
Ottimo per un pomeriggio di pioggia...
Uno dei tanti isekai che popolano il panorama dei drama. Brevissimo, rispetto agli standard dei lavori che guardo di solito, ma intenso. Divertente senza gridare al miracolo, non senza qualche momento di tensione. Gli attori fanno il loro lavoro, i costumi e le ambientazioni sono molto belli e l'insieme, aiutato dal fatto che sono solo due ore, scorre velocemente e intrattiene, senza dimenticare il lieto fine.Come comprendo la protagonista, che odia la matematica! A scuola era anche la mia bestia nera, peccato che non avessi il potere di viaggiare nel tempo saltellando nelle pozzanghere! mi avrebbe fatto veramente comodo. A ben pensarci, mi farebbe comodo anche adesso... Beh, pazienza.
Was this review helpful to you?

Meglio di molti simili di produzione occidentale.
Diciamoci la verità: ne abbiamo visti tanti, di questo genere. A partire dalle prime serie di CSI siamo stati abituati fin troppo bene, e quel format è diventato un po' la pietra di paragone per tutte le serie successive. Beh, non possiamo dire di essere qui alla stessa altezza, d'altronde gli imitatori raramente sono meglio degli originali, ma questo prodotto si difende benissimo, tanto che sono rimasta molto delusa nel non trovare un sequel.A partire dalla protagonista, una donna forte, una sopravvissuta, che ha mantenuto etica e voglia di vivere, passando per il collega segnato dalla perdita traumatica della fidanzata 8 anni prima, per giungere all'ultimo arrivato, il ragazzino con troppi segreti, i personaggi sono tutti accattivanti, umani, veri. I cattivi hanno una motivazione per certi versi plausibile, anche se non tutti. Ecco, ho tolto mezzo punto perché uno dei boss finali non mi ha convinto troppo ma, per il resto, sono 10 episodi che volano tutti in un fiato e, benché si arrivi alla soluzione del mistero sottostante, si rimane col distinto desiderio di averne ancora.
Le indagini sono condotte in maniera tale da non perdere suspense, ci sono diversi momenti molto tesi ma, per contro, anche situazioni divertenti che stemperano la tensione, in un mix ben concepito e realizzato.
Vengono affrontati temi anche di interesse sociale, come il bullismo, e la storia fila liscia fino alla fine senza noia e senza dare l'idea di essere affrettata: sono riusciti a fornire le necessarie informazioni col tempismo necessario, e non è da tutti.
Ambientazioni e musiche sono più che sufficienti, considerato il genere di prodotto, molto piacevoli le OST.
Gli attori hanno dato tutti prova di ottima professionalità, sotto una direzione artistica che non li ha costretti ad esagerare la recitazione, che è rimasta molto naturale.
In sunto, drama promosso su tutta la linea.
Was this review helpful to you?

Una galleria di personaggi magnifici
Titolo che ha un punteggio altissimo, per un sacco di buone ragioni. Partiamo con ordine.Attori.
Lee Bo Young, protagonista femminile, che ben interpreta un personaggio a tratti anche molto antipatico. Brava nelle parti umoristiche come in quelle tragiche, senza eccedere.
Lee Jong Suk, protagonista maschile, magistrale interprete di un ragazzo dotato del potere di leggere nel pensiero, ma non per questo benedetto dal cielo, anzi.
Yoon Sang Hyun, secondo protagonista maschile, inizialmente una macchietta insopportabile (perché ben recitata), e successivamente interprete coi controfiocchi di un uomo onorevole sotto molti punti di vista.
Jung Woong In, il cattivo di turno. E’ riuscito a rendere il suo personaggio odiosamente umano, tanto da farcelo odiare fin quasi ad amarlo. Quasi.
Tutta la serie degli attori di contorno, dalle spalle alle macchiette, ha fatto un ottimo lavoro. Recitazione ottima praticamente da parte di tutti.
Personaggi.
Inizialmente ho pensato addirittura di piantare in asso la serie. La protagonista era una vanesia superba e menefreghista, il protagonista un marmocchietto, il secondo violino maschile una macchietta insopportabile… e così via. Più di una volta mi sono chiesta dove fossi capitata, ma ho perseverato. E, in breve tempo, i personaggi hanno cominciato a maturare, a cambiare sotto i miei occhi, aggiungendo sfaccettature e sfumature alla primitiva impressione monodomensionale e monocroma. Interagendo gli uni con gli altri, si sono migliorati a vicenda, si può dire che siano cresciuti insieme sotto i miei occhi. Anche quelli che sono rimasti pressoché immutati hanno comunque trovato una giustificazione nelle vicende passate. Sono buoni personaggi perché non ci sono angeli completi e demoni perfetti. Sono umani: i cattivi hanno debolezze, e non è detto che alcuni siano poi così cattivi, mentre i buoni hanno comunque la loro dose di difetti e meschinerie.
Costumi, ambientazioni.
