
lento, più lento, lentissimo
Avrebbe potuto essere veramente qualcosa di splendido. Gli attori principali, e specialmente quello che interpreta lo scrittore, sono stati molto bravi. Sono state molto brave anche le spalle, e l'unico che veramente non mi è piaciuto è l'attore che ha fatto il terzo incomodo: non mi è piaciuto di viso e soprattutto non mi è piaciuto alla sua recitazione. La musica non ha brillato ma costumi e ambientazione hanno fatto il loro dovere.il problema vero di questo drama deriva dal fatto che si tratta di 12 lunghissimi episodi, che sono stati spesso riempiti da gran minuti di niente. La musica scorre e il personaggio di turno guarda sconsolato o pensieroso o innamorato nel vuoto. Mai come qui mi è capitato spesso di mandare avanti di 10 secondi e poi di altri 10 e poi di 10 ancora e la scena non era ancora cambiata... Non so perché abbiano voluto rendere le cose così lunghe e noiose, quando 10 episodi sarebbero stati forse la lunghezza ideale. Alla fine sono stata tentata di abbandonare tutto e sono riuscita ad arrivare alla fine solo mandando avanti le scene senza pietà.
il pre finale è decisamente fuori di testa, ma apprezzabile, il finale vero e proprio molto carino e simpatico.
un titolo su cui difficilmente ritornerò perché bisognerebbe guardarlo in versione riassunto.
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In principio mi sono trovata molto confusa da tutti i vari personaggi che facevo molta difficoltà a differenziare e quando questo accade e cominci a raccapezzarti fra i vari attori soltanto intorno a metà drama, la piacevolezza della visione sparisce un po'.
Non amo particolarmente neppure i personaggi troppo caricaturali, quale può essere Zon, per troppe, veramente troppe puntate.
Quella che invece ho trovato veramente fuori da ogni scala è la chimica tra Fight e Tutor: questi due insieme potrebbero incendiare un oceano e ci hanno regalato scene al calor bianco.
Per quanto possano essere di secondaria importanza ci sono stati inserimenti di canzoni abbastanza piacevoli.
La trama in sé potrebbe anche essere piacevole, però non so se a causa della presunta giovinezza dei ragazzi, dell'ambientazione scolastica, di situazioni non molto chiarite lasciate in sospeso, come quella finanziaria di Tutor per esempio, le vicende mi hanno lasciato un po' con un senso di incompiuto, di non finito, di non abbastanza accurato.
Sinceramente non mi è piaciuto molto neanche l'inserimento di una terza e addirittura di una quarta coppia non funzionali alla storia e francamente eccessive anche perché assolutamente non sviluppate, messe lì quasi per far numero.
D'accordo che il pretesto è una ragazzina scrittrice assatanata per le coppie BL, ma per la mia personale percezione le cose avrebbero potuto essere sviluppate in maniera migliore.
Un titolo che si lascia guardare, senza opporre troppa resistenza, ma che sicuramente non assurgerà nell'olimpo dei miei drama preferiti.
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Paturnie adolescenziali senza traccia di trama
Mi domando se questo drama abbia una votazione così elevata perché è stato votato da un pubblico di ragazzine della stessa presunta età dei personaggi.Non sono riuscita ad andare al di là dell'episodio 4 perché già sono stufa di vedere tutti questi falsi malintesi, indecisioni, rimescolamenti continui di coppie, eccesso di persone omosessuali all'interno di un gruppo, quando sappiamo benissimo che non sono queste le percentuali di distribuzione, e così via.
L'eccesso di commenti sonori pseudo umoristici contribuisce a irritare parecchio lo spettatore/ice che abbia raggiunto la maggiore età.
Sarà l'ambientazione troppo lontana dalla mia età anagrafica, sarà la completa assenza di temi che possa trovare interessanti, sarà anche il fatto che questi drama scolastici senza alcun sugo mi hanno veramente rotto le scatole, ma non sono più disposta a sprecare il mio tempo, sempre più breve e quindi sempre più prezioso, cercando di sopportare una situazione che mi urta i nervi.
