattati in modo frettoloso e superficiale, come semplici elementi di contorno piuttosto che motori autentici dello sviluppo emotivo e relazionale.
Il problema principale risiede nella mancanza di coerenza tonale e strutturale e nell'interpretazione non convincente di molti lì dentro, inclusa la "veterana" Simona Wang (sospetto doppiata male) : scene drammatiche e cariche di implicazioni vengono spesso seguite da momenti volutamente spensierati o addirittura comici, annullando di fatto ogni impatto emotivo che quegli eventi potrebbero avere sullo spettatore. L’effetto complessivo è una sensazione di estraneità: i temi seri sembrano fuori luogo, appiccicati forzatamente in una trama che non sembra avere gli strumenti narrativi o la volontà di affrontarli con il giusto grado di profondità e rispetto.
In particolare, la questione della bulimia – rappresentata con dei cliché – viene liquidata con una scena di lei che mangia con gli occhi lucidi e scene flashback, o attraverso comportamenti mai elaborati, privando il pubblico di una comprensione empatica del disagio. Allo stesso modo, il trauma e il divorzio vengono evocati senza che ne emergano le conseguenze interiori sui personaggi, trasformandoli in cliché piuttosto che in esperienze umane autentiche.
In definitiva, questi temi seri inseriti senza vero approfondimento finiscono per sminuire i personaggi, privando la narrazione della possibilità di crescere e maturare, e risultando spesso decorativi, se non addirittura strumentalizzati per generare un’emotività facile e non meritata. Personalmente a me non arriva.
Alla luce di ciò, pur riconoscendo che il drama è leggero e spensierato, non mi sento di arrivare al 7.
SE VOLETE VEDERE UN'OPERA MEGLIO FATTA CON UN RAPPORTO D'AMORE TRA UN RAGAZZO GIOVANE E UNA DONNA PIU' GRANDE (DI 4 ANNI ANNI) VEDETE MY DEAREST NEMESIS (trovate la mia recensione cliccando sul mio nickname), DOVE LUI SUPERA DI GRAN LUNGA QUALSIASI ATTORE QUI DENTRO PER LA RECITAZIONE!
Coppie secondarie carine ma lei sembra avere 12 anni, era molto più matura nella parte scolastica, assurdamente. Lui è uno Sugar candy Prince con deficit di testosterone.
Aspetti apprezzabili :
- Assenza di tragedie, tono spensierato.
- La FL: finalmente si vede una donna con polso, risoluta, aggressiva e molto volitiva che non si affida agli uomini per uscire dai guai come in ogni drama che si rispetti.
Tuttavia é emotivamente analfabeta, al punto da non capire davvero cosa vuole o tirare fuori la sicurezza grintosa che mostra nel lavoro anche nel versante sentimentale. Se la trascinerà per 20 episodi. Un po’ too much ! Sembrerà più infantile di lui con i sentimenti.
Ho avuto l'impressione che lei fosse una 40 enne come stile e voce, e che la differenza tra i due in verità fosse più marcata.
Tuttavia essendo una donna di 30 anni non possono inserire scene da teen couple e aspettare che una donna matura si emozioni perché le sfiorano le mano o la fissino. Occorrevano delle interazioni un po' più adulte e mature.
- La Chimica tra i due: è vero che lui sembra sul finale davvero invaghito di lei ma ancora non capisco se questo sia il risultato della regia che rallenta e riprende ogni loro interazione con prospettive mirate e abuso dello slow motion, l’attenzione è posta sugli sguardi e momenti carini tra protagonisti, ma manca l’uso di inquadrature capaci di esaltare i temi narrativi .
- La brevità: 24 episodi con una sceneggiatura cedevole vanno molto bene, di più avrei sinceramente droppato al quarto episodio per l'assurdità e la precocità delle scene di avvicinamento viste dal primo minuto senza un frame contestuale dove inserirle. Tuttavia io penso che era il caso di non dilungarsi troppo sul conflitto interiore della protagonista che arriva a scegliere tra i due spasimanti al 19°, 5 episodi prima della fine. Normalmente i sentimenti si palesano a metà drama, qui l'illuminazione sentimentale andava mostrata prima, e magari giocare con una storia segreta da ufficio che mostrasse un accordo tra la parte sentimentale e quella razionale. No, dal 12 fino al 19 è un continuo alto e basso, con lui che poverino le tenta tutte e decide persino di accelerare una evoluzione per potersi assicurare una possibilità con lei. Tenero ma un po' zerbino. Questo aspetto per par condicio ( considerato che sono le donne spesso mostrate come arrendevoli e disposte a compromessi) non mi è dispiaciuto.
-il finale, non affrettato, molto sentito e di cuore, dedica il giusto tempo alla chiusura dell'opera, è uno dei finali migliori che abbia visto a conclusione di un lavoro per il tempo dedicato e le dinamiche sviluppate e chiuse.
-Gli episodi finali, sono quelli che si avvicinano al 7, la sceneggiatura non sembra più forzata, le recitazioni sono più naturali e sciolte, si vedono delle azioni logicamente legate e delle dinamiche plausibili, senza abuso di fan service e slow motion.
