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Melo Movie korean drama review
Completed
Melo Movie
0 people found this review helpful
by Dramalia
Mar 24, 2025
10 of 10 episodes seen
Completed
Overall 9.0
Story 9.0
Acting/Cast 9.0
Music 9.0
Rewatch Value 7.5
This review may contain spoilers

Un film che parla di vita attraverso i film

Recensito da: Effe Instagram: @_Dramalia_

Ma che cos’è il “Melò”?
É la prima domanda che mi sono posta mentre mi approcciavo a questo drama da 10 episodi che ha saputo scavare come pochi altri nella mia anima. “Melo Movie” si è furbescamente affiancato alle mie emozioni, stuzzicando i ricordi di noi avventurieri degli anni ‘90 con un’atmosfera vintage e retrò dal sapore malinconico che solo i giorni passati che non torneranno mai più sanno suscitare nelle povere anime, come la mia, ancorate ai “tempi che furono”.
Bè, per rispondere alla mia domanda, il “melò” è un genere cinematografico, spesso accostato al melodramma che però non lo ricalca del tutto. Figlio prediletto del romanzo, ha come elemento narrativo fondante l’“impedimento amoroso” che si manifesta come impossibilità, negazione, destino. E’ un genere che narra di storie “romanticamente esasperate” nelle quali vengono enfatizzate le passioni: amore, sentimenti familiari, gelosia, rancori, rimorsi. E’ un racconto che rispecchia il modo di vivere sentimenti ed emozioni in ogni tempo. E’ un genere più complesso di quello che mi aspettavo, pregno di tantissime sfumature emozionali che ho ritrovato all’interno di ognuno di questi 10 meravigliosi episodi. Con un cast azzeccatissimo e una ricerca di contrasti serrata, “Melo Movie” ci accompagna in un saliscendi emotivo in cui tutto trova un equilibrio passo dopo passo, mentre il tempo scorre assieme alla narrazione riportando alla luce in noi ricordi e sensazioni. I colori sgargianti dei filtri utilizzati, in netta contrapposizione con momenti di pioggia e dolore che nella nostra mente sarebbero dovuti essere opachi e sbiaditi, sono la prima caratteristica che salta all’occhio del telespettatore mentre la storia man mano inizia a sbocciare perseguendo un continuo e immutabile equilibrio che alla fine pare si chiami “vita”.

“La vita sembra avere una quantità fissa di felicità. In un altro senso, c'è anche una certa quantità di disgrazie. "

Momenti di sfortuna e momenti di fortuna, la spensieratezza manifesta che nasconde responsabilità e consapevolezze dolorose, la rabbia che oscura l’affetto delicato, la critica che corre su un sottile filo assieme alla cattiveria, le bugie che possono minare un sentimento puro, l’amore e l’indifferenza, la maturità e l’immaturità, i desideri che lottano contro il dovere, la vita che si affianca alla morte.

“Nessuno può preparati all’amore e alla paura.”

Ko Gyeom è un sognatore, puro e incontaminato, nonostante la vita abbia iniziato a metterlo alla prova fin da bambino con la perdita dei genitori. Gyeom è cresciuto con davanti agli occhi le mille immagini dei film che gli hanno raccontato storie di tutti i generi, armando la sua corazza di solitudine con l’idea che tutto sia in realtà possibile.

“La luce nel buio. Ecco cos’erano i film per me. Dentro una semplice luce quadrata, tutto era possibile. Mi facevano credere di poter fare tutto.”

