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Light Shop korean drama review
Completed
Light Shop
3 people found this review helpful
by Gumiho in Tang dinasty
Apr 14, 2025
8 of 8 episodes seen
Completed 1
Overall 7.5
Story 8.0
Acting/Cast 7.5
Music 6.0
Rewatch Value 5.0

Un horror soprannaturale che non fa paura

"Light Shop" è un lavoro che unisce intrighi soprannaturali a storie personali di amore, perdita e redenzione. Questa serie illustra in modo non lineare le vite di personaggi intrappolati tra la vita e la morte, tutti collegati da un misterioso negozio di luci.
Con il suo lento sviluppo dei personaggi, tensione ambivalente e la toccante esplorazione della condizione umana, questa serie rientra nel sottogenere del thriller psicologico.
Trama e narrazione: Il concetto di "Light Shop" è apparentemente semplice ma complesso al tempo stesso. In sostanza, è una storia di persone interconnesse, unite da un tragico incidente, alcuni intrattenevano una relazione (sentimentale o genitoriale) , e ogni personaggio è alle prese con il proprio passato, i propri rimpianti e i propri desideri insoddisfatti rimanendo bloccata nel limbo, genialmente rappresentato da un vicolo.
Quella che inizia come un'atmosfera inquietante e horror si trasforma gradualmente in un'esplorazione di sentimenti, trascorsi e seconde possibilità. Light Shop stesso funge da metaforico crocevia dove le anime si incontrano e interagiscono, scoprendo non solo la verità sulle proprie vite, ma anche il modo in cui i loro destini si intrecciano.
La narrazione è ricca di sfumature, passando senza soluzione di continuità tra diversi archi narrativi di personaggi che inizialmente sembrano slegati. Tuttavia, man mano che la narrazione si dipana, lo spettatore inizia a vedere come queste vite disparate si intersecano, il tutto conducendo a un climax straziante ma al tempo stesso redentivo. Ogni episodio crea tensione, rivelando gradualmente gli strati del tragico passato di ciascun personaggio e i complessi percorsi emotivi che affronta. Il ritmo è ben bilanciato, garantendo che la storia, pur avendo i suoi momenti emozionanti, non risulti mai affrettata o pesante.

Sviluppo dei personaggi:

il punto di forza di "Light Shop" risiede nel suo cast di personaggi profondamente umani, ognuno dei quali apporta una prospettiva unica alla storia. Da Jeong Won-yeong, il misterioso e compassionevole guardiano dell'aldilà, a Lee Ji-young, una donna il cui amore per il suo defunto fidanzato trascende la morte, ogni personaggio è profondamente stratificato, con il proprio bagaglio emotivo e i propri desideri. I loro archi narrativi sono profondamente intrecciati, creando un'intricata rete di relazioni che esplora i temi del sacrificio, della memoria e del dolore dell'amore inespresso.
Particolarmente avvincente è la tragica storia di Kim Hyun-min e Lee Ji-young. Il loro amore trascende i confini della vita e della morte, con la determinazione di Lee Ji-young di salvare Kim Hyun-min, persino dopo la sua morte, a dimostrazione di quanto il cuore umano sia disposto a spingersi per amore. La profondità emotiva di questi personaggi è straziante e la loro storia d'amore irrisolta lascerà senza dubbio gli spettatori con la voglia di strappare un fazzoletto.
La trasformazione di Yang Seong-sik, un detective che si trasforma in un mietitore, aggiunge un ulteriore livello di complessità alla storia. Il suo percorso dallo scetticismo all'accettazione del suo nuovo ruolo e al suo successivo coinvolgimento nella guida delle anime attraverso l'aldilà è al tempo stesso tragico e edificante.

Temi e simbolismo:

