This review may contain spoilers
Breve commedia con una love story molto incentrata sul tema della differenza d'età
Breve drama giapponese che segue la nascita e la tortuosa evoluzione della storia d’amore tra i due protagonisti, separati da un discreto divario d’età (lui è una decina di anni più giovane di lei). Solitamente non amo particolarmente i pairing che vedono una donna matura – in termini anagrafici – accanto a un uomo molto più giovane, anzi, la maggior parte delle volte è un topic che evito proprio, soprattutto se ci si aggiungono elementi quali relazione insegnante-studente e via dicendo.
Vuoi che la trama un po’ mi incuriosiva, vuoi che la durata non si prospettava comunque infinita, ho deciso di dare a questa serie una chance: non posso dire di averla trovata brutta, ma vero è che tutto sembra davvero ruotare attorno alla differenza di età tra i due.
Da una parte abbiamo Yukino, donna che inizia ad avvertire il peso delle lancette dell’orologio biologico ma che al contempo sembra essersi già arresa a una placida vita in solitudine, fatta di abbigliamento comodo, tempo libero per sé stessa (tanto, troppo!), e un quieto vivere un po’ vuoto ma ormai familiare.
Dall’altra abbiamo Mizuki: giovane, non particolarmente interessato a compiacere gli altri, sebbene educato e rispettoso.
L’essere entrambi impiegati nella stessa azienda e la necessità per Yukino di presentarsi a un ricevimento con un fidanzato al seguito, li pone nella condizione di avviare una finta relazione che, in breve tempo, comincerà a coinvolgerli per davvero.
Molteplici sono le scene e i tentativi di evidenziare l’insicurezza di Yukino, come a dimostrazione che l’età anagrafica non descrive automaticamente una persona, tant’è che al contrario di Mizuki viene messa in risalto la maturità a pazienza di molti suoi atteggiamenti verso Yukino (fatta eccezione per una sana gelosia, ma quella non ha età).
Aspetti tutti un po’ prevedibili ma che, tra i mille tentennamenti di lei e i tentativi di avance di lui, portano la coppia a un punto di arrivo. Per arrivare a ciò occorre sorbirsi la manfrina della differenza di età (soprattutto da parte di Yukino) uno svariato e indicibile numero di volte, cosa che rende noiosa e ripetitiva la storia.
A un certo punto al divario anagrafico si affianca anche il tema del matrimonio, pensiero che per lei ha una certa importanza e non nell’ottica di un futuro troppo lontano, mentre per Mizuki rappresenta qualcosa senza valore, non tanto perché ancora molto giovane ma perché incondizionato dal suo vissuto lo (i molteplici divorzi del padre lo hanno fatto sperimentare tre diverse figure materne).
Riassumendo, età e questione del matrimonio sono i due grandi ostacoli che la storia di questo drama deve affrontare e superare. Non ci sono altre montagne da scalare, insomma.
Rispetto alla recitazione, direi buona ma non mi sbilancerei oltre. La chimica tra i due latita un po’.
Nient’altro di meritevole da menzionare, colonna sonora compresa.
Tornando indietro, probabilmente non lo rivedrei.
Vuoi che la trama un po’ mi incuriosiva, vuoi che la durata non si prospettava comunque infinita, ho deciso di dare a questa serie una chance: non posso dire di averla trovata brutta, ma vero è che tutto sembra davvero ruotare attorno alla differenza di età tra i due.
Da una parte abbiamo Yukino, donna che inizia ad avvertire il peso delle lancette dell’orologio biologico ma che al contempo sembra essersi già arresa a una placida vita in solitudine, fatta di abbigliamento comodo, tempo libero per sé stessa (tanto, troppo!), e un quieto vivere un po’ vuoto ma ormai familiare.
Dall’altra abbiamo Mizuki: giovane, non particolarmente interessato a compiacere gli altri, sebbene educato e rispettoso.
L’essere entrambi impiegati nella stessa azienda e la necessità per Yukino di presentarsi a un ricevimento con un fidanzato al seguito, li pone nella condizione di avviare una finta relazione che, in breve tempo, comincerà a coinvolgerli per davvero.
Molteplici sono le scene e i tentativi di evidenziare l’insicurezza di Yukino, come a dimostrazione che l’età anagrafica non descrive automaticamente una persona, tant’è che al contrario di Mizuki viene messa in risalto la maturità a pazienza di molti suoi atteggiamenti verso Yukino (fatta eccezione per una sana gelosia, ma quella non ha età).
Aspetti tutti un po’ prevedibili ma che, tra i mille tentennamenti di lei e i tentativi di avance di lui, portano la coppia a un punto di arrivo. Per arrivare a ciò occorre sorbirsi la manfrina della differenza di età (soprattutto da parte di Yukino) uno svariato e indicibile numero di volte, cosa che rende noiosa e ripetitiva la storia.
A un certo punto al divario anagrafico si affianca anche il tema del matrimonio, pensiero che per lei ha una certa importanza e non nell’ottica di un futuro troppo lontano, mentre per Mizuki rappresenta qualcosa senza valore, non tanto perché ancora molto giovane ma perché incondizionato dal suo vissuto lo (i molteplici divorzi del padre lo hanno fatto sperimentare tre diverse figure materne).
Riassumendo, età e questione del matrimonio sono i due grandi ostacoli che la storia di questo drama deve affrontare e superare. Non ci sono altre montagne da scalare, insomma.
Rispetto alla recitazione, direi buona ma non mi sbilancerei oltre. La chimica tra i due latita un po’.
Nient’altro di meritevole da menzionare, colonna sonora compresa.
Tornando indietro, probabilmente non lo rivedrei.
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