In conclusione, lo consiglio se volete qualcosa di leggero e se riuscite a emozionarvi vedendo scene di avvicinamento arbitrarie non sostenute da un motivo logico, se vi piacciono le scene fan service e i comuni cliché e riuscite a soprassedere all'assenza di dialoghi.
Se non avete aspettative sull'interpretazione e vi basta che un attore sia gradevole e basta. Se soddisfate i requisiti questa è l'opera che fa per voi!
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Una boccata d'aria fresca ma...
Scenografia: 8 Sceneggiatura:5 Regia: 6Les Belles (in mandarino 《怎敌她千娇百媚), titolo originalo "Come posso competere con la sua bellezza fascinosa", è basato su una sceneggiatura originale interna alla produzione stessa.
La protagonista è Luo Ling Yu, una nobile figlia di un Prefetto caduto in guerra che scappa dai parenti avidi che la "vendono"in matrimonio ad un mercante imperiale, si rifugia presso dei parenti, dove incontra Lu Yun, il terzo figlio della famiglia Lu, iniziando una spumeggiante storia tra malintesi e pregiudizi.
L'opera è molto breve e leggera, da qui il mio titolo, perfetta come pausa dalla visione di lavori più impegnativi, accostatevi però al lavoro senza pretese.
Pur essendo a sfondo storico le dinamiche sono molto moderne, i lignaggi diversi non impediscono matrimoni imperiali, le donne possono recarsi in guerra dai loro fidanzati (non ufficiali) ed essere ospitati negli accampamenti, donne che prendono l'iniziativa fisica, interazioni molto maliziose e provocanti e dialoghi piuttosto spinti per l'epoca. Il ritmo è sostenuto, la serie è molto breve per essere una serie cinese, solo 26 episodi che sospetto dovessero essere di più perché ci sono dei passaggi molto bruschi e qualche "falla" a livello logico , come se fosse accaduto qualcosa per giustificare una mancata reazione dei personaggi (esempio principe vs attendente di Lu Yun).
É un'opera semplice, senza pretese, e priva di colpi di scena o recitazioni incisive o intense.
Tuttavia apprezzo che sia dalla parte delle donne, nessuna donna è servile e vive per un uomo (da qui il titolo Les Belles, in senso figurato) , ognuno prova a tracciare per se percorsi diversi, specialmente la resiliente e brillante protagonista, che è decisa a scegliersi un marito e a conquistarlo, è decisa poi a farcela da sola e a trovare strade nuove per raggiungere i propri obiettivi, è audace, intrepida, non si abbatte e trova sempre nuove soluzioni ai problemi.
Mi è piaciuta molto la dinamica pregiudiziale al principio tra i due e l'inversione dei ruoli, questo battibeccare in perfetto stile "tenzone" tra i due protagonisti. Ho apprezzato che le protagoniste in quest'opera siano le donne.
La protagonista è un po' antipatica perché smorfiosetta nei primi episodi però apprezzo che non sia servile e confusa sui propri sentimenti.
Avrebbe potuto essere un'opera da 8 tuttavia alcune falle logiche, buchi di trama, inserimento di elementi drammatici e di intrigo non ben congegnati, interpretazioni leggere e regia con poche soluzioni la penalizzano portando l'opera alla sufficienza.
Regia: non ho visto molte soluzioni di ripresa, la regista ha sicuramente un occhio per l’ “eye candy”, valorizzando la bellezza di Lin Yun e Fang Yilun con inquadrature che amplificano la loro presenza estetica.
La regia è incalzante, più comica che romantica, con scene rapide e vivaci e utilizzo di stacchi che personalmente a me non hanno fatto impazzire perché erano troppo veloci e interrompevano il ritmo della scena corrente.
La regia calibra i momenti di “political intrigue” e sequenze comiche o slapstick, mantenendo sempre un tono leggero.
Coreografie dinamiche: i combattimenti sono eccessivamente coreografici, quasi barocchi, calcati e troppo scenici, forse l'intento è di divertire e intrattenere ma personalmente ho trovato la cosa molto poco coinvolgente perché mi sapeva di eccessivamente finto.
Tempi comici: le gag sono ben piazzate, la regia mantiene la comicità senza accelerare troppo o diventare ripetitiva .
Sceneggiatura: Dialoghi spesso incentrati sul futuro e la condizione delle donne portano avanti dei messaggi positivi, spunto di riflessione sin da principio. La storia è semplice ma quando prova a diventare un po' più complessa e articolata ci sono delle falle e delle risoluzioni improvvise che sembrano quasi improvvisate. Dal 20 in poi la serie cambia tono diventando drammatica, col tema della guerra ma questo viene fatto con troppa leggerezza, senza intensità, e soluzioni un po' estreme che gli attori non hanno gestito bene a livello di interpretazione. Non si capisce poi come scoprono dettagli sul nemico alla fine (tipo chi guidava le truppe a Beichu, si sente urlare il nome quando lui scopre che ha rapito qualcuno e allora se lo sapevi perché non sorvegliavi?) . Una scrittura che risente moltissimo di manchevoli approfondimenti e di una linearità logica, di una coerenza che manca che sfugge subito ad un attento osservatore.
