The cast is brilliant and perfectly suited to their roles. Namgoong Min, whom I didn’t know before, really impressed me with his energetic and engaging performance.
The story flows effortlessly, with no dull moments and no unnecessary melodrama: no forced sentimentality, lots of humor, and a sharp, well-written script that always gets straight to the point.
A series that wins you over with its pace, wit, and well-crafted characters.
In Italiano
Divertentissima serie che fa sorridere mentre racconta la lotta tra il bene e il male, tra chi ama potere-denaro e immagine e chi ama le persone e il loro destino.
Gli attori sono brillanti e centratissimi. Namgoong Min, che non conoscevo, mi è piaciuto tanto. Non c'è un attimo di noia, niente sentimentalate, molto humor, la sceneggiatura è ben scritta e tutto scorre velocemente, per andare dritto al punto.
Was this review helpful to you?
motivazione per un cambiamento a contatto con l'handicap
è una storia carina ... molto romanzata e fiabesca, alcuni personaggi sono scolpiti con l'ascia (mi riferisco ai genitori del protagonista, che sono davvero molto inverosimili) ... comunque è gradevole perché ci fa vedere il percorso di crescita e di sviluppo di personaggi che a contatto con il "genio fuori standard" e con molti handicap ... trovano la motivazione per un cambiamento e una nuova scoperta di sé.Was this review helpful to you?
Un Sageuk che mescola amore e cucina… ma si allunga troppo
Ho appena terminato questo Sageuk davvero curioso, che sembra quasi la versione in costume di programmi come MasterChef o La prova del cuoco, trasposti nell’antico Joseon. L’idea di fondo è originale e divertente, soprattutto per come intreccia la cucina con dinamiche di corte e intrighi reali.Al centro della trama c’è una storia d’amore che parte con toni leggeri e ironici per poi evolversi in qualcosa di più intenso e profondo: il Re, tirannico, egocentrico e compiaciuto di sé, incontra una donna di grande valore non solo professionale ma anche umano. Lo scontro iniziale si trasforma in conoscenza reciproca e, infine, in un amore sincero, fatto di dedizione e rispetto reciproco.
Devo dire che, pur essendo un drama gradevole, l’ho trovato un po’ prolisso e in alcuni momenti tendente alla noia. Ciò che mi ha convinto di più è stata la coppia dei protagonisti: Im Yoon Ah nei panni della cuoca – non convenzionalmente bella ma estremamente espressiva e simpatica – e Lee Chae Min, giovane talento che interpreta un Re convincente e carismatico.
Non è una serie che riguarderei, ma nel complesso si è rivelata una visione piacevole, con spunti originali e una coppia principale capace di reggere l’intera narrazione.
Was this review helpful to you?
This review may contain spoilers
E' stato uno stillicidio
La storia parte bene, è intrigante e per buona parte degli episodi invita ad attendere pazientemente il rilascio degli episodi successivi per vedere cosa succede.Ma la sceneggiatura scritta da dementi, i dialoghi e le scene allungatissime mi hanno sfinita, non finivano mai, non si capiva dove andavano a parare, la scelta del nonno che tenta di far fuori il nipote (il perché non l'ho compreso) anziché farlo curare in una clinica psichiatrica ... la morte dei 4 orfani cosa c'entra con tutto il resto ... il tizio del negozio di pesca che seppellisce i corpi dei bambini, ma chi li abbia fatti sparire e perché non si capisce ... il personaggio maschile che sposa la tizia che ama da sempre, riamato da lei, ma per tre anni (per proteggerla ... ma da chi??) la tratta malissimo come fosse una reietta-una spina nel fianco, e infatti lei giustamente vuole divorziare da sto cinico masochista che si vuole vendicare, ma non si capisce da chi e perché, visto che è stato adottato da ricchi e potenti familiari che gli spianano una carriera di alto livello ... boh.
