Park Sung Hoon is potentially starring alongside Han Ji Min in his next K-drama Una chef di talento viaggia nel tempo fino al periodo Joseon, dove incontra un principe tiranno. I suoi piatti moderni lo conquistano, ma la attendono sfide reali. (Fonte: Netflix) Modifica la Traduzione
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Cast & Ringraziamenti
- Im Yoon AhYeon Ji YeongRuolo Principale
- Lee Chae MinKing Yi HeonRuolo Principale
- Kang Han NaKang Mok JuRuolo Principale
- Choi Gwi HwaPrince Je SanRuolo Principale
- Seo Yi SookQueen Dowager In Ju [Heon's grandmother]Ruolo di Supporto
- Oh Eui ShikIm Song Jae [Chief royal secretary]Ruolo di Supporto
Recensioni
La discutibile rivisitazione di un tiranno con un focus onnipresente sul cibo
Un’eccellente chef del mondo moderno si ritrova catapultata all’indietro di qualche secolo e finisce per diventare la cuoca di un Re dell’epoca Joseon, passato alla storia come un tiranno dal palato raffinato.Un incipit che fa subito prevedere scene nelle quali la protagonista sarà intenta a capire come fare per tornare nel futuro, mostrandosi inizialmente incredula e spaesata, poi rassegnata ma comunque distante dagli usi e costumi del tempo, ai quali si approccerà in modo spesso non adeguato, tradendo nelle parole e nei gesti la sua appartenenza a un’epoca diversa.
Il talento culinario troverà ampio spazio nella preparazione di pasti reali piuttosto che in competizioni dagli esiti determinanti per il futuro del Paese.
Scenografia e fotografia buone, montaggio e regia di tutto rispetto. Su questo nulla da dire.
Cast indubbiamente valido. Mi auguro che questo drama si riveli un meritato trampolino di lancio per il giovane attore protagonista – Lee Chae Min – che sorprende per una recitazione convincente, capace di delineare il personaggio interpretato in modo completo, ricco e accurato.
Im Yoon Ah calca invece le scene già da un po’ – conta tra l'altro una decina di anni in più – e un approccio che la rende sempre piacevole e apprezzabile, benché forse poco versatile (ho trovato il suo personaggio molto simile alla protagonista di “King the Land”, ultimo drama da lei interpretato prima di questo). Non è un’attrice capace di costruire un personaggio da zero, trasformandosi a seconda del ruolo da interpretare: direi piuttosto che tende a riproporre uno stile che le riesce bene – senza comunque eccellere – riadattandolo a un ruolo piuttosto che a un altro.
Non particolarmente degni di nota i personaggi secondari, direi semplicemente nella media. L’unico che si è un poco distinto è il giullare: singolare e ben riuscito, con la sua storia segreta alle spalle… Aveva le carte in regola per diventare un valore aggiunto, ma si è scelto di non approfondire a dovere il suo personaggio. Anche l'inventore dal carattere decisamente singolare era una figura interessante, sfruttata troppo poco.
Musiche non indimenticabili, costumi sui quali non ci si è sprecati più di tanto (lui ripropone spesso le stesse vesti, lei mostra prevalentemente le due versioni della divisa da capo cuoca e poco più).
Complessivamente, il drama si è rivelato essere un piatto decisamente sbilanciato. Il tema culinario, spunto innovativo e interessante, si è rivelato piuttosto ingombrante, oggetto di spazio e attenzioni davvero eccessive. Non ho tra l’altro amato particolarmente l’utilizzo esagerato degli effetti grafici nei momenti delle degustazioni, dove mi sarei giocata tutto l’apprezzamento su un buon primo piano del volto estasiato dell’assaggiatore di turno, senza l’artificiosità di lampi e disegni di alimenti che “imbrattano” l’inquadratura come a voler sottolineare un’esplosione papillare di cui si poteva fare benissimo a meno.
L’esagerazione l’ho colta anche in altri passaggi, come ad esempio il primo incontro tra i due protagonisti, dove le interazioni verbali sembrano la scena pseudocomica di una sit-com, il tutto mentre per ore lui si tiene una freccia conficcata sotto la clavicola.
