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  • Last Online: 7 hours ago
  • Gender: Female
  • Location: Italy
  • Contribution Points: 0 LV0
  • Roles:
  • Join Date: April 17, 2022
Completed
Guardian: The Lonely and Great God
6 people found this review helpful
Aug 17, 2022
16 of 16 episodes seen
Completed 1
Overall 8.5
Story 9.0
Acting/Cast 9.0
Music 8.5
Rewatch Value 8.0

Originale, straziante ma pieno di speranza.


In un mare di drama dove il motore che spinge e arresta le relazioni è la gelosia fra gli attori principali e secondari, Goblin (Guardian: the lonely and great god) spicca per la sua originalità nella trama e nella gestione delle relazioni. La gelosia farà capolino solo di striscio, e sarà men che secondaria.
Soprattutto, è la trama ad essere molto originale, decisamente diversa da qualsiasi cosa abbia mai visto.
Un invincibile generale della dinastia Goryeo viene falsamente accusato di tradimento e assassinato assieme a tutta la sua famiglia da un re geloso e sobillato. La spada che gli piantano in petto lo condanna ad essere un goblin immortale, fino a quando non incontrerà la sua sposa, l’unica che potrà estrarre la spada e liberarlo dal peso dell’immortalità. Nel frattempo, il nostro generale/goblin fa conoscenza anche di un dio della morte e di varie altre persone…
Diciamolo subito: a parte le prime scene, di un’energia pazzesca, l’azione non è il comparto principale di questa serie. Ma Gong Yoo, nei panni del generale Kim Shin, è quanto di più vigorosamente maschio si possa immaginare, senza sconfinare nei palestrati. Anche in abiti civili, Gong Yoo è un attore coi controfiocchi: espressivo il giusto, maturo e coinvolgente senza essere eccessivo.
Mai sopra le righe, sembra essere il mantra di questa produzione. Diktat a cui si uniforma anche Lee Dong Wook, nei panni del grim reaper, un tipo piuttosto impacciato e chiaramente a disagio nei rapporti interpersonali. Il suo personaggio è per certi versi un po’ tonto, e si è calato benissimo nella parte.
La giovanissima Kim Go Eun, che ha magistralmente interpretato la sposa del goblin, ha saputo mantenere alla grande il suo ruolo di collante centrale a quasi tutte le vicende.
Un nutrito stuolo di spalle è riuscito a reggere alla grande il passo di questo magnifico trio. Tutti gli attori, fino alle comparse, hanno fatto un lavoro egregio, una vera gioia per gli occhi, e spesso un colpo al cuore.
Se, specialmente all’inizio, non sono mancate situazioni divertenti, che hanno alleggerito l’atmosfera, verso la fine a prevalere è la tragedia, anche se non così definitiva come si potrebbe pensare. (Eppure, io ancora mi domando quale sarà il destino del solitario goblin.)
Ma non solo di tragedie e amori difficili o impossibili si nutre questo drama. Inserite qua e là, come perle nascoste, ci sono frasi che fanno pensare, che ci parlano per esempio di come il destino a volte ci dia una spinta, se abbiamo fortuna, ma avvisandoci che il resto della strada dobbiamo farla da soli. Ci sono momenti di altissima poesia, lettere e citazioni che rimarranno impresse per molto tempo.
Il regalo di un orologio sarà accompagnato da questo biglietto: “Per tutti i sentieri su cui cammineremo insieme, per tutti i paesaggi che vedremo insieme, con cuore timido ed emozionato, con tutte le domande e le risposte. In tutti quei momenti, ti amo.”
La storia si dipana senza eccessive vicende secondarie, forse a volte rallentando un po' troppo ma, ad essere sinceri, non saprei neppure io cosa tagliare per snellire. Alla fine, tutto è necessario e, soprattutto, originale nel concetto e nello svolgimento. Le relazioni fra gli avvenimenti di 900 anni prima e dopo sono perfettamente spiegate e bilanciate, i personaggi convergono sul palcoscenico come attirati dal magnete del destino. E se in principio Kim Shin sembrava un bambino capriccioso e la sposa una ragazzina troppo vivace, le peculiarità delle loro vite possono spiegare molte cose. Il tempo e le interazioni portano crescite caratteriali importanti.
Ora, so che da più parti si sono alzate voci di dissenso all’idea di una storia d’amore fra una ragazzina di 19 anni e un uomo di 39 (più 900). Sarei stata anch’io fra quelle voci ma, in realtà, finché la sposa era giovanissima la relazione fra i due è rimasta molto delicata, praticamente platonica. Solo più avanti, quando lei è cresciuta, è evoluto anche il loro rapporto.
E' molto ben riuscita la bromance (senza alcuna connotazione BL) fra i due protagonisti principali. La loro amicizia ha aggiunto sale e pepe alla storia.
Giustizia vuole che si parli dell’ottima cinematografia, delle ambientazioni, dei costumi, tutto molto curato e piacevole. Un discorso a parte merita la colonna sonora, impreziosita da alcune canzoni, specialmente l’opening, che non dimenticherò facilmente. Ma anche le musiche di sottofondo vantano alcune tracce molto belle, che ben sottolineano l’azione.
Questa serie mi ha stregato, sono rimasta incollata alla sedia per tre giorni di fila, imprecando quando dovevo staccarmi per fare altro. Insomma, un drama che consiglio caldamente, a meno che non si sia allergici alle lacrime, perché in questo caso le cose si metterebbero male. Come dice il saggio, prima di poter migliorare le cose devono peggiorare.
So che altri la ritengono una noiosissima fiera del cliché. Provare è l'unica strada. A me è piaciuto.

