Bella idea non sviluppata nel suo potenziale...
La mia recensione (UNICA IN ITALIANO) evidenzia un punto di vista sicuramente meno entusiasta rispetto alla media ma più obiettivo e veritiero, sottolineando che questo medical drama ha un bellissimo topic e sicuramente le migliori intenzioni nel dare spazio alla malattia mentale, superando lo stigma che una società ipocrita come quella coreana impone a chi soffre un disturbo psichiatrico. Tuttavia, lo stile episodico risulta dispersivo, irrealistico e poco coinvolgente. La narrazione si concentra più sull’esposizione che sull’evoluzione dei personaggi, portando a una perdita di profondità emotiva e a una risoluzione troppo rapida di malattie serissime e non mostrando, spesso, la sofferenza che ci sta dietro. In particolare, l’arco narrativo della protagonista femminile viene trascurato nella seconda metà della serie, arrivando ad una conclusione poco soddisfacente e priva di impatto.
C'è una storia d'amore inusuale che non c'entrava nulla.
I metodi di cura del ML non li ho capiti, posso essere d'accordo sulla terapia occupazionale e sui metodi della compassione ma parla di psicoanalisi e non vediamo una sola seduta col metodo psicoanalitico, buone capacità diagnostiche ma poi il trattamento era molto comportamentale. Questo solo per citare un esempio di discrepanza, come tante ne vediamo.
Hanno voluto parlare di un argomento delicato senza portarlo fino in fondo e senza svilupparne la cura con serietà.
CONTRO
**Personaggi principali: Ben interpretati ma poco approfonditi**
Han Woo Joo, interpretata da Jung So Min, viene lodata per la sua performance intensa e credibile, concordo sulla sua bravura, specialmente nelle crisi di rabbia. Anche il personaggio del Dr. Lee Shi Joon, interpretato da Shin Ha Kyun, è carismatico ma alcune sue dinamiche (come il trauma con l’ex paziente) vengono sviluppate un po' troppo approssimativamente. Ho apprezzato il casting del ML, son contenta di vedere un attore e non un belloccio e mi dispiace che qualche ignorante nelle recensioni su viki lo abbia penalizzato per l'età. A certe persone andrebbe tolto pc e connessione internet.
**Personaggi di supporto: Troppi e poco rilevanti**
Il cast di supporto risulta numeroso e poco sviluppato, con scene che finiscono per essere riempitive e non aggiungono valore alla trama principale. Non ho davvero gradito il rapporto tra i tre colleghi psichiatri, specialmente la dottoressa andrebbe radiata. Si doveva parlare della malattia mentale ma hanno avuto la meglio le dinamiche da bar e gli intrallazzi tra loro e a farne le spese è stata l'ex paziente del ML. Questa parte abbassa la mia valutazione di molto.
**Romance: Sano ma sbilanciato**
Il rapporto tra i protagonisti è descritto come sano, ma inizialmente segnato da uno squilibrio di potere, data la asimmetria del rapporto terapeutico medico-paziente. Sebbene la protagonista riesca in parte a riequilibrare la relazione, la sua crescita personale e la realizzazione personale restano poco approfonditi, lasciando un senso di incompletezza. Non era davvero necessario inserire un rapporto d'amore confuso ai fini della progressione della storia, nonché antideontologico, tra i protagonisti. Non solo, poi non si è riusciti a mostrarlo, a portarlo fino in fondo. Non proseguo per non spoilerare.
Aspetti tecnici:
Fix you ha avuto ambientazioni realistiche e sobrie, in linea con il tono medical e umano della serie. I colori sono neutri, con dettagli caldi che trasmettono accoglienza e sicurezza, riflettendo l’approccio empatico dei medici verso i pazienti. La scelta di non rendere l’ambiente freddo o asettico è funzionale a creare un’atmosfera di fiducia.
Le riprese in esterna mostrano una Seoul quotidiana, senza eccessivi virtuosismi, per mantenere il focus sulle emozioni dei personaggi.
La scenografia è funzionale, mai invadente, e contribuisce a creare un senso di realtà e intimità. L’uso della luce naturale e dei colori caldi aiuta a stemperare i temi delicati trattati dal drama.
OST
La colonna sonora accompagna le scene con discrezione, sottolineando i momenti emotivi senza mai risultare invadente. I brani strumentali sono spesso soft, con pianoforte e archi, e servono a enfatizzare la delicatezza dei temi trattati (traumi, guarigione, relazioni).
La soundtrack è ben equilibrata, mai eccessiva, e sostiene il racconto. La scelta di non strafare con effetti sonori o melodie troppo marcate è coerente con il tono "realistico" della serie.
Le canzoni sono per lo più ballad o mid-tempo, con testi che parlano di speranza, guarigione, comprensione e sostegno reciproco.
Dal punto di vista tecnico, Soul Mechanic si distingue per una scenografia curata ma misurata, una colonna sonora raffinata e un’OST che valorizza i momenti emotivi senza mai sovrastare la narrazione. Tutti questi elementi lavorano insieme per creare un’atmosfera accogliente e autentica, che accompagna lo spettatore nel viaggio di guarigione dei protagonisti.