In giro ci sarà sicuramente di meglio e mi accingo a cercarlo. lascio la sufficienza perché ho abbandonato molto presto.
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La trama è sicuramente quello che è, un cumulo di cliché visti stravisti e rivisti, ma il tutto è presentato con una certa freschezza e tanta, tanta simpatia. Sicuramente il successo di questo titolo, breve e divertente ma con qualche sprazzo di tristezza, è aiutato non poco dalla grande interpretazione degli attori. È vero che trattandosi di una commedia l'eccesso di recitazione è da aspettarsi, ma l'impressione che si ha è che, almeno per quanto riguarda gli attori principali, non manchino in ogni caso capacità di espressione ben più sottili.
Completamente soddisfatta da questo titolo, a cui non ho dato il massimo dei voti solo perché in realtà si tratta proprio di una commediola sciocchina, ma che è riuscito a farmi ridere di cuore e a commuovermi nel momento giusto perché ha saputo farmi immedesimare nei personaggi. È pur vero che alcune cose sono state lasciate in sospeso e spiegate ben poco, nella fattispecie i due rapimenti ma, trattandosi di una commedia, si può passare sopra a questo problema.
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Che sia un BL è secondario
Due gemelli con una potente (forse troppo?) connessione reciproca vengono divisi da bambini quando si separano i genitori: il forte e deciso Black resta con la madre, che è una giudice, e White, un po' più timido e remissivo, va col padre diplomatico in Russia. Dopo diversi anni, White torna in Thailandia per iniziare la carriera, solo per scoprire che il fratello Black è in coma all'ospedale dopo un pestaggio. Consigliato dall'amico Todd, si sostituirà al gemello, infiltrandosi nella sua gang per cercare di scoprire chi l'abbia ridotto così. Ma, se pur uguali nell'aspetto, caratterialmente i due non potrebbero essere piùopposti, e i sospetti non tardano a fiorire.
Ci sono opere che trascendono da ogni definizione. Definire Not me un BL sarebbe, oltre che restrittivo, anche fuorviante. Quest'opera è fuori dal coro per molti aspetti.
Il gioco dei gemelli, dei quali uno prende il posto dell'altro, è condotto veramente molto bene, anche per la stellare interpretazione di Gun. Questo splendido attore, che neanche nei suoi giorni peggiori dimostra i 27/28 anni che probabilmente aveva quando ha girato questo drama, ha saputo interpretare con infinite sfumature due personaggi così uguali nell'apparenza ma così lontani nel carattere, in modo tale che, anche con abiti simili, si capiva immediatamente se si trattasse di Black o del suo gemello White.
Togliamoci subito il sassolino dalla scarpa, per poi continuare a tessere le lodi di questo drama: la visione sociologica presentata e le teorie sposate dai ragazzi (e quindi dagli autori) sono forse un pelino troppo semplicistiche e infantili; alcune situazioni e soluzioni sono effettivamente un po' troppo accomodanti nei confronti del lieto fine desiderato, lieto fine che, ad ogni modo, rimane per un certo verso piuttosto sospeso. La situazione familiare di White e la sua carriera nel mondo della diplomazia scompaiono presto dal radar, si ha l'impressione che la maggior parte di questi ragazzi viva un po' in una bolla, come accade ai personaggi di tanti anime. Anche i cattivi sono abbastanza blandi e vengono sconfitti un po' troppo facilmente, ma l'impressione che si ha è che siano un pretesto per avere un qualcosa contro cui battersi allo scopo di mostrare il mutare dei rapporti fra i ragazzi e di presentare una determinata situazione sociale.
Se in un drama cercate completa coerenza e mancanza di fili appesi, forse Not me non farà per voi.