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Completed
Ye Cheng Fu
3 people found this review helpful
Jun 10, 2023
16 of 16 episodes seen
Completed 0
Overall 7.0
Story 7.5
Acting/Cast 8.0
Music 6.0
Rewatch Value 2.0

Non ci siamo

Ci troviamo in un mondo cinese antico di fantasia, dove comandano le donne e gli uomini sono sottomessi. O dovrebbero esserlo, perché se ne vedono molto pochi, e quei pochi che si vedono o sono soldati o sono intrattenitori delle case di piacere per le donne ricche (dove però, molto pudicamente, le donne si limitano a bere e ad assistere a qualche castissimo spettacolino di danza…). O dovrebbero esserlo, intrattenitori, solo che sono anche qualcos’altro e, insomma, il protagonista maschile Shen Ye è un uomo astuto e bellissimo dalle diverse identità, i cui scopi non sono chiarissimi. Quel che è certo è che vuole raggiungerli sposando la principessa Shu Cheng, rampolla di una potentissima famiglia. Dice di amarla, fa per lei qualsiasi cosa, ma quali sono i suoi fini? Sullo sfondo di una lotta per il potere fra l’imperatrice e la famiglia Shu, in mezzo ai soliti cliché di antichi massacri, tradimenti, complotti, false identità, malintesi e ingiustizie, si sviluppano due storie d’amore molto travagliate.

Purtroppo lo svolgimento lascia alquanto a desiderare. Le situazioni sono spesso ripetitive, o talmente assurde da far cadere le braccia per terra. Sembra si faccia a gara a minacciare di uccidere, o uccidersi, o farsi ammazzare, o sacrificarsi per la famiglia o la “causa” e così via cantando, e la cosa diventa parecchio stucchevole. Il drama è ambientato in un regno – chiamiamolo impero, visto che c’è un’imperatrice – ma la corte, ovviamente tutta femminile, è minimale, così come le ambientazioni, pochissime, e alla fine ci si riduce a portare avanti dei complotti risibili nelle solite quattro stanze in croce, tra i membri di tre famiglie o giù di lì. Pesante. Aggiungiamoci che solo le donne sono ufficiali dell’esercito ma, quando si tratta di scontrarsi con qualche uomo fra i personaggi principali, le donne perdono sempre, chissà perché. Anche le protagoniste, che dovrebbero essere dominanti, finiscono in realtà per essere sempre vittime della forza o dell’astuzia del maschio di turno. Inutile inventarsi un mondo matriarcale quando poi il motore della storia sono i maschi. Peggio: è umiliante per le donne. Non solo le dipingono come meschine guerrafondaie, esattamente come gli uomini, che ci potrebbe anche stare: il potere corrompe. Ma sono pure incapaci, messe di fronte all’asso pigliatutto maschio.

Il sale del discorso, più dei complotti per ottenere o mantenere il potere, pare essere il continuo scontro fra Shen Ye e Shu Cheng. Lui dice di essere innamorato di lei, che finisce anch’ella per innamorarsi di lui, ma è presa in mezzo ai giochi di potere e non può fidarsi del dolce maritino perché le racconta troppe bugie. Problema è che, a qualunque piatto tu aggiunga troppo sale, alla fine risulterà immangiabile. Il sedicesimo episodio pare terminare in maniera quasi soddisfacente, anche se non risolve nulla e non spiega proprio tutto. Il problema nasce nel successivo epilogo di pochi minuti, in cui ci suggeriscono un finale completamente diverso, che dovrebbe proseguire in una seconda serie. Non so se la faranno, il punteggio di questo drama non pare indicare un gran gradimento da parte degli spettatori. Conviene ignorare l’epilogo o, meglio, non guardarlo proprio.

Che dire degli attori? Indubbiamente Yuan Hao è un ragazzo bellissimo e un bravo attore, adatto al ruolo che gli è stato assegnato, per quanto non abbia fatto faville. Altrettanto non posso dire di Claire Jia, la protagonista, che non mi è piaciuta moltissimo. In realtà, gli attori mi hanno lasciato tutti abbastanza indifferente, forse perché anche il drama in sé non mi è piaciuto molto. Le protagoniste più anziane le ho trovate rigide e poco comunicative e, se la Wan Qing di Yakisa è stata abbastanza convincente nel suo ruolo poco entusiasmante (chi la paragona, almeno nell’aspetto, a Zhao Lusi, non sbaglia), il secondo protagonista maschile è stato terribilmente statico, modello faccia di pietra, ma forse è dipeso dal personaggio. Carini, ma niente di più, i caratteristi.

Il commento musicale è dimenticabile – e infatti non ricordo nulla – mentre i costumi, pur se non cambiati spesso, sono abbastanza gradevoli. Con una eclatante eccezione: il “velo” metallico che hanno inflitto sul viso del povero Yuan Hao quasi come una museruola è qualcosa di indecente, da tanto è assurdamente brutto! Scenografie anonime e un editing abbastanza carente completano questo drama a basso budget che avrebbe potuto essere decisamente migliore. Sorge spontaneo il paragone con Romance of Tiger & Rose: un paragone che Ye Cheng perde su tutta la linea.

Il lato positivo della questione è che si tratta di una serie molto breve, rispetto ai soliti standard cinesi, quindi non mi ha impegnato più di tanto. Probabilmente, se fosse stata più lunga, l’avrei abbandonata prima della fine, e già così ho faticato un po’. So che ci sono spettatori entusiasti di questo titolo, che non saranno per niente d’accordo con me. Pazienza. Io comincio sempre la visione sperando di incappare in un capolavoro, se non succede, non è colpa mia!

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Completed
Love for Two Lives
2 people found this review helpful
Aug 25, 2023
32 of 32 episodes seen
Completed 0
Overall 8.0
Story 8.5
Acting/Cast 8.5
Music 7.0
Rewatch Value 8.5

