Les Belles

怎敌她千娇百媚 ‧ Drama ‧ 2025
Completed
Disarmonia kills Tao
3 people found this review helpful
Jul 9, 2025
26 of 26 episodes seen
Completed 0
Overall 6.5
Story 7.0
Acting/Cast 6.0
Music 7.0
Rewatch Value 8.0

Una boccata d'aria fresca ma...

Scenografia: 8 Sceneggiatura:5 Regia: 6
Les Belles (in mandarino 《怎敌她千娇百媚), titolo originalo "Come posso competere con la sua bellezza fascinosa", è basato su una sceneggiatura originale interna alla produzione stessa.
La protagonista è Luo Ling Yu, una nobile figlia di un Prefetto caduto in guerra che scappa dai parenti avidi che la "vendono"in matrimonio ad un mercante imperiale, si rifugia presso dei parenti, dove incontra Lu Yun, il terzo figlio della famiglia Lu, iniziando una spumeggiante storia tra malintesi e pregiudizi.
L'opera è molto breve e leggera, da qui il mio titolo, perfetta come pausa dalla visione di lavori più impegnativi, accostatevi però al lavoro senza pretese.
Pur essendo a sfondo storico le dinamiche sono molto moderne, i lignaggi diversi non impediscono matrimoni imperiali, le donne possono recarsi in guerra dai loro fidanzati (non ufficiali) ed essere ospitati negli accampamenti, donne che prendono l'iniziativa fisica, interazioni molto maliziose e provocanti e dialoghi piuttosto spinti per l'epoca. Il ritmo è sostenuto, la serie è molto breve per essere una serie cinese, solo 26 episodi che sospetto dovessero essere di più perché ci sono dei passaggi molto bruschi e qualche "falla" a livello logico , come se fosse accaduto qualcosa per giustificare una mancata reazione dei personaggi (esempio principe vs attendente di Lu Yun).
É un'opera semplice, senza pretese, e priva di colpi di scena o recitazioni incisive o intense.
Tuttavia apprezzo che sia dalla parte delle donne, nessuna donna è servile e vive per un uomo (da qui il titolo Les Belles, in senso figurato) , ognuno prova a tracciare per se percorsi diversi, specialmente la resiliente e brillante protagonista, che è decisa a scegliersi un marito e a conquistarlo, è decisa poi a farcela da sola e a trovare strade nuove per raggiungere i propri obiettivi, è audace, intrepida, non si abbatte e trova sempre nuove soluzioni ai problemi.
Mi è piaciuta molto la dinamica pregiudiziale al principio tra i due e l'inversione dei ruoli, questo battibeccare in perfetto stile "tenzone" tra i due protagonisti. Ho apprezzato che le protagoniste in quest'opera siano le donne.
La protagonista è un po' antipatica perché smorfiosetta nei primi episodi però apprezzo che non sia servile e confusa sui propri sentimenti.
Avrebbe potuto essere un'opera da 8 tuttavia alcune falle logiche, buchi di trama, inserimento di elementi drammatici e di intrigo non ben congegnati, interpretazioni leggere e regia con poche soluzioni la penalizzano portando l'opera alla sufficienza.

Regia: non ho visto molte soluzioni di ripresa, la regista ha sicuramente un occhio per l’ “eye candy”, valorizzando la bellezza di Lin Yun e Fang Yilun con inquadrature che amplificano la loro presenza estetica.
La regia è incalzante, più comica che romantica, con scene rapide e vivaci e utilizzo di stacchi che personalmente a me non hanno fatto impazzire perché erano troppo veloci e interrompevano il ritmo della scena corrente.
La regia calibra i momenti di “political intrigue” e sequenze comiche o slapstick, mantenendo sempre un tono leggero.
Coreografie dinamiche: i combattimenti sono eccessivamente coreografici, quasi barocchi, calcati e troppo scenici, forse l'intento è di divertire e intrattenere ma personalmente ho trovato la cosa molto poco coinvolgente perché mi sapeva di eccessivamente finto.
Tempi comici: le gag sono ben piazzate, la regia mantiene la comicità senza accelerare troppo o diventare ripetitiva .

