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  • Gender: Female
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The Double chinese drama review
Completed
The Double
7 people found this review helpful
by Gumiho in Tang dinasty
Feb 16, 2025
40 of 40 episodes seen
Completed 5
Overall 8.0
Story 8.0
Acting/Cast 8.0
Music 7.0
Rewatch Value 6.0

Troppa carne al fuoco non si cuoce bene

Adattato dal romanzo cinese "Marriage of the Di Daughter", The Double ha come protagonisti Wu Jinyan e Wang Xingyue; molti hanno scritto che non hanno trovato nulla da ridire sulla loro differenza di età (lei 31 , lui 22). Io, personalmente, non l’ho trovata problematica ma nemmeno una scelta troppo azzeccata; negli episodi centrali ho percepito la differenza di età che stride, anche perché la FL la sua età la dimostra tutta a causa di un fascino maturo e doveva interpretare la parte di una 18 enne… . L’attore è stato molto aiutato per il ruolo, che è tagliato su di sé, e grazie ad una voce molto profonda e matura che mi ha fatto pensare che potesse essere stato doppiato e invece a 22 anni, questo giovane uomo, ha un timbro molto caldo e basso che smussa un po’ la loro differenza.
Bisogna accostarsi al lavoro abbandonando ogni pretesa logica perché molte soluzioni sono davvero improbabili (quella di cambiare identità mantenendo lo stesso volto, la stessa voce, postura e altezza per esempio, con moltissime persone che ti conoscono, tutte che credono che sia una somiglianza, persino tuo marito non ti riconosce, questo mi è sembrato davvero assurdo, oppure non rendersi conto al buio delle differenze tra le persone e avere intimità fisica con una piuttosto che un’altra, donne che mentono agli amanti dicendo che hanno perso i loro bambini quando era impossibile dal momento che avevano interrotto i rapporti da tempo, mani con menomazioni che brandiscono la spada come un “ninjia”). Rassegnatevi e seguitelo per quello che è…. un dramma cinese ben realizzato nella fattura, con buone riprese, duelli di sicuro impatto scenico, un tentativo di nemesi e riscatto per sé e la propria famiglia, con un buon (non ottimale) livello di recitazione complessivo (nel complesso, alcuni non hanno brillato).

Mi sono accostata al lavoro dopo aver letto molte recensioni quindi ero preparata su cosa aspettarmi e le aspettative sulla loro liason, da più parti decantata, erano nulle. E menomale, viceversa ne sarei stata parecchio delusa. Consiglio di non aspettarsi molto da questa coppia a livello di relazione e fisicità.
Forse per la differenza d’età e la mentalità censurante cinese volutamente non hanno inserito scene fisiche; ci sono degli avvicinamenti, ci sarà anche qualche bacio ma nulla di eccessivo o coinvolgente, uno non si vedrà nemmeno… .
La loro chimica, che tutti hanno definito alle stelle personalmente non mi è pervenuta… mi rendo conto di quanto sia forte il potere della proiezione e della suggestione.
I due sviluppano senz’altro un’ intesa, dell’affetto, dell’interesse, moooolto lentamente, proprio negli ultimi episodi si concretizzerà il loro legame. Il loro rapporto è interessante perché nasce su altre basi: usarsi a vicenda per raggiungere uno scopo fino a rendersi conto che hanno la stessa destinazione, quindi si alleano, anche perché avevano iniziato a piacersi. È un rapporto molto psicologico, un’intesa mentale che poggia molto sui doppi sensi e sulle metafore per comunicare. Se vi piace questo tipo di rapporto che supera il classico tropo “da nemici ad amanti”, questo è quello che fa per voi perché non iniziano come nemici ma con incuriosita diffidenza.
Tuttavia, l’evoluzione del suo sentimento non è ben spiegata, nel senso che la vedrete passare dall’evitamento alla gelosia in un baleno, non c’è una puntata o delle interazioni che mostrino questo cambiamento di tendenza, questa è una falla (non l’unica del lavoro).
Questa è stata una storia d'amore così lenta, che si è mossa a malapena: hanno fatto credere che si sarebbe vista una vera storia d'amore slow burning ma quello che si è ottenuto è stata una gara di sguardi fissi tra Jiang Li e Duke Su in ogni episodio.

Questo lavoro non ha avuto, almeno personalmente, un ritmo sempre costante. Inizia in un modo, i primi 3 episodi sono meravigliosi e ti catturano totalmente, poi diventa un palace harem, poi quasi una commedia, poi un crime case, poi drammatico sul finale con delle morti non necessarie… gli archi narrativi sono lunghi, ogni 13 episodi c’è un cambio di set e personaggi, con le loro dinamiche . Circa 64 sono i personaggi che si affacciano e interfacciano con i protagonisti, direttamente o indirettamente.
Non sempre gli elementi drammatici e comici sono fusi bene insieme, per me certe scene umoristiche stridono e tolgono intensità al lavoro che ha voluto essere brutalmente crudo e spietato, il livello di crudeltà di alcune scene è superiore a ciò che normalmente vediamo nei cdrama. Troppa carne al fuoco non si cuoce bene!
Così come il cambio di colori, iniziamo con ambientazioni e colori goth, con filtri freddi alla kunning palace per cambiare totalmente filtri e colori due episodi dopo.

