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- Titolo Originale: 庆余年 第二季
- Conosciuto Anche Come: Alegria da Vida 2 , Joy of Life: Season 2 , Qing Yu Nian 2 , Qing Yu Nian Di Er Ji , Qing's Remaining Years , Thankful for the Remaining Years Season 2 , Радость жизни 2 , หาญท้าชะตาฟ้า ปริศนายุทธจักร ภาค 2 , 庆余年 第2季 , 庆余年 第二季 , 庆余年2 , 慶余年 第二季
- Regista: Sun Hao
- Sceneggiatore: Wang Jun
- Generi: Commedia, Romantico, Wuxia, Fantasy
Dove Guardare Joy of Life: Season 2
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Cast & Ringraziamenti
- Zhang Ruo YunFan XianRuolo Principale
- Wu GangChen Ping Ping / Director ChenRuolo Principale
- Li QinLin Wan ErRuolo Principale
- Chen Dao MingEmperor of Qing / Liu YuRuolo Principale
- Tian YuWang Qi NianRuolo di Supporto
- Song YiFan Ruo RuoRuolo di Supporto
Recensioni

Disarmonia kills Tao
4 persone hanno trovato utile questa recensione
Intrighi infiniti e sentimenti smorzati: la lentezza della stagione di mezzo!
😊😊😊😊😊😊il mio voto per questa stagione è 8,3Dopo cinque anni di attesa, la seconda stagione di Joy of Life ha finalmente riportato sullo schermo Fan Xian e il suo mondo intricato fatto di politica, inganni e relazioni ambigue.
L’hype era altissimo, e la serie ho letto aver toccato numeri da record: centinaia di milioni di visualizzazioni in Cina e un grande successo anche a livello internazionale grazie alla distribuzione su Disney+. Ma è riuscita davvero a mantenere le promesse?
Nonostante una qualità visiva migliorata (la seconda stagione ha introdotto tecnologie avanzate per il rendering visivo: "in particolare, Tencent Video ha implementato la modalità HDR Vivid" che permette un'esperienza visiva più ricca, con contrasti intensi e dettagli nei particolari,tessuti, luci, ombre), una maggiore nitidezza, una regia più innovativa che si avvale anche di droni e di diverse tecniche di ripresa, la stagione è più lenta rispetto alla prima, con episodi iniziali che sembrano meno coinvolgenti.
La trama è meno fluida, con alcuni eventi che si trascinano per troppo tempo.
É una stagione più cupa, sottile e psicologica.
I protagonisti sembrano due: Fan Xian rinnovato (dimagrito al punto da sembrarmi un altro ma era questo il suo scopo), e Li Chegze , il Secondo Principe , interpretato magistralmente da Liu Duan Duan; lo spazio a lui riservato in questa stagione è quasi pari a quello del protagonista, rappresentato quasi sempre scalzo con abiti tanto sontuosi quanto eccentrici, a testimonianza della sua "doppiezza"e la sua instabilità.
Da una parte sfarzo e ostentazione → le vesti elaborate rappresentano il potere, il rango e la volontà di mostrarsi come figura imponente, quasi teatrale. È l’immagine che lui vuole dare al mondo, coerente con la sua natura vanitosa, eccentrica e instabile.
Nudità dei piedi → il contrasto con la ricchezza degli abiti sottolinea vulnerabilità, fragilità, o addirittura una certa “mancanza di fondamento”. Essere scalzo, in un contesto di corte, era inoltre inappropriato e rivela che sotto la maschera sfarzosa c’è qualcosa di incompiuto, instabile, forse anche un’infantilità che lo rende meno temibile e più inquietante.
La differenza più evidente con la seconda stagione è il visibile passaggio dalla narrazione incentrata sulla trama a quella incentrata principalmente sui personaggi. Dopo aver eluso la morte, Fan Xian torna nella capitale. Durante la prima stagione, Teng Zijing ha mostrato a Fan Xian che nella vita di ognuno di noi, vale la pena proteggere ciò a cui si tiene, anche a costo della vita. Questa stagione esplora cosa sia ciò che vale la pena proteggere per Fan Xian. Conosce e riflette gli ideali materni e inizia a prendere consapevolezza delle ingiustizie che l'hanno spinta a voler cambiare il mondo. La difficile situazione della gente comune lo tocca mentre arriva a comprendere di essere anche lui solo una pedina nelle mani dell'Imperatore.
Accoglie l'eredità di sua madre con uno scopo e una chiara visione di ciò che intende farne. I momenti più esaltanti di questa stagione non sono ricchi di azione o pieni di colpi di scena intricati, ma momenti cruciali nel percorso del personaggio di Fan Xian. È meno emozionante per gli amanti dell'azione ma questa è la stagione di consolidamento degli scopi e chiarimento degli obiettivi per Fan Xian.