Drama ambientato prevalentemente in ambito legale, il che prevede donne eleganti e uomini in completo scuro. E lo sappiamo tutti che un uomo in abito scuro guadagna automaticamente punti. Se poi quell’uomo è Lee Jong Suk, diventa materia per sogni bagnati. Peccato che tenga più spesso la divisa scolastica!
Colonna sonora.
Sinceramente non il punto di forza di quest’opera. Qualche canzone carina, ma nulla di cui scrivere a casa. Le musiche di background hanno un paio di tracce molto coinvolgenti, ma nulla di più.
L’amore.
Ah, argomento controverso. Una avvocato di 28 anni e uno studente di 20? Giammai! Il contrario magari sì, però, vero? In verità, all'inizio la donna è così infantile e petulante che potrebbe benissimo passare per liceale. La chimica fra i due c’è, e d’altronde Lee Jong Suk starebbe bene anche con un’asse da stiro… Quello che purtroppo manca è la relazione vera e propria fra i due. Un paio di baci e una convivenza apparentemente platonica non sono propriamente soddisfacenti, dal punto di vista dello spettatore. Si rischia molto la sindrome del SL: il secondo protagonista vien su così bene che non si può fare a meno, col tempo, di tifare per lui.
La storia.
Le vicende iniziano in maniera apparentemente abbastanza lineare. Una serie di eventi del passato, più o meno traumatici, trascina i propri effetti fino al presente. Ma ad esserne protagonisti non sono solo i personaggi principali, con lo svolgersi della storia si dipinge un affresco complesso che viene man mano a toccare, avvicinare e coinvolgere buona parte del cast. Gli accadimenti sono concatenati in maniera logica, i vari processi che si svolgono in tribunale, i pericoli, le indagini, le interazioni e la crescita dei personaggi, tutto contribuisce a rendere questo titolo una visione entusiasmante. Mentre lo stai guardando.
Ma, appena finito l’ultimo episodio, ti rendi conto che non ti è mai stato spiegato per quale motivo il protagonista Park Soo Ha sia dotato del potere di sentire i pensieri altrui. Devi accettarlo come premessa e, dal momento che si tratta di una sua caratteristica unica, in una ambientazione non fantasy, lascia un po’ sconcertati. Poi ti ricordi anche di aver dovuto inghiottire il rospo dell’onnipresente perdita della memoria e ti riprometti di andare a cercare le statistiche mondiali sull’argomento, per capire se si tratti di una peculiarità coreana (e cinese) o se accada così spesso anche altrove. Poi decidi, non conoscendo le peculiarità del sistema penale coreano, di soprassedere sull’assurdità di condannare qualcuno per omicidio sulla base del ritrovamento di una sola mano mozzata. E ti domandi quanto sia realistica la descrizione degli speciosi processi mostrati…
Poi però pensi anche a tutti gli insegnamenti ricevuti per strada: la necessità di ascoltare, e non necessariamente solo la voce, la virtù dell’immedesimazione nel prossimo, l’inutilità dell’odio e della vendetta, il valore dell’impegno, e così via. E ti ricordi che quello che hai appena guardato è un prodotto di intrattenimento, non un documentario sul sistema giudiziario coreano (magari chiedendoti maliziosamente quanto siano verosimili le serie americane ambientate similmente) e che comunque, mentre lo stavi guardando, non ti importava di nulla: né della disparità dell’età della coppia principale, né degli strani processi, né dell’origine del dono di PSH, e neanche della perdita di memoria, visto che è durata poco. Mentre lo guardavi eri occupata a stare sul bordo della sedia a goderti l’interpretazione degli attori su personaggi magnifici. E rimani soddisfatta.
Was this review helpful to you?

Tre amiche contra mundi
Un ottimo drama che, se non avesse incontrato verso la fine qualche intoppo, sarebbe stato sicuramente da 10 e lode.Partiamo col dire che l’ossatura dell’opera è costituita dalla lotta che tre donne, di cui due abbastanza mature, portano avanti contro il sessismo e l’ingiustizia di un sistema sociale che le vuole ai margini della società.
La profonda iniquità di una società che marginalizza le donne e, ancor di più, coloro che per motivi diversi sono finiti nell’industria del, possiamo dire, intrattenimento, è adeguatamente rappresentata. A tratti, forse lo è troppo. Siamo costretti ad assistere ad un paio di pistolotti piuttosto a sproposito, ci sono alcune scene decisamente forzate e molto improbabili. Perfino essendo d’accordo con l’assunto di base, la rappresentazione sullo schermo in alcuni casi infastidisce, ma è comunque un peccato veniale. E' principalmente un drama femminista, ed è questo il concetto di base, nonostante le storie romantiche di contorno.
