
Come al solito, per tirarla per le lunghe, a un certo punto gli sceneggiatori complicano inutilmente e irragionevolmente le relazioni tra i vari protagonisti e con un notevole sforzo si arriva finalmente a una conclusione logica ed apprezzabile.
La serie scorre velocemente ed è gradevole. Il personaggio maschile è tenero e virile insieme, molto simpatico.
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La storia parte bene con un bel ritmo e una bella scrittura
poi, secondo me, s'impantana verso il 9/10 episodio, quando mette in campo la malattia depressiva della protagonista, infermiera psichiatrica, che ok, va in burn out per il suicidio di un suo paziente, ma poi ci mette una vita a riprendersi e finisce a sua volta ricoverata in psichiatria.Fino a quel momento mi era piaciuto lo sviluppo dei vari casi raccontati, con sviluppo dei personaggi, poi mi pare una forzatura. Come pure forzata è la storia dell'infermiera vessata dalla mamma mostruosa sempre alla ricerca di denaro e che accetta di perdere la figlia .... che alla fine, per un suo sogno adolescenziale, lascia l'ottimo fidanzato alla ricerca di una vita allegra e leggera su una nave da crociera ... boh ... non mi ha convinto fino in fondo.
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Uno spot noiosissimo e fastidioso
sul mondo della moda com'è (ma è veramente così?) percepito in Corea.Avete presente "il diavolo veste Prada"? Ecco ... distanza siderale ... è una serie in cui gli sceneggiatori hanno acceso il pilota automatico, usato bella fotografia e attori noti e bravi, per far loro girare una sceneggiata sul mondo della moda, in cui tutti i protagonisti sono scritti in modo grottesco, la storia d'amore e di amicizia del gruppetto centrale è quanto di più banale e noioso ci possa essere, non capisci perché si cerchino e stiano insieme, sembrano naufraghi nella tempesta della vita, che stanno insieme a furia di bevute, pacche sulle spalle, drogati da una un lavoro che di più di pubblicizzare marchi di moda e stilisti e influencer non fanno ... tristezza ... lo sconsiglio, è tempo perso.
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Film elegante ed esteticamente ben costruito
E' la storia di una giovane donna, orfana di mamma, con un padre debole e adultero, con una matrigna fredda e crudele. Dentro a questo clima familiare fa fatica a capire chi è realmente e vive alla giornata da ragazza ribelle e istintiva.E' solo con l'incontro con l'amore incondizionato, accogliente e generoso della nonna paterna e con quello di uno strano professore/medico che le fanno scoprire la sua preziosa unicità e la mettono in condizione di far emergere tutto il suo valore, attraversando vicende ingiuste, dolorose e drammatiche.
Mi è sembrato il racconto di una catarsi, in cui nel tempo, emerge una medico di indubbio valore, ma soprattutto una persona che riesce a PERDONARE, a rimettere a posto tutti i pezzetti della sua vita.
Sullo sfondo il medical drama, ma secondo la mia opinione, la storia è il percorso di questo "IO", che salva la sua vita rinunciando all'odio, alla recriminazione, alla vendetta, pur avendo la forza per colpire duramente chi le ha fatto del male.
Il percorso che compie è accettare l'amore che le viene gratuitamente donato: dal suo uomo, dai suoi amici e dalle persone a cui dona la sua professionalità e la sua dedizione. Intorno a lei, il suo microcosmo cambia. A loro volta gli amici, i colleghi i vecchi nemici, cambiano.
Film vero e potente sul cambiamento.
Mi è piaciuto tutto il cast. Ho trovato tutti veramente bravissimi, nell'episodio 14 c'è un attore che stimo molto e che, anche per poco, realizza un'immagine di padre meravigliosa.
Le storie, anche quelle marginali, sono raccontate tutte bene, la sceneggiatura è solida e convincente.
All'inizio lo avevo droppato perché nei primi episodi, la protagonista sembra attrarre tutte le sventure possibili e immaginabili e non avevo troppa voglia di farmi coinvolgere con lo sviluppo della storia, ma devo dire che è scritta bene e che sottende parecchi valori.