La storia è più cupa e pericolosa, il protagonista cresce, diventa meno ingenuo e più maturo, affrontando avversari pericolosi in un percorso di maturazione che emoziona, a volte.
La seconda stagione è una stagione di passaggio del protagonista: da "pedina a giocatore": in una stagione dove anche i personaggi secondari diventano importanti e hanno molto tempo sullo schermo, Fan Xian emerge sotto una luce nuova e più complessa. Il ritmo è incostante, alcuni archi narrativi si allungano troppo e il cast vastissimo rende la narrazione dispersiva.
A volte si ha la sensazione che la serie si perda in dettagli secondari, mentre alcuni momenti cruciali (come il tanto atteso matrimonio tra Fan Xian e Wan’er) risultano trattati in maniera sorprendentemente frettolosa e poco incisiva.
La componente romantica in questa stagione è stata del tutto sacrificata, la si vede sul finale perché supporta la narrazione che richiama alcuni aspetti della prima stagione ( tesoreria imperiale e assassinio di Lin Gong). Prima del matrimonio ci saranno solo tre scene in cui il ML e Wan'er saranno entrambi presenti, quindi non aspettatevi nulla da questa stagione in termini di romanticismo. Del resto non nasce come storia romantica, c’era qualcosa in più ed era meglio resa nella prima stagione.
Lin Wan’er (Li Qin) è quasi assente. La sua presenza marginale mi ha molto delusa, speravo in una maggiore centralità del suo ruolo. L’attrice fa bene il suo lavoro, come sempre, ma la sceneggiatura non le dà spazio.
L’intrigo é politico ma non conclude nessuna delle sottotrame (imperatore, Chen ping ping, principi), relegando tutto alla terza stagione. Il tono umoristico é molto più spiccato e manifesto interrompendo il ritmo e l’immersione.
Sarebbe stato narrativamente interessante se Wan'er avesse avuto un ammiratore:
1)per darle più spessore come donna desiderata non solo per il suo status di Principessa ma per le sue qualità personali;
2)per creare una tensione emotiva in Fan Xian, costringendolo a confrontarsi con la possibilità di “perderla”;
3) per bilanciare il rapporto, mostrando che Wan’er non è solo “il rifugio fedele”, ma una donna con fascino e attrattiva autonoma.
Né nel romanzo né nel drama, però, questo succede davvero: nessun personaggio maschile corteggia apertamente Wan’er. È come se l’autore volesse mantenerla tutta di Fan Xian.
Questa stagione mantiene il tono farsesco ma più accentuato e spesso forzato rispetto alla naturale ironia della prima stagione. Il nuovo equilibrio tra commedia e dramma è più sbilanciato verso la commedia, con humour demenziale, meta-battute e meme moderni. A volte l'ho trovato frizzante e audace, altre volte, specie all'inizio ho trovato una diluizione della tensione emotiva a discapito della credibilità.
Un elemento che, a mio avviso, ha davvero penalizzato la seconda stagione è lo stacco netto di tono rispetto alla prima. Avendo visto le due stagioni consecutivamente, senza il distacco di cinque anni che c’è stato tra le uscite, la discontinuità è palese.
Alla fine della prima stagione, dopo aver scoperto le proprie origini e compreso di essere stato manipolato da tutti, il protagonista dava l’impressione di aver maturato un rancore profondo e un obiettivo preciso:affrontare la sua nemesi con determinazione.
E invece, lo ritroviamo che torna in città come se fosse all’oscuro delle rivelazioni di Xiao En: mantiene un rapporto quasi cordiale con Chen Ping Ping (gli dice soltanto di non potersi fidare di lui), e si mostra cerimonioso e persino affabile con l’imperatore, pur sapendo ora di essere suo figlio. In pratica, sembrava dovesse rientrare pronto a “fare a pezzi tutti”, e invece l’impatto si riduce a una sorta di pantomima grottesca, condita di humour farsesco. Deludente.
Joy of Life 2 è una stagione ambiziosa, che non teme di cambiare tono e rendere la narrazione più oscura e matura. Porta con sé momenti intensi (episodio 15, pirandelliano e memorabile) e interpretazioni convincenti, ma anche difetti strutturali evidenti: ritmo irregolare, a volte trascinato, uso limitato dei personaggi femminili, la componente dominante dell'intrigo di corte, sempre a discapito di altri aspetti che secondo me andavano accostati per creare un "ritratto" di vita più equilibrato.