Commediola isekai talmente sciocchina da essere godibile e divertente

Effettivamente non si può dire che si tratti di una serie con significati profondi, insegnamenti e quant'altro. E' tutto molto lineare e poco impegnativo, ai limiti dell'assurdo e oltre, ma condotto con una leggerezza che rallegra il cuore.
Non ci sono Big boss di grande spessore e alla fine non tutti i cattivi fanno la fine che dovrebbero meritare, anche se per almeno uno di essi siamo portati a provare un moto di simpatia. Però purtroppo occorre segnalare come, e accade troppo spesso, ad una persona sovrappeso sia assegnato un ruolo comico di persona volubile, infantile, di scarsa intelligenza, e che si abbuffa in maniera incivile. Body shaming all'opera. Quando poi vediamo certe attrici al limite - e forse oltre - dell'allerta medica per eccessiva magrezza, il paragone non potrebbe essere più stridente. Specie quando si parla di palazzi del potere, ci si domanda come certi scriccioli possano portare a termine le gravidanze che occorrono per produrre i tanto desiderati eredi. Non è questo il caso, comunque, qui ci si batte per il potere e basta. I figli verranno dopo.
Gli attori hanno fatto un buon lavoro, specie considerando che si tratta di un drama con episodi brevissimi, e quindi senza grandi mezzi, sia a livello di cast, che di costumi e ambientazioni. Ad ogni modo, pur trattandosi di una serie secondaria, è una produzione che si difende bene e, per certi versi, decisamente migliore di tante produzioni ben più importanti e osannate, ma che non sono riuscite a centrare l'obbiettivo. Qui il focus è una storia romantica e divertente, che riesce ad intrattenerci benissimo. Obbiettivo raggiunto.
Il finale non è così scontato come si potrebbe pensare, e forse è una delle parti più deboli di tutta la serie, perché lascia in sospeso un paio di problematiche non secondarie e, negli ultimi 5 secondi, crea un moto di fastidio verso la protagonista. Forse hanno voluto lasciare spazio per una seconda stagione che però, al momento, ancora non c'è. Ad ogni modo, lo show è concluso anche così, e concluso bene.
Trattandosi di un drama così breve, non impegnerà troppo del nostro tempo e, come intermezzo riposante, magari fra altre serie emotivamente più impegnative, sarà un'ottima boccata d'aria fresca.


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Completed
Secret
2 people found this review helpful
Apr 29, 2023
16 of 16 episodes seen
Completed 0
Overall 8.0
Story 8.0
Acting/Cast 9.5
Music 7.0
Rewatch Value 7.5
This review may contain spoilers

Drammone vecchio stampo, ma ce ne fossero!

Quando si tratta di drama interpretati da Ji Sung, si va spesso a ricadere nel mio solito discorso: a mio modesto e personalissimo parere, Ji Sung è un dio. Più invecchia e più migliora, sia come viso che come recitazione. Può fare – e ha fatto – qualsiasi cosa, e alla grandissima. La sua capacità di calarsi nei personaggi, di farci percepire le emozioni più sottili o, al contrario, le più devastanti, è qualcosa di magico. Riesce a reggere e a rendere plausibili le situazioni più drammaticamente improbabili. Purtroppo, però, lo ritroviamo spesso a recitare in opere in cui la sceneggiatura è, per certi versi, un po’ “troppo”. Questo show non fa eccezione.

Secret (love) è un drama sudcoreano del 2013, per la regia di Baek Sang Hoon (Descendants of the Sun, Love in the Moonlight, The King: Eternal Monarch) e Lee Eung Bok (Descendants of the Sun, Goblin, Mr. Sunshine) e la sceneggiatura di Choi Ho Chul e Yoo Bo Ra, in 16 episodi da circa un’ora ciascuno.

Si narra la storia di un quadrilatero pseudo amoroso. Min Hyuk (Ji Sung) è un ricco rampollo di buona famiglia, futuro erede di una società, collerico e a tratti meschino, riluttante a sposare l’amica Shin Se Yeon (Lee Da Hee), figlia di un politico e impostagli dal padre dispotico, perché ama una ragazza povera. Do Hoon (un ottimo Bae Soo Bin) è un onesto pubblico ministero fresco di nomina, fidanzato con Yoo Jung (una splendida Hwang Jung Eum), una panettiera che l’ha finanziariamente aiutato negli studi. Una notte di pioggia, mentre tornano a casa in auto, Do Hoon segretamente investe e lascia morire la fidanzata di Min Hyuk e alla fine Yoo Jung, fidandosene, per evitare di stroncargli la carriera, propone di dichiarare di essere stata lei alla guida, e finisce per beccarsi 5 anni, anche a causa della persecuzione contro di lei che Min Yuk porterà avanti per molti anni. Uscita di prigione, Yoo Jung scoprirà che le cose sono cambiate e, mentre Min Yuk continuerà ossessivamente a perseguitarla fino ad amarla, dovrà difendersi anche dal vecchio fidanzato e dalla sua famiglia, dalla gelosa Se Yeon e, insomma, un po’ da tutti.

La quantità di disgrazie e mortificazioni assortite che, a mezzo di fatalità o dell’intervento di diverse persone, precipitano sulla povera Yoo Jung, è indescrivibile. Si va – e l’elenco non è esaustivo - dalla carcerazione, alle ferite, alla perdita del figlio, dalla malattia mentale del padre alle umiliazioni assortite e alla continua tensione in cui la tiene Min Yuk, senza dimenticare le pressioni di ogni tipo che le fa l’ex fidanzato, terrorizzato all’idea che vengano scoperte le sue malefatte. La ragazza passa molto tempo a piangere, e Hwang Jung Eum lo fa benissimo, ma non solo: tutta la sua performance è convincente e misurata. Se qualcosa si può rimproverare al personaggio, è il suo continuo bisogno di inchinarsi e di scusarsi con chiunque. Eppure, per moltissimo tempo, nonostante le continue minacce di Do Hoon, rifiuterà di rivelare la verità a Min Yuk. Pare che sacrificio sia la sua parola d’ordine e a volte ci si scopre a sperare che la cambi.

Per contro Min Yuk, che vediamo in principio come un uomo egocentrico e facile alla collera, prono a pericolosi scoppi d’ira e francamente molto infantile, col tempo impara ad apprezzare Yoo Jung e, mentre continua la sua persecuzione con modi spesso da stalker psicopatico, cambia pian piano i suoi interventi, passando dalla punizione alla protezione, man mano che si rende conto che la ragazza è diversa da come se la immaginava e che forse in quella fatidica notte le cose sono andate diversamente dalla verità ufficiale.

Nel frattempo, l’ex onesto pubblico ministero Do Hoon, sentendosi minacciato da Yoo Jung e da Min Yuk, riesce a farsi assumere come avvocato dal padre di lui e ad assumere nella società una posizione di preminenza. Il comportamento sempre più minaccioso e traditore del legale, che si allea con Se Yeon contro Min Yuk e Yoo Jung e sembra disposto a distruggere tutto pur di mantenere nascoste le sue sempre più terribili malefatte, è magnificamente recitato da Bae Soo Bin, veramente superbo in questa parte così repellente. Ha recitato così bene che, sulla piattaforma di Rakuten Viki, una buona parte dei commenti degli utenti erano insulti al suo personaggio. In verità, anche Min Yuk si è preso la sua buona dose di (meritati) insulti, e perfino Yoo Jung, giudicata troppo arrendevole e votata all’inutile sacrificio.

