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  • Gender: Female
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When Life Gives You Tangerines korean drama review
Completed
When Life Gives You Tangerines
6 people found this review helpful
by Gumiho in Tang dinasty
Apr 12, 2025
16 of 16 episodes seen
Completed
Overall 10
Story 10.0
Acting/Cast 9.0
Music 8.0
Rewatch Value 8.0

Capolavoro esistenziale, "FORMALMENTE PERFETTO E CON UNA REGIA IMPECCABILE".

REGIA: 10 SCENEGGIATURA: 10 SCENOGRAFIA : 10. FOTOGRAFIA : 10.

MERAVIGLIOSO! FENOMENALE ! INCREDIBILE! >>>>>> "When Life Gives You Tangerines" è un capolavoro estetico sotto ogni punto di vista: regia, scenografia, sceneggiatura, livello complessivo di recitazione, NON HO MAI visto uno show asiatico con questa qualità.
Il titolo "Quando la vita ti dà i mandarini" è una rivisitazione ponderata del noto detto "Quando la vita ti dà limoni, fai una limonata", ma con un significato più profondo e sfumato. A differenza dei limoni, i mandarini sono naturalmente dolci, eppure portano con sé un pizzico di asprezza, proprio come la vita stessa.
La storia cattura splendidamente questo equilibrio, mostrando come gioia e difficoltà spesso si intreccino e come anche i momenti più dolci possano contenere tracce di dolore. In questo modo, l'autore ci ricorda che la vita non consiste solo nel sopportare l'amaro, ma nell'imparare ad assaporare il dolce-amaro, abbracciando sia le gioie che le difficoltà che plasmano il nostro cammino.
Un drama che parla di vita in tutti i suoi aspetti peculiari e speculari che tocca infiniti punti:
- dinamiche famigliari (tra generazioni diverse, tra figli e genitori, tra fratelli)
-gestione della maternità;
- gestione dei rapporti sentimentali;
- dinamiche relazionali
- gestione del lutto;
- illustra il modo di vivere dei coreani dagli anni ' 60 a oggi;
-modelli e valori culturali;
-tradizioni;
- la vita e i valori delle Haenyeo dell'isola di Jeju;
- il ruolo della donna
- sogni e capacità di autodeterminazione.
Questo drama delicato, profondo e intimista parla di tutto questo ma senza mai cadere di tono o risultare lento e dispersivo.
È una di quelle storie che non finisce con la fine dello show, ti lascia molte riflessioni sulla vita, sui rapporti, sul senso del nostro viaggio sulla terra e recupera l'essenziale dell'esistenza umana: i rapporti umani.
Questa non è semplicemente una narrazione sentimentale (anche): esplora la resilienza, la lotta per la sopravvivenza e quel tipo di amore silenzioso ma profondo, radicato e incrollabile.
Il dramma non cade nel tentativo di voler impressionare, non forza sentimentalismi eppure nel suo tentativo sempre centrato di catturare la fatica del vivere ti avvolge e ti avvince.
Il fuoco degli attimi fugaci che ci spingono avanti. Il calore dell'amore che ti sostiene nel modo giusto, avvolgendoti come un ricordo d'infanzia. I dettagli inosservati e banali della vita quotidiana – il silenzioso fruscio del mattino, lo sguardo commosso di una persona cara, il peso di una parola non detta – erano tutti dipinti con una tale tenerezza da diventare luminosi.
Il loro amore è tenero e concreto: dall’imbarazzato primo bacio al sostegno reciproco di fronte alle sfide della vita, la loro relazione incarna tutto ciò che ci auspichiamo di trovare. I nostri due protagonisti, così sfortunati e messi duramente alla prova dalla vita ma così fortunati nell'essersi trovati in questo viaggio solitario che ognuno di noi compie nel momento in cui viene al mondo.
Quella tra i protagonisti è una relazione genuina, ed è proprio questa autenticità a conferire senso al loro legame. La loro connessione va oltre il tempo e si percepisce in ogni sguardo e in ogni attimo di serenità condiviso. La scena in cui Gwan Sik si tuffa nelle acque tempestose per raggiungere Ae Sun resterà per sempre impressa nella mia memoria. Non si tratta solo di amore, ma di sacrificio e di ciò che le persone sono pronte a fare per coloro a cui tengono.

C'è anche l’amore materno che si rivela sia straziante che magnifico. La relazione tra Gwang Rye e Ae Sun è un esempio lampante di dedizione. Il sacrificio che Gwang Rye fa per la propria figlia, il lavoro instancabile come Haenyeo, tutto per risparmiare ad Ae Sun una vita di fatiche, dimostra fino a che punto una madre è disposta a spingersi per i propri figli. Questa è una rappresentazione complessa della maternità e di come il trauma generazionale possa influenzare il nostro modo di vivere. Il percorso di Ae Sun , i compromessi a cui dovrà scendere, i pregiudizi che dovrà affrontare evidenziano il conflitto tra il desiderio di liberarsi dalle aspettative e la dura realtà da affrontare.

