This review may contain spoilers
BL tipicamente Thai, con scene di sesso esplicite (in questo caso anche riferimenti verbali a ruoli, posizioni, ecc.) e molto incentrata sui protagonisti, dove la storia tra i due è di fatto la storia del drama e non è prevista quindi una trama più ampia a parte.
Punti a favore:
- la recitazione - soprattutto quella dei protagonisti - più convincente rispetto alla media degli attori tailandesi
- l'attore che interpreta Joe: espressivo e affascinante
- la caratterizzazione dei personaggi: Ming è una figura sicuramente e volutamente non positiva, narcisistica ed egoista fino al midollo in tutta la prima parte. Il suo è un vero e proprio opportunismo, Joe è di fatto il rimpiazzo di Tong e la gelosia che lo coglie all'entrata in scena di Sol non è da correlare a un inaspettato innamoramento bensì a una mera possessività. La nota positiva è che la scomparsa di Joe promuove in lui un lento ma radicale cambiamento, senza però snaturare nel complesso i suoi tratti caratteriali. Migliora, notevolmente, pur rimanendo sempre Ming. Joe al contrario è colui che inizialmente è disposto a cedere su tutti i fronti, praticamente senza mai lo sforzo di un compromesso da parte di Ming. Anche lui evolve, per certi aspetti più di Ming, nel corso della storia: diventa meno arrendevole, scopre nuove priorità e, soprattutto, si ritrova di fronte all'ardua sfida di vivere la sua vecchia vita in modo nuovo e dentro un corpo diverso. Per quanto cambino, però, restano coerenti ai tratti base della loro caratterizzazione iniziale (nessuna snaturazione insensata e assurda alla Kinn/Porsche, per intenderci).
Punti a sfavore:
- il tema della reincarnazione, o meglio del trasferimento dell'anima del vecchio Joe nel corpo dell'altro Joe: non è un meccanismo che mi entusiasma particolarmente e l'idea del diverso aspetto nemmeno. Fortunatamente hanno ben pensato di mantenere, per lo spettatore, il Joe originale (quasi quasi avrei eliminato anche i pochi frangenti che mostravano come in realtà appariva agli occhi degli altri). Gli avrei almeno concesso la possibilità di riprendere possesso del proprio corpo verso la fine (niente di impossibile, bastava inventarsi che l'incidente era accaduto in una zona remota ed era stato soccorso da qualcuno della zona, rimasto in coma per tot tempo, la volontà della troupe di non creare scalpore in seguito alla sua scomparsa avrebbe giustificato anche delle ricerche brevi e approssimative).
- L'infatuazione vecchia di anni per il fidanzato della sorella è credibile, ma che poi si riveli essere tutta legata alla scena di un film in cui il presunto Tong si vede solo di spalle...anche no.
- Sol: la sua ricomparsa, anni dopo essersene andato, perchè tutto a un tratto nei suoi pensieri c'è Joe...Davvero senza senso. Serve farlo tornare? Ci si inventa una qualsiasi altra motivazione, anche professionale, dopodichè la vicinanza con Joe può anche portare alla nascita - o al rispolvero - di un interesse nei suoi confronti. Non serve uno sforzo megagalattico per rendere un passaggio coerente, ma a volte davvero la credibilità sembra proprio avere zero importanza e meritare zero investimento.
- I drammi familiari: dopo aver dedicato i tre quarti del drama al rapporto tra i due, alla questione della "controfigura" di Tong, al cambio di corpo di Joe... Ha davvero senso introdurre l'apparentemente insormontabile scoglio dell'opposizione dei genitori di Ming? Il tempo rimasto è poco, la risoluzione deve quindi essere forzatamente rapida e di conseguenza ancora una volta poco sensata: la madre passa dalla modalità "squalo" a quella "agnellino" alla velocità di un cambio d'abiti e il padre sostanzialmente disereda il figlio con l'obiettivo di minare il suo rapporto con Joe per evitare che possa soffrire di nuovo se lasciato solo. Logico, no?
In conclusione, un drama che - col metro delle BL thailandesi - si aggiudica una valutazione buona, per certi versi - cast e rceitazione - sopra la media. Spunti di miglioramento potevano essere la credibilità di alcuni passaggi, lo sviluppo di una trama più ampia e complessa e un maggior coinvolgimento emotivo (personalmente nessun batticuore, nessuna lacrimuccia di commozione, nessuna risata).