**Considerazioni finali**
Consiglio la serie ma ti consiglio anche di non prenderla troppo sul serio o pensare che le malattie mentali vengono curate con i metodi che vedi (e per fortuna perché alcuni sono persino iatrogeni) . Interessante la rappresentazione e l'evoluzione del rapporto padre-figlio. Finale poco positivo ma troppo edulcorato e più da villaggio vacanze che da comunità terapeutica assistita.
C'è una storia d'amore inusuale che non c'entrava nulla.
I metodi di cura del ML non li ho capiti, posso essere d'accordo sulla terapia occupazionale e sui metodi della compassione ma parla di psicoanalisi e non vediamo una sola seduta col metodo psicoanalitico, buone capacità diagnostiche ma poi il trattamento era molto comportamentale. Questo solo per citare un esempio di discrepanza, come tante ne vediamo.
Hanno voluto parlare di un argomento delicato senza portarlo fino in fondo e senza svilupparne la cura con serietà.
CONTRO
**Personaggi principali: Ben interpretati ma poco approfonditi**
Han Woo Joo, interpretata da Jung So Min, viene lodata per la sua performance intensa e credibile, concordo sulla sua bravura, specialmente nelle crisi di rabbia. Anche il personaggio del Dr. Lee Shi Joon, interpretato da Shin Ha Kyun, è carismatico ma alcune sue dinamiche (come il trauma con l’ex paziente) vengono sviluppate un po' troppo approssimativamente. Ho apprezzato il casting del ML, son contenta di vedere un attore e non un belloccio e mi dispiace che qualche ignorante nelle recensioni su viki lo abbia penalizzato per l'età. A certe persone andrebbe tolto pc e connessione internet.
**Personaggi di supporto: Troppi e poco rilevanti**
Il cast di supporto risulta numeroso e poco sviluppato, con scene che finiscono per essere riempitive e non aggiungono valore alla trama principale. Non ho davvero gradito il rapporto tra i tre colleghi psichiatri, specialmente la dottoressa andrebbe radiata. Si doveva parlare della malattia mentale ma hanno avuto la meglio le dinamiche da bar e gli intrallazzi tra loro e a farne le spese è stata l'ex paziente del ML. Questa parte abbassa la mia valutazione di molto.
**Romance: Sano ma sbilanciato**
Il rapporto tra i protagonisti è descritto come sano, ma inizialmente segnato da uno squilibrio di potere, data la asimmetria del rapporto terapeutico medico-paziente. Sebbene la protagonista riesca in parte a riequilibrare la relazione, la sua crescita personale e la realizzazione personale restano poco approfonditi, lasciando un senso di incompletezza. Non era davvero necessario inserire un rapporto d'amore confuso ai fini della progressione della storia, nonché antideontologico, tra i protagonisti. Non solo, poi non si è riusciti a mostrarlo, a portarlo fino in fondo. Non proseguo per non spoilerare.
Aspetti tecnici:
Fix you ha avuto ambientazioni realistiche e sobrie, in linea con il tono medical e umano della serie. I colori sono neutri, con dettagli caldi che trasmettono accoglienza e sicurezza, riflettendo l’approccio empatico dei medici verso i pazienti. La scelta di non rendere l’ambiente freddo o asettico è funzionale a creare un’atmosfera di fiducia.
Le riprese in esterna mostrano una Seoul quotidiana, senza eccessivi virtuosismi, per mantenere il focus sulle emozioni dei personaggi.
La scenografia è funzionale, mai invadente, e contribuisce a creare un senso di realtà e intimità. L’uso della luce naturale e dei colori caldi aiuta a stemperare i temi delicati trattati dal drama.
OST
La colonna sonora accompagna le scene con discrezione, sottolineando i momenti emotivi senza mai risultare invadente. I brani strumentali sono spesso soft, con pianoforte e archi, e servono a enfatizzare la delicatezza dei temi trattati (traumi, guarigione, relazioni).
La soundtrack è ben equilibrata, mai eccessiva, e sostiene il racconto. La scelta di non strafare con effetti sonori o melodie troppo marcate è coerente con il tono "realistico" della serie.
Le canzoni sono per lo più ballad o mid-tempo, con testi che parlano di speranza, guarigione, comprensione e sostegno reciproco.
Dal punto di vista tecnico, Soul Mechanic si distingue per una scenografia curata ma misurata, una colonna sonora raffinata e un’OST che valorizza i momenti emotivi senza mai sovrastare la narrazione. Tutti questi elementi lavorano insieme per creare un’atmosfera accogliente e autentica, che accompagna lo spettatore nel viaggio di guarigione dei protagonisti.
**Considerazioni finali**
Consiglio la serie ma ti consiglio anche di non prenderla troppo sul serio o pensare che le malattie mentali vengono curate con i metodi che vedi (e per fortuna perché alcuni sono persino iatrogeni) . Interessante la rappresentazione e l'evoluzione del rapporto padre-figlio. Finale poco positivo ma troppo edulcorato e più da villaggio vacanze che da comunità terapeutica assistita.
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