Insomma, ci troviamo di fronte ad un drammone, un vero e proprio melodramma vecchio stampo, prono all’esagerazione, che occorre guardare dimenticando, almeno a tratti, l’esistenza delle parole ‘logica’ e ‘plausibilità’. A parte la massa delle miserie che capitano alla povera Yoo Jung, che manco a Candy Candy, si potrebbe legittimamente chiedersi come, in una grossa società, ad un avvocato appena arrivato vengano affidate posizioni di potere. Le scelte di Se Yeon sono abbastanza estreme e spesso incomprensibilmente autolesionistiche. Il rapporto della coppia principale (Min Yuk e Yoo Jung) è tossico e si sviluppa in maniera morbosa: lui la perseguita ossessivamente ed è almeno concausa di parte delle tragedie che la colpiscono ma, in seguito, pare vittima di una specie di sindrome di Stoccolma al contrario per cui la sua ossessione dall’odio passa all’amore. E questo, nel suo personaggio, potrebbe anche essere comprensibile: la bella ha domato la bestia. Ma la bella, dopo aver subito infinite angherie, tra l’altro completamente immeritate, come può così velocemente innamorarsi della bestia? Diciamo che fa parte del suo carattere.

Tutto ciò, però, potrebbe essere superabile. Se riesce l’operazione mentale ‘segui la storia senza farti troppe domande’, Secret è un drama emotivamente intenso, dove la tensione rimane alta, senza troppi cedimenti, per tutta la durata dell’opera. Forse il finale è stato un po’ affrettato, ma comunque le vicende terminano in modo soddisfacente, alcuni cattivi vengono puniti, altri la fanno franca, ma il mondo sappiamo che non è perfetto.

Ci sono però almeno due punti che potrebbero essere controversi. Il primo riguarda ( SPOILER ) un’adozione irregolare. Lascio il giudizio allo spettatore.

Il secondo, veramente fastidioso, è il vizio che hanno sia Min Yuk che Do Hoon di strattonare e trascinare Yoo Jung qua e là per un braccio. Chiaro che è una scelta registica, d’accordo che siamo in Corea, nel 2013, però è veramente irritante vedere un uomo trattare in questo modo una ragazza, come se fosse una cosa normale. Qualcuno potrebbe dire che a farlo sono i due personaggi figli di buona gatta, e che questa caratteristica aggiunge al loro essere negativi (e infatti verso la fine Min Yuk non lo fa più), ma è sgradevole ugualmente. Tra l’altro, ogni tanto volano anche schiaffi, senza badare troppo al genere di chi li tira e di chi li piglia, tanti che non ne vedevo così dai tempi dei fotoromanzi.

Per rifarci la bocca, possiamo affidarci alla buona colonna sonora: Incurable Disease, Tears Stole the Heart di Ailee, Heights of Wind Storm di Ji Sung hanno certamente costituito un valore aggiunto alla serie, così come la splendida cinematografia, ricca di scene visivamente appaganti e inquadrature particolari.

Insomma, forse bisognerebbe smettere di fare le pulci ai drama, come se fosse divertente dissezionarli scena per scena per trovarvi difetti. E’ vero, Secret è un drama forse antiquato, vagamente imperfetto, con alcuni punti deboli e trama non sempre logica. Ma la carica emotiva trasmessa dal trio principale, nel bene e nel male, è un potente collante che costringe lo spettatore a saltare compulsivamente dalla sigla di coda di un episodio a quella d’inizio del successivo fino a quando, arrivati all’ending del sedicesimo, non ci si rende conto quasi con sgomento che non ci sarà un’altra puntata da vedere. Per la sottoscritta, questo è l’inizio di una potente crisi di astinenza, che cercherà di placare andando a cercare un’altra serie interpretata da Ji Sung. Prima o poi le finirò, e già la cosa mi rattrista.

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Dec 3, 2023
12 of 12 episodes seen
Completed 0
Overall 9.5
Story 9.0
Acting/Cast 10
Music 8.5
Rewatch Value 8.5