Un minus più consistente è l’indispensabile fiorire di malintesi, colpe dei padri, gesti di malconsigliata nobiltà, sparizioni e riapparizioni che si verificano dopo la boa dei due terzi dell’opera. Siccome la coppia principale “deve” essere osteggiata, per diverse puntate si trascinano i soliti cliché stravisti e rivisti, che sarebbero più tollerabili se non togliessero spazio prezioso allo svolgimento di alcune parti della trama che rimangono sospese nel nulla.
Il big boss di turno si rivela essere piuttosto deludente, tanto da non meritare nemmeno la definizione. C’erano a disposizione fior di personaggi politici, ma la grande vittoria finale viene ottenuta su un povero cristo che, sarà pure malvagio, avrà sì compiuto molte malefatte, ma è pur sempre un disgraziato che è rimasto preso in un gioco più grande di lui e che, tra paranoie, risentimenti, ambizione e sete di vendetta, si trova impossibilitato ad uscirne senza perdite irreparabili. Potrebbe prendersi come tipico esempio di come un sassolino, cadendo giù da un monte, generi ben presto una frana rovinosa. Xu Hai Qiao ha dato vita a questa figura tormentata e tormentatrice in modo molto convincente.
Però sono arrabbiata con gli sceneggiatori che hanno pensato bene, negli ultimi minuti, di non mostrarci il matrimonio della coppia principale, bensì diversi minuti di flash back della loro storia. Si vede che han pensato che difettiamo di memoria. Invece del matrimonio della seconda coppia, avrei voluto vedere il loro. Pazienza.
Ma la produzione, signori miei, è magnifica! Ambientazioni e costumi sono splendidi, senza essere eccessivi come a volte accade. Le musiche sono molto piacevoli e le voci degli attori e soprattutto delle attrici sono molto gradevoli, essendo assenti non rimpiante quelle vocine infantili che tanto spesso ammorbano i drama.
E vogliamo parlare degli attori? Il ML Chen Xiao è il tipico esempio di uomo maturo e affascinante che vorrei vedere più spesso. Ben lontano dagli ideali efebici di molti altri drama (e che comunque non sono da disdegnare, intendiamoci!), questo esemplare di maschio virile senza eccesso riesce a catalizzare l’attenzione anche solo col suo viso. Vederlo battersi è materia per sogni, anche perché le coreografie dei combattimenti, pur non essendo prive di elementi fantastici, sono molto energiche e tutto sommato realistiche. Ed è pure molto bravo a recitare, cosa che decisamente non guasta. Cosa chiedere di più?
Liu Yi Fei ben interpreta la FL, una donna matura e quasi indomabile, un’eroina non priva di debolezze e difetti che lotta contro tutto e tutti per ritagliarsi un posto al sole e contrastare le molte ingiustizie perpetrate contro di lei e contro le sue amiche, ma non solo.
Anche tutti gli altri attori di contorno hanno fatto un ottimo lavoro, dando vita a personaggi credibili, sia pur con qualche eccezione. I caratteristi, specialmente, sono stati particolarmente bravi. Dai Xu ha una serie di maschere incredibilmente efficaci, e le usa alla perfezione.
Di molti personaggi ci vengono fornite le motivazioni che li fanno agire e l’evoluzione dei loro comportamenti è giustificata sia dal loro passato che dagli avvenimenti che man mano accadono.
Un appunto devo fare alla coppia imperiale: specialmente l’imperatore è troppo buonista e alla mano, decisamente fuori contesto per il periodo storico e la sua posizione. L’imperatrice lascia correre una minaccia alla sua persona che in altri casi avrebbe significato lo sterminio di tutta la famiglia dell’aggressore, dai trisavoli ai gatti.
Diciamo che molte cose si perdonano perché vedere lo sviluppo dell’amicizia del trio di donne forti, a cui col tempo se ne aggiungono altre, è qualcosa di squisito. La chimica della coppia principale funziona a pieno ritmo e la loro storia d’amore è matura e piacevole. I loro botta e risposta sarebbero da collezionare! Ma, tirando le somme, i diversi difettucci assommano ad un punto di demerito, per cui non mi sento di assegnare il massimo dei voti. Peccato.
Was this review helpful to you?

Comincia bene ma si perde presto
In principio non era male: simpatico, spumeggiante, allegro. Mi è piaciuta molto l'attrice protagonista, splendidamente diretta nell'interpretare sopra le righe due personalità completamente opposte. Anche la cameriera ha fatto un bel lavoro. Un po' meno gli attori, e per una donna che aspira a vedere qualche bell'uomo che reciti bene è una pecca fondamentale.Il protagonista maschile è granitico, e purtroppo non può addurre a suo difesa nemmeno un aspetto da sogno. L'antagonista nonno/nipote è un ottimo biglietto da visita per il chirurgo che l'ha plastificato: bellissimo da guardare ma, come tutte le cose di plastica, molto rigido quando cerca di muoversi. Però veramente bellissimo.