Gyeom cresce con il fratello maggiore, un ragazzo taciturno, isolato, incurvato sotto il peso delle responsabilità di una esistenza che non gli ha lasciato spazio per sé stesso, appesantito da un carattere che non l’ha nemmeno favorito nel trovare da qualche parte una piccola via di fuga. E’ un po’ la netta contrapposizione di Gyeom che invece vive apparentemente spensierato e con tantissimi amici attorno a sé. La sua aurea gioviale e frizzante infatti attira le persone aprendogli continuamente porte e opportunità che non tarda mai a cogliere. E’ così che un giorno, da amante dei film, decide di diventarne parte come attore, pur non avendo in realtà nessuna attitudine nella recitazione. Eppure il personale del set su cui piomba come una bomba a orologeria lo ama e accoglie fin da subito, ammaliato da quel ragazzo che, pur non avendone le capacità, sembra in grado di arrivare ovunque. Anche Kim Moo-bi ne rimane affascinata, il suo passato parla di un padre più innamorato del cinema che di tutto il resto, un regista mancato, senza un briciolo di bravura ma con sogni troppo grandi che l’hanno portato ad una morte prematura, inficiando il rapporto con quella figlia che per sopravvivere a quella sorta di abbandono emotivo non ha saputo fare altro se non odiarlo. Un odio iniziale trasformatosi poi in una sfida dopo la morte dell’uomo che la spinge a divenire lei stessa una regista. Quello di Moo-bi è un personaggio complesso, pieno di emotività rancorosa, ma allo stesso tempo bisognoso di un amore dolce che cerca alla cieca, senza spesso accorgersi di quanto affetto in realtà la circondi. Lei rappresenta il “dare per scontato”, l’abitudine di avere qualcosa che non ci si accorge di possedere davvero, troppo concentrata a cercarla sotto un’altra forma. Ma è anche un personaggio in evoluzione che trova in Gyeom la forza di guardarsi attorno e di lasciarsi andare. Questo finché il ragazzo un giorno scompare. Il fratello di Gyeom infatti rimane vittima di un brutto incidente, un tentativo di suicidio a cui Gyeom stesso non riesce a credere. La riabilitazione è lunga, la ripresa è solo parziale e intanto la salute ne risente, costringendo Gyeom a foderare il suo dolore, la sua consapevolezza, il suo segreto dietro ad una patina di allegria e vivacità, dietro ad una ingigantita spensieratezza che inizialmente ferisce Moo-bi quando i due si ritrovano. Ma Gyeom e Moo-bi hanno un vantaggio, la loro riunione avviene nel periodo della maturità e la loro relazione torna a veleggiare spinta da un vento di sincerità e condivisione che li avvicina passo dopo passo, mentre si raccontano e comprendono. L'esatto contrario di quello che accade ai due amici di una vita di Gyeom, Si-jun e Ju-a, una coppia invidiata all’epoca dell’adolescenza che dopo una brusca rottura si ritrova improvvisamente a doversi barcamenare in quei sentimenti mai sopiti che però rivelano fondamenta di bugie e immaturità. Un circolo vizioso che li travolge facendoli prima sperare e poi soffrire di nuovo. Si-jun, interpretato da un bravissimo Lee Jun-young che finalmente ha avuto un ruolo in cui ha potuto dimostrare delle ottime capacità, è il vero sognatore di questo drama, ancora più di quanto lo sia Gyeom. E’ un giovane artista incompreso da una famiglia benestante che lo vorrebbe da tutt’altra parte, un ragazzo che lascia una vita facile per inseguire il desiderio di divenire un giorno un musicista “anonimo ma famoso”, ed è anche un innamorato leale e deciso. La sua storia con Ju-a rappresenta appieno l’esasperazione romantica, la disillusione di un sentimento. Si-jun si ritrova dunque estraniato dalla famiglia, imbrogliato dall’amore della sua vita e illuso da quella passione, la musica, che arde ancora in lui ma che non riesce a trovare un posto nel mondo. Difficile non avvicinarsi a lui piuttosto che a Ju-a, più facilitata nel proporsi per la persona che in realtà non è per poi improvvisamente decidere di cambiare strada e raggiungere il successo in una considerata migliore. Ma “Melo Movie” non sono solo due storie d’amore con i loro problemi. C’è anche la vita. La vita che scorre e che decide, che mette alla prova, che ferisce e risana. Quando il fratello di Gyeom muore arriva uno dei momenti più toccanti della narrazione, Gyeom si ritrova a dover affrontare tutte le fasi che il dolore gli propone sul suo cammino. Ma, per la prima volta, scopre davvero di non essere più da solo e allora può fare qualcosa che mai prima si era permesso di fare: soffrire e cercare conforto.

“Una sola domanda. La morte chi fa soffrire? Chi resta qui.”

La vita toglie e la vita dà. Ed è questo il vero cuore, l’anima di questo drama che si destreggia tra il sentimentalismo e il dramma, tra i momenti buoni e quelli meno buoni. E’ un racconto reale, pieno, doloroso, affascinante, delicato.
Ecco, questo è un drama profondamente delicato che va a toccare corde del nostro cuore in così tanti modi che difficilmente ne rimarrete indifferenti.
E’ un drama lento, calmo, dolce. Pertanto dovete predisporvi ad una visione immersiva ma senza colpi di scena. E’ tutto già scritto nel titolo, è un prodotto che parla di vita vera, di fallimenti e successi, di grigliate in compagnia e notti solitarie. E’ un bagno di emozioni, e anche di lacrime. Il tutto contornato da un adattamento che sembra davvero quello di un film.
E’ un film che parla di vita attraverso i film, e per me è stato un viaggio davvero meraviglioso.
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