
Spiace dirlo, ma per questo drama proprio non è andata.
E' indispensabile un valido attore, capace di interpretare un personaggio pensato per essere altrettanto stupefacente. Nulla da dire sul calibro dell'attore (e del resto del cast, dove ho trovato nomi noti e già apprezzati in altri lavori), ed esteticamente parlando il "serpente bianco" dalla chioma argentea che porta in scena certo non passa inosservato.
Ma non riesce comunque a bucare lo schermo. Manca quel magnetismo attrattivo indispensabile a catturare a sè l'attenzione dello spettatore, o quel fascino e quel carisma che un protagonista con gli attributi deve avere al di là del profilo caratteriale, composto e calmo come in questo caso. Una cosa non preclude l'altra, insomma, ma qui la calamita è risultata davvero troppo debole.
Ciò che rimane è una storia non delle più avvincenti, dove la tematica già poco entusiasmante di suo diventa pesante come una zavorra, al pari delle musiche a dir poco opprimenti che gravano ulteriormente sull'intera struttura.
Non è una visione leggera, non è interessante e nemmeno la definirei "impegnativa". E' pesante e basta.
Per fare un paragone che renda l'idea non serve andare tanto lontano: "The auditors", 2024. Un protagonista tutto d'un pezzo, come forse puntava ad esserlo anche quello di questa serie, ma che davvero ha saputo tenere in piedi un intero drama, col supporto di figure secondarie più valide di quelle presenti in "The art of negotiation" e rendendo interessante e avvincente una trama incentrata sulla professione dei revisori dei conti, argomento affine a questo e non propriamente appassionante per natura.
L'impresa, insomma, era sicuramente ardua ma, nonostante il cast di alto livello, è comunque venuta a mancare la carta vincente. Ho abbandonato la visione continua verso metà e buttato un occhio qua e là agli episodi successivi, finale compreso. Droppare è stata la scelta giusta, non avrei comunque cambiato idea.
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