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Trasposizione di un WEBTOON
che narra della lotta di un epico eroe contro i mali della società e la corruzione della legge e della giustizia.E' una storia d'intrattenimento puro, senza particolari messaggi, alla fine è come scorrere un fumettone, in cui i personaggi sono tratteggiati in modo da rimanere impressi, le situazioni sono grottesche/irreali: che un omicida scontri 3 anni e mezzo di pena per aver ucciso l'ennesima persona indifesa è poco credibile, che torni a fare danni senza che la giustizia coreana lo rimetta al suo posto, anche ... ma serve per far emergere l'eroe senza macchia e paura che mette a posto tutto, coinvolgendo altri nella sua lotta.
Piacevole visione.
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Serie vista due volte
La prima volta mi aveva attratto per il cast di attori conosciuti e stimati, e per l'intrigo che tiene avvinti per buona parte degli episodi, e quindi avevo dato un voto alto (9).Nel riguardarla non mi hanno convinto alcuni personaggi e la sceneggiatura da metà episodi in poi.
E' una storia d'amore tra un liceale e una avvocatessa che hanno 10 anni di differenza, e vabbè ... capita ... ma è poco probabile che un bambino che ha subito il trauma dell'omicidio del padre rimanga innamorato a vita della liceale che ha testimoniato e mandato in prigione l'assassino ... nel frattempo gusti e persone cambiano radicalmente (almeno nella realtà).
Poi ci sarebbe la storia d'amore tra l'avvocatessa che si fidanza con il suo collega, avvocato d'ufficio, che si prende in carico la difesa dello stesso assassino che quest'ultima volta ha ucciso la madre dell'avvocatessa, scagionandolo e dando così l'avvio a tutta una serie di altri disastri e crimini da parte di quest'ultimo.
E così via ... riguardando questa serie, che attrae per il cast di attori belli e bravi, ci si accorge che storia e sceneggiatura fanno acqua da tutte le parti, soprattutto dal 15esimo episodio al 20esimo, ci sono episodi che tirano per le lunghe e continuano a riproporre a mo' di flash back sequenze e spezzoni di film visti e rivisti ... insomma, carino, ma niente di che.
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A me è piaciuta molto, alcuni personaggi (come la nutrice del Generale che si acceca da sola e non capisco perché) e passaggi (il Generale e la Principessa di lasciano per 4-5 anni nonostante il loro amore immenso ... boh ...) non mi hanno convinto, ma in complesso è scritta e realizzata bene con attori bravissimi e bellissimi.
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Una bella storia, molto ben recitata da ottimi attori
La recensione che segue l'ho recuperata in rete, è sintetica e spiega bene che cosa si sta per vedere, ne condivido i giudizi.Ambientato nel periodo della dinastia Joseon, all’inizio del XVIII secolo, vede tra i protagonisti proprio i personaggi storici del re Sukchong (1661-1720) e i suoi figli re Kyongjong e re Yongjo che regnò per ben 52 anni (il più longevo regno della dinastia) dal 1724 al 1776 e ricordato come uno dei più grandi regnanti coreani, che perseguì realmente il benessere del popolo e della nazione con la sua iniziale politica della riappacificazione.
Tutti i personaggi descritti nel drama sono realmente esistiti, tranne Baek Dae-gil e la sua famiglia di gamblers, al centro della trama romanzata, che costituiscono l’elemento tipico di questi drama storici coreani che vedono come protagonista un principe che ha perduto ogni diritto e che il destino riporta sulla strada tracciata. Gli eventi in cui si muovono i personaggi sono quelli realmente avvenuti, descritti nei particolari e conferiscono alla narrazione uno spessore storico notevole.
Ottima la colonna sonora che riesce a sottolineare ogni momento della storia in maniera appropriata.
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Drama avvincete
e con un ritmo molto serrato che tiene tesi e svegli fino alla fine.Impeccabile interpretazione dell'attrice che rappresenta il principale personaggio femminile, ma buoni anche tutti gli altri attori.
Nella parte finale, là dove la sceneggiatura deve sciogliere tutti i nodi, io mi sono un po' persa ... non ho capito bene alcuni personaggi che cosa hanno veramente fatto o subito dall'inizio alla fine, né perché il personaggio principale maschile, si sia attribuito un'identità diversa dalla sua e che legami familiari avesse con la "nonnina" che lo cura e lo chiama Simba ...