Troppi narrativi ripetuti e ridondanti rivelano una povertà di idee.
Interpretazione: purtroppo è uno dei punti deboli di questo lavoro, Alen Fang molto espressivo e bravissimo nelle scene di gelosia o in cui si va prendendo di lei, mostra qualche caduta dopo l'episodio 20, non mostrandosi sempre puntuale nella recitazione, inoltre hanno girato delle scene pietosissime dove aspettano a baciarsi perché sanno che deve irrompere qualcuno nella stanza, dando alla scena una resa da livello amatoriale, davvero basso. Stessa cosa nel frame finale, devono baciarsi chiudendo le porte e si avvicinano ma si vede che attendono la chiusura delle porte rimanendo per 3 secondi col collo piegato senza avvicinarsi perché non volevano in verità baciarsi o avevano ricevuto altre indicazioni, ma la scena andava rifatta in questo caso. Hanno rovinato un finale.
Premio un villain che è stato abbastanza bravo a rappresentare tormento e solitudine interiore. Il mio Voto per lui è 7.É stato quello più continuo seppur abbia poche scene.
Nonostante tutti questi difetti riscontrati la visione è stata leggera e piacevole , l'ho finito in pochi giorni e per la sua semplicità si presta al rewatch, perché non appesantisce ed evoca una sensazione di tepore e comfort che ho molto apprezzato.
Baci frequenti MA molto stitici, girati maluccio. La protagonista seppur sia molto bella era l'anello debole di dream of splendor e constato che anche qui non ha brillato, perfetta nelle parti smorfiose e spensierate, poco convincente quando doveva mostrare serietà e intensità. Il suo modo di baciare è davvero pessimo, penalizzando la chimica col protagonista.
Bravine le altre attrici non protagoniste, bravo ed espressivo Charles Lin, sebbene manchi ancora di quel quid che possa assicurargli un ruolo da protagonista.
I bambini , specie la sorella piccola, ha recitato maluccio ,seppur il personaggio sia adorabile e mai fastidioso.
Scenografia: è il punto forte di questo lavoro che investe moltissimo sull'estetica visiva, le riprese, i colori , tutto fa "respirare l'occhio", regalando un' aria spensierata, sognante e un'atmosfera morbida, ovattata.
Colori pastello delicati: predominano rosa cipria, azzurro sbiadito, verde menta, giallo pallido, tonalità morbide e armoniose che evocano un’atmosfera eterea.
Motivi floreali e farfalle: fiori, petali e farfalle svolazzanti arricchiscono lo sfondo, conferendo un senso di leggerezza e grazia che richiama le decorazioni naturali tipiche dell’Art Nouveau.
I panneggi ampi dei costumi, delle braccia aperte della protagonista, le linee curvilinee delle vesti richiamano il celebre "whiplash" dell’Art Nouveau, esaltando eleganza e flusso naturale .
I protagonisti sono spesso posti in posizioni non speculari ma bilanciate da elementi come lanterne, giardini,la loro asimmetria dona dinamicità pur mantenendo armonia visiva.
Gli abiti sono ispirati alla tradizione cinese antica (guzhuang), ma reinventati: drappeggi ampi, ricami raffinati, stoffe eteree. Sono romantiche, idealizzate, e prive delle rigidità storiche.
Palazzi, ponti, padiglioni , giardini, "gazebo" creano un’ambientazione nostalgica (quasi fiabesca), rievocando scenari di un epoca sospesa nel tempo.
A livello di colori ci sono chiari riferimenti all’Art Nouveau l’insieme di colori tenui, linee curve, motivi floreali, eleganza femminile e composizioni asimmetriche rimandano a uno stile grafico che mi ha ricordato Mucha, Toulouse‑Lautrec e Chéret . La tradizione cinese qui è stata “rivista” attraverso un’estetica nostalgica ricca di grazia.
Finale: positivo ma tirato troppo per le lunghe con un escamotage banalotto, qualche caduta sulla scena finale, in uno degli ultimi frame, attenzionate la chiusura delle porte della barca.... .
Premio moltissimo la brevità dell'opera, speriamo che nel futuro molte produzioni vi si adeguino quando non c'è una storia da raccontare, evitando lungaggini inutili o sottotrame inutilmente tragiche o imbarazzanti e chiusure frettolose regalando dopo 36 ore di visione, un misero finale di 30 secondi,
“Les Belles” pone l’accento sulle donne e sulla loro bellezza, non solo fisica ma anche quella dell’intelligenza, del carattere, e della grazia interiore. Consiglio la visione senza troppe aspettative.
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Modigliani tra i maiali.... all'osteria delle 3 rane.