La storia non è certo originale. Durante la visione ho avuto diversi momenti di deja vu: le due anime che comunicano via lettera sicuramente le ho già viste altrove qualche decina d'anni fa, ma questo sarebbe il meno. Il problema grave sta nella assoluta mancanza di pathos durante quasi tutta la visione e nella completa illogicità di molte cose che capitano. Diversi personaggi, ad esempio lo stregone pazzoide o il cattivissimo, per non parlare di quello che da alcuni è stato battezzato come duo Rocket, sono così sopra le righe che escono dal pentagramma e rifanno il giro. Sgradevoli senza motivo.
Non si capisce bene quale sia il registro di questo show. Se è una commedia, c'è troppa tragedia, se è una farsa non fa ridere. In ogni caso, è costellata di innumerevoli momenti "cringe" in cui ti senti veramente in imbarazzo per quello che stai guardando. Sto cercando di rimuovere il ricordo. So che c'è un sequel, ma ritengo di aver già fatto abbastanza finendo di vedere la prima serie. Non sono curiosa di sapere cosa succeda dopo, e nemmeno posso dire mi interessi per amor degli attori. Zero totale. Assegno una sufficienza piena solo perché sono riuscita a finirlo, l'attrice protagonista mi è piaciuta e la prima parte è stata abbastanza divertente.
Was this review helpful to you?

Una Mary Sue a palazzo
Una serie che avrebbe decisamente guadagnato se fosse stata più corta di una decina di episodi. Almeno. Ad un certo punto si ha l’impressione che le trame, le sotto-trame e le sotto-sotto–trame siano lì solo per allungare il brodo. Ed è un peccato, perché il brodo in sé è veramente gustoso, buono alla vista, all’olfatto e al gusto.Ambientazioni e costumi sono da favola, la cinematografia apprezzabile, il commento sonoro azzeccato. E vogliamo parlare degli attori? Un cast di belle donne e uomini da sogno. Fosse tutto qui… Ma sono anche per la maggior parte ottimi attori. L’attore che recita la parte del principe Han (quello sovrappeso, per non sbagliarci) è interprete di un paio di scene che, se si fosse trattato di un film americano, gli avrebbero valso un Oscar come attore non protagonista.
Purtroppo, come spesso accade in queste opere, si comincia bene, ci si perde un po’ e ci si affloscia nel mezzo, e poi si accelera a dismisura nel finale. Finale che, in un certo modo, ci lascia intendere che potrebbe esserci un seguito alle vicende, probabilmente incentrato su una coppia diversa da quella che qui sarebbe protagonista. E dico sarebbe perché di tempo insieme questi due ne passano veramente poco. Potrebbe praticamente definirsi un drama corale. Non che ci sia qualcosa di male.
La protagonista principale è molto colta e “buona”, forse troppo. Essere così comprensiva e disponibile verso gli altri nella trama la aiuta spesso, ma alla lunga finisce per renderla un po’ antipatica. Per contro l’ex Casanova, protagonista maschile principale, è così infantilmente geloso da esser quasi patologico. Il cliché del malinteso e dell’orgoglio maschile ferito viene portato a punte di perfezione.
Lungaggini eccessive nel mezzo, qualche insistenza di troppo su situazioni stupide e alcune soluzioni tirate per i capelli mi costringono a negare il massimo dei voti. Mi attesterò su 8 stelle con lode.
Was this review helpful to you?

Come distruggere la buona impressione della prima serie
Uno sfacelo, non si potrebbe definire questa serie in altro modo. Gli unici tratti positivi sono il commento musicale, specialmente la ending e, soprattutto, la performance degli attori.Nicky Wu, più di ogni altro, mi ha rubato il cuore: intenso, perfetto. Ma anche la maggior parte degli altri ha interpretato al meglio una sceneggiatura che faceva acqua da tutte le parti più una.
Capisco che lo show sia stato pesantemente mutilato da insensate necessità di censura, rendendolo meno comprensibile specialmente a chi non avesse guardato la prima serie, ma non è una scusa che possa giustificare l’ignobile polpettone che è stato costruito intorno ai due protagonisti. Tutti, qualsiasi e ognuno dei possibili cliché sono stati svergognatamente usati, al punto che gli sceneggiatori di una telenovela tipo, vedendo questa serie, si sarebbero andati a nascondere nel sottoscala di Harry Potter.
La povera protagonista passa tre quarti del suo tempo a piangere. Probabilmente beveva almeno tre litri d’acqua al giorno per compensare la perdita di liquidi. Gli spettatori, per contro, bevono per dimenticare. Non essendo sufficienti le amputazioni censorie, si è pensato bene di inserire ripetutamente all’interno della storia delle scene oniriche, che ingannano lo spettatore, per poi riportare indietro la storia e farla svolgere in maniera diversa. Forse nelle intenzioni è un giochetto interessante, ma personalmente l’ho trovato irritante. Molto.