Punti a favore:
- la recitazione - soprattutto quella dei protagonisti - più convincente rispetto alla media degli attori tailandesi
- l'attore che interpreta Joe: espressivo e affascinante
- la caratterizzazione dei personaggi: Ming è una figura sicuramente e volutamente non positiva, narcisistica ed egoista fino al midollo in tutta la prima parte. Il suo è un vero e proprio opportunismo, Joe è di fatto il rimpiazzo di Tong e la gelosia che lo coglie all'entrata in scena di Sol non è da correlare a un inaspettato innamoramento bensì a una mera possessività. La nota positiva è che la scomparsa di Joe promuove in lui un lento ma radicale cambiamento, senza però snaturare nel complesso i suoi tratti caratteriali. Migliora, notevolmente, pur rimanendo sempre Ming. Joe al contrario è colui che inizialmente è disposto a cedere su tutti i fronti, praticamente senza mai lo sforzo di un compromesso da parte di Ming. Anche lui evolve, per certi aspetti più di Ming, nel corso della storia: diventa meno arrendevole, scopre nuove priorità e, soprattutto, si ritrova di fronte all'ardua sfida di vivere la sua vecchia vita in modo nuovo e dentro un corpo diverso. Per quanto cambino, però, restano coerenti ai tratti base della loro caratterizzazione iniziale (nessuna snaturazione insensata e assurda alla Kinn/Porsche, per intenderci).
Punti a sfavore:
- il tema della reincarnazione, o meglio del trasferimento dell'anima del vecchio Joe nel corpo dell'altro Joe: non è un meccanismo che mi entusiasma particolarmente e l'idea del diverso aspetto nemmeno. Fortunatamente hanno ben pensato di mantenere, per lo spettatore, il Joe originale (quasi quasi avrei eliminato anche i pochi frangenti che mostravano come in realtà appariva agli occhi degli altri). Gli avrei almeno concesso la possibilità di riprendere possesso del proprio corpo verso la fine (niente di impossibile, bastava inventarsi che l'incidente era accaduto in una zona remota ed era stato soccorso da qualcuno della zona, rimasto in coma per tot tempo, la volontà della troupe di non creare scalpore in seguito alla sua scomparsa avrebbe giustificato anche delle ricerche brevi e approssimative).
- L'infatuazione vecchia di anni per il fidanzato della sorella è credibile, ma che poi si riveli essere tutta legata alla scena di un film in cui il presunto Tong si vede solo di spalle...anche no.
- Sol: la sua ricomparsa, anni dopo essersene andato, perchè tutto a un tratto nei suoi pensieri c'è Joe...Davvero senza senso. Serve farlo tornare? Ci si inventa una qualsiasi altra motivazione, anche professionale, dopodichè la vicinanza con Joe può anche portare alla nascita - o al rispolvero - di un interesse nei suoi confronti. Non serve uno sforzo megagalattico per rendere un passaggio coerente, ma a volte davvero la credibilità sembra proprio avere zero importanza e meritare zero investimento.
- I drammi familiari: dopo aver dedicato i tre quarti del drama al rapporto tra i due, alla questione della "controfigura" di Tong, al cambio di corpo di Joe... Ha davvero senso introdurre l'apparentemente insormontabile scoglio dell'opposizione dei genitori di Ming? Il tempo rimasto è poco, la risoluzione deve quindi essere forzatamente rapida e di conseguenza ancora una volta poco sensata: la madre passa dalla modalità "squalo" a quella "agnellino" alla velocità di un cambio d'abiti e il padre sostanzialmente disereda il figlio con l'obiettivo di minare il suo rapporto con Joe per evitare che possa soffrire di nuovo se lasciato solo. Logico, no?
In conclusione, un drama che - col metro delle BL thailandesi - si aggiudica una valutazione buona, per certi versi - cast e rceitazione - sopra la media. Spunti di miglioramento potevano essere la credibilità di alcuni passaggi, lo sviluppo di una trama più ampia e complessa e un maggior coinvolgimento emotivo (personalmente nessun batticuore, nessuna lacrimuccia di commozione, nessuna risata).
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