Ho iniziato questo lavoro con le migliori aspettative, attratta dalle recensioni positive e sotto un consiglio di una persona che stimo che me lo aveva indicato come "comfort-drama". Gli attori mi piacciono, la sinossi anche... .Dopo la visione di drama particolarmente impegnativi e drammatici cercavo qualcosa di leggero e spensierato, purtroppo, per onestà intellettuale, mi tocca CHIARIRE CHE QUESTO SPETTACOLO è una serie che tratta MOLTE, troppe cose, forse, ma NON si avvicina minimamente a ciò che si può definire leggero e spensierato, sebbene i toni non siano mai troppo cupi .
Eppure, questi due aggettivi, leggera e spensierata, sono probabilmente i PIÙ usati per descrivere questa serie.
Pensavo inizialmente che avrebbe presentato una storia d'amore originale che matura tra gallerie, mostre e ristoranti di Gamjatang ( zuppa piccante coreana a base di vertebre di maiale, patate e altri ingredienti come peperoncino, ugeoji, cipollotti e aglio).
Il lavoro inizia nel migliore dei modi, la prima puntata è spassosa, colta, intelligente, con tempi comici meravigliosi e mi trovo di fronte a quell'umorismo non demenziale, vuoto ma con dei riferimenti eruditi o dei risvolti introspettivi, inaspettatamente lui sa confortare lei e sa farla ridere, è ignorante in modo imbarazzante ma è più intelligente e in gamba di lei che sui libri c'è morta ma non è cresciuta. Mi trovo di fronte a qualcosa che penso avrei valutato con un bel 9 , sebbene l'utilizzo di qualche cliché (l'uomo che cucina, la caduta accidentale e il finire addosso...), dal secondo episodio la serie muta radicalmente scenario, personaggi, tematiche e in definitiva genere. Non si parla più di arte ma di sospetto omicidio, lutto, debiti, possibile bancarotta, voltafaccia di amici, difficoltà economiche importanti, ingratitudine di tutti coloro che devono qualcosa alla tua famiglia ma non si sa perché non ti rispettano già solo per il fatto di essere sua figlia... .
C'è stato in pratica un cambio così netto e brusco, dal comedy passare al dramedy con sfumature thriller crime.. il tutto senza il ritmo e la tensione incalzante del thriller-chrime ma in modo blando, infilandoci qualche scena esilarante fuori luogo, con primi piani della protagonista di 35 secondi, tre scenari di corruzione o collusione che venivano sviluppati parallelamente, il ML che ritroviamo nel peggiore dei modi... . Insomma uno schifo, decido di droppare al quinto, all'ennesimo "insulto" alla protagonista che si fa derubare e aggredire (ho pensato "Basta, non ne posso più").
Tuttavia, per curiosità continuo incoraggiata da quel positivo che tutti vedono e io non riuscivo a vedere dopo l primo episodio e per fortuna la storia si risolleva un po', diventando crescita e riscatto, sempre sofferta della protagonista, con alcune nuove cadute verso il basso un po' prima del finale.
É un lavoro molto ben fatto: la regia è moderna e con più soluzioni di ripresa rispetto ai comuni lavori (il regista è quello di healer), la colonna sonora è molto gradevole e azzeccata. La scenografia è molto bella , curata, esteticamente risente del piano artistico a cui il lavoro dovrebbe ispirarsi.
Da un punto di vista di sceneggiatura il lavoro è quasi un percorso di "formazione" di questa ragazza, cresciuta in una campana di vetro , senza affrontare le difficoltà, un po' immatura e acerba che si ritrova a dover crescere all'improvviso, bloccata tra le difficoltà e una considerazione molto svalutante di se stessa e la voglia di spiccare il volo e superare i suoi blocchi, anche emotivi.
Questo viene reso molto bene dalla protagonista, il cui casting è stato molto azzeccato devo dire, anche esteticamente questo taglio alla Betty Boop che la rende un po' bambina e un po' outsider, ma di classe. Il taglio richiama un po' le modelle di Modigliani, hanno quasi tutte un taglio corto (Ritratto di una donna polacca, donna con gli occhi azzurri...).
Da un punto di vista attoriale mi è sembrata molto brava ma ancora poco naturale nelle scene dello scoppio del pianto, sono innaturali, forzate, o forse è stata semplicemente diretta male, i bambini piangono così , scoppiando all'improvviso con smorfie e con suoni tipo vagito iniziale. Non ho capito se sono indicazioni registiche che per me non son state azzeccate o se l'attrice deve ancora crescere un po' per affrontare ruoli da protagonista con più sicurezza e scioltezza.
Discorso a parte merita il protagonista maschile che si è dimostrato invece spavaldo, sicuro di sé, naturale e assolutamente all'altezza del suo ruolo, davvero perfetto nell'entrare nel personaggio: questo giovane uomo burbero, privo di savoir faire, irruento, sguaiato, goffo, coatto ma sveglio, maturo e pieno di buoni sentimenti, protettivo, gentile in modo assolutamente impacciato, tenerissimo. La recitazione del ML è di 8,5.
Per tutti gli altri, FL inclusa, vale il voto che ho dato.
