Quando "lei" diventa "lui", tra banalità e zero introspezione
Commedia non particolarmente impegnativa, che si gioca tutto sull'anomalia genetica che - senza preavviso - trasforma la protagonista in un uomo. Segreto di famiglia, a lei capita per la prima volta in età adulta, nel bel mezzo di un'importante relazione romantica. Il fidanzato viene messo subito a conoscenza della situazione e il fulcro del drama si concentra sulla reazione di lui - e degli amici/conoscenti - e il rapporto che si instaura con l'alter ego di Ji Eun, ovvero Ji Hun.
La serie propone tutti i cliché che si possono immaginare, senza saltarne uno. Il tutto è affrontato in maniera un po' semplicistica, non ci sono grandi spiegazioni rispetto all'incredibile anomalia che affligge la famiglia Kim da generazioni, l'effetto sorpresa per il fidanzato e per la migliore amica contempla un momento di sbalordimento ma poi anche un'accettazione tutto sommato poco credibile, prendendo per buono il dato di fatto senza farsi troppe domande. Entra in gioco l'immancabile rivale in amore che da il via a tutta una serie di fraintendimenti, situazioni imbarazzanti e scuse campate in aria al limite del ridicolo.
Pur avendo utilizzato un aspetto sicuramente esagerato - il cambio di genere - mi ha ricordato per certi versi il concetto alla base del drama "True beauty", ovvero l'andare oltre all'apparenza estetica (in quella serie la tematica aveva a che fare anche con lo status e la popolarità, qui il cambio di genere già da solo basta e avanza). Non ho però trovato il messaggio che mi aspettavo, anzi. Fatta eccezione per un paio di scene, dove il drama sembra voler acquisire più spessore e mettere sul piatto alcune riflessioni importanti - la difficoltà nel relazionarsi è scontata in tutti coloro che circondano Ji Eun, ma viene a un certo punto sottolineato come lei stessa si ritrovi a vivere la stessa, difficile, situazione, pur essendo gli altri apparentemente quelli di sempre - per il resto il tenore è davvero quello di un approccio abbastanza superficiale. Una serie dedita al mero intrattenimento, con la proposta di situazioni singolari al limite dell'assurdo e in buona parte prevedibili nella speranza di catturare e mantenere l'attenzione curiosa - e in parte anche divertita - dello spettatore.
Rispetto ai personaggi, ho trovato Ji Eun davvero antipatica e fastidiosa, tanto da preferire decisamente la sua controparte maschile. Ji Hun ha la parte indubbiamente più difficile, ma riesce con una buona espressività a portare avanti un doppio personaggio - interiore ed esteriore - risultando tutto sommato convincente. Park Yun Jae è quel bravo ragazzo un po' troppo bravo ragazzo, che si sforza di accettare al meglio ogni situazione, cerca di sopprimere le proprie difficoltà emotive, nell'ottica di offrire un eterno sostegno. Praticamente una stampella.
Il personaggio manca inoltre di quell'evoluzione che sarebbe stato avviso il valore aggiunto: compresa e accettata la situazione, per tutta la durata della serie Ji Eun sarà la sua fidanzata e Ji Hun un amico. Questa distinzione non ha nulla a che vedere con l'assenza - sensata - di effusione tra i due maschi, ma l'atteggiamento - e non mi riferisco alla comunicazione verbale - di Yun Jae rimarrà comunque diverso a seconda dell'aspetto, quasi fossero davvero due persone differenti.
Non particolarmente interessanti i personaggi secondari, dalla sorella alle prese con un amore ritrovato alla migliore amica scrittrice, che nell'insieme danno vita a due pairing secondari che lasciano un po' il tempo che trovano.
Qualitativamente parlando, non si è volato alto. Abbiamo infatti a che fare con un regista alle prime armi e con un cast giovane, senza importanti prove di talento alle spalle ma al contrario che in buona parte sperimenta per la prima volta il ruolo di protagonista. Ciò che ne deriva è una commedia semplice e senza pretese, adatta a una visione veloce e disimpegnata, ma nulla più.
La serie propone tutti i cliché che si possono immaginare, senza saltarne uno. Il tutto è affrontato in maniera un po' semplicistica, non ci sono grandi spiegazioni rispetto all'incredibile anomalia che affligge la famiglia Kim da generazioni, l'effetto sorpresa per il fidanzato e per la migliore amica contempla un momento di sbalordimento ma poi anche un'accettazione tutto sommato poco credibile, prendendo per buono il dato di fatto senza farsi troppe domande. Entra in gioco l'immancabile rivale in amore che da il via a tutta una serie di fraintendimenti, situazioni imbarazzanti e scuse campate in aria al limite del ridicolo.
Pur avendo utilizzato un aspetto sicuramente esagerato - il cambio di genere - mi ha ricordato per certi versi il concetto alla base del drama "True beauty", ovvero l'andare oltre all'apparenza estetica (in quella serie la tematica aveva a che fare anche con lo status e la popolarità, qui il cambio di genere già da solo basta e avanza). Non ho però trovato il messaggio che mi aspettavo, anzi. Fatta eccezione per un paio di scene, dove il drama sembra voler acquisire più spessore e mettere sul piatto alcune riflessioni importanti - la difficoltà nel relazionarsi è scontata in tutti coloro che circondano Ji Eun, ma viene a un certo punto sottolineato come lei stessa si ritrovi a vivere la stessa, difficile, situazione, pur essendo gli altri apparentemente quelli di sempre - per il resto il tenore è davvero quello di un approccio abbastanza superficiale. Una serie dedita al mero intrattenimento, con la proposta di situazioni singolari al limite dell'assurdo e in buona parte prevedibili nella speranza di catturare e mantenere l'attenzione curiosa - e in parte anche divertita - dello spettatore.
Rispetto ai personaggi, ho trovato Ji Eun davvero antipatica e fastidiosa, tanto da preferire decisamente la sua controparte maschile. Ji Hun ha la parte indubbiamente più difficile, ma riesce con una buona espressività a portare avanti un doppio personaggio - interiore ed esteriore - risultando tutto sommato convincente. Park Yun Jae è quel bravo ragazzo un po' troppo bravo ragazzo, che si sforza di accettare al meglio ogni situazione, cerca di sopprimere le proprie difficoltà emotive, nell'ottica di offrire un eterno sostegno. Praticamente una stampella.
Il personaggio manca inoltre di quell'evoluzione che sarebbe stato avviso il valore aggiunto: compresa e accettata la situazione, per tutta la durata della serie Ji Eun sarà la sua fidanzata e Ji Hun un amico. Questa distinzione non ha nulla a che vedere con l'assenza - sensata - di effusione tra i due maschi, ma l'atteggiamento - e non mi riferisco alla comunicazione verbale - di Yun Jae rimarrà comunque diverso a seconda dell'aspetto, quasi fossero davvero due persone differenti.
Non particolarmente interessanti i personaggi secondari, dalla sorella alle prese con un amore ritrovato alla migliore amica scrittrice, che nell'insieme danno vita a due pairing secondari che lasciano un po' il tempo che trovano.
Qualitativamente parlando, non si è volato alto. Abbiamo infatti a che fare con un regista alle prime armi e con un cast giovane, senza importanti prove di talento alle spalle ma al contrario che in buona parte sperimenta per la prima volta il ruolo di protagonista. Ciò che ne deriva è una commedia semplice e senza pretese, adatta a una visione veloce e disimpegnata, ma nulla più.
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