C’è un limite a quanto si possa sfruttare il giochetto dell’eccessivo senso di colpa del protagonista per questa o per quell’altra cosa, o della mal diretta sete di vendetta di Tizio, Caio e Sempronio. Oltre quel limite, noia e irritazione imperano. Ma quando ormai sei arrivato più o meno a 10 episodi dalla fine, ti rassegni a guardare fino in fondo per sapere come va a finire. Faticosamente. Davvero.
C’è un motivo per cui guardo praticamente solo serie in costume, e non è solo per amore di ambientazioni e costumi, appunto. Il problema è che ciò che è ammissibile ambientato secoli fa o in un contesto fantasy, non lo è più se siamo in epoca moderna. Indagini poliziesche risibili, – o la loro completa mancanza – o la ripetuta gestione fin troppo allegra della sicurezza di un ospedale, non possono essere accettate in un drama ambientato ai giorni nostri, anche volendo presumere pressioni esercitate da famiglie potenti. Le guarigioni lampo dei guerrieri Wuxia non sono la stessa cosa se trasfuse in un contesto attuale. E così via.
Insomma: una delusione, resa ancor più cocente dall’ottima impressione che mi aveva fatto la prima serie.
Was this review helpful to you?

Comincia benino, ma poi deraglia
Non mi aspettavo moltissimo da questo titolo, e nei primi episodi ho avuto una piacevole sorpresa. Per quanto si capisse a prima vista che si trattasse di un drama scioccherello, le interazioni fra la moderna gattina e il severo antico ufficiale, pur se neanche lontanamente originali, si mantenevano su un livello più che accettabile di piacevolezza. Stava anche cominciando a svilupparsi una trama interessante, con la giusta dose di misteri.Però non avevo ancora fatto in tempo a riflettere su come fosse rilassata l’etichetta di palazzo, che le cose han cominciato a prendere una brutta piega. E’ proprio vero che spesso nei drama la metà della serie rappresenta il momento in cui tutto può aggiustarsi o andare a catafascio. Qui, purtroppo, le cose sono andata proprio a gambe all’aria. I personaggi han cominciato ad agire in maniera chi sciocca, chi irresponsabile, chi assurda, e così via. Le cose han cominciato a succedere perché serviva alla trama e senza alcun altro motivo apparente, una ingenuità dietro l’altra, mentre le interazioni fra il già ristretto pool di personaggi si infittivano in maniera poco rispettosa della pur abbondante credulità del povero spettatore.
Le vicende hanno continuato a franare velocemente verso un finale che, almeno quello, fosse stato intelligente, avrebbe contribuito un poco a salvare il titolo. Invece, senza fare spoiler, molte sceneggiature tendono a dimenticare che le cose, ai tempi moderni, funzionano in maniera molto diversa che nei tempi antichi. Suppongo che sia così anche in Cina. Molte cose vengono lasciate in sospeso, di alcuni personaggi non si sa bene che fine facciano o cosa sia successo/succederà nei due mondi. Perciò, anche il finale non può dirsi soddisfacente.
Il drama è tratto dal libro omonimo, e mi chiedo se sia così terribile pure quello. Trattandosi palesemente di una produzione a basso costo, i costumi sono a malapena sufficienti, specie perché non vengono praticamente mai cambiati. Non sarebbe grave, se ci fosse della sostanza nella storia, ma abbiamo già visto che non c’è. Né cerchiamola nella CGI, è meglio. Il gatto finto era impresentabile.
A parte i primi episodi gradevoli, di cui prima, l’unica cosa che si salva, in questa valle di lacrime (per lo spettatore), sono gli attori. Comprimari e protagonisti han fatto un buon lavoro nell’interpretare personaggi a volte indifendibili e la FL, soprattutto, è riuscita a dar vita a un personaggio spumeggiante e credibile, nonostante un brutto gonfiore al labbro che deve averla disturbata non poco nelle riprese. Anzi, mi domando perché non siano riusciti a coprirlo meglio: punto di demerito al make-up artist, anche perché spesso le mani del protagonista sembravano cianotiche. Freddo o cosa? Sarebbe bastato forse un po’ di fondotinta per migliorare il risultato. Sorvoliamo pietosamente sul trucco del "demone". E sulle orribili parrucche. In definitiva, un titolo che non mi sento di consigliare, perché parte bene ma degenera ben presto in un pastiche inqualificabile. Peccato, la situazione aveva potenziale, avrebbe potuto essere gestita molto meglio. Chi sono io per dirlo? Una spettatrice, diamine!
Was this review helpful to you?

Un drama troppo sottovalutato
Non so per quale motivo la valutazione generale non sia più elevata. Le recensioni sono tutte entusiastiche... lo sarà anche la mia.Avviso immediatamente che esiste una scena che mi ha molto stupito: ad un certo punto si assiste ad uno stupro, di gruppo. Ora, per essere in un drama cinese l'ho trovato fin troppo descrittivo. Ci sono un paio di inquadrature veramente pesanti e mi stupisce che abbiano passato la censura. Noi siamo abituati a ben altro, ma... ci siamo capiti.