Nonostante ciò, rimane una delle produzioni più riuscite e seguite del panorama cinese recente, capace di mantenere alto l’interesse e di confermarsi come un fenomeno culturale, anche a livello internazionale.
👉 In sintesi: meno brillante e leggera della prima stagione, ma più cupa, politica e “strategica”. Una continuazione imperfetta ma comunque grande impatto.
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You only live twice.
Fan Xian is back!!! There are no words to describe the pure joy I felt after what was for me, a three year wait. I never expected S2 to be as strong as S1 and as much as I enjoyed it, it is not quite at the same level. To begin with, killing a character onscreen is never easy to unwind and their walk back of the S1 cliffhanger was long winded, cumbersome and comically farcical. What saves it is that most audiences are so grateful to see the whole gang, villains and all, back together again they willingly suspend disbelief.The most noticeable difference with S2 is the visible shift in the narrative from plot driven to largely character driven. After narrowly cheating death, an introspective Fan Xian who realizes you only live twice, returns to the capital. During S1, Teng Zijing showed Fan Xian that some things are worth dying to protect. This season explores what those things are for Fan Xian. He reflects upon his mother's ideals and begins to see the injustices that made her want to change the world. The plight of the common people resonates with him as he comes to understand that he is also but a pawn in a high powered chess game. He embraces his mother's legacy with a sense of purpose and a clear vision of what he means to do with it. The most exhilarating moments of this season are not action packed or full of intricate twists but pivotal moments in Fan Xian's character journey. It is less exciting if you are an action junkie but this is the season that reveals who Fan Xian really is and more importantly, who he wants to be.
With the signature Joy of Life verve and wit, important plot points or character motives are conveyed indirectly with humor. As the laughter abates, the manifold implications, often dark and diabolical start to sink in. The most chilling aspect of S2 is Fan Xian's complex, multi-dimensional chess game with the emperor, who is the grandmaster firmly in control of the board and all the chess pieces. It is not even clear that Chen Pingping is really on Fan Xian's side; after his "miscalculation", he seems just as dangerous as friend or foe. It is from such a disadvantaged position that Fan Xian plays to win even though winning could also cost him his head. While the emperor's end game remains murky, he reveals a guarded, almost resentful affection for Fan Xian that has me hopeful and fearful at the same time. Some of the emperor's schemes and motives are too intricate and have to be explained via dialogue, which is something I am not a fan of.
Inasmuch as I quite miss the rounder and carefree Fan Xian, Zhang Ruoyun's lean and mean new look lends a sense of maturity and gravitas to the role. My mouth goes dry at the layer upon layer of divine masculinity that comprise Fan Xian, the man. His scenes with the emperor where they both test and measure each other are mesmerising until the tension is broken by at times offbeat humor that has me yodelling with laughter. Every dysfunctional Li family gathering is a hilarious parody of a feast at Swan Goose Gate (Hongmen banquet/鸿门宴). There are many insanely well acted emperors in c-drama yet Chen Daoming still manages to stand out with his complex, differentiated, infuriating and utterly unpredictable portrayal. Just when I am sure I loathe him, he blindsides me with an unexpectedly moving expression of almost regret. Fan Xian has yet to get the better of this sociopath but at least he still manages to run circles around "Mini Me". The moment he scared the living daylights out of the second prince is one of the highlights of the season.
It is no small feat that they managed to reunite such a large and sought after cast and practically all the roles are well conveyed. Ye Lingér however was obviously abducted by aliens and replaced with a bot. Hopefully Si Lili rescues her offscreen and returns with the real Ye Lingér just in time for S3. I won't deny that I basked in every moment of this reunion of my favorite characters, good and evil. That said, outside of Fan Sizhe, no one really gets to do anything consequential. Many new characters including the first prince, the Beiqi princess and Fan Xian's scholars are introduced with unclear purpose. Everyone is being teed up but the punchline is put on hold until S3. This unbalanced focus on introducing and fleshing out characters and relationships comes at the cost of plot movement. This makes me worry that this leaves too many open plot arcs to be closed in S3. While I wouldn't dare to explicitly wish anyone's bestie villain dead, I think they should have closed at least one of the villain arcs instead of pushing everything into S3.
The character arc of S2 closes triumphantly with Fan Xian reclaiming his power and free will by choosing what family means to him and in doing so, he changes the game. I expect S3 to be once again more plot driven like S1. While I savored S2 and appreciate that they took the time to flesh out the characters and key relationships, there are just too many open plot threads for me to rate this the 9.5 I gave S1. Thus this is a 9.0/10.0 for me for now. If everything comes together well in S3, the series overall will easily be 9.5 or a 10.0.
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