Una gemma, non solo tra i BL

Ho voluto guardare quest'opera nella versione più lunga, in quanto ritenuto che fosse probabilmente più comprensibile e comunque più aderente a quello che doveva essere stato l'intento del regista. se ciò si è tradotto, in certi momenti, in qualche lentezza, penso che la mia scelta mi abbia comunque permesso di guardare un drama molto più ricco.
Sarebbe ingiusto incasellare e quindi declassare questo drama in una casistica denominata BL. siamo in gran parte propensi a pensare e a credere che un prodotto con queste tematiche debba essere per forza un prodotto di nicchia, un po' snob o magari un po' all'acqua di rose, fatto solo per passare qualche ora di divertimento un po' fuori dal coro, magari un po' pruriginoso.
se a volte può anche essere, e non vedo cosa ci sia di male, non è assolutamente questo il caso. Quello che ho appena finito di vedere è un drama che rasenta il capolavoro. Non assurge a questo titolo, a mio modesto e personalissimo parere, solo per qualche incongruenza, probabilmente dettata da necessità cinematografiche, di trasposizione dal libro originale che non ho letto, e così via. C'è una scena madre in cui al maggiordomo Jom viene consentito di interrompere un pranzo con personalità importanti per presentare un'esibizione che non si sa bene come sia potuta avvenire, c'è forse qualche coincidenza di troppo, e ci si potrebbe legittimamente domandare come un subacqueo con muta, pinne, e tutto l'armamentario, sia pronto a salvare il protagonista caduto in un fiume. Ma, per quanto questi accadimenti disturbino sul momento il fluire meraviglioso di quest'opera, sono peccatucci veniali che si perdonano più che volentieri perché sommersi dal flusso indimenticabile di tutte le vicende.
La prima cosa che si nota in questo dramma è la stupenda cinematografia. Colori, inquadrature, transizioni, sfumature, tutto grida professionalità e, prima ancora, arte. ambientazioni e costumi sono spettacolari, pur senza essere sontuosi perché non ci si trova in un ambientazione di palazzo. Ci sono molti riferimenti, allusioni, per esempio tutto un gioco sui fiori di frangipane, splendidi, profumatissimi, ma velenosi e proni ad appassire in fretta.
La storia ci narra le avventure di un architetto, Jom, che sta rimodernando una casa di un secolo prima ed è perseguitato da sogni e da quelle che crede di essere allucinazioni in cui si vede assieme a un uomo in quella stessa casa. Lasciato improvvisamente dal proprio compagno, si ubriaca e finisce con l'auto in un fiume, per poi risvegliarsi nello stesso luogo ma cent'anni prima. Lì conosce l'uomo che vedeva nei suoi sogni, che risulta essere il figlio di un signorotto locale, e i due avranno una passionale storia d'amore. C'è tutto un contorno di relazioni burrascose, forse un po' troppo concentrate per essere all'interno di una stessa famiglia, mentre il nostro Jom risulta essere pivotale al cambiamento nella famiglia, molto all'Antica e incentrata, come spesso all'epoca, su un patriarca duro ma con debolezze.
I personaggi di spalla e secondari sono tutti ammirevolmente recitati dagli attori a cui sono stati affidati, non assistiamo, se non forse in rarissimi casi, ad eccessi di recitazione, il che contribuisce a rendere questo titolo ancora più godibile.
Ma la standing ovation va sicuramente alla coppia principale, due attori magnifici che hanno saputo interpretare una coppia di amanti contrastati in modo persuasivo e coinvolgente, senza praticamente mai sforare nell'eccesso di melodramma. Le musiche e le canzoni hanno sapientemente accompagnato tutta la visione, molto adatte alle immagini e sicuramente coinvolgenti nei testi.
Dove forse è mancato qualcosa è nella contestualizzazione storica delle vicende: sappiamo che avvengono nel 1928 , periodo che nella mia ignoranza penso sia foriero di grandi cambiamenti in Thailandia, ma del quale non so nulla di più. Tutta la vicenda è concentrata nella magione padronale, che risulta essere un po' avulsa da spazio, tempo e accadimenti. Stiamo comunque sempre parlando di un isekai, e quindi questa cosa ci può anche stare.
Il finale, dopo le ultime due puntate costellate da tante lacrime impossibili da trattenere, è una chicca che perdura anche dopo i titoli di coda, per cui si raccomanda di guardare l'ultima puntata fino all'ultimo secondo.
Ci sono coppie e amori che trascendono lo spazio e il tempo. Non è vero, ma fa tanto bene all'anima pensarlo.

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Completed
Hello Monster
2 people found this review helpful
Jun 13, 2022
16 of 16 episodes seen
Completed 0
Overall 9.5
Story 10
Acting/Cast 10
Music 8.0
Rewatch Value 9.0

Adrenalina, sentimenti e tanti ottimi attori

Un thriller mystery un po’ diverso dal solito, se vogliamo, perché le identità nascoste vengono intuite, e successivamente scoperte, molto presto. Non stiamo a domandarci chi sia chi fino all’ultimo episodio. Quello che accade, invece, una volta che quasi tutte le carte sono sul tavolo, e l’infittirsi di un gioco di gatti e topi dove a volte non è ben chiaro chi sia la preda o il predatore. Dove non esistono completi innocenti e, a maggior ragione, completi colpevoli. Dove si prova più di un moto di simpatia per i serial killer nonostante i loro delitti, e non solo perché, essendo il cast formato in abbondanza da attori belli e bellissimi, detti assassini sono molto attraenti.

Genetica o ambiente? Cosa fa di un essere umano uno psicopatico? Se un bambino crescesse in un ambiente amorevole invece che in uno abusivo, svilupperebbe ugualmente delle tare psichiche? E viceversa? E ancora: fin dove è lecito intervenire, vendicarsi, fin dove è lecito perdonare?

I remember you, conosciuto anche come Hello monster, sviscera questi argomenti in una infinita serie di sfumature di grigio, guidandoci per mano a scoprire che, dietro ogni psicopatico, c’è una causa scatenante e, a volte, perfino l’illusione di fare del bene. Non solo la vittima, anche l’assassino è spesso profondamente solo e ha dei bisogni basici che, nella sua maniera contorta e malata, cerca di soddisfare.

In questa adrenalinica cavalcata, che non conosce cinque minuti di noia in sedici ore di drama, l’unica cosa che forse manca è proprio quella che viene indicata per prima fra i generi dell’opera: la commedia romantica. Intendiamoci: c’è la canonica storia d’amore, ma è veramente molto secondaria rispetto alla suspense, anche perché il protagonista maschile ha una personalità particolare, per cui non è inizialmente molto propenso ad esplorare i rapporti amorosi.

Il commento musicale sottolinea spesso a proposito i momenti più topici e può definirsi soddisfacente. Purtroppo la cinematografia è piuttosto basica, senza grandi voli di fantasia ma, sinceramente, non credo che sia la cosa più importante in questo lavoro. Quello che veramente “fa” quest’opera è il cast, unito ad una sceneggiatura veramente azzeccata.

Se la protagonista è molto brava e credibile, è il trio dei protagonisti maschili a dare i brividi in molte scene. Professore, avvocato, dottore e team leader fanno a gara a chi meglio interpreta la sua parte, appoggiati da tutto il resto del cast, che ha lavorato per lo più molto bene. Bromance è una parola che, qui, non ha significati nascosti: è un rapporto fra due fratelli che viene esplorato in maniera dolcemente malata e, ben più della parte romantica, è il vero fulcro dell’opera.

Ho particolarmente apprezzato lo sviluppo dei personaggi, la scoperta delle loro motivazioni, delle loro storie, del loro doloroso passato. E' stata una piacevole sorpresa la presenza di una protagonista forte, per una volta, ma forte veramente, di corpo e di spirito.

La sceneggiatura, come detto adrenalinica e priva di noia, è fantastica, anche se devo ammettere un po’ confusa nel finale, che viene lasciato abbastanza aperto, suggerendo la possibilità di una seconda stagione che però, a distanza di diversi anni, ancora non si è vista, e quindi probabilmente mai si farà. Peccato: a patto che il cast fosse lo stesso, ne avrei visto volentieri anche una seconda serie.