Aspetti positivi:
- Regia, scenografia curata;
- ottimo casting e caratterizzazione dei personaggi;
- psicologia e costruzione dei personaggi credibile e psicologicamente plausibile;
- l'idea di fondo di accostare una donna fine ad un uomo totalmente opposto:
- scene comiche esilaranti, tempi comici perfetti;
- crescita ed evoluzione dei protagonisti;
- dignità e valori della protagonista;
- dialoghi formativi tra la coppia principale.
Aspetti negativi:
- trattamento riservato alle donne;
- poca omogeneità tra il comico e il drammatico, per essere un dramedy, le scene dove c'è ilML sono spassose, subito dopo si passa al drammatico tragico quando ci sono le scene degli altri personaggi;
- troppi temi trattati senza approfondirne nessuno : tradimenti familiari, corruzione governativa, ricatti, omicidi segreti, traffico di droga, bancarotta, diffamazione pubblica, voltafaccia di chi credevi amico, assenza di gratitudine e rispetto per la figlia di un uomo a cui devi molti, umiliazioni degli orfani, suicidio, prostituzione forzata;
- tutto ciò che non riguarda i protagonisti principali è una coacervo di disumanità: a parte la direttrice del museo di Dali e due collaboratori, il suo migliore amico d'infanzia adottato... tutti gli altri personaggi della serie sono dei mentecatti, meschini e umanamente miserabili, amorali e miserrimi;
Tutti complottano per la rovina dei protagonisti. La trama principale sviluppa sotto trame degradanti e deprimenti, chiunque umilia la protagonista: dal corteggiatore rifiutato, allo zio che é stato insultante a livelli disumani, al futuro suocero, implorato in modo mortificante e degradante dalla protagonista di dare il consenso alla relazione col figlio. E lei sempre con la testa bassa ad incassare e accogliere ogni insulto con sommessa aria sofferta.
Questo é stato personalmente l’aspetto più deprecabile di questo lavoro che non lo rende né comfort né leggero!
- Donne che come sempre necessitano dell'aiuto di un uomo per venirne a capo;
- ritratto pessimo dei coreani, della loro avidità e della loro mancanza di etica;
- poco spazio riservato all'arte, se ne parla un po' più seriamente nell'ep. 1 e 7.
Per tutti questi aspetti e per l'idea fuorviante con cui hanno presentato e spacciato il drama per una rom com quando invece è solo una parte, dato che il drama parla anche di prostituzione, omicidio, tangenti, droga, riciclaggio, furto e aggressioni, non mi sento di dare una valutazione più generosa... .
Se analizziamo solo il dato tecnico, ossia come hanno ripreso, realizzato e confezionato il lavoro il voto onestamente dovrebbe essere 8 ma se consideriamo il dato complessivo: storia, messaggio, impressioni, modo di rendere la cultura coreana e i coreani, una difficoltosa fusione tra il dato rom-com e il drammatico-thriller , si scende a 7.
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Una magia che dura poco.... ;-(((
Lo spettacolo è un drama fantasy- romance basato sull'horror comedy. Scritto da Ha Yoon Ah (mystic pop bar ) diretto congiuntamente da Lee Hyung Min (Miss night and day/strong woman doo bong song) e Jung Sang Hee, quindi le mie aspettative erano abbastanza alte, nei primi 8 episodi devo dire che la mia valutazione sarebbe stata di 8, cala a 7,5 dall'8°al 12° episodio per finire con 7 e 6,5 all'ultimo. Premio il concept fresco e innovativo perché l'idea è molto interessante e do ugualmente un 7.Ciò che ha penalizzato è la compresenza di generi diversi non ben fusi tra loro: i primi episodi era solo soprannaturale e mistery crime, c'erano tutti gli ingredienti, poi si è trasformata in una storia d'amore senza aver creato le giuste premesse prima, poi una commedia (8), per poi diventare uno storico (7) e infine un fantasy (6,5).
SINOSSI VERA (perché leggo sia su viki che qui sintesi della trama parzialmente sbagliate): Cha Chawoong (Park Hae Jin) è un mago moderno famoso per i suoi incredibili spettacoli di magia alla Copperfield ma il pubblico non sa che il merito è di aiutanti invisibili, egli infatti ha una società con dei fantasmi, che sovvenziona economicamente e aiuta ad accumulare karma positivo per entrare nel Nirvana in cambio di questi supporti, dietro i suoi spettacoli ci sono un ingegnere nerd, un ex fattorino molto bravo a guidare le moto, un ex delinquente forzuto. Dopo aver incontrato Ko Seul Hae (Jin Ki Joo), un' agente di polizia, viene coinvolto nella risoluzione di alcuni casi grazie alla possibilità di impiegare i fantasmi, le due storie, quella del mago e della poliziotta si intrecceranno per una vicenda che ha coinvolto i loro familiari 10 anni fa, senza sapere che i loro destini erano stati tragicamente uniti 2000 anni fa. Con l'aiuto di un generale divenuto ora divinità , al cui servizio milita la famiglia Cha da generazioni, i nostri due protagonisti dovranno sconfiggere un super cattivo e provare a cambiare il loro destino.