Magari più avanti lo riguarderò, comunque l'ho visto volentieri e senza noia.
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Il risultato è che mi sono divertita a guardare questo kdrama fino alla fine.
Ma ho dovuto prendere atto del fatto che gli autori abbiano chiamato in causa la mafia senza avere la minima idea di che cosa stessero parlando.
L’immaginario di riferimento è più che altro il film Il padrino. La mafia è evocata come un’entità tra il mitologico e il fiabesco. Il consigliere mafioso protagonista è un uomo intelligente, affascinante, divertente, che da un lato persegue i suoi interessi, anche spargendo sangue a volontà; ma dall’altro, chissà come, riesce a conservare intatto il suo buon cuore e il suo senso di giustizia. Il risultato è surreale.
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Davide contro Golia
Faccio un copia-incolla di una recensione che ho trovato in web e che mi corrisponde (*)."One Dollar Lawyer si distingue per il suo approccio unico al genere legale, offrendo un intrattenimento talvolta comico talvolta profondo su temi di giustizia e moralità.
Il protagonista della serie è Cheon Ji-hoon, un avvocato brillante e un po’ eccentrico noto per la sua tariffa simbolica di un solo dollaro per caso. Nonostante l’onorario, Ji-hoon è incredibilmente competente, e usa la sua intelligenza brillante e le sue abilità legali per vincere casi che altri avvocati considerano impossibili.
Nonostante la sua apparenza frivola e il suo atteggiamento non convenzionale, Ji-hoon è profondamente motivato da un forte senso di giustizia e dalla volontà di aiutare coloro che sono in difficoltà.
One Dollar Lawyer si distingue anche per il suo cast di supporto, tra cui colleghi, rivali e clienti – ognuno dei quali aggiunge profondità e colore alla narrazione. I casi legali presentati variano da quelli leggeri e umoristici a quelli più seri e complessi, offrendo uno sguardo ampio sul sistema legale e le sue imperfezioni.
Ammetto di aver molto amato questo drama, che a mio avviso si adatta perfettamente alla personalità istrionica di Nam Goong Min che riesce a bilanciare perfettamente umorismo e gravità, rendendo il suo personaggio sia divertente sia profondamente umano. La sua abilità nell’interpretare un uomo tanto complesso e stratificato è uno dei punti di forza della serie."
(*) https://www.valentinacalzia.it/namkoong-min-i-suoi-drama-migliori/
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Non è un capolavoro
Ma, sostenuto dalla indubbia bravura di Nam Goong Min (che personalmente preferisco in altri ruoli) è un drama godibile che con umorismo racconta di storie d'amore, di seconde possibilità.E' una commedia romantica che alterna personaggi alla ricerca dell'anima gemella, con garbo, umorismo e sensibilità.
Non mi ha troppo convinto l'attrice protagonista che, soprattutto all'inizio, recita sopra le righe, urlando e usando la sua voce in modo irritante. Inoltre mi disturba (come in tanti altri suoi colleghi e colleghe orientali e occidentali) l'abuso di chirurgia plastica che in lei è purtroppo evidente (SIC!) ...
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Drama storico/sentimentale
nel quale ho intravisto 3 ispirazioni/rimandi da cui gli sceneggiatori han preso.La prima ispirazione (molto ben rimarcata fino al terzo/quarto episodio) è al colossal "Via col vento". E' un chiaro rifacimento in versione Coreana del filmone del 1939, con la differente guerra che in "Via col vento" era civile, mentre qui è di difesa dall'invasione dei Cinesi. C'è una storia d'amore, c'è un'eroina che da frivola civetta diventerà una donna a tutto tondo, capace di difendere le persone che ama, riconoscere il vero amore, sacrificare la sua vita per il bene degli altri. Il tutto attraverso la catarsi della sofferenza provata sulla sua pelle.