Gare, preparazioni, impiattamenti e sapori come dicevo sottraggono molto al drama: quanto messo inizialmente sul piatto finisce un po’ per fare da misero contorno: il libro che trasporta la protagonista nel passato viene menzionato spesso e, quasi fin da subito, se ne comprende l’autore, ma di fatto rimarrà quell’oggetto citato di tanto in tanto e nulla più, mentre avrebbe meritato un’attenzione maggiore. Anche la storia della madre del re, così importante da influenzare pesantemente il modo in cui regna, è un elemento interessante e ben introdotto nella parte iniziale, ma poi anch’esso un po’ finito nel dimenticatoio e ripescato in modo decente praticamente solo alla fine. Idem per le relazioni con gli altri famigliari, dalla nonna allo zio. Persino la concubina Kang, presentata come figura passata alla storia per la sua crudele cattiveria, si limita a tentare alcuni trucchetti deboli, mentre le sue comparse si fanno via via più rade. Penalizzato anche il romance, che restando in ambito culinario potremmo definirlo una cottura lenta, se non addirittura lentissima, con qualche scena romantica o confessione improvvisa che sanno però di qualche passaggio mancato.
Aspetto che mi ha un po' urtata è stato la scelta della figura del protagonista maschile e della sua caratterizzazione. Non direi che ci si è ispirati a un sovrano della Dinastia Joseon, bensì si è trattato di una vera e propria rivisitazione dello stesso (tant’è che la protagonista ne ha ben chiara la figura storica). Difficile fare di un tiranno realmente esistito un personaggio positivo, se questo si porta appresso una serie di fatti storici di un certo peso. Fin dal primo episodio viene introdotta la deprecabile pratica nota come Chaehong: apprezzo molto quando un drama si ricollega a qualche interessante fatto storico, bello o brutto che sia stato, ma solo se fatto con rispetto e credibilità. Qui invece viene tirato in causa ma al contempo un po’ minimizzato e subito dimenticato in virtù di un Re che – nel drama – doveva essere “riqualificato” nel corso degli episodi successivi.
Il drama si propone sostanzialmente di riscrivere la storia, di far sì che un re già tiranno e sulla buona strada per diventarlo ancora di più incontri un elemento inaspettato – ovvero la nostra chef giunta dal futuro – che diventi punto di svolta per cambiare da lì in poi il proprio destino e, di conseguenza, la propria immagine lasciata ai posteri.
SPOILER!
L’ultimo episodio è stato devo dire abbastanza intenso, ma la chiusura non mi ha convinta affatto: troppi volti noti compaiono inaspettatamente e la stessa entrata in scena di Sua Maestà non verrà spiegata in alcun modo. Un finale che poteva essere curato meglio a degna conclusione di un ultimo episodio che, per il resto, è anche ben riuscito.
FINE SPOILER!
Se non ci soffermiamo troppo sull’etica e sui dettagli possiamo dire che è un buon drama, piacevole da guardare, un po’ monotono per via dei dilungamenti su piatti e preparazioni, con uno slow burn romance tra una protagonista vispa e simpatica e un re tiranno che – grazie a lei – finirà per redimersi. Visione carina, consigliabile, ma di certo non il titolo dell’anno.
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Un Sageuk che mescola amore e cucina… ma si allunga troppo
Ho appena terminato questo Sageuk davvero curioso, che sembra quasi la versione in costume di programmi come MasterChef o La prova del cuoco, trasposti nell’antico Joseon. L’idea di fondo è originale e divertente, soprattutto per come intreccia la cucina con dinamiche di corte e intrighi reali.Al centro della trama c’è una storia d’amore che parte con toni leggeri e ironici per poi evolversi in qualcosa di più intenso e profondo: il Re, tirannico, egocentrico e compiaciuto di sé, incontra una donna di grande valore non solo professionale ma anche umano. Lo scontro iniziale si trasforma in conoscenza reciproca e, infine, in un amore sincero, fatto di dedizione e rispetto reciproco.
Devo dire che, pur essendo un drama gradevole, l’ho trovato un po’ prolisso e in alcuni momenti tendente alla noia. Ciò che mi ha convinto di più è stata la coppia dei protagonisti: Im Yoon Ah nei panni della cuoca – non convenzionalmente bella ma estremamente espressiva e simpatica – e Lee Chae Min, giovane talento che interpreta un Re convincente e carismatico.
Non è una serie che riguarderei, ma nel complesso si è rivelata una visione piacevole, con spunti originali e una coppia principale capace di reggere l’intera narrazione.
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