Tra i vari personaggi uno che mi è sembrato particolarmente bravo, con un livello davvero buono di recitazione è l’attore che interpreta SHEN YU rong, il marito uxoricida, sono sempre contenta quando i personaggi vengono umanizzati e non mostrati cattivi gratuitamente e lui rende questo dissidio interiore perfettamente. Ama la moglie ma non più di se stesso e questo lo divora lentamente come un tarlo. In tutto il drama renderà questo conflitto interiore superbamente, con lo sguardo, la voce (è uno dei pochissimi attori non doppiati) e le smorfie. E’ un second lead che conquista la scena prendendosi spazio con la sua recitazione solida, matura, espressiva, mettendo in ombra sia il protagonista che la protagonista.
In merito a quest’ultima sono perplessa, nelle prime puntate mi ha trasmesso disperazione, angoscia e un turbamento vivido. E’ stata bravissima, intensa e performante, poi la sua espressività si appiattisce nei primi piani storti in cui accenna un sorriso sempre uguale che mi è venuto a noia.

Nel complesso il doppio è stato un giro a metà, un racconto visivamente forte pieno di zoom in/zoom out drammatici, utilizzo del grandangolo sui primi piani, con molta maestria passando da un piano americano a primo piano e poi primissimo, un medio grandangolo che distorce un po’ il naso per indicare un fiuto maggiore, una migliore capacità di sentire e quindi discernere mentre secondo altri del settore indicherebbe la deformazione in un animale vendicativo, quasi mostruoso: dalla signora più raffinata e virtuosa della Capitale ad un concentrato di rancori e risentimenti .
Un movimento per rendere una nuova identità ed evidenziare la doppiezza dei personaggi ,doppi appunto. Questa cura a livello di riprese l’ho trovata apprezzabile ma non sempre esteticamente calzante.
Ringrazio una mia amica che da tecnico mi da pareri da cui originano confronti istruttivi.

Il fatto che fosse doppiata inoltre le ha tolto molti punti perché uno degli elementi più interessanti che le attribuivo era proprio l’utilizzo della voce e le variazioni di sonorità che rendono perfettamente il variare dell’emotività, invece scopro che uno dei punti più forti della sua recitazione è la sua doppiatrice!
Ho sentito decantare spesso la recitazione della Principessa Wanning, ebbene per me invece è stata l’anello debole di un cast composto da attori migliori. Forse è stata diretta male ma la sua follia è spesso mostrata attraverso uno stile comunicativo cinico-manipolativo-aggressivo e balletti nonsense aggiunti per necessità scenografiche ma che poco mostrano una follia sofferente.
Ci sono davvero molte attrici molto più abili nell’inscenare in modo valido il ruolo della folle disturbata , abitata dai demoni del passato. Basti pensare a Yeon-Jin, la bulla del drama The glory, interpretata da una magnifica Lim-Ji Yeon, o al personaggio di Chenrong Xin Yue, non perfetta ma molto più credibile in lost you forever, o la matrigna del Man lead in Ming Lang.
Paradossalmente è stata un po’ più brava la matrigna della protagonista, dipinta come la classica concubina dei palace harem ma anche qui i cambi espressivi nei primi piani , sempre uguali (finto dispiacere preoccupato-sorriso manipolativo) non le davano complessità e intensità .