Poi gli ultimi 2 episodi, scritti con i piedi, allungati all'infinito e con il "pirla" che s'inventa di sparire per espiare i peccati che lui non ha commesso, facendo morire di tristezza sua moglie che non sa che fine abbia fatto, alla fine tutto finisce a tarallucci e vino, ma che rottura immensa di scatole.
Si salvano i 2 attori che sono meravigliosi anche mentre recitano tutta questa nullaggine e la fotografia che è veramente bella.
Was this review helpful to you?
Lo sport, veicolo di crescita e di educazione
Serie appassionante che affronta il tema dell’educazione attraverso due prospettive profondamente diverse.Da un lato ci sono adulti disposti a mettersi in gioco fino in fondo, rinunciando alle proprie ambizioni personali, all’orgoglio e persino alla salute fisica, pur di accompagnare giovani adolescenti di un liceo sportivo in un percorso di scoperta: di sé stessi, del proprio potenziale e della propria vocazione, sportiva e umana.
Dall’altro lato emergono invece genitori, dirigenti scolastici e sportivi, spesso più attenti a calcoli e pregiudizi che al bene dei ragazzi. Con il timore di cadute o fallimenti, finiscono per negare ai giovani la possibilità di rischiare, sperimentare e dimostrare il proprio valore.
La regia, vivace e coinvolgente, riesce a trasmettere l’energia del racconto, mentre le interpretazioni attoriali si distinguono per intensità e autenticità. Al centro c’è il rugby, sport che nell’immaginario collettivo appare duro e violento, ma che qui viene restituito nella sua essenza più profonda: disciplina di squadra, rispetto, coraggio e crescita.
Una serie intensa e stimolante, capace di emozionare e far riflettere: assolutamente da vedere e rivedere.
Was this review helpful to you?
This review may contain spoilers
Apocalittico racconto in cui il male non solo distrugge tutto
... intorno a sé ..., ma si autodistrugge.Alla fine del racconto rimane un'unica persona: la protagonista, che con il bene gratuito cerca di riparare agli abomini e perversioni della sua famiglia e del principe satanico con cui il padre è stato connivente.
Purtroppo muoiono anche i due fratelli, che fratelli non sono, ma entrambi amano e proteggono la protagonista da una matrigna scellerata che vuole la sua morte.
Insomma, più che un film d'amore, anche se l'amore c'è ed è potentissimo, è un racconto di male perpetrato da padre, madre, principe, società, e chi più ne ha, più ne metta.
Ma è raccontato bene, la musica finalmente è bellissima e la fotografia anche.
Gli attori, tranne Lee Jae Wook, sono bruttini, ma recitano benissimo.
Quindi non posso che mettere almeno 9 ...
Was this review helpful to you?
I figli carnali dovranno lottare per difendere la loro libertà e la loro scelta di diventare altro da lui.
Mentre lui trascinerà con sé persone fragili, il cui punto di accesso al male è rappresentato dalla brama di essere in qualche modo al centro del mondo, dei media, avere un ruolo - potere - denaro (giornalisti, pubblica opinione, persone psichicamente inconsistenti o malate).
Si contrappone a questo tentativo di distruzione dell'umano, una ragazza, che similmente alla Beatrice Dantesca, è il punto di visione del Paradiso e della quale si innamora il figlio minore (che pur essendo in potenza simile al padre) desidera con tutta la sua libertà di aderire al bene.
Bellissima la figura della matrigna di questi sfortunati ragazzi e del poliziotto senior, che prendono sulle loro spalle il dolore e il disorientamento di questi due figli e li sostengono fino alla loro completa riuscita o catarsi.
La frase chiave della matrigna al figlio non biologico è che lo ha considerato un DONO INESTIMABILE, mai un fardello, e lo vuole difendere anche da sé stesso.
Tolgo una stella perché mi ha molto infastidito/annoiato la continua riproposizione tramite flash-back di scene viste e riviste almeno 10/15 volte nell'arco delle 32 puntate, alla fine meglio chiudere con 2 o 3 episodi di meno che annoiare con continue rivisitazioni di cose già viste e capite .... cmq notevole, lo consiglio.