Né pensate di trovare una sequela infinita di baci e situazioni erotiche, perché non è il caso: pochi i baci, e forse una scena di letto piuttosto edulcorata. In realtà non si è sentita affatto la mancanza o la necessità di qualcosa di più spinto perché c'era talmente tanta carne al fuoco di qualità superiore che non è stato necessario farsi distrarre.
Non sono al corrente della situazione socio-politica thailandese ma, se viene presentata in questo modo, un fondo almeno di verità dovrà esserci.
Ci troviamo sostanzialmente all'interno di un gruppo di rivoluzionari che cerca di abbattere con le proprie azioni un losco figuro, industriale monopolista e neanche tanto segreto signore della droga. Esistono continui e pesanti riferimenti alla corruzione e al marciume imperante, contrapposti alle fatiche e ai dolori della classe proletaria. Non ci si ferma qui: vi è anche una pesante critica verso la discriminazione nei confronti dei disabili e dei rapporti non etero.
Non mancano alcuni momenti divertenti, ma Not me si sviluppa su diversi livelli, spaziando da quello di protesta sociale passando per i vari temi dell'amore, in tutte le sue forme, dell'amicizia, del cameratismo, dell' espiazione, dell'assunzione delle proprie responsabilità e probabilmente di qualcos'altro che ora mi sfugge.
Né si può dire che l'opera non sia stata girata con dovizia di accorgimenti tecnici e artistici. Molte scene colpiscono con forza sotto la cintura e non solo per l'ottima interpretazione dell'intero cast, ma anche per l'uso sapiente di luce, ambientazioni, inquadrature. Difficilmente dimenticherò la scena del rapimento nel retro del van. Una parte importante viene assunta anche da alcune scene di danza e da diversi dipinti e graffiti, che sottolineano i concetti di protesta sociale portati avanti dall'opera. Anche la colonna sonora vanta tracce molto piacevoli.
Ho gradito particolarmente la presenza di un personaggio trans non relegato a ruolo umoristico e la presenza di coppie etero, che hanno evitato l'assurdo effetto che fanno molti drama del genere, in cui sembra che ogni e qualsiasi maschio che cammini su questa Terra debba essere per forza gay. I personaggi femminili in quest'opera hanno una valenza personale che non è relegata ad azione di disturbo nei confronti della coppia principale omosessuale.
E' un'opera che a mio personale parere rappresenta una perla rara non solo nel panorama dei BL ma in quello generale dei drama Thai. Nulla da dire contro i BL ambientati nelle scuole (che comunque appaiono di sfuggita anche qui), ma uno scenario diverso dal solito, con argomenti e dichiarazioni pesanti come macigni, per quanto mi riguarda è il benvenuto.
Dopo aver doverosamente parlato di Gun, è giusto anche tessere le lodi di Off, uno splendido Sean, e di First, un ottimo Yok, ma tutto il cast maschile e femminile ha dato veramente il massimo e ha contribuito al successo di quest'opera, il cui unico difetto vero, ai miei occhi, è di non avere altri 14 episodi. Purtroppo pare non sia previsto un sequel.
Ho orecchiato qua e là che le puntate siano state tagliate in corso d'opera, passando da 16 a 14, e questa può essere una delle cause che hanno determinato l'abbandono di alcune situazioni in corsa, e alcuni dei problemi che ho citato prima.
Non abbasserò la mia votazione per questo. Sono manchevolezze che si notano ripensandoci in seconda battuta: mentre guardi il drama la prima volta, la tensione e l'immedesimazione ti agganciano come un rampino da arrembaggio. Personalmente mi sento un po' come un mercantile saccheggiato dai pirati: la serie è finita e sapere di non avere un nuovo episodio da guardare, e di dover abbandonare quelli che sono diventati i miei beniamini, mi riempie di una gran sensazione di vuoto.
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Il consenso, questo sconosciuto...