Sceneggiatura: Dialoghi spesso incentrati sul futuro e la condizione delle donne portano avanti dei messaggi positivi, spunto di riflessione sin da principio. La storia è semplice ma quando prova a diventare un po' più complessa e articolata ci sono delle falle e delle risoluzioni improvvise che sembrano quasi improvvisate. Dal 20 in poi la serie cambia tono diventando drammatica, col tema della guerra ma questo viene fatto con troppa leggerezza, senza intensità, e soluzioni un po' estreme che gli attori non hanno gestito bene a livello di interpretazione. Non si capisce poi come scoprono dettagli sul nemico alla fine (tipo chi guidava le truppe a Beichu, si sente urlare il nome quando lui scopre che ha rapito qualcuno e allora se lo sapevi perché non sorvegliavi?) . Una scrittura che risente moltissimo di manchevoli approfondimenti e di una linearità logica, di una coerenza che manca che sfugge subito ad un attento osservatore.
Troppi narrativi ripetuti e ridondanti rivelano una povertà di idee.

Interpretazione: purtroppo è uno dei punti deboli di questo lavoro, Alen Fang molto espressivo e bravissimo nelle scene di gelosia o in cui si va prendendo di lei, mostra qualche caduta dopo l'episodio 20, non mostrandosi sempre puntuale nella recitazione, inoltre hanno girato delle scene pietosissime dove aspettano a baciarsi perché sanno che deve irrompere qualcuno nella stanza, dando alla scena una resa da livello amatoriale, davvero basso. Stessa cosa nel frame finale, devono baciarsi chiudendo le porte e si avvicinano ma si vede che attendono la chiusura delle porte rimanendo per 3 secondi col collo piegato senza avvicinarsi perché non volevano in verità baciarsi o avevano ricevuto altre indicazioni, ma la scena andava rifatta in questo caso. Hanno rovinato un finale.
Premio un villain che è stato abbastanza bravo a rappresentare tormento e solitudine interiore. Il mio Voto per lui è 7.É stato quello più continuo seppur abbia poche scene.
Nonostante tutti questi difetti riscontrati la visione è stata leggera e piacevole , l'ho finito in pochi giorni e per la sua semplicità si presta al rewatch, perché non appesantisce ed evoca una sensazione di tepore e comfort che ho molto apprezzato.

Baci frequenti MA molto stitici, girati maluccio. La protagonista seppur sia molto bella era l'anello debole di dream of splendor e constato che anche qui non ha brillato, perfetta nelle parti smorfiose e spensierate, poco convincente quando doveva mostrare serietà e intensità. Il suo modo di baciare è davvero pessimo, penalizzando la chimica col protagonista.
Bravine le altre attrici non protagoniste, bravo ed espressivo Charles Lin, sebbene manchi ancora di quel quid che possa assicurargli un ruolo da protagonista.
I bambini , specie la sorella piccola, ha recitato maluccio ,seppur il personaggio sia adorabile e mai fastidioso.

Scenografia: è il punto forte di questo lavoro che investe moltissimo sull'estetica visiva, le riprese, i colori , tutto fa "respirare l'occhio", regalando un' aria spensierata, sognante e un'atmosfera morbida, ovattata.
Colori pastello delicati: predominano rosa cipria, azzurro sbiadito, verde menta, giallo pallido, tonalità morbide e armoniose che evocano un’atmosfera eterea.
Motivi floreali e farfalle: fiori, petali e farfalle svolazzanti arricchiscono lo sfondo, conferendo un senso di leggerezza e grazia che richiama le decorazioni naturali tipiche dell’Art Nouveau.
I panneggi ampi dei costumi, delle braccia aperte della protagonista, le linee curvilinee delle vesti richiamano il celebre "whiplash" dell’Art Nouveau, esaltando eleganza e flusso naturale .
I protagonisti sono spesso posti in posizioni non speculari ma bilanciate da elementi come lanterne, giardini,la loro asimmetria dona dinamicità pur mantenendo armonia visiva.
Gli abiti sono ispirati alla tradizione cinese antica (guzhuang), ma reinventati: drappeggi ampi, ricami raffinati, stoffe eteree. Sono romantiche, idealizzate, e prive delle rigidità storiche.
Palazzi, ponti, padiglioni , giardini, "gazebo" creano un’ambientazione nostalgica (quasi fiabesca), rievocando scenari di un epoca sospesa nel tempo.
A livello di colori ci sono chiari riferimenti all’Art Nouveau l’insieme di colori tenui, linee curve, motivi floreali, eleganza femminile e composizioni asimmetriche rimandano a uno stile grafico che mi ha ricordato Mucha, Toulouse‑Lautrec e Chéret . La tradizione cinese qui è stata “rivista” attraverso un’estetica nostalgica ricca di grazia.