Was this review helpful to you?
commedia leggera, briosa, storia sentimentale di due opposti che si attraggono ... buona visione!
L'ho rivisto e mi è piaciuto di nuovo molto, quindi ho cercato di capire che cosa funziona in questa serie, rispetto ad altre che viste una seconda volta, non mi hanno poi convinto così tanto.A mio parere, il grande punto di forza di questa commedia sono i tempi comici perfetti, soprattutto grazie alla interpretazione di Kim Min Jae e della sua spalla di Park Gyu Young. Entrambi hanno funzionato benissimo insieme.
Ho apprezzato molto il personaggio della segretaria di Jin Moo Hak, la signorina interpretata da Hwang Bo Ra, veramente ben reso dalla sua recitazione, come pure i cuochi che passano da "malavitosi" a simpatici amici del protagonista. Il cattivo è davvero "Machiavellico", ben recitato, senza gigioneria.
La musica e la fotografia sono meravigliose, anche la sceneggiatura che oscilla tra una presa in giro del concetto di arte contemporanea e una benevola presa per i fondelli per i nuovi ricchi self-made-man è davvero ben scritta e ogni tanto ci sono perle si saggezza che possono essere colte; la difesa di un territorio/sito in nome di un ideale/visione e non per potere e denaro; il tener conto che il primo vero impegno è perché cresca l'umanità di chi sia ha intorno, a prescindere dal male che possono aver fatto, dare una chance per ricominciare a chi incontri è il vero primo valore; l'amore non per forza nasce da essere simili, ma spesso dalla capacità di vedere con umorismo e quindi con bontà, la realtà dell'altro.
Was this review helpful to you?
When Cinderella Meets Today’s World
Cinderella and the Four Knights" presents a modern fairy tale reminiscent of Cinderella and Frau Holle from the Brothers Grimm. Set in a contemporary world, the story beautifully blends romance, humor, and a touch of magic. The main actors are delightful—handsome, charismatic, and perfectly suited to their fairy-tale roles. The villains are truly wicked, but, as in every good fairy tale, goodness prevails in the end, and even evil finds redemption and forgiveness. A light, enjoyable series that warms the heart.In Italiano
Cinderella and the Four Knights" mette in scena una fiaba moderna che richiama le atmosfere di Cenerentola e di Frau Holle dei fratelli Grimm. La storia, ambientata in un contesto contemporaneo, riesce a fondere romanticismo, humour e un tocco di magia. Gli attori principali sono deliziosi: belli, carismatici e perfettamente calati nei loro ruoli fiabeschi. I cattivi sono davvero malvagi, ma, come in ogni buona fiaba, alla fine il bene trionfa e il male trova redenzione e perdono. Una serie leggera, piacevole e che scalda il cuore.
Was this review helpful to you?
mi ha ricordato Colazione da Tiffany ...
mi spiego meglio, la trama in sé è inconsistente, alla fine della visione non ti rimane in mente nessun messaggio particolare, tranne forse quello della criticità per una donna in carriera di conciliare famiglia e lavoro (ma sarà proprio così in Corea ... boh?) ... i personaggi principali sono pura fantascienza: la protagonista di 37 anni che non legge i segnali del giovane amico da sempre innamorato di lei o "ci fa" o "ci è" ... lui che porta una pazienza infinita (quasi improbabile in un giovane uomo nel pieno della sua giovinezza ... a meno che sia votato alla castità monacale) ... comunque è una serie gradevolissima per la bellezza della fotografia, delle scenografie e degli abiti ... tutto miscelato con una cura dei colori e con un impatto visivo che sostiene la narrazione ... è quasi come guardare dei quadri contemporanei con dentro attori scelti con cura (lei di una classe ed eleganza che ricordano, in versione ridotta ed asiatica, quella di Audrey Hepburn (acqua e sapone), lui - seppur poco virile - di una bellezza da statua greca) quindi sono arrivata fino alla fine per il piacere delle immagini, piuttosto che dei contenuti.Was this review helpful to you?