Andiamo al lavoro… come scrivevo il drama è complesso, ben fatto , a livello visivo le riprese sono coinvolgenti e immersive, la scenografia è una delle migliori finora viste , tuttavia a livello di narrazione il ritmo incalzante dei primi episodi va scemando negli episodi successivi , a singhiozzo si trascina tra alti e bassi facendomi arrancare e intrattenendo lo spettatore a ritmi alterni. Non aiutano i primi piani di 20 secondi su 3- 4 personaggi che rallentano molto il fluire delle scene.
Nonostante l'inizio avvincente, questo drama perde definitivamente slancio nell'episodio 30. La narrazione si sofferma troppo a lungo sugli archi narrativi più deboli della famiglia Jiang.
Molte soluzioni narrative e scenografiche sono prese in prestito da altri lavori antecedenti ma poiché non so quando sia stato scritto il romanzo, su cui si basa il drama, è difficile stabilire chi ha copiato chi…(love and redemption, the last immortal, who rules the world, Princess Weiyoung, the story of ming lang ).
Il personaggio del Duca Su finisce per non essere sviluppato così bene come Shen Yurong o la principessa Wanning.
Questo revenge drama è iniziato con ottime premesse ma non regge a un attento esame. Eccelle nel mostrare elementi drammatici e angoscia con uno stile scenografico ricco e soddisfacente ma pecca di strafare in alcuni punti con scene assurde che non necessariamente fanno progredire la trama, alcune scopiazzate (il bagno nella tinozza piena di rose mentre duca su combatte a torso nudo sotto la pioggia, la scena di lei araba fenice quando suona il qin è quasi uguale come costumi e poteri a the last immortal).
Per quanto riguarda la vendetta si può considerare raggiunto e sviluppato questo obiettivo che è il "trait d’union "del lavoro? Nì… paradossalmente la vendetta viene raggiunta per caso e col sacrificio altissimo di molti innocenti.
Due cattivi ( non spoilero chi siano) si suicidano (quindi come ottiene la sua vendetta?), lei senza il co-protagonista sarebbe morta già al terzo episodio. Quindi, questo è l’ennesimo drama dove, sebbene lo spettatore venga distratto dallo stile immersivo e dalla bellezza conturbante del man lead, ipocritamente la donna raggiunge la sua vendetta per caso, perché fa parte di un piano di un potente che le da nullaosta, viceversa la protagonista non avrebbe mai raggiunto alcun obiettivo significativo.
Lei ha una doppia identità ma è un lavoro molto psicologico, crudo, spietato e sottile dove quasi ogni personaggio ha una doppia natura e due volti: quello sociale, ipocritamente giusto e retto, e quello reale/oscuro e malvagio, o ambivalente.
Xuan Fang Feng è una donna matura e intelligente con indubbie capacità oratorie che per cavarsela, però, fa affidamento sempre al cognome del finto padre per ottenere benefici per sé, si rivolge sfacciatamente infinite volte al Duca Su per farsi aiutare (trovami un medico per il magistrato, aiutami a liberare i miei uomini, trovami uno che fa le voci, dammi questo, dammi quello, fai quello , fai questo), senza alcuna remora o tatto, quando non lo usa sarà lui a offrirsi spontaneamente in suo aiuto.
Non è tutto… arriverà anche a raccontare per cavarsi dai guai che ha salvato lei stessa quella che in verità è morta per lei, quindi si rivela una donna meschina, ipocrita, manipolativa, utilitarista, forse a seguito del trauma (il rispetto per i morti è solo una grande ipocrisia).
Più volte ho avuto come la sensazione che il furto di identità sia stato in verità una scelta di comodo, egoista, spacciata ipocritamente come tentativo di vendetta anche per la defunta, ok si vendicherà ma sacrificando per il suo interesse anche i "buoni" e farà più volte i suoi interessi, mettendo la vendetta personale davanti a quella dei Jiang, in ordine di priorità.

Alla fine, caro spettatore, scoprirai qualcosa che ti deluderà moltissimo che non rivelo per non spoilerare ma ti sarà chiara in un dialogo illuminante nell’ep 23 tra l’imperatore e il duca e poi ti verrà riproposto in una partita a GO a chiusura dell’Ep. 28.
Quindi son rimasta delusa dall’evoluzione psicologica e da un’assenza di mezzi reali del personaggio.
Per quanto riguarda la storia d’amore sarei stata molto più soddisfatta da un’amicizia solidaristica trai due, considerata anche la loro palese e visibile differenza di età, da un percorso di riscatto con più autonomia e intraprendenza da parte della protagonista che elabora, a livello psicologico, il tradimento dell’amore della sua vita fino a distaccarsene completamente invece di vederla sempre in balìa di un uomo

La componente artistica qui presente è molto buona e di livello medio alto, c’è un profondo e sempre presente richiamo all’arte e alla cultura tradizionale cinese che affascina e accompagna scenograficamente la narrazione (make up, arti marziali, costumi, interni e mobilio, strumenti musicali come il qin, opere teatrali, esorcismi artistici che ricordano i balli con la spada). Bellissimo il trucco con le perle o i costumi del Duca Su, bello anche se scopiazzato l’utilizzo del ventaglio (vedi yang yang e il personaggio di Hei Feng Xi in who rules the world per credere) sempre abbinato al colore delle vesti.

Finale? Va bene così, c’era da aspettarselo che sarebbe stato aperto e sospeso. Il lavoro vuole raccontare solo il percorso, quindi, chiude laddove non serve narrare altro. Più che altro gli ultimi episodi sono un po’ confusi e inutilmente tragici.
C’è uno speciale che ho visto su un canale non ufficiale, dura mi sembra una decina di minuti e accontenta un po’ chi voleva vedere una storia tra di loro, io l’ho trovato divertente ma col drama non c’entra nulla.

Regia: 9
Estetica visiva: 10
Sceneggiatura: 8,5
Caratterizzazione dei Personaggi: 8,5
Finale: 6,5
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