Sono stata veramente risucchiata in questo drama, cui si può forse rimproverare la gestione un po’ “allegra” di alcune indagini, minus che però ho dovuto applicare a tutti i mystery che ho guardato finora. Non che i polizieschi italiani o americani seguano perfettamente le procedure e le leggi, vero?

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Completed
Joy of Life
2 people found this review helpful
May 21, 2022
46 of 46 episodes seen
Completed 0
Overall 10
Story 10
Acting/Cast 10
Music 9.0
Rewatch Value 9.5

L'unico difetto è che è solo la prima stagione.

Prima cosa in assoluto: questa è solo la prima stagione di una serie di tre. La seconda dovrebbe essere più o meno in lavorazione (novembre 2021). Ciò per sottolineare, subito, che il finale della serie ci lascia con un colpo di scena pesante e una suspense intollerabile.
Detto questo, un drama magnifico, a partire dagli attori. Tendo a non soffermarmi troppo sulle attrici, sono donna, in fondo, ma gli attori sono praticamente tutti bellissimi e molto bravi. Zhang Ruo Yun ti prende a poco a poco… Inizialmente non mi entusiasmava, ma nel giro di pochi episodi mi ha completamente catturato. Tutti i vari comprimari e secondari fanno un lavoro egregio, ma chi venisse qui per Xiao Zhan sappia che lo si vede solo nelle ultime puntate e il suo personaggio non è dei più simpatici.
Ho apprezzato particolarmente la storia, che non conosce praticamente momenti di noia, e in una serie così lunga è dire molto. In questo isekai ci sono intrighi, lotte, colpi di scena, sospetti accuratamente nutriti, rivelazioni: c’è di tutto e di più. Poco romanticismo, e non se ne sente la mancanza. I risvolti personali di molti personaggi vengono abbondantemente sviscerati. Soprattutto, non esistono buoni e cattivi monodimensionali: di tutti vengono forniti molti tratti caratteriali e le circostanze che li hanno resi come sono. Un paio di antagonisti sono resi così umanamente che quasi si farebbe il tifo per loro. Quasi.
Personalmente ho trovato che l’unica parte debole della serie fosse la relazione della coppia principale. La protagonista ha poco spazio, un personaggio piuttosto noioso e monocorde, e nella seconda parte del drama, quando l’azione si sposta, sparisce completamente. Magari tornerà nella seconda stagione e le daranno un percorso di crescita. Intanto, ci ricordano che esiste perché ogni tanto il protagonista ripete di essere innamorato di lei.
A parte ciò, una cinematografia magnifica, con riprese da angolature particolari, movimenti della macchina da presa molto ben studiati, con scenografie magnifiche e costumi splendidi: il tutto è una gioia per gli occhi. Anche la musica di background ha momenti ispirati, pur se le sigle si lasciano dimenticare in fretta.
In sunto, un’opera il cui unico, vero difetto è di lasciarci col fiato sospeso. Non sono il tipo che ben convive con la curiosità: penso che andrò a cercarmi l’opera da cui è tratto.

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Completed
The Double
1 people found this review helpful
Jul 11, 2025
40 of 40 episodes seen
Completed 0
Overall 8.5
Story 8.0
Acting/Cast 9.0
Music 8.5
Rewatch Value 7.5

Non mantiene fino in fondo quello che promette nei primi episodi

Era cominciato molto bene, ma purtroppo si è perso un po' lungo il cammino. Le prime puntate sono state entusiasmanti e più o meno si è mantenuto un ottimo livello fin verso la metà. Poi però hanno cominciato ad accumularsi le situazioni simili, del tipo che l'eroina in realtà non riesce a combinare un accidente da sola se non approfittando del nome della famiglia di adozione e soprattutto approfittandosi svergognatamente del ML. Se non ci fosse lui a proteggerla, non passerebbe la boa delle cinque puntate. La sua identità poi è un tipico segreto di pulcinella che alla fine diventa anche un po' stucchevole.
Più che altro specialmente verso la fine si accumulano le situazioni e le soluzioni inverosimili, per cui occorre veramente scollegare il cervello per godersi gli ottimi costumi, le ambientazioni, l'ottima colonna sonora, la splendida cinematografia e soprattutto la stellare interpretazione di molti degli attori.
Se alcuni dei personaggi secondari, particolarmente i malvagi Li e la principessa, sono terribilmente sopra le righe, posso solo applaudire all'interpretazione dei personaggi principali.
Sarà che ultimamente mi sono dedicata a opere più brevi, ma le ultime 10 puntate le ho seguite proprio per forza di inerzia, e sono arrivata alla fine con gratitudine perché cominciavo essere stufa e non desideravo altro che arrivare al finale per chiudere la questione e potermi dedicare ad altro. 40 puntate da 50 minuti sono veramente troppe, o almeno lo sono sembrate a me.
Più che altro, specialmente negli ultimi episodi, si ha una sgradevole impressione di eccesso di drammatizzazione, inutile e fastidioso.
La tensione fra i due protagonisti principali è palpabile, ma la parte romantica viene mantenuta ai minimi livelli, con ben poca interazione fra i due e forse soltanto due baci in tutta la serie. Molti hanno rimarcato durante tutta la durata del drama la grande diversità nell'età dei due attori principali: lui è molto più giovane di lei e nonostante appaia maturo purtroppo la differenza si vede e infastidisce un po'. Non si tratta di essere prevenuti nei confronti di un'attrice non più giovanissima, ma di rilevare il vezzo che hanno spesso queste produzioni, in cui fanno interpretare a persone più che trentenni le parti di adolescenti. È inutile girarci intorno, stona. E resta il fatto che l'attrice protagonista, probabilmente proprio perché ha sulle spalle molti anni di mestiere, ha fatto un lavoro egregio, con risultati che probabilmente una ragazzina non avrebbe potuto raggiungere. La maestria ha bisogno di anni per maturare di cui non si scappa quasi mai.
Un drama comunque più che apprezzabile, ben sopra la media,, ma con una serie di difetti e che comunque un po' rallenta e un po' sbraca nel finale.
Peccato, avrebbe potuto essere un capolavoro e invece deve accontentarsi di essere semplicemente un ottimo titolo.