Una seconda visione che conferma e approfondisce un giudizio estremamente positivo.
La prima volta che ho visto Lawless Lawyer non ho avuto esitazioni: per me era un 10 pieno. Avevo annotato subito quanto la serie riuscisse a mettere in scena in modo teso, serrato e appassionante la lotta tra il bene e il male, sostenuta da personaggi in crescita e da un cast capace di reggere senza sbavature il ritmo incalzante della trama. A distanza di tempo, rivedendola, non solo ho confermato quel giudizio, ma ho scoperto un livello di profondità emotiva che alla prima visione mi era sfuggito.Se da un lato Lawless Lawyer è un legal-thriller dinamico, ricco di colpi di scena e confronti morali, dall'altro ho percepito con maggiore chiarezza come il vero fulcro della storia sia una potente storia d’amore. Non un amore romantico nel senso canonico, ma un sentimento che nasce dall’incontro tra due giovani segnati da un passato devastato: infanzie e giovinezze marchiate dalla violenza di chi detiene il potere e manipola la realtà per i propri fini, in modo quasi diabolico.
Bong Sang-pil e Ha Jae-yi si riconoscono nelle rispettive ferite: ciò che all’inizio è un desiderio bruciante di vendetta si trasforma gradualmente nel desiderio di usare talenti, dolore e resilienza per combattere il male che li ha distrutti e che continua a distruggere chi non ha voce per difendersi. È un passaggio potente, che dona alla serie una dimensione umana e morale rara nel panorama dei legal drama.
A rendere tutto ancora più efficace è l’ottimo cast, con una menzione particolare alla chimica magnetica tra i due protagonisti, capace di trasmettere conflitto, lealtà, fragilità e forza con una naturalezza sorprendente. Gli antagonisti, altrettanto convincenti, incarnano quella corruzione fredda e calcolatrice che la serie intende denunciare.
In definitiva, Lawless Lawyer resta per me una serie eccellente: avvincente nella trama, intensa nel messaggio e sorretta da interpretazioni memorabili. Una storia che funziona tanto come thriller giudiziario quanto come ritratto emotivo di due anime ferite che scelgono, nonostante tutto, di credere nella giustizia.
Was this review helpful to you?
Produzione eccellente vs sceneggiatura debole
La trama risulta prevedibile: troppo vicina ai cliché del manga e del rom-drama, con i soliti archetipi — il genio tormentato, la ragazza talentuosa, il grande sacrificio, la malattia grave. La produzione, la musica e le performance musicali sono solide, ma la sceneggiatura, lo sviluppo dei personaggi e le loro motivazioni poco credibili rappresentano un vero tallone d’Achille.Resta anche difficile capire quale storia voglia davvero raccontare: è un racconto di una band? Una storia d’amore? Un dramma musicale che poi scivola nel tema della malattia terminale?
Il cast è valido, la produzione è curata e l’elemento musicale è sicuramente attraente. Chi apprezza il genere — dramma musicale con estetica da “rock star” — probabilmente lo troverà coinvolgente; chi invece cerca un ritmo più serrato o una trama più compatta potrebbe rimanere deluso. La qualità tecnica, sia visiva che sonora, lascia un’impressione positiva anche quando la scrittura mostra delle crepe.
Inoltre, il ritmo è spesso lento e ripetitivo, al punto da risultare esasperante… e alla fine io mi sono davvero annoiata.
Was this review helpful to you?
Commedia sentimentale godibilissima, simpatica e briosa
“Beautiful Gong Shim” è una commedia sentimentale godibilissima, simpatica e briosa, capace di coinvolgere sin dai primi episodi grazie al suo tono leggero e ai protagonisti irresistibilmente imperfetti.Gong Shim (Minah) è una giovane donna messa costantemente a confronto con la sorella più brillante, ma la sua goffaggine genuina e il suo cuore enorme la rendono immediatamente adorabile.