Non è solo per il dubbio consenso a cui assistiamo nei primi episodi che non ho dato una votazione eccelsa a questo drama. Se è ben vero che Tharn in principio sembra fregarsene abbastanza della necessità di ottenere il consenso del suo partner prima di molestarlo (Type è incosciente) bisogna rimarcare come situazioni di questo genere siano ancora abbastanza presenti in questo tipo di drama quasi come se, fra uomini, il consenso fosse un non prerequisito.Se non mi sono risentita troppo per questa situazione, perché solo 7 a questa serie? Perché in linea generale non mi ha soddisfatto molto.
La recitazione l'ho trovata purtroppo sovente abbastanza sopra le righe, ma può essere una peculiarità del genere e della nazione, per cui il difetto potrebbe essere mio. A Gulf hanno fatto recitare la parte di Type in modo terribilmente tsundere, e non sempre la cosa è andata d'accordo col suo viso. Mew, peraltro, a volte era fin troppo dolce e accondiscendente. Forse sono i due attori in sé che, presi insieme, hanno fatto cortocircuito nella mia mente. Non è di secondaria importanza neppure il fatto che la coppia principale dimostri diversi anni più dei presunti 18 o 19 che dovrebbero avere nell'opera. Tutti quanti, e non solo loro, però, all'occorrenza hanno saputo singhiozzare con molta convinzione. Soprattutto, bisogna riconoscere che, passati i primi episodi in cui Type lottava contro se stesso per accettare una relazione omosessuale, le scene romantiche fra i due piccioncini sono state soddisfacenti, anche se non bollenti.
Quella che veramente non mi è piaciuta è la scrittura di alcuni dei personaggi, soprattutto di Type.
Type è francamente un po' eccessivo e violento nelle sue manifestazioni e passa troppo in fretta dall'odio all'amore. Mi riesce difficile credere che un ragazzo fino a quel momento etero, traumatizzato da una orribile esperienza infantile, possa di punto in bianco chiedere a quello che considera un suo persecutore di portarselo a letto una volta e mai più per toglierselo di torno. Insomma, mancano le transizioni. E Tharn? Innamoratissimo sin da subito di questo ragazzo che lo insulta ad ogni piè sospinto e gli fa pesanti dispetti per farlo andare via... perché? Cosa ci ha visto? Mistero.
Un altro elemento di pesante disturbo, almeno dal mio punto di vista, è la scarsa plausibilità di alcune scene.
Ho perso il conto delle magliette e delle camicie che sono state afferrate mentre due ragazzi si affrontavano strabuzzando gli occhi per sottolineare il proprio punto di vista (posizione normalmente presa da Type). Le scene di effettiva lotta sono abbastanza risibili, sia che si tratti di ragazzini gracili che immobilizzano non si sa come un uomo grosso il doppio di loro, o che qualcuno si lasci pestare a sangue e quasi strangolare senza opporre la minima resistenza.
E' un peccato perché la trama offre un paio di colpi di scena anche abbastanza apprezzabili, ma che purtroppo rimangono un po' affogati in scene esageratamente drammatiche e prolungate, specialmente nell'ultimo paio di episodi.
Dire che lo showdown finale è protratto è un pallido eufemismo ma, finita la scena madre, gli ultimi minuti della serie sono terribilmente sdolcinati e francamente anche un po' noiosi. E non ho minimamente apprezzato che il big bad boss non sia stato punito dalla legge e nemmeno svergognato coi suoi pari, suppongo per proteggere la sua vittima.
In definitiva un drama che ho visto una volta, anche con un certo piacere, ma che non credo riguarderò mai.
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Fanservice, ma non solo
Prendendo le mosse da malintesi e malumori, Rain e Sky "scappano" in gita al mare, nascondendosi alle loro controparti.Ci vorrà poco perché ne sentano l'acuta mancanza e perché i due compagni arrivino di corsa a riprendersi i due fuggiaschi, con conseguenti bollenti scene di riappacificazione.