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Completed
Zuo Ye Xing Chen You Feng Jun
1 people found this review helpful
Mar 16, 2025
94 of 94 episodes seen
Completed 0
Overall 7.5
Story 8.0
Acting/Cast 8.0
Music 6.0
Rewatch Value 7.0

Reverse harem leggero e divertente, ma finale aperto

Divertente, soprattutto per le dinamiche che si sviluppano inizialmente tra la principessa e i 4 principi: vuole essere servita!? Quale orrore! I gustosi principini si comportano come se fossero vergini tremebonde, finché non cambiano idea.

Finale carino ma completamente aperto. Peccato che 99% non faranno mai un sequel.

Bella parata di bei ragazzi, nemmeno male, come attori, e anche i servitori si difendono bene. L'unico ridicolo è il cosiddetto Jason, che se evitavano di farci vedere nella vasca da bagno era meglio, visto che sembrava un pulcino bagnato, oltre a non essere un gran che nemmeno in viso. Volendo essere proprio cattivi.
D'altronde, non si guarda un reverse harem per cercare personaggi intelligenti, o comunque non solo per quello, mettiamola così.

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Completed
Get Married with Lord Hades
1 people found this review helpful
Oct 20, 2024
10 of 10 episodes seen
Completed 0
Overall 6.5
Story 6.0
Acting/Cast 7.0
Music 6.0
Rewatch Value 6.0

A little amateur, but enjoyable

It's a little very low budget project, and it shows, but...
* The costumes are very stylish, very, very good indeed.
* The actors are good and pleasant. Samael and Lilith are cosplayers and actors, very professional. The rest are ok too.
* The CGI is not worse than some of it in larger productions.
* The settings are perhaps a little trashy, but it's justified by the story.
* The story itself is enjoyable, not original, but honest.

Sadly:
There are no decent eng subs. Perhaps they're AI generated? You can find this on Youtube only, I think.
Background noises are terrible.

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Completed
A Man Who Defies the World of BL Season 2
1 people found this review helpful
Mar 6, 2024
1 of 1 episodes seen
Completed 1
Overall 8.5
Story 9.0
Acting/Cast 9.0
Music 8.0
Rewatch Value 8.0

Divertentissima parodia

Una spassosissima trasposizione di un manga che si burla, senza mai sconfinare nell'omofobia, di tutti i cliché dei manga/drama BL. Qui la mimica esagerata di Atsuhiro Inukai la fa da padrona e non è assolutamente fuori posto, anzi, è decisamente un valore aggiunto per l'opera. Ma si lasciano guardare molto piacevolmente anche il dolcissimo Yūtarō nei panni del fratello minore del protagonista, e Akihisa Shiono come suo boyfriend.

Ovviamente il mattatore è Atsuhiro Inukai, che interpreta Mob, un personaggio di contorno che, rendendosi conto di trovarsi nel mondo del BL, e rifiutando categoricamente di innamorarsi di un altro ragazzo, fa di tutto per deviare l'attenzione lontano da sé per evitare di diventare il protagonista. Così, fra situazioni cringe oltre ogni limite, bellocci con sfondo floreale e musiche liberamente tratte da La bella e la bestia, il nostro si caccerà nei frangenti più imbarazzanti.

Per quanto arreso al suo destino alla fine della serie precedente, il nostro Mob si ritrova improvvisamente di nuovo spaiato e ricomincia immediatamente la sua operazione "contro".
Ma è possibile sfuggire alle leggi non scritte del mondo del BL? La domanda, ovviamente, è retorica.

La seconda serie è solo di pochissimo inferiore alla prima, probabilmente solo per il fatto che il ripetersi di un certo tipo di espressività, alla lunga, diventa un po’ stucchevole.
La storia, però, procede con nuove situazioni, il cerchio si richiude là dove si era aperto… O forse no?

Dopo aver abbondantemente sghignazzato per tutta la durata del drama, aiutata dal fatto di essere una fruitrice di contenuti BL convinta e di lunga data, aspetto con ansia la terza serie, che sarebbe prevista intorno alla primavera 2024.

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Completed
Jun & Jun
1 people found this review helpful
Dec 3, 2023
8 of 8 episodes seen
Completed 0
Overall 8.5
Story 8.0
Acting/Cast 9.0
Music 8.0
Rewatch Value 8.0
Credo che sia il primo BL coreano che vedo e l'esperienza è stata decisamente delle più felici.
Se dal punto di vista della trama, della logicità e dello sviluppo dei personaggi non si può dire ci sia stato nulla di epocale, anzi, si sia trattato più che altro di una lunga sfilza di cliché ambientati in ufficio, la carineria dei protagonisti e la freschezza della loro interpretazione ha fatto sì che questo drama potesse consegnarci qualche ora di divertimento.
Entrambi gli attori principali sono più o meno completamente alle prime armi, ciò nonostante, hanno saputo interpretare al meglio questa commediola romantica breve, ma che non manca di nulla. Esiste uno svolgimento, per quanto forse non completamente plausibile, esistono i doverosi elementi di disturbo alla coppia principale, esistono degli obiettivi da raggiungere, che vengono raggiunti, e c'è pure il lieto fine d'obbligo.
Ok, nulla di nuovo sotto il sole e la luna, ma raccontato veramente con tanto gusto e tanto garbo. Forse non ci saranno dialoghi impegnati sul fronte della sociologia e della uguaglianza dei diritti, come accade molto spesso nei BL tailandesi ma, se il compito di questo lavoro era intrattenerci, il suo scopo è stato abbondantemente raggiunto. Promosso.
E, detto fra noi, mi piacerebbe tanto vedere mr "Vengo dall'America e sono tanto figo" in altre produzioni. Penso che ne verrebbe la pena.

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Completed
Our Dating Sim
1 people found this review helpful
Nov 24, 2023
8 of 8 episodes seen
Completed 0
Overall 8.5
Story 9.0
Acting/Cast 9.0
Music 8.0
Rewatch Value 8.0

Commediola simpatica e pucciosa, ben recitata

Commediola romantica molto, molto carina e pucciosa, dove, se mai nevicasse, i fiocchi sarebbero di zucchero filato.
Amo questi drama brevi, consistenti sostanzialmente di un unico, lungo cliché.