"Light Shop" è ricco di temi legati alla memoria, al destino e alla sottile linea di confine tra vita e morte. Il concetto di luce come guida, sia letterale che figurata, è centrale nella serie, qui è associato anche all'energia elettrica che permette a queste lampade di illuminarsi, questo topic non è davvero nulla di nuovo o originale , basti pensare al Frankestein di Shelley , uno dei primi esempi di come l'energia elettrica sia associata alla vita e alla morte, ( Il dottor Frankenstein utilizza l'energia elettrica per dare vita al suo mostro);inoltre, in molti film horror, l'elettricità è associata a eventi paranormali o all'aldilà. L'elettricità è spesso usata come metafora per rappresentare la vita e la morte. Ad esempio, il "colpo di vita" che riporta in vita un personaggio dopo la morte, o l'idea che un'intensa scarica elettrica possa portare alla morte.
Nelle sedute spiritiche a volte l'elettricità è associata a fenomeni paranormali, dove eventi elettrici possono segnalare la presenza di spiriti o entità sovrannaturali, suggerendo un legame tra la vita, la morte e il mondo spirituale. Questi elementi dimostrano come l'energia elettrica possa essere vista come un simbolo potente e ambivalente, capace di evocare sia la creazione che la distruzione, la vita e la morte. Il negozio di luci stesso simboleggia la natura fragile della vita, offrendo conforto, guida e, a volte, una seconda possibilità.
Anche il tema dei cattivi che sembrano spaventosi ma in verità sono creature sofferenti che hanno subito un trauma non è nulla di veramente nuovo . Basti pensare a The others . Inoltre qui alcuni personaggi , e sono coloro che sono deceduti, si mostrano in modo scioccante e pauroso, la decisione di caratterizzarli in certi modi è presa in prestito da altri lavori di successo (Babadook per le unghie, Slender man per l'altezza vertiginosa di un personaggio, The Ring per alcune soluzioni di ripresa). L'aspetto che però ho apprezzato e mi è sembrato geniale è che queste trasformazioni non sono casuali ma hanno tutte un significato. Chi era sordo adesso può parlare e comunicare, chi ha avuto il cuore spezzato perde continuamente sangue e si spezza in mille pezzi , l'amata lo ricuce, chi si vergognava della propria sessualità e si nascondeva ora è visibilmente spaventoso raggiungendo altezze da capogiro.

Scenografia: La fotografia di "Light Shop" è sbalorditiva, con inquadrature splendidamente composte che enfatizzano l'atmosfera di ogni scena. L'illuminazione, ovviamente, gioca un ruolo fondamentale nel creare l'atmosfera: che si tratti del tenue chiarore di una lampadina o della strada buia e inquietante in cui vagano i personaggi, l'uso di luci e ombre aggiunge una dimensione inquietante ma confortante alla storia. Lo stile visivo della serie ne esalta la profondità emotiva, rendendo ogni momento denso e d'impatto. C'è l'utilizzo di molte scene in bianco e nero per sottolineare una dimensione emotiva e interiore ma anche l'uscita dal limbo.
La luce gioca un ruolo fondamentale nel creare l'atmosfera emotiva: si passa da toni caldi e luminosi, che evocano felicità e speranza, a luci più fredde e ombrose, che riflettono conflitti interni e tensioni.

Recitazione: la performance complessiva è molto buona, non ottimale, per quasi tutti gli attori. Alcuni hanno avuto davvero poco spazio per mostrare di più. Salva tutto Ju Ji-hoon, enigmatico , carismatico ma intenso, disperato, credibile e incredibile quando c'è bisogno di spingere e mostrare disperazione, lo fa risultando convincente e assolutamente "sul pezzo". Voto 9 solo alla sua interpretazione che è purtroppo un atollo (un discorso isolato) nel mare dell interpretazioni recitative altrui che a confronto sembrano deboli.

Conclusione: Nonostante ci siano molte idee che per chi non ha seguito thriller o horror possono sembrare geniali e illuminanti, alcuni lo sono davvero non è un lavoro che mi ha colpito se non per la cura con cui è stato realizzato e la regia moderna, uno stile di ripresa e un utilizzo del colore molto calzante e interessante.
Emotivamente non mi sono sentita coinvolta più di tanto e a parte un paio di scene non mi ha smosso o reso inquieta per nulla. I primi episodi li ho trovati noiosi, fortunamente dopo il quarto il lavoro inizia a prendere una piega più emotiva e intima e ho seguito con interesse ma non è un lavoro che personalmente rivedrei.
Le vite di tutti potevano trovare più spazio e certi dettagli impressionisti ( lacrime di sangue che sgorgano improvvisamente da ogni orifizio, copiato da Llorona e da varie edizioni di esorcista, l'ago che cuce , lo stile alla Samara della donna sorda)li ho trovati mal realizzati, scopiazzati e bizzarri.
La recitazione del tanatoprattore e della infermiera ( Strongwoman Do Bong-soon) incerte, poco sentite e stentate, hanno penalizzato ancor più un lavoro non troppo solido.
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