Sarebbe tutto dolcissimo, semplice e lineare, se non ci fosse una scena in cui si rimarca che, in Thailandia, non è ammesso il matrimonio fra persone dello stesso sesso, auspicando che la situazione possa cambiare.
E questo fa pensare, perché per tutto il drama principale, salvo un'unica frase subito corretta, le relazioni omosessuali non vengono mai osteggiate o sminuite. Ma il mondo, anche là, è evidentemente ancora un luogo imperfetto, dove una persona deve ancora lottare per reclamare il suo diritto ad occuparsi legalmente di chi gli è caro. Sì, fa pensare.
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Feuilleton
Cosa dire? è terribilmente cliché e recitato di conseguenza: overacting a go g, specie da parte dei protagonisti maschi, e situazioni oltre ogni limite della plausibilità. Complotti da asilo Mariuccia e situazioni per cui per ogni minima contrarietà volano punizioni esemplari, alla lunga sono un po' stancanti.I costumi sono molto piacevoli, così come le ambientazioni e gli attori, che non saranno il massimo come recitazione ma che si lasciano tutti guardare senza opporre resistenza, compreso il cattivissimo della situazione al quale gli occhiali donano parecchio.
Nonostante la storia in sé sia talmente sopra le righe da rifare il giro e ricominciare dal sol, nonostante le esagerazioni e le scenate di dubbio gusto, nonostante un finale assurdo in cui la polizia consente ad un criminale di agitare un coltello, nonostante tutto sembri congiurare per evocare l'idea di un disastro ferroviario, non sono riuscita a fare a meno di guardarlo fino alla fine. Pur con la distinta sensazione di star sprecando il mio tempo, non sono riuscita a staccarmene fino ai titoli finali. Vuol dire che tutto sommato, in mezzo a questa fiera del Cliché di cattivo gusto, qualcosa di buono c'era. Probabilmente si è appellato ai miei istinti più bassi.
Per conto mio, per essere un drama dedicato alla vendetta, il cattivissimo ha sofferto troppo poco. Opinioni personali. Così come è una mia personalissima opinione che, almeno in questo specifico drama, Dai Gao Zheng abbia apportato una piacevolissima presenza fisica, ma una scarsa presenza attoriale.
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Troppo frettoloso
Quasi una tragedia di Shakespeare!Avrebbe potuto essere decisamente migliore, se solo avesse avuto un minutaggio più consistente.
Il 180° degli ultimi episodi avrebbe dovuto/potuto essere preparato meglio, così i personaggi sembrano schizofrenici... E diciamoci la verità: la qualità della recitazione lascia parecchio a desiderare, si salva solo un po' la protagonista. Per il resto è un pianto greco.
Buoni i costumi e le ambientazioni, buona la musica, una trama promettente ma sciupata dalla fretta. Peccato.
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inutile
Affrettato e infantile, pieno di buchi nella trama e, in definitiva, abbastanza inutile.La coppia principale, che è anche l'unica, tutto sommato ha una chimica decente e la recitazione non lascia troppo a desiderare, così come i costumi, per quanto abbastanza dimessi, e le ambientazioni decisamente anonime. i combattimenti almeno, non fanno rabbrividire come quelli di altri drama. Il lieto fine è d'obbligo, ma il colpo di scena finale è talmente telefonato che la produzione deve aver pagato un capitale in bollette.
Il fatto che ne abbiano fatto un film forse l'ha penalizzato, magari ci avrebbe guadagnato un po' con la formula del mini drama, alla quale si perdona qualcosa di più. Il fatto che, invece, si trattasse di un film, ha fatto brillare tutte le cose negative. appena sufficiente, buono se si hanno un paio d'ore da buttar via.