La serie si sofferma anche sulle dinamiche sociali e sui ruoli di genere che gravano sulle donne, un aspetto che mi ha colpito profondamente. La pressione che spesso le donne subiscono per corrispondere al ruolo che riserva loro la società, in una società posizionale come la Corea, e di come il mondo intorno a loro condiziona e mortifica le loro scelte, è un tema che "When Life Gives You Tangerines" affronta approfonditamente. Il personaggio di Ae Sun rappresenta una forma di ribellione contestualizzata agli anni in cui vive: aveva sogni e ambizioni, ma la vita non le ha sempre concesso l’opportunità di realizzarli, se non tardivamente, in modo da condividere il traguardo con l'uomo della sua vita, con la sua PERSONA.
Desiderava diventare poetessa, ma il contesto in cui viveva le riservava altre sfide da affrontare. Quella tensione tra seguire il cuore e fare ciò che è necessario per sopravvivere viene portata in scena in modo eccellente.

È una storia anche sulla rottura di cicli di trauma e sulla costruzione della propria vita secondo le proprie convinzioni. Una delle scene più significative è quella in cui Gwan Sik, seduto al tavolo con madre e nonna, osserva la sua famiglia seduta nel tavolo dietro e decide di unirsi a loro per mangiare. È un gesto semplice, ma carico di significato. Sceglie la sua famiglia al di sopra delle tradizioni e delle aspettative. E quel momento in cui porge i fagioli a sua figlia è un gesto che rivela molto sul tipo di padre che è ! Gwan Sik ha insegnato a Geum Myeong cosa significhi essere un padre, un marito e un uomo di valore. Non si tratta di gesti grandiosi ma di atti quotidiani di cura , carichi di amore, che definiscono il nostro valore.

Per me che abito su un isola è stato emozionante vedere rappresentato il rapporto tutto particolare che noi popoli di mare intratteniamo con questo elemento, solo il mare perdona i nostri inverni. Un elemento che ti dà nutrimento ma che capricciosamente può toglierti tutto, silenzioso ma in grado di ruggire furiosamente.
La protagonista intrattiene col madre un rapporto ambivalente: dapprima lo detesta, lo vede come barriera che la isola dal mondo e le porta via le attenzioni materne e successivamente la madre, poi un altra figura significativa, non riesce neanche a guardarlo, le dà la nausea dal dolore per il bisogno che continua a legarla, dal momento che il sostentamento suo e della famiglia viene dalla pesca. Infine il perdono e la ricerca della madre, una volta anziana, affidando i suoi lamenti e i suoi richiami al mare, di cui pensa faccia ormai parte la madre.
Il rapporto col mare delle haenyeo, riconosciute dall'UNESCO come Patrimonio Immateriale dell'Umanità (a motivo della loro importanza nella cultura tradizionale per le loro pratiche e tecniche tramandate), che dettagliano e spiegano ogni vicenda, illustrando valori quali riconoscenza, gratitudine, supporto, mutuo aiuto, difesa, affettuosa comprensione.
Oltre alla trama ricca e sfaccettata il cast offre anche ottime interpretazioni . IU interpreta il doppio ruolo di Ae-sun e di sua figlia Geum-myeong, mostrando una buona versatilità interpretativa di personaggi diversi che vivono in epoche diverse. Il livello di recitazione è davvero ottimo da parte di ogni attore, il cast è stato davvero curatissimo. Ogni attore ha dato il proprio massimo e le loro performance sono state così convincenti e intense che è impossibile non rimanerne coinvolti. La capacità del cast secondario di arricchire il contesto circostante eleva l'intera narrazione.

Il regista Kim Won-seok, noto per la sua narrazione ricca di sfumature, ha descritto il drama sia come "un omaggio alle generazioni di nonne, nonni, padri e madri che hanno vissuto intensamente, sia come un canto di incoraggiamento per le figlie e i figli che affronteranno il mondo a venire". "When Life Gives You Tangerines" è proprio questo: una serie che rende omaggio e incoraggia gli spettatori mentre affrontano la vita.

Anche la fotografia gioca un ruolo cruciale, rendendo questo drama poetico e di UNA BELLEZZA STRUGGENTE. Ogni inquadratura HA un significato profondo e il modo in cui le immagini si legano alla storia, con una musica sempre calzante (86 brani diversi) è semplicemente straordinario.
Tutto è curato in questo lavoro, ogni sequenza è studiata sotto ogni punto di vista, questo è un lavoro che rimanda continuamente alle stagioni come metafore dei periodi della vita:
"…pensavo che la vita andasse dalla primavera all’estate, all’autunno e poi all’inverno, ma mi sbagliavo. A volte sembra inverno, a volte primavera. Ho avuto miriadi di giorni primaverili. Ho avuto molti momenti scintillanti".


"When Life Gives You Tangerines" non è solo un dramma da guardare; è un'esperienza da vivere. Ti penetra dentro, ti trasforma e ti porta a riflettere sui personaggi anche molto tempo dopo la visione dell’ultimo episodio. È così splendidamente costruito che sembra andare oltre una semplice storia. È un'esperienza indimenticabile di resilienza.
"La vita continua per i vivi". - Yang Geum Myeong. Una verità semplice ma profonda che "Quando la vita ti dà i mandarini" incarna così bene. Non importa quali siano le perdite, il dolore o le strade non intraprese, la vita continua, spingendoci ad andare avanti, ad apprezzare ciò che rimane e ad abbracciare il viaggio che ci attende.
Trascendendo i confini culturali, questa è forse la serie più coreana ma universalmente riconoscibile, che ritrae le vite e gli amori dei personaggi dagli anni '60 ai giorni nostri in Corea in un modo che suscita riflessioni profonde.
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