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The Scandal of Chun Hwa korean drama review
Completed
The Scandal of Chun Hwa
3 people found this review helpful
by Gumiho in Tang dinasty
Mar 11, 2025
10 of 10 episodes seen
Completed
Overall 7.0
Story 7.0
Acting/Cast 7.0
Music 6.5
Rewatch Value 6.0

Vagina Revolution

Questa serie coreana sembra abbia ripreso alcuni lavori famosi precedenti quali bridgerton (1a stagione), crash landing (la scena del parapendio), qualche contatto con Bossam e la libertà sessuale di hit the spot (altra serie interessante coreana di qualche anno fa che parla liberamente di sesso).
In verità il mio voto sarebbe 6,5 ma mi sento di dare un altro mezzo punto per il coraggio, perché è rappresentato del "realismo" e le donne qui vengono mostrate come libere, anticonformiste e sessualmente disposte a sperimentare. Per la prima volta le intenzioni sono quelle di rappresentare i rapporti sentimentali in modo completo, senza perbenismi o ipocrisie o mostrando uomini e donne privi di istinti o pulsioni sessuali.
Per la mia esperienza vi dico che è abbastanza esplicito (almeno per quanto riguarda le coppie secondarie), persino per essere un moderno.

E' il racconto di una principessa che vive in maniera soffocante la vita all'interno della corte reale ed evade col pensiero: sogna l'amore e di vivere liberamente sia la relazione che la sessualità. Il racconto viene presentato prevalentemente dal punto di vista femminile, 5 donne tra principesse ereditarie e consorti regine, concubine, figlie di concubine e le loro vicissitudini: la gestione del matrimonio , della maternità che non arriva con le relative pressioni, la maternità, il lutto, il tradimento, la scoperta della sessualità e la ricerca di un marito da parte della nostra protagonista. Le donne mostrate come l'anello debole della società del 1700 anche quando rivestivano posizioni di potere e la loro delicata forza interiore nel tentare di gestire le pressioni esterne, concordandole con i loro desideri più profondi.
Esattamente come accade in Bridgerton, lo show non sembra dare priorità all'accuratezza storica per proporre qualcosa di nuovo e moderno che però ha legami col passato. E proprio come nella serie tv britannica anche qui c'è uno scrittore segreto dietro le quinte (no spoiler), che aggiunge un livello di intrigo/mistery con libri che raccontano le vicende della corte imperiale, denunciandoli apertamente, corredati però in questo caso da espliciti e scandalosi disegni erotici, accolti con molto interesse da parte delle donne dell'epoca (che li leggono con divertita malizia).
Apprezzabile il fatto che la storia non ruota solo attorno ai protagonisti principali ma parla appunto di lotta e di affermazione, riscatto sociale coinvolgendo un po' tutto il cast. Qualcuno ci riuscirà , qualcun altro dovrà abbracciare tristemente il destino.

Visivamente, la cinematografia e il design dei costumi sono abbastanza buono e permettono di immergersi completamente nel mondo fantastico di Dongbangguk MA scenografia a mio avviso è stata molto povera, poco curata (forse a causa di un basso budget): gli interni di una corte reale sono molto spartani, la vita sociale avviene in un bazar che conteneva di tutto.
La sceneggiatura è buona, soprattutto per i dialoghi del protagonista maschile, Choi-Hwan, per quanto riguarda gli altri, i dialoghi perdono spesso in profondità e spessore pur presentando elementi di riflessione interessanti.
La regia e lo stile di ripresa è molto semplice ma non per questo povero, non disturba anche perché deve illustrare una componente più intima del mondo interiore dei personaggi (ringrazio sempre una cara amica che lavora nel settore che mi spiega tante cose).

Ma cosa non ha funzionato in questo lavoro?
TANTE COSE, DIREI. Innanzitutto la storia e la caratterizzazione dei personaggi. Manca una storia avvincente che sviluppi le tematiche proposte, le storie trattate potevano essere condensate e la serie finire già con l'ottavo episodio. La sensazione è quella di proporre qualcosa di già visto, sviluppato molto superficialmente, senza ingegno o acume, senza qualche escamotage intelligente. Se sul piano fisico si propone qualcosa di nuovo non c'è stato altrettanto coraggio a livello di narrazione.
La sessualità proposta, apprezzabile e coraggioso il voler proporre qualcosa di nuovo, più vissuto, intimo e completo ma non completa un percorso di conoscenza e di amore bensì viene proposta "ex abrupto" come avvicinamento, conoscenza, manipolazione dell'altro.
In bridgerton personalmente c'era una storia d'amore che inizia come amicizia, mutuo aiuto supporto e poi il sesso arriva a completamento, qui invece si parte dalla fine, si inizia col sesso e poi...ci si avvicina?
Mica tanto! Infatti non ho ancora capito come alcune coppie si siano innamorate, cosa hanno condiviso a livello di pensieri, vicissitudini, come hanno sviluppato un sentimento?!?
Se l'obiettivo era quello di evidenziare le lotte delle donne nella Corea di Joseon, il drama manca completamente il bersaglio rappresentando una rivoluzione che è semplicemente libera sperimentazione della sessualità mentre vorrebbe trattare la sofferenza dei personaggi femminili come intrattenimento, proponendo una storia "progressista" che realizza le promesse solo a metà.
La rivoluzione è solo sessuale, DA QUI IL TITOLO! Ciò riflette il classico problema nucleare nei drama cino-coreani, dove la cosiddetta "emancipazione femminile" passa spesso attraverso l'intervento più o meno capriccioso dell'uomo, anche qui non fa eccezione proponendo una donna usata, scartata e poi "salvata" dall'uomo di turno che ha i mezzi in termini di intelligenza o ricchezza o semplice volontà nel volerlo fare.
Le donne qui, soprattutto la protagonista che non ha brillato per una recitazione più convincente o per doti interpretative indimenticabili (felicità, tristezza e pianto caricaturale sono le sole emozioni rappresentate), non vengono presentate come ingegnose, furbe e capaci di relazionarsi alla pari con gli uomini (come un drama femminista dovrebbe sapere fare), bensì sono capricciose (la protagonista), incapaci di assumersi le proprie responsabilità, per nulla sveglie e in balìa delle decisioni degli altri. Altro aspetto deludentissimo.

Il drama espone involontariamente quanto poco sia cambiato nella società coreana per quanto riguarda il trattamento delle donne. Invece di affrontare questi problemi in modo significativo, li rafforza sotto le mentite spoglie della narrazione. Le donne in questo drama (e in molti altri) sono ancora viste come oggetti, che si tratti di potere, vendetta o intrattenimento. Nonostante siamo in epoca moderna le opinioni della società sul genere rimangono profondamente problematiche.
Nel complesso, se stai cercando un drama che sia fresco, audace e un po' fuori dagli schemi dei soliti K-drama, vale sicuramente la pena guardare,

Finale ? Positivo ma.... .
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