Accanto a lei, Ahn Dan-tae (Namgoong Min) porta un’ondata di energia comica e affetto sincero: eccentrico, buffo e imprevedibile, è uno dei punti di forza della serie.
La prima parte del drama è scoppiettante, divertente e ricca di chimica: una commedia fresca, piena di situazioni buffe e momenti dolci, che scorre con grande piacere. Gli attori sono belli e bravi, credibili sia nelle gag più leggere sia nelle scene più intime.
Con il procedere della storia, però, il tono cambia: la serie diventa più lenta e melodrammatica, avvicinandosi allo stile di una tradizionale soap opera con intrighi familiari, segreti del passato e un ritmo più serioso. Inoltre, verso la fine, la sceneggiatura non resiste alla tentazione di inserire un espediente davvero ridicolo pur di arrivare a 20 episodi. Un peccato—verrebbe davvero da dire: ma che ti costava? finisci a 19!
Nonostante ciò, la serie fa vedere come famiglia, amore e amicizia siano raccontati con i loro limiti, ma soprattutto con la potenza incredibile che hanno nel formare, proteggere e accompagnare il destino delle persone. Una storia che, pur semplice, lascia un messaggio luminoso.
Un drama che diverte, scalda e accompagna con affetto, pur con qualche imperfezione nella parte finale.
Was this review helpful to you?
Song of the Bandits vs Django Unchained: due western di liberazione
Il western non appartiene più solo all’America.Con Song of the Bandits, la Corea del Sud reinterpreta il mito della frontiera in chiave storica, trasformando la Manciuria degli anni ’20 in un nuovo Far West: un luogo di ribellione, vendetta e libertà contesa.
Come in Django Unchained di Quentin Tarantino, il protagonista è un uomo marchiato dal passato — Lee Yoon, ex soldato dell’esercito giapponese, diventa un fuorilegge per redimersi e difendere il suo popolo.
Entrambi i film raccontano la liberazione degli oppressi attraverso la violenza: Django contro la schiavitù, Lee Yoon contro il colonialismo.
Ma se Tarantino firma un western pulp, ironico e barocco, Song of the Bandits preferisce il tono epico e drammatico del sacrificio patriottico.
Dove Django spara per amore e vendetta personale, Lee Yoon impugna la spada per colpa e giustizia collettiva.
Visivamente, il primo è un’esplosione di sangue, blues e ralenti; il secondo è polvere, vento e onore.
Due storie lontane ma sorelle, unite da un’idea comune: la libertà si conquista — non si chiede.
Non per chi distoglie lo sguardo: il sangue qui è parte della storia.
Was this review helpful to you?
Un piccolo capolavoro
La serie, prende ispirazione dalle vicende di Re Taejong e della Regina Wongyeong, ma va oltre la cronaca storica: ne fa un dramma epico e intimo insieme, in cui il potere, l’amore e la lealtà si intrecciano in un equilibrio quasi impossibile.Il personaggio della regina — una donna di grande lucidità politica e forza morale — è tratteggiato con una profondità rara per i sageuk (drama storici coreani): non una figura decorativa né una consorte ribelle, ma una sovrana consapevole, pronta a sostenere e sfidare il marito in egual misura.
E il re, pur nella sua durezza, emerge come un uomo combattuto tra dovere e sentimento, autorità e vulnerabilità.
La regia, la fotografia e la colonna sonora sono di livello cinematografico — quelle tonalità calde e solenni, la musica che accompagna i silenzi della corte, e i dialoghi ricchi di sottotesti fanno davvero di questa serie un piccolo capolavoro.
È un ottimo esempio di come la Corea sappia reinterpretare la storia in chiave moderna, restando fedele allo spirito dei personaggi.
Una serie che parla sì di un’epoca lontana, ma anche del potere, dell’amore e della dignità femminile in ogni tempo.
Was this review helpful to you?