Finale: positivo ma tirato troppo per le lunghe con un escamotage banalotto, qualche caduta sulla scena finale, in uno degli ultimi frame, attenzionate la chiusura delle porte della barca.... .
Premio moltissimo la brevità dell'opera, speriamo che nel futuro molte produzioni vi si adeguino quando non c'è una storia da raccontare, evitando lungaggini inutili o sottotrame inutilmente tragiche o imbarazzanti e chiusure frettolose regalando dopo 36 ore di visione, un misero finale di 30 secondi,
“Les Belles” pone l’accento sulle donne e sulla loro bellezza, non solo fisica ma anche quella dell’intelligenza, del carattere, e della grazia interiore. Consiglio la visione senza troppe aspettative.

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Completed
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2 people found this review helpful
Mar 3, 2025
26 of 26 episodes seen
Completed 5
Overall 7.5
Story 7.0
Acting/Cast 9.0
Music 7.0
Rewatch Value 6.0
This review may contain spoilers

Un c-drama historique simple aux romances dynamiques...

Il s'agit d'un drame historique classique avec des personnages attachants et des antagonistes caricaturaux et aux intrigues simples et efficaces. Pour moi, c'est le drama de transition idéal parce qu'il n'est pas compliqué. La simplicité est restée attractive, malgré quelques épisodes inutiles sur la fin.

L'ensemble du casting est bon. Jelly Lin (Luo Ling Yu) refuse l'idée d'un mariage arrangé. C'est une femme intelligente et posée, ne serait-ce que pour sa débrouillardise. Elle croise le chemin de Lu Yun et d'une manière ou d'une autre, ils finissent par se rapprocher. Lu Yun est attachant et honnêtement doux (ses petites touches de jalousie sont craquantes). C'est un couple mignon avec une dynamique légère, mais c'est aussi un couple qui compte sur l'autre.

Cependant, le couple secondaire vole la vedette pour moi. Zhou Yang Ling (Zhao Qing) et Aman (Guo Jia Nam) m'ont fait sourire, rire et couiner. Zhou Yang Ling est une femme intelligente et indépendante. Aman est un homme qui ne cherche pas à l'enfermer, au contraire. Leur relation se construit gentiment de façon amusante et change lentement lorsque la vérité éclate. J'ai adoré ce couple qui possède une dynamique amusante et délicate.

J'ai adoré le soin apporté au personnage de Heng Yang (Charles Lin) qui n'est pas qu'un rival romantique de seconde zone. Au contraire, il fait progresser l'histoire et surtout devient une personne sur laquelle on peut compter. Enfin, si les motivations de Fan Qing Chen (Jerome Deng) sont nazes, l'acteur a donné une bonne performance, créant un contraste intéressant entre ses pensées rudes et sa gestuelle élégante.

Comme dit plus haut, l'histoire n'est pas très compliquée. Elle est bien amenée et reste entraînante. Cependant, les derniers épisodes sont redondants dans les c-dramas historiques. Ils n'ont pour intérêt que de créer un nouvel élan dramatique. Pour finir, sur le titre, pour moi, il n'a pas été choisi avec soin. Sans donner un cours de français, l'adjectif "belle" convient d'être lié à un nom : les belles demoiselles, les belles fleurs, etc.

En bref, Les Belles est un c-drama historique de transition sympathique. Avec deux couples entraînants (dont un syndrome du couple secondaire), il est agréable de les voir tomber amoureux et évoluer, le tout avec une jolie photographie et une bande originale discrète.

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