Detto questo, sono rimasta particolarmente colpita da questa serie, che unisce una storia avvincente e coerente, con ben pochi momenti di noia, ad un cast di tutto rispetto.
Intendiamoci: se quello che cercate è un gruppo di ragazzini bellocci e fighetti, non è qui che lo troverete. Il protagonista, nel panorama degli attori cinesi, non è sicuramente né tra i più alti, né tra i più belli, né tra i più aitanti. Però sta tranquillamente fra i più bravi. Xu Hai Qiao è il vero mattatore che fa da filo conduttore all'intero drama e riesce ad interpretare benissimo tutte le diverse sfumature di un personaggio complesso come quello che gli è stato affidato. Un antieroe, scaltro e navigato, innamorato, ma anche vendicativo, che non esita a prendere nelle proprie mani una giustizia che giudica carente. Non è un buono, certamente. Diciamo che è un meno cattivo.
Ma anche tutti gli altri attori, dai comprimari, alle spalle, fino ai personaggi secondari, tutti hanno fatto un lavoro egregio.
I costumi sono veramente molto belli, ricchi senza essere eccessivamente sfarzosi, le ambientazioni splendide e le coreografie dei combattimenti più che accettabili. La colonna sonora non è proprio stellare, ma si difende più che dignitosamente.
Ma attori, costumi e compagnia cantando nulla potrebbero se non avessero alle spalle una storia. E qui di storia ce n'è, eccome!
Una storia densa di avvenimenti, in diverse ambientazioni, interessante e fluida, dove le cose accadono per un motivo anche quando, verso la fine, ci si domanda perché una certa persona si comporti in maniera così poco furba. La lunga, intensa cavalcata ci lascia alla fine di un arco, con la promessa di nuovi intrighi, lotte e avventure. Intanto, ci siamo molto divertiti: abbiamo riso e pianto, siamo stati sulle spine, abbiamo provato rabbia e disperazione, gioia e speranza.
Come piccolo minus, si può rimarcare come i dignitari di un paese straniero siano stati descritti in maniera quasi offensiva. E sorvoliamo pietosamente sul balletto Bollywood...
Certo, apparentemente non c'è un lietissimo fine. Dico apparentemente perché, guardando gli interpreti della seconda serie (ancora in lavorazione) qualche dubbio uno se lo potrebbe anche porre. Ma la promessa di una nuova stagione tiene viva l'attesa. Non vedo l'ora.
Was this review helpful to you?

Coppia bollente, storia tiepida.
Partiamo dai lati positivi: sono donna e parlo degli attori. D'altronde le attrici sono pervenute poco.La coppia principale ha una chimica che da sola reggerebbe un laboratorio farmaceutico. Pur senza scadere nel pornografico, ci sono state alcune scene che avrebbero risvegliato la libido di un morto sotto bromuro. Abituata come sono ai casti bacetti etero stile asilo dei drama cinesi, sono stata piacevolmente scioccata da questa ventata di ormoni. Questi due sanno recitare, e non solo uno fra le braccia dell'altro. C'è poi una serie di begli uomini e ragazzi, alcuni in divisa aderente, primo fra tutti l'ispettore M, che sanno come farsi guardare, e recitano neanche male. La musica è piacevole e ben adatta a ciò che scorre sullo schermo.
La relazione fra due uomini viene presentata così come lo si potrebbe fare per una etero: è esclusiva, ha gli stessi problemi di una etero. Punto d'onore.
Ma: la storia in sé è di un'ingenuità spiazzante. Le prime puntate sono molto coinvolgenti, cresce la tensione, il mistero si infittisce, ci poniamo più domande delle risposte che otteniamo. Però, andando avanti, ci si rende conto di guardare un poliziottesco stile anni 70/80, pieno di incongruenze, assurdità, deus ex machina e così via.
D'accordo che siamo in una cittadina di campagna, ma nessuno pare aver mai sentito parlare di impronte digitali, queste sconosciute. Un corpo viene issato per mezzo di una corda fine, e le mani dell'omicida non presentano segni. Mani di latta. Non mi è rimasto molto chiaro neanche come sia avvenuto il filmato della morte dell'impiccata. E così via, tra indagini ridicole e colpi di scena talmente telefonati che potevamo leggerli su Facebook una settimana prima. Perfino quello, dolcissimo, dell'ultimo episodio. Tutti i cattivi, i finti buoni, i finti cattivi sono ampiamente riconoscibili molto prima che ci venga detto dal proseguire della storia.
No, non ci siamo. L'ho visto, e anche volentieri, fino alla fine, ma solo per vedere come finiva e, soprattutto per i due caramelloni della coppia principale. E' il primo drama thai che guardo e non posso dire di esserne pienamente soddisfatta. Ma ho perdonato tanto proprio per loro, la splendida coppia che regge l'intero drama sulle spalle. E che spalle!
Was this review helpful to you?

Caricaturale, noioso, senza suspense, pathos o umorismo. Piatto e irritante.