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Condensato, altri drama farebbero 12 ore almeno
è un mini drama quindi ha tutti i pregi e tutti i difetti di questo format.le vicende sono, come spesso accade, piuttosto inverosimili, specie se applicate ad un ambiente di società commerciali. rivalità familiari, gelosie, ripicche, tentati omicidi, complotti dirigenziali, situazioni alla papà Gambalunga, antiche amicizie e situazioni di infanzia che riverberano le proprie conseguenze in età adulta... quasi tutti i Cliché del genere sono contemplati e usati in quest'opera. allora perché un voto così alto? semplicemente perché, grazie al format di così breve durata, le situazioni non vengono gonfiate e ripetute oltre ogni limite e quindi lo svolgimento della trama si segue senza troppa difficoltà e soprattutto senza noia. gli attori hanno dato una buona prova di sé, facendo sì che, nell'insieme, le venti brevi puntate scorressero lisce come l'olio portandoci a lieto fine senza difficoltà. arrivare ai titoli di coda e non sentire di aver sciupato il tempo, in una romcom di questo tipo, è un ottimo risultato.
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si chiude un arco, speriamo facciano una seconda stagione
per essere un mini drama è fatto molto bene. costumi, ambientazioni, attori e, fino a un certo limite, trama, sono ben sopra il minimo edittale.gli attori specialmente hanno fatto un ottimo lavoro, la coppia principale ha una buona chimica e, bene o male, tutti quanti hanno recitato abbastanza bene, considerando che si tratta di una commedia e quindi c'è da aspettarsi alcune forzature.
dal punto di vista della trama, il finale appare un po' affrettato e non troppo spiegato. c'è da dire anche che, in effetti, la vicenda non è affatto finita e quindi non ci resta che sperare in una seconda stagione che completi la vicenda e che, sperabilmente, ci racconti anche le storie delle altre tre sorelle.
titolo comunque abbondantemente promosso.
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The Only Girl You Haven't Seen Season 2
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Inferiore alla prima serie
Pur rimanendo un'ottima serie, risulta un pochino inferiore alla prima. A un certo punto la trama se n'è andata un po' dappertutto, ci sono state situazioni piuttosto risibili e i cattivi, alcuni nemmeno tanto previsti, sono stati sconfitti troppo facilmente. La cosa peggiore però secondo me è stato che alla protagonista non hanno fatto un buon servizio. Mentre il protagonista maschile ha continuato ad amarla senza se e senza ma anche se lei gli aveva mentito, lei d'altro canto è stata fin troppo cattiva nei suoi confronti e l'ha abbandonato addirittura due volte di cui la seconda quando lui era già imperatore. Poco plausibile che dopo qualche tempo lui se la sia ripresa e nessuno abbia detto niente: stiamo parlando di un imperatrice che deve essere al di sopra di ogni sospetto agli occhi della corte e del popolo.Ad ogni modo una serie molto gradevole per il tipo di dramma che è, ben realizzata tutto sommato, con un lavoro di cinepresa certamente non sciatto, dei buoni costumi e un commento musicale abbastanza sul pezzo. Mi è piaciuta molto l'interpretazione della coppia protagonista e soprattutto quella del terzo Principe. Sicuramente non è stato tempo perso e se mai faranno una terza serie la guarderò di sicuro.
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Inusuale, "antico" ma godibile
Tenuto conto che si tratta di un film che ha quasi vent'anni, girato in Corea, tanto di cappello. E' ovvio che non può essere paragonato ad un'opera dei giorni nostri.Un Lee Joon Gi ancora in boccio, ma che già prometteva quel che ha poi mantenuto, e anche tutto il resto del cast ha funzionato alla grande. E' normale che nella lunghezza di un film si perdano molte sfumature, la storia si sarebbe forse potuta migliorare con un breve drama, ma anche così è stata soddisfacente.
Forse un po' oscuro e sospeso il finale, in linea con le ultime inquadrature che vedono i protagonisti sospesi per aria.
Un'ottima visione, per me.
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