Il secondo richiamo o ispirazione, riguarda il personaggio principale, Lee Jang Hyun, recitato da un Nam Goong Min, che ho molto apprezzato nella sua versione gigionesca in Chief Kim, divertente e dissacrante. Si tratta di Schindler's List - La lista di Schindler è un film dramma storico, del 1993 diretto da Steven Spielberg, che narra la storia e la vita di Oskar Schindler, l'imprenditore tedesco che riuscì a salvare dall'olocausto tra i 1000 ed i 1300 ebrei. Ecco il vero eroe di questo drama è lui, la versione Coreana di questo imprenditore cinico e senza scrupoli, che a contatto con la sofferenza di esseri umani trattati in modo diabolico, fa uscire la grandezza della sua umanità e si trasforma nel loro salvatore, mettendo in gioco la sua vita e il suo denaro.
La terza citazione è legata non a un film vero e proprio, ma ai fatti della Storia di Nazioni e popoli che hanno subito purghe e sofferenze inenarrabile per una VISIONE IDEOLOGICA del BENE DEL POPOLO. Mi vengono in mentre dalla rivoluzione d'ottobre del 1917, alle dittature Staliniste, Marxiste applicate alla Cina, alla Russia e a tutti i popoli ancora assoggettati a IDEOLOGIE umanistiche o religiose. Nel drama, la sceneggiatura sottolinea che la visione ideologica del bene del popolo, porta acqua al mulino del potente di turno, che con l'uso di ideali confuciani come "lealtà", "pietà filiale", "benevolenza", e "fiducia", schiaccia e opprime le persone e il Popolo.
E' un filmone che, come Guerra e Pace, è lungo, molto prolisso, con scene in cui i personaggi parlano con una lentezza esasperante, come se stessero valutando al momento cosa dire ... quindi in un primo tempo l'avevo droppato ... poi con calma (vista la quantità di bravi attori, di mezzi e fotografia messi in campo) l'ho ripreso e sono arrivata fino in fondo.
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Non si scarta nulla, neanche i padri che hanno sbagliato
Il vero punto di forza di questa serie, secondo la mia opinione, è il messaggio che viene continuamente suggerito, cioè, la famiglia, i figli, i genitori, per quanto fragili, cattivi, incoerenti e incomprensibili sono sempre un VALORE IMMENSO DA DIFENDERE a spada tratta.C'è poi una denuncia molto chiara contro l'adulterio, fonte di distruzione della vita della coppia e della famiglia.
Altro punto di forza è la recitazione impressionante dei quattro giovani attori protagonisti della serie: solo per loro, merita di essere guardata.
Il punto debole è la sceneggiatura e come sono tratteggiati alcuni personaggi (la suocera della protagonista, il detective, il cattivo di turno, la protagonista stessa, il papà e la zia materna dei 4 fratelli, il papà del moroso della protagonista) o in Corea veramente esistono persone così "strane" o gli sceneggiatori avrebbero dovuto curare meglio la descrizione di caratteri e sviluppo delle personalità.
Per chi ama il giallo mescolato al rosa è sicuramente da vedere.
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Tengo volutamente un punteggio alto
perché, a mio parere, questa serie merita un voto complessivo molto più alto di quello che vedo ora (7.6)E' scritta bene, fotografia, attori, musiche, sviluppo sono da cinema di livello alto (per certi versi mi ha ricordato Gangs of New York, di Scorsese, o anche C'era una volta in America, di Sergio Leone ... ) quindi non capisco perché un punteggio basso.
La storia richiama la tragedia di un padre nato servo/schiavo, con una mentalità che ancora non riesce ad adeguarsi ai tempi moderni (1980), che si strappa dal cuore il secondo figlio maschio per "regalarlo" al padrone e tiranneggia il figlio maggiore, estremamente intelligente e talentuoso, a fare da cane da guardia al fratello, stare sempre un passo indietro, assumersi colpe al posto suo ecc. ecc.
Questo è l'incipit. Sullo sfondo il dramma della rivolta popolare di Gwangju (Corea del Sud) del maggio del 1980, in seguito al colpo di stato di Chun Doo-hwan, rivolta soffocata nel sangue. Come pure lo sviluppo immobiliare di grandissime aree extra-urbane che accendono gli appetiti di altri funzionari governativi oltre che dalla Gangs dei gangsters locali. C'è anche una storia d'amore, e una bella storia familiare ... E' da vedere.
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