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Something about 1 Percent korean drama review
Completed
Something about 1 Percent
4 people found this review helpful
by Disarmonia kills Tao
Jul 11, 2025
16 of 16 episodes seen
Completed
Overall 7.5
Story 7.0
Acting/Cast 7.5
Music 6.0
Rewatch Value 6.0

Maestra Alfa rieduca un AD "Ormonato"

1% of Something è il remake di un drama del 2003, vintage, che però merita ben più dell’1% della nostra attenzione. É un romcom di tipo business con il solito tropo dell'amore a contratto per assecondare i desideri di un nonno (tipo business proposal) dove i contraenti finiscono per innamorarsi davvero.
Sono 16 episodi di 40 minuti, circa. Aspetto che ho apprezzato moltissimo perché i drama coreani antichi normalmente sono di 76/80 minuti e ho dei fisiologici crolli di attenzione, questo l'ho seguito scorrevolmente.

La trama ruota attorno a Kim Da-hyun, un’insegnante di scuola gentile e altruista ma con la risposta pronta, e Lee Jae-in, un giovane e arrogante CEO (il vero cocky prince). Il nonno di Jae-in, impressionato dalla gentilezza di Da-hyun, decide di includerla nel testamento e obbliga il nipote a frequentarla per sei mesi se vuole ereditare l’azienda. Quello che inizia come un contratto forzato (un tropo molto caro ai coreani) si trasforma lentamente in una relazione autentica, costellata da dialoghi sinceri, situazioni quotidiane e una chimica scoppiettante.
Ho scoperto per caso questo drama molto ben nascosto e non blasonato, sottovalutato ma con ottime valutazioni (almeno su viki) e sono contenta di averlo fatto perché ero stanca di vedere i soliti cliché abusati e le solite dinamiche ipocritamente edulcorate e patinate, del tutto prive di una componente fisica o triangoli, tragedie e assurdità infilate a forza, qui per fortuna a parte qualche cliché c'è molto altro e non è inutilmente tragico o con triangoli (o quadrangoli) spesso inutili.
"1% of Something" non ha goduto di una distribuzione mainstream né di un budget da produzione netflix ma ciò che perde in clamore lo recupera in onestà narrativa. È un drama che non cerca di "reinventare la ruota", ma funziona bene proprio per la sua semplicità ben calibrata. È quasi un piccolo gioiellino vintage, con un’atmosfera familiare e confortante.
Nonostante un'atmosfera vintage che si riflette nei set e nei costumi di scena (osceni) ho ritrovato innumerevoli punti di forza:
I punti di forza
Chimica autentica tra i protagonisti: i protagonisti danno vita a un rapporto credibile, dove le dinamiche da commedia romantica sono dosate con naturalezza. La tensione evolutiva è ben costruita.

Dialoghi maturi e rispettosi: a differenza di molti drama che si affidano a incomprensioni forzate o drammi eccessivi, qui i protagonisti comunicano, si confrontano, crescono. È sorprendentemente raro.

Formato breve ma efficace: episodi più brevi che scorrono via leggeri, ideali per chi cerca una visione piacevole senza il carico emotivo dei drama più intensi.

Assenza di tragedie inutili: bella la scena, ripresa sapientemente con una prospettiva d'effetto dal valore simbolico, del protagonista bambino sotto al tavolo che vede la madre adottiva piangere e disperarsi, il messaggio elegante, è come se volesse comunicarci l'intimità del dolore da una prospettiva capovolta (come quando ti cade il mondo addosso).

Protagonista maschile non bello né rifatto ma virile, fisico, autentico, che ogni tanto mostra un lato puerile a motivo di un'infanzia negatagli, con lei si mostra dapprima oppositivo, poi tenerissimo ma anche molto fisico quando vuole. Geloso come Otello e sempre bisognoso di attenzioni.

Finale: non affrettato, sbrigativo ma molto ben approfondito e illustrate le dinamiche di questa coppia improbabile che si forma naturalmente e spontaneamente, in un modo comune , senza fronzoli e tragedie.

Dialoghi di buona qualità, alcuni molto spassosi altri più approfonditi.

Interpretazioni: buone quelle dei protagonisti principali, meno brillanti quelle dei personaggi secondari, il ML si distingue per avere connotato il personaggio di interessanti e convincenti sfumature, arrogante anche nelle gesture e i movimenti del corpo, naturale con una microespressività facciale mai calcata o eccessiva, mi ha convinto quasi sempre ma non del tutto. La protagonista è stata brava, espressiva, non eccezionale ma rispetto a tante altre facce ingessate percepivo sempre lo stato d'animo e l'emozione. Molto naturali.

Io penso che sia stato un apripista per i romcom che conosciamo oggi: molte scene sono state "riprese" e impiegate in my dearest nemesis (camminata intorno all'edificio, l'acquisto dei vestiti casual per lui per uscire insieme, l'ascolto della musica con gli auricolari....) e il bacio improvviso ponendo la donna contro il muro ( Lee Su-Ho in True beauty).

Cosa non ha funzionato:
Musiche non all'altezza , poco curate, banali e con poca scelta.
Scenografia poco curata, regia molto BASIC: a livello visivo non ha l’opulenza di drama di successo come Crash Landing on You o Goblin, ma la regia è pulita e funzionale. Nessun fronzolo, nessuna sbavatura.
Seconda parte troppo trascinata e inutilmente triste. Ho preferito decisamente la prima parte comprensiva dei primi 7 episodi, poi diventa un po' lento, ripetitivo.
Qualche taglio a volte rende forzata o inspiegabile la narrazione, esempio fine ep. 14, inizio 15° episodio.
Cliché della competitor pazza furiosa e priva di scrupoli sempre presente ma il personaggio è noioso e manca di credibilità.
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