Diciamo che il titolo sarebbe già sufficiente, ma espandiamo.Mi viene il dubbio che, se sonio storie mai raccontate, forse un motivo c'era...
La storia non ha quasi nulla dello Sherlock classico, se non le trasposizioni vagamente simili dei nomi e dei ruoli dei vari protagonisti principali. Non sarebbe il male, se ci fossero suspense, mistero, almeno un po' di sano umorismo. Invece, niente. Già il format "un caso a puntata leva il medico di torno" è quanto di meno entusiasmante si potrebbe pensare, ma se poi ci si aggiungono lentezza e assoluta mancanza di tensione, condite da una recitazione spesso sopra le righe da parte dei personaggi di spalla, si cade nell'umorismo involontario.
I casi presentati nelle prime 4 puntate sono poco interessanti, noiosi. Arrivata al quarto, complice la recitazione dei personaggi secondari, mi sono chiesta chi mi obbligasse a sorbirmi questo pastiche. E, rendendomi conto che la risposta era "nessuno", mi sono precipitata con sollievo a chiudere immediatamente l'esperienza.
Parlavamo degli attori. Se la coppia principale, bene o male, si lascia guardare, gran parte degli attori che interpretano i personaggi specifici di ogni episodio sono poco convincenti, spesso legnosi o eccessivi. Insomma, alla fine Dean Fujioka è più o meno l'unico veramente guardabile, e solo perché il suo personaggio "è" una caricatura, e lui la interpreta bene.
I personaggi sono in gran parte sgradevoli. L'ispettore è inguardabile, la macchietta di una macchietta, la sua assistente sembra un palo della luce, lo stesso simil-Watson è poco convincente nelle sue motivazioni già a partire dal primo episodio, e così via. Simpatico e ben recitato l'Irregolare di Baker Street in chiave nipponica. Shishio? Guardabile ma, appunto, caricaturale. Mi si dirà che è il suo personaggio. Sarà anche vero, ma arriva piatto. E irrita. Almeno, non si droga.
Si salva la musica. Carine le canzoni e il commento musicale, ma è un po' poco per convincermi a rimanere in questo mondo.
Difatti, saluto e me ne vado.
Was this review helpful to you?

Recitazione maschile meh, trama inconcludente, noioso
Sono 26 episodi che, al netto di opening e ending, ammontano a non più di 5/6 minuti ciascuno.Arrivata inizio del n. 20 mi arrendo: nel momento in cui non mi interessa sapere come vada a finire (ma ricordo la scena iniziale!) è inutile che rimanga a soffrire anche solo per mezzora di più.
Per carità, i costumi sono carini e le ambientazioni pure, ma la recitazione! Sembra di guardare un cartone animato, è proprio il format che non fa per me. In realtà la FL non è neppure male, ma gli uomini si lasciano guardare e basta.
Certi mini drama hanno un approccio più demenziale, se vogliamo, almeno si ride. Qui han voluto fare una cosa un po'più seria ma non sono stati capaci. La trama perde i pezzi da tutte le parti, le premesse dell'isekai tornano in auge solo quando fa comodo, la protagonista, per essere piombata nel passato, è al corrente di troppe cose senza alcuna spiegazione. Insomma, un terribile pastiche con poca redenzione.
Parto per lidi migliori.
Was this review helpful to you?

Troppo infantile e poco interessante
Sarà l'età ormai avanzata, ma l'ambientazione scolastica non ha più alcuna attrattiva per me, specie se la storia è così trita. Non vedo alcun coinvolgimento emotivo, solo una serie di ragazzini per la maggior parte troppo scioccherelli per la loro età, a parte il protagonista. E' decisamente troppo poco per investire così tante ore della mia vita così.Inoltre, vedere attrici pelle e ossa, ai limiti e oltre dell'allerta medica, dichiarare che non devono mangiare questo e quello per non ingrassare è veramente sconfortante.
L'attrice protagonista è praticamente un manifesto deambulante dei pericoli dell'anoressia, ma la sua condizione di estrema magrezza viene fatta passare come normale. Non si tratta di body shaming, e neanche mi interessano molto le motivazioni che l'hanno spinta in queste condizioni: la sua magrezza veramente eccessiva a mio personalissimo parere è patologica. Basta guardare i suoi arti: le braccia sono due fuscelli, praticamente pelle che ricopre le ossa. E vogliamo parlare delle gambe? Quando le ginocchia sono la parte più larga della tua gamba per me c'è un problema. Non sono un dottore ma la penso così.
Comunque, un drama sciocchino senza nulla di nuovo che non vale il tempo che dovrei dedicargli per vederlo finire, specie perché non sono nemmeno più curiosa di sapere come vada a finire. Bocciato.
Was this review helpful to you?