Niente di nuovo, se non fosse per questi fantasmi coinvolti nella risoluzione di mistery case e gli spettacoli di magia davvero meravigliosi del mago, peggiora tutto uno sviluppo della trama trascinato e traballante (alcuni episodi coinvolgono, altri molto meno), tra 4 risate e 2 sbadigli arrivo "magicamente" all'undicesimo episodio dove viene presentato tramite flashback il tema delle vita passata che lega i protagonisti, interessante ma un po' troppo trascinato e mal sviluppato.
L'esecuzione non era poi così male, se escludiamo qualche inesattezza storica, tipo scarpe Lumberjack con tomaia EVA indossate 2000 anni fa e quello specchio centrale che fa tanto POWER RANGER, aggrava il tutto il modo in cui è stata costruita la storia attuale che ha reso il tutto scadente. La serie diventa trascinata ed esasperata dal dodicesimo episodio, ricorrendo sempre al medesimo topic (la cattura dello spirito maligno), anche se non tutto ciò che si è visto è stato noioso. Il finale è stato troppo frettoloso perché hanno concentrato tutto lo sviluppo finale negli ultimi 60 minuti aggiungendo roba non necessaria (ma perché? ) alla lotta finale e alla chiusura.
Un finale happy ma girato così frettolosamente da risultare un coito interrotto, i nutrichi seduti a tavola per festeggiare il compleanno del figlio, messi lì per completare un quadretto di "famiglia cuore" , sebbene geniale l'idea di collegarli ai fantasmi, inverosimile come i trucchi di magia del mago dato che dalla risoluzione del conflitto non si è più visto niente di loro, solo un abbraccio .... .
Interpretazione: I due protagonisti meritano un valutazione di 7,5, che potrebbe arrivare ad 8 per la parte in cui il ML interpreta Pong Baek, la protagonista femminile brava ma niente di che, siamo ancora lontani dai livelli delle sue colleghe più famose, e ora comprendo perché fino a qualche anno fa aveva solo ruoli ospite.
Non ho molto gradito che l'avessero resa così incompetente come poliziotta: non riesce a catturare nessuno né ad avere la meglio in nessuno scontro, deve intervenire sempre l'eroe di turno ad aiutarla.
Il generale era molto più bravo come padre di Lee Soo Ho in True beauty, tuttavia è risultato spassoso qui, idem i fantasmi, molto più in gamba nei ruoli comici, meno convincenti nei drammatici.
Bravi gli attori che interpretano il Sunbae della protagonista e il figlio hacker dell'uomo della casa di riposo nei primi episodi. A loro va una valutazione più generosa, di 8.
Terribile il fantasma della donna in bianco, che si vede nell'episodio 12 o 13, il modo in cui corre è davvero ai livelli di video goliardico tra alunni di scuola durante la ricreazione (pessimo).
Nel complesso la recitazione vale 7. Non è stata indimenticabile ma tutti bravi nei ruoli comici.
Regia:
Il lavoro di ripresa non è stato molto curato idem la scenografia, il tecnico del suono poi ha fatto un lavoro personalmente mediocre.
La colonna sonora non è indimenticabile, a parte la sigla finale che è molto gradevole.
In conclusione, consiglio il lavoro per qualche risata senza grosse aspettative, non seguitelo per la storia d'amore perché potreste rimanerne delusi, la storia si sviluppa lentamente ma non scoppia mai veramente tra i protagonisti. Finale un po' piatto e sottotono che chiude in modo grottesco, in perfetto stile pubblicità di basso budget.
Aggiungo 1 punto per il concept e gli elementi comici.
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Crescere insieme e sostenersi per superare gli ostacoli della vita
Se potessi riassumere i valori e il messaggio di questa storia sarebbe quello espresso nel titolo perché si parla di legami famigliari ma anche di un legame d'amore che diventa risorsa per entrambi i partner, trasformandosi e diventando reciprocamente punto di riferimento l'uno per l'altro.The Oath of Love è basato sul romanzo "Affido a te il resto della mia vita a te" o "Dammi molti insegnamenti" se vogliamo tradurre letteralmente, (余生,请多指教) di Bo Lin Shi Jiang (柏林石匠).
Questo drama è incentrato su una storia d'amore mutualmente formativa tra un chirurgo addominale, gastroenterologo e una violoncellista in erba (22 anni). É la tipica rom-com, nonostante sia un prodotto cinese, ho notato molti influssi da K-drama sia nelle modalità con cui nasce la storia, sia nel problema che li avvicina, sia nella gestione delle emozioni da parte di lui e la presenza di rivali e scene di gelosia.
La sinossi su Viki è parzialmente sbagliata: Lin Zhi Xiao (Yang Zi), la protagonista femminile, è una studentessa universitaria al terzo anno di violoncello. È energica, positiva sebbene impulsiva e spesso arrabbiata, dispersiva con i propri obiettivi, spesso distratta da altro. Ha un rapporto molto conflittuale col padre, un ex preside che la tratta come una scolaretta indisciplinata e che viene chiamato per nome , non Papà. Il percorso porterà un avvicinamento, una comprensione e una comune dimostrazione d'affetto.