In questo caso, abbiamo avuto una coppia decisamente attraente - Lee Seung Gyu mi fa impazzire - e che, soprattutto, recita in modo molto convincente e naturale. Oltre a ciò, messi insieme formano una coppia davvero credibile e tenerissima e, non ultimo, sanno prodursi in baci elettrizzanti.
Anche gli attori di contorno hanno recitato molto bene, in maniera naturale, quando non richiesto diversamente per esigenze di comicità.

La storia è quello che è, molto all'acqua di rose, e non potrebbe essere diversamente, data la brevità del drama, ma non dimentichiamo che l'acqua di rose ha un effetto rinfrescante!

Il bello di questa produzione è che è presentata con molto garbo, senza mai sconfinare nel cattivo gusto o anche solo nell'erotismo un po' più spinto. Una bella cinematografia contribuisce ulteriormente alla buona riuscita di questo titolo.

Abbondantemente promosso per passare un paio d'ore di relax, col cervello in rigorosa posizione off, e il romanticismo fuori controllo.

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Completed
Big Dragon
0 people found this review helpful
Nov 23, 2023
8 of 8 episodes seen
Completed 0
Overall 6.0
Story 5.0
Acting/Cast 6.0
Music 7.5
Rewatch Value 4.0

Un gran pasticcio

Se l'interpretazione molto rigida e impacciata, almeno dei due personaggi principali, può essere scusata dall'essere Mos e Bank a inizio carriera e quindi, in definitiva, dovuta alla loro sostanziale inesperienza, altrettanto non si dovrebbe dire per quanto riguarda l'orrendo svolgimento della storia. Non fosse che, in realtà, anche lo sceneggiatore, che funge pure da regista, si trova in questa produzione decisamente alle prime armi, e purtroppo si vede forte e chiaro.
Il fatto che si tratti di una storia in soli otto episodi non scusa l'increscioso minestrone in cui è stato gettato un po' di tutto senza in realtà sviscerare quasi nulla: o sfoltire o allungare, non c'è via di mezzo.
Partiamo all'inizio da due ragazzi etero (già!) che si danno molto da fare con le ragazze, ci danno intendere che sono rivali per una di loro, in qualche modo pare che uno dei due voglia fare un bruttissimo scherzo all'altro e ne rimanga invece gabbato con tanto di giochini sadomaso e allegato filmino. Ora, che nelle storie BL non si vada tanto per il sottile in fatto di consensualità è cosa risaputa e deplorata, però qui si è decisamente esagerato.
La parte "ricevente" della storia, Yai, è un ragazzino ricco e viziato prono a scatti d'ira e capricci. L'attivo, Mangkorn (Drago), che pare inizialmente un uomo scafato, astuto e sofisticato, si scioglie quasi immediatamente al sole quando si trova in compagnia dell'altro.
Questi due passano nel giro di pochi minuti dall'odio più feroce all'amore più sfrenato, senza alcun periodo di transizione e senza neanche farci capire che ci sia stato qualcos'altro in mezzo. Improvvisamente Yai, invece di essere vendicativo e furente, diventa un tenero micetto. Ah, e dei suoi giochini "particolari" non si parlerà mai più.
Nel frattempo, nel calderone del racconto viene gettato un po' di tutto e di più, pescando allegramente alla fiera del cliché: le amicizie infantili, la morte di un genitore, gli acerrimi rivali che diventano amanti senza passare dal via, le guardie del corpo imbelli (non ho capito cosa dovessero sorvegliare o chi fossero, ma tant'è), i matrimoni combinati, una matrigna, un terzo incomodo che torna dall'estero, l'obbligatorio periodo di separazione, e così via accumulando. Il tutto è inframezzato da una copiosa messe di fraintendimenti e capricci da parte di quello che viene definito "moglie". E che cavolo, è (quasi) sempre il passivo della situazione ad essere più infantile, capriccioso, immaturo, "piccolo", e non solo di dimensioni. Stucchevole.
Lo svolgimento delle vicende è, per certi versi, accelerato, perché si sono voluti inserire molti temi, non ultimo la quasi onnipresente tirata a favore della possibilità di sposarsi da parte delle coppie omosessuali. Normalmente lo apprezzo, ma in questo caso sembrava un pistolotto aggiunto a caso, perché pronunciato in maniera piatta da una coppia lesbica che si è vista poco, tanto poco da dubitare che sia più di una coppia di amiche.
L'accumulo di situazioni buttate lì alla peggio viene in qualche modo bilanciato, si fa per dire, da infiniti minuti in cui non succede niente e i due piccioncini si guardano languidamente, mentre scorrono lunghissimi flashback sulle note di una canzone. Pregevoli canzoni, ma insomma.
No, non ci siamo. Opera piuttosto pedestre, senza molti punti di forza, che va avanti come se messa insieme incollando fra loro
dei pezzi sgraffignati qua e là da altre produzioni. Disarmonica, anche nell'editing.
Perfino la tanto osannata chimica della coppia protagonista devo ancora trovarla: Mos fa spesso smorfie melense a casaccio (e dovrebbe imparare a piangere), mentre Bank è talvolta molto rigido nelle posture . Insomma: si vede troppo che recitano, ma sono giovani, si faranno.

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TharnType Special: Our Final Love
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Nov 4, 2023
1 of 1 episodes seen
Completed 0
Overall 8.0
Story 8.0
Acting/Cast 8.5
Music 7.0
Rewatch Value 7.0

meglio lo special del dramma principale

In un'atmosfera molto più divertente e rilassata, per quanto con un paio di momenti più tesi, i nostri piccioncini ci fanno ridere e commuovere mentre ricordano l'accoglienza che il padre di Type ha riservato al suo ragazzo quando l'ha presentato in casa qualche anno prima. Una brutta accoglienza davvero!
Non manca una obbligatoria scena romantica, in cui possiamo apprezzare il duo principale con una chimica decisamente migliore rispetto a quella presentata nella serie.
Un modo più che degno per concludere un ciclo, con uno special che lascia un buon sapore in bocca.

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