Il flashback all'ennesima potenza
È un drama che, come spesso accade, promette più di quello che poi riesca a mantenere. La partenza è abbastanza scoppiettante, è piacevole cominciare a conoscere i personaggi, e il fatto che i personaggi principali maschili siano così attraenti aiuta sicuramente. Purtroppo un uso svergognatamente smodato del flashback provoca moti di irritazione praticamente in ogni episodio. Il flashback può servire per chiarificare un evento del passato, ma quando ce ne sono diversi di durata anche di 10 minuti e oltre, che tengono ferma l'azione, risultano pesantemente molesti.Assistiamo poi a una sequela di situazioni chiaramente inventate per allungare il brodo, cosa che si aggiunge ai numerosi flashback di eventi anche accaduti poco tempo prima. 41 episodi sono troppi per questo tipo di racconto, che a mio parere si sarebbe sviluppato benissimo anche solo in 30 o 32 episodi.
Tutto il drama, a parte la sezione romantica, si incentra su questi campionati di giocatori su PC che in teoria dovrebbero operare una specie di finti attacchi ai sistemi di sicurezza dei computer degli altri. Sicuramente come funziona questo tipo di gioco non viene spiegato bene e, a un certo punto, smettono completamente di farci vedere le sfide per passare direttamente dal nervosismo pre partita alla delusione o alla gioia della Vittoria.
Ho avuto l'impressione che tutta la serie fosse in realtà una grande opera di propaganda politica e sociale. Intendiamoci, dopo aver visto certe opere americane abbiamo ben poco di cui lamentarci.
Ad ogni modo, si arriva agevolmente alla fine pur con diversi moti di fastidio e un po' di irritazione, facendo ampio uso del fast forward.
Le musiche e le canzoni sono abbastanza gradevoli ma, essendo la serie così lunga, alla fine diventano ovviamente ripetitive.
Io sono donna per cui, purché non sia troppo irritante, in certi tipi di drama do meno rilevanza alla protagonista femminile, della quale continuo ancora a chiedermi perché l'abbiano vestita così male e costretta a corricchiare qua e là con andatura da papera impazzita.
Ovviamente, tutta la mia ammirazione va per il protagonista, ottimo attore e splendido esemplare di bellezza maschile. L'imbronciato che si scioglie è decisamente il mio tipo preferito. Anche il suo cuginetto che poi diventerà protagonista della seconda serie non manca di attrattiva. Anche gli altri attori di contorno fanno un ottimo lavoro, molto ben riuscito il nonno. Purtroppo buona parte delle ragazze sono caratterizzate in maniera molto infantile e poco attraente: dovrebbero essere sulla ventina ma si comportano come se andassero alle medie. Comprendo che è un vezzo del luogo.
Diciamo che se il protagonista maschile fosse stato un pelino meno attraente probabilmente ai miei occhi questa serie avrebbe perso un altro mezzo punto.
Non so se guarderò la seconda serie, considerato che il protagonista maschile non sarà più lo stesso, pur avendo anche egli notevoli attrattive. Soprattutto quello che mi frena è l'eccessiva verbosità e lungaggine. Ci penserò.
Was this review helpful to you?

Una gioa per gli occhi
Dovevo ancora trovare un'opera con così tanti costumi, così sontuosi, con così tante ambientazioni, figuranti, e con una storia così appassionante. Lenta, forse, ma avvolgente. A tratti ripetitiva, può anche darsi, ma sempre coinvolgente al massimo, anche grazie ad una colonna sonora da brivido, e non solo nelle parti cantate.Le scene di combattimento sono qualcosa di poderoso, senza bisogno di ventagli e spade volanti, che pure mi piacciono tanto. La fisicità dello scontro è resa in tutta la sua rude, potente tragedia. Gli attori, salvo rare eccezioni, hanno tutti dato prova di eccezionali doti. La cinematografia è superba. Luci, inquadrature, scene... non so più cosa lodare.
Certo, come in tutte le produzioni di questo tipo, c'è la solita messe di malintesi e colpi di scena un po' forzati che porta avanti la storia. Lo sappiamo già in anticipo che sarà così, inutile lamentarsi, poi.
Ecco, come opera in costume ha tutto, tranne una cosa: i ragazzini bellocci.
Gran parte degli attori è già abbondantemente matura, forse (senza forse) un po' troppo matura per l'età dei personaggi che dovrebbe interpretare. La prima attrice, di quarant'anni suonati, interpreta in principio una quindicenne, e così molti altri attori/attrici. Ci sono figli che paiono più vecchi dei padri... Sinceramente è l'unica fonte di disturbo che ho trovato in tutta l'opera. Non perché non voglia vedere attori maturi recitare, ma perché il fatto che siano 40enni e oltre che interpretano ragazzini disturba la visione: la mente si incaglia sulla disparità anagrafica, si avverte un senso di confusione, di errore. Ci vuole molto a liberarsene. Ma è veramente l'unico minus di tutto il drama.
Ne comincerei immediatamente una seconda serie da 68 episodi. Se solo esistesse!
Was this review helpful to you?