L'amore della famiglia è insostituibile nella vita di una persona. Questa è un'importante lezione di vita che questo drama ci insegna. Le situazioni difficili possono renderci più maturi in tutti gli aspetti della vita. Questo è ciò che Lin Zhi Xiao e la sua storia ci insegnano.
Gu Wei (Xiao Zhan), il protagonista maschile è un medico molto capace, rigido, coartato, vive per il lavoro, pertanto vive i problemi e le battute d'arresto come fallimenti personali con conseguenti problemi d'ansia. Alla fine, dopo aver incontrato la nostra protagonista, impara a guardare i problemi da un'altra prospettiva ed a imparare da questi.
Gu Wei ha una personalità fredda e distaccata, ma in realtà è molto premuroso e disponibile verso i pazienti, vive per loro. Lin Zhi Xiao, d'altra parte, è apparentemente irruenta ed infantile ma sotto sotto è tenera e matura. Lo sviluppo del personaggio di Lin Zhi Xiao è uno dei più marcati nella serie mente, per quanto riguarda Gu Wei, che ha una differenza di età di circa 9 anni con la protagonista (31 anni), non cresce ma si ammorbidirà nel suo modo di vivere i rapporti e modificherà l'approccio ai problemi e la visione delle relazioni.
Le loro personalità sono molto distinte ma il loro modo di incastrarsi e di apportare un genuino contributo l'uno nella vita dell'altra sono l'aspetto affascinante del loro rapporto.
La storia d'amore presentata in questo drama è sana e consensuale: nessuno si impone sull'altro e dichiarano i propri sentimenti reciprocamente, già questo fa intendere il tipo di rapporto che avranno: simmetrico, tra pari.
Nonostante i 9 anni di differenza d'età tra i personaggi, lo sviluppo romantico della trama è molto naturale: lui si adatta al suo modo di vivere e la storia e procede al suo ritmo inesperto, rispettandone tempi e desideri.
Parallelamente, viene illustrato il rapporto dei nostri protagonisti con le famiglie: mentre una ha una famiglia supportiva , calda, sebbene il padre sia apparentemente distaccato e squalificante, l'altro ha una famiglia fredda e asettica di medici alle spalle, che si trattano come colleghi e intimano al ML le scelte da compiere, professionali e sentimentali senza supportare e aiutare veramente il protagonista.
Entrambi i percorsi subiranno delle evoluzioni, soprattutto nel rapporto che la nostra FL intratterrà col padre, un rapporto intimo e molto sofferto che viene illustrato con grande delicatezza e sofferenza in modo composto e intenso. La scena di lei in macchina che piange in silenzio sulla spalla del padre è di una bellezza disarmante. Solo Yang Zhi avrebbe potuto renderla con quella forza disperata che mostra affetto ma anche compassione per il loro rapporto e la salute del paziente. Questa famiglia che mette da parte i problemi e si riscopre unita quando la vita li pone di fronte alla morte.. .
Gli amici invece non li ho apprezzati, oltre a essere infantili e dare pessimi consigli propongono un ideale di relazione tossica e invischiata che non aiuta la relazione tra i protagonisti. I rivali , maschili e femminili, sono fastidiosi ma non troppo, sapranno mettersi da parte evitando di cadere troppo in basso, nonostante la SL illustra un tipo di donna fastidiosa, in quanto manchevole di elegante dignità, contrapposta ad un aspetto impeccabile (fortuna che si toglie di mezzo intorno al 16°). Purtroppo i cinesi propongono sempre questa tipologia di bitches a motivo del loro sessismo che disvela una malcelata misoginia. Se ci fate caso i rivali maschili non sono mai illustrati in modo meschino, misero e cinico. Capiscono che se non vengono scelti il motivo non è la presenza di un altro ma è legato a loro stessi.
Recitazione: Sia Xiao Zhan che Yang Zi offrono interpretazioni eccellenti, soprattutto nelle scene intime e di confronto. Hanno capacità interpretative molto buone, eccellenti per YG ,alla cui interpretazione darei 9. Xiao Zhan non è altrettanto bravo e versatile, secondo me, ma lo preferisco in questa parte che in altri lavori dove tende a fare il gigione, ossia a calcare la recitazione in senso innaturale.
La loro alchimia era comunque molto buona e e le loro interazioni erano cute da guardare, il che, unito alla naturalezza del loro rapporto mostra una coppia realistica come tante ne possiamo vedere in giro. É mancata totalmente la passione in questo loro rapporto, ma questo lo imputo alla giovanissima età della protagonista e al divario d'eta tra di loro; lo spettacolo inoltre ha un messaggio preciso e lo rimarca spesso: l'amore concreto è quello che unisce due anime che scelgono di condividere la vita, è quello che resta dopo la passione, è la bellezza di "una coppia anziana che cammina nel parco" dopo tanti anni, ancora uniti e insieme.
Del resto, tutto, sia la musica che il trucco e l'abbigliamento della protagonista (vestita prevalentemente di bianco e con colori tenui, color pastello) fanno pensare ad una storia "delicata" e "bianca" (attenzionate che non c'è mai un accessorio rosso a parte il rossetto, lei vestirà di rosso solo dopo il matrimonio, a motivo di un "upgrade" che ora le viene concesso, l'accesso alla sessualità). Io penso che un tocco di passione in più non avrebbe guastato, a completezza del rapporto, nonostante ci sia una scena di loro che si risvegliano con abiti differenti, e fa pensare che forse sia successo qualcosa, lasciando il dubbio e mai la conferma.
Adorabili i siparietti romantici alla fine di quasi tutti gli episodi: servono a smorzare la tristezza degli episodi tristi e a connotare di tenerezza e humour la relazione tra i protagonisti.
Colonna sonora buona ma non indimenticabile: crea un'atmosfera delicata, tenera, di grande tepore con molta semplicità come il rapporto tra i due protagonisti. Nessuno dei protagonisti è stato doppiato e loro stessi hanno prodotto tre canzoni della OST (Yang zhi lo fa sempre):
- "The Oath of Love (余生,请多指教)" (Sigla) di Xiao Zhan e Yang Zi (È stata incredibile per la combinazione delle loro voci, ed è la mia preferita).
- "The Greatest Fortune (最幸福的幸运))" di Xiao Zhan
- "Somebody Liking Someone (一个人喜欢一个人))" di Yang Zi.
Il pezzo forte di questo lavoro è la sceneggiatura che non diventa mai incoerente, costruisce dei personaggi abbastanza credibili, certo ha delle falle logiche di cui voi stessi vi rendete conto ma non è mai brutalmente drammatica, mostra la vita e le relazioni con i suoi alti e bassi e la qualità dei dialoghi è davvero molto buona.
Del resto YZ non accetta sceneggiature a caso!Dove c'è lei hai certezza di un lavoro di qualità, ben scritto e ben diretto. La regia è semplice e molto lineare ma questo ordine serve a rendere una semplicità della vita, senza personaggi troppo complicati e complessi, io penso.
COSA NON MI É PIACIUTO:
1) Assenza di fluidità tra le parti in cui la FL mostra una maturità inconsueta per i suoi anni, e le parti in cui è solare e spensierata in cui quasi subisce una regressione, a livello comportamentale.
2) Rapporto troppo platonico tra i due, anche dopo aver concretizzato e stabilizzato la relazione, ok lei è giovane ma lui ha 31 anni e delle sue necessità. Se la relazione è simmetrica devono trovare un punto di incontro anche su questo punto, non lui che si adegua sempre alle sue necessità (ma capisco che l'utenza è femminile e il QI sia basso, pertanto confezionano l'immagine di un principe azzurro paziente, con gli ormoni di un cane morto).
3) casting, non ho mai avuto percezione dei 9 anni di differenza dei protagonisti, lui non mi sembra così grande e lei così piccola, visivamente sembrano due coetanei, il team trucco doveva fare qualcosa in più, o lui ingrassare un po' per avere un fisico più pesante e maturo, dare quella percezione di solidità austera che ti viene con l'età, e non solo con la professione. Lei non subisce una evoluzione estetica marcata, avrei dato mezzo punto in più se alla fine lei diventava quella che è oggi, capelli neri e un fisico più asciutto, un trucco più maturo.
4) Questa è una mia preferenza: mi sarebbe piaciuta una storia meno lenta nell'avvicinamento e nella formazione del legame, sono due impediti, teneri ma impediti. Una volta messi insieme avrei voluto vederli più complici e impegnati in confronti esistenziali come all'inizio, invece quel rapporto si perde, parlano di stupidaggini e quando il tono diventa più serio è lui a rassicurarla e ad aiutarla , si perde quell'aspetto di negoziazione mutuale dei significati e della realtà, e quando si recupera lei è troppo brusca e concentrata sui suoi sentimenti feriti. Ma questa parte io l'avrei proprio evitata: nel senso, lui avrebbe dovuto informare lei di quanto gli stava accadendo e lei scuoterlo in quel momento lì, aiutandolo come poi ha effettivamente fatto. Apprezzabile tuttavia che non sia una donna che se ne sta con le mani in mano come tante protagoniste di cdrama che purtroppo VENGONO mostrate.
Nonostante i suoi difetti, è una serie molto buona che mi sento di premiare con una valutazione più generosa nel complesso, rispetto a molti altri modern cinesi è di un gradino sopra per regia, abilità interpretative, sceneggiatura. É in grado di trasmettere messaggi senza diventare mai eccessivamente deprimente.
In conclusione, "Oath of Love" è un cdrama che consiglio a chi ama storie romantiche con un tocco di realismo e profondità emotiva. È una serie che invita a riflettere sui valori dell'amore e della resilienza, lasciando un'impressione